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Discussione del disegno di legge S. 1819, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 159 del 2007: Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale (approvato dal Senato) (A.C. 3194-A).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno), Relatore. Ringrazia preliminarmente il Governo, il presidente ed i componenti della V Commissione per il proficuo lavoro svolto, anche in considerazione della mancanza di copertura finanziaria dei numerosi emendamenti approvati dal Senato. Osserva, quindi, che dal quadro economico e finanziario emergono elementi di preoccupazione, in considerazione delle prospettive di crescita seriamente minacciate da fattori di incertezza internazionali, e, al contrario, il dato positivo inerente all'aumento del gettito tributario, che si può ricondurre al più elevato livello di crescita del PIL e all'efficace contrasto ai deprecabili fenomeni dell'elusione e dell'evasione fiscale.
Manifesta, infine, condivisione per l'impianto di un provvedimento d'urgenza finalizzato a promuovere investimenti pubblici, segnatamente per quanto riguarda la realizzazione di infrastrutture, ed interventi a favore delle fasce più deboli della popolazione, secondo criteri di equità sociale, in grado di incidere su situazioni di reale e forte disagio del Paese.
MARIO LETTIERI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
ALBERTO GIORGETTI (AN). Osserva preliminarmente che l'iter del disegno di legge di conversione in discussione, che, tra l'altro, non presenta i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, è stato connotato da un metodo che indebolisce il ruolo della Camera dei deputati, le cui prerogative sarebbero ulteriormente lese in caso di posizione della questione di fiducia. Nel merito, rileva che il provvedimento, sul quale esprime un giudizio particolarmente negativo, contiene interventi microsettoriali, finalizzati principalmente a garantire la tenuta della maggioranza, che producono un pericoloso incremento della spesa pubblica senza determinare alcun miglioramento della situazione economica del Paese.
Auspica, quindi, che, a fronte dell'atteggiamento responsabile dell'opposizione, la maggioranza manifesti disponibilità ad avviare in Assemblea, eventualmente su un numero ridotto di proposte emendative, quel confronto serio che è mancato in Commissione.
GAETANO FASOLINO (FI). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
ROCCO PIGNATARO (Pop-Udeur). Nel condividere l'impostazione di fondo del provvedimento d'urgenza in discussione, Pag. XIIIche trae origine dall'aumento del gettito tributario anche grazie all'efficace lotta nei confronti del deprecabile fenomeno dell'evasione fiscale, osserva che esso risponde alla necessità di garantire una più equa redistribuzione delle risorse, secondo criteri di equità sociale, e di sostenere gli investimenti pubblici, segnatamente per quanto riguarda le infrastrutture e l'edilizia pubblica.
Nel rilevare infine che il decreto-legge in esame consente il pieno rispetto dei parametri di stabilità fissati a livello internazionale, giudica pretestuosa la proposta avanzata da deputati dell'opposizione di destinare il cosiddetto extragettito alla riduzione del debito pubblico.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Nel condividere le argomentazioni svolte dal deputato Alberto Giorgetti in ordine al metodo seguito nell'iter del provvedimento in discussione, che appare non rispettoso del ruolo e della dignità del Parlamento, auspica che l'Assemblea possa esaminarlo nel merito, preannunziando a tal fine l'impegno del suo gruppo a ridurre il numero degli emendamenti presentati. Sottolinea, altresì, il carattere assistenziale del decreto-legge in esame, che appare inidoneo a sostenere lo sviluppo e la competitività delle piccole e medie imprese, segnatamente nel nord del Paese.
Invita, infine, il Governo, ad adottare le opportune iniziative per combattere l'evasione fiscale.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel ringraziare preliminarmente il relatore e i componenti la V Commissione per il proficuo lavoro svolto, osserva che sarebbe stato auspicabile destinare il cosiddetto extragettito all'attuazione di una rigorosa politica di risanamento dei conti pubblici, nonché adottare misure più incisive per ridurre i costi della politica. Nell'ascrivere all'attuale Governo il merito di aver intrapreso un'efficace lotta all'evasione fiscale, richiama gli aspetti salienti del decreto-legge in discussione, sottolineando la particolare rilevanza delle disposizioni volte a promuovere adeguati investimenti pubblici, segnatamente per quanto riguarda le infrastrutture e l'edilizia abitativa. Nel preannunziare l'orientamento favorevole del suo gruppo sul provvedimento d'urgenza in esame, manifesta tuttavia perplessità sugli interventi a favore del pubblico impiego non correlati da un aumento della produttività, ritenendo peraltro ineludibile intervenire in modo rigoroso sull'istituto della mobilità.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Sottolineata l'inefficacia della politica economica attuata dal Governo, connotata da interventi una tantum e priva di misure di carattere strutturale, ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione, che giudica di stampo elettoralistico e clientelare, comporti una irresponsabile espansione della spesa pubblica ed un inasprimento della pressione fiscale. Esprime, quindi, un giudizio fortemente critico sull'impianto del decreto-legge in esame.
MARINO ZORZATO (FI). Giudicata complessivamente fallimentare la politica economica del Governo, ritiene che il disegno di legge di conversione in discussione, il cui testo risulta peggiorato a seguito della prima lettura effettuata dal Senato a causa dei ricatti subiti in tale sede da una maggioranza fragile, fornisca un'ulteriore occasione per registrare un rilevante scarto tra proclami dell'Esecutivo e sue realizzazioni concrete. In particolare, rileva che le maggiori entrate tributarie sono state utilizzate per soddisfare interessi di parte, anziché quelli della generalità dei cittadini, e che tra gli investimenti infrastrutturali, in generale insufficienti, non figurano quelli a favore della città di Venezia.
Sottolineata, altresì, l'anomalia di un provvedimento collegato alla legge finanziaria il cui iter in Commissione è stato caratterizzato dal mancato esame delle proposte emendative presentate, invita la maggioranza ed il Governo a garantire un serio confronto in Assemblea.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
RAFFAELE AURISICCHIO (SDpSE). Manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo sul provvedimento in discussione, che amplifica e consolida la manovra espansiva avviata dal Governo con il decreto-legge n. 81 del 2007, fornendo finalmente risposte compiute alle esigenze del Paese, in termini di sviluppo e di equità sociale, nel pieno rispetto delle linee programmatiche definite dal Documento di programmazione economico-finanziaria.
SALVATORE IACOMINO (RC-SE). Osserva che il disegno di legge di conversione in discussione, del quale richiama gli aspetti salienti, pur non determinando una svolta nella situazione economica del Paese, realizza una decisa inversione di tendenza volta a portare la nostra spesa sociale al livello di quella dei Paesi europei più avanzati. Sottolineato, altresì, che il contrasto all'evasione fiscale dovrà costituire uno dei capisaldi della politica economica del Governo anche nei prossimi anni, al fine di recuperare base imponibile e destinare le conseguenti maggiori entrate ad interventi orientati al risanamento ed all'equità sociale, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo.
MAINO MARCHI (PD-U). Nel ricordare la pesante eredità lasciata dal Governo di centrodestra in materia di finanza pubblica, segnatamente per quanto riguarda l'azzeramento dell'avanzo primario e la crescita del debito pubblico, osserva che il decreto-legge in discussione, in linea con i precedenti provvedimenti varati dal Governo, reca misure finalizzate alla riduzione della spesa pubblica, alla crescita ed all'innovazione del Paese, attuando altresì una redistribuzione delle risorse secondo criteri di equità sociale. Nel giudicare non credibile la proposta avanzata da deputati dell'opposizione di destinare il cosiddetto extragettito alla riduzione del debito pubblico, manifesta particolare apprezzamento per le disposizioni concernenti, tra l'altro, gli interventi in favore delle fasce più deboli della popolazione e le previste agevolazioni per la casa.
Espresso infine rammarico per il mancato confronto nel corso dell'iter in sede referente, preannunzia l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in esame.
LUANA ZANELLA (Verdi). Rileva che il provvedimento d'urgenza in discussione, in piena coerenza con la politica economica generale del Governo e con le esigenze di risanamento dei conti pubblici, prevede essenzialmente interventi di carattere espansivo orientati all'equità sociale ed allo sviluppo, resi possibili dall'extragettito originato dalle misure già adottate per contrastare l'evasione fiscale. Esprime, quindi, particolare apprezzamento per le disposizioni di natura redistributiva a favore delle fasce più deboli della popolazione, nonché per le norme finalizzate ad incentivare la mobilità sostenibile, in relazione alle quali auspica lo stanziamento, nell'ambito della legge finanziaria per il 2008, di più ingenti risorse finanziarie. Ricorda inoltre che, grazie al decisivo contributo della sua parte politica, nel corso dell'iter al Senato sono state apportate modifiche migliorative alle norme del decreto-legge concernenti la politica ambientale.
MANLIO CONTENTO (AN). Stigmatizzata la sostanziale distonia riscontrata nell'attività svolta dai due rami del Parlamento in ordine alla possibilità di emendare il testo in discussione, ritiene che i provvedimenti d'urgenza adottati dal Governo violino costantemente la vigente normativa in materia di emanazione dei decreti-legge. Nel rilevare che l'aumento del gettito tributario dipende principalmente dall'inasprimento della pressione fiscale, a cui si aggiunge un aumento della tassazione da parte degli enti locali, esprime un giudizio fortemente critico sugli interventi delineati, i quali evidenziano un aumento costante della spesa corrente a un tasso di crescita del PIL inferiore rispetto agli altri Paesi.
Pag. XVDOMENICO ZINZI (UDC), ALBERTO FILIPPI (LNP), ROBERTO ULIVI (AN) e DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Chiedono che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo dei rispettivi interventi in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
MAURIZIO ENZO LUPI (FI). Sottolineato che il provvedimento in discussione, rispetto al quale manifesta totale contrarietà, determina un significativo incremento della spesa pubblica, rileva che, specie con riferimento agli interventi di natura infrastrutturale, il decreto-legge prevede una distribuzione di risorse basate su logiche clientelari.
Invita, pertanto, il Governo a garantire l'attuazione di una politica infrastrutturale seria e costruttiva.
LUCIANO D'ULIZIA (IDV). Osservato preliminarmente che l'esame del disegno di legge di conversione in discussione non può essere disgiunto da una lettura contestuale del disegno di legge finanziaria per il 2008, dei saldi di finanza pubblica e delle relative correzioni, giudica propagandistici, nonché infondati, i rilievi critici formulati dall'opposizione, che valuta negativamente la manovra di finanza pubblica perché basata sull'incremento della spesa pubblica e della massa debitoria. Richiamati quindi gli aspetti salienti del decreto-legge in esame, osserva che lo stesso è improntato a criteri di equità sociale e di sviluppo economico e finalizzato a promuovere investimenti pubblici, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione delle infrastrutture, ed interventi a favore delle fasce più deboli della popolazione.
Preannunzia, pertanto, l'orientamento favorevole del suo gruppo al decreto-legge in discussione, nonché al disegno di legge finanziaria per il 2008.
ANTONIO PEPE (AN). Ritiene che il disegno di legge di conversione in discussione, frutto delle contraddizioni alimentate dalla contrapposizione tra il partito della spesa e quello delle riforme e connotato da disposizioni non omogenee e di evidente stampo propagandistico, non affronti in maniera adeguata i problemi che affliggono l'economia italiana. Richiamati quindi gli aspetti di maggiore criticità delle disposizioni da esso recate, rileva che la politica economica perseguita dal Governo, basata sull'inasprimento della tassazione e sull'incremento della spesa corrente, ha provocato lo stallo del Paese ed ha accentuato il disagio dei cittadini.
Sottolineata, infine, l'incapacità dell'Esecutivo di attuare politiche idonee a coniugare sviluppo e solidarietà, manifesta una convinto orientamento contrario al provvedimento in discussione.
MARCO BELTRANDI (RosanelPugno). Sottolineata la necessità di varare una riforma della disciplina relativa al disegno di legge finanziaria, che assume attualmente il carattere di provvedimento omnibus, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione del decreto-legge in discussione, in considerazione sia del merito delle misure previste sia dell'esigenza di consentire al Governo di proseguire nella positiva azione avviata. Esprime un giudizio positivo, in particolare, sulle disposizioni concernenti il potenziamento delle infrastrutture ferroviarie.
MARIA IDA GERMONTANI (AN). Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione, sul quale manifesta un orientamento contrario, reca interventi a pioggia e misure disomogenee, lamenta che i cosiddetti tesoretti sono stati dissipati per aumentare la spesa e per assumere iniziative inutili o inidonee a rilanciare l'economia del Paese.
GIACOMO BAIAMONTE (FI). Osservato che, nonostante gli obiettivi enunciati, il provvedimento d'urgenza in discussione non appare improntato ad equità e sviluppo, ritiene che le disposizioni recate dall'articolo 4 siano emblematiche dell'insensibilità mostrata dal Governo all'esigenza Pag. XVIdi rivedere i criteri di valutazione dei livelli essenziali di assistenza sanitaria al fine di evitare discriminazioni a danno dei cittadini con redditi bassi. Giudica inoltre particolarmente grave l'esiguità delle risorse finanziarie destinate alla ricerca ed al volontariato.
GIOACCHINO ALFANO (FI). Nel rammaricarsi per il fatto che la maggioranza abbia utilizzato, con gli interventi dei suoi deputati, una parte considerevole del tempo destinato alla discussione sulle linee generali, manifesta perplessità in merito alle disposizioni recanti interventi a favore dei cosiddetti incapienti, riservandosi di esprimere successivamente il suo orientamento sul disegno di legge di conversione in discussione.
MARCO ZACCHERA (AN). Evidenziata la disaffezione mostrata dai cittadini nei confronti delle istituzioni, osserva che il Governo ha perso una buona occasione, con il decreto-legge in discussione, per risolvere un problema di sistema attraverso il giusto utilizzo dei fondi disponibili. Nel formulare, inoltre, rilievi critici anche nei confronti dell'opposizione, incapace di indicare priorità ed obiettivi alternativi, ribadisce il distacco, manifestatosi compiutamente in occasione dell'esame della manovra finanziaria, del Paese reale dal Paese legale.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito della discussione alla seduta di domani.