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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Tempi di presentazione del prossimo programma nazionale per la ricerca - n. 3-01431)
PRESIDENTE. Il deputato Barbieri ha facoltà di illustrare l'interrogazione Volonté n. 3-01431, concernente tempi di presentazione del prossimo programma nazionale per la ricerca (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 13), di cui è cofirmatario.
EMERENZIO BARBIERI. Signor Presidente, signor Ministro, questo Governo -Pag. 62che tanti danni fa al Paese - ha anche provveduto a non aggiornare il programma nazionale della ricerca: un adempimento che, a norma dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 204 del 1998, deve essere espletato annualmente. In questo modo, il Governo non ha esposto analiticamente gli interventi che intende realizzare, poiché è sulla base di tale programma che il Governo opera. Esso costituisce infatti il punto di sintesi degli interventi nazionali, in coerenza con le azioni dell'Unione europea: è il quadro di riferimento per gli interventi regionali ed è il parametro utilizzato dal Ministro per l'approvazione dei piani di attività di tutti gli enti e per l'assegnazione delle relative risorse.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'università e della ricerca, Fabio Mussi, ha facoltà di rispondere.
FABIO MUSSI, Ministro dell'università e della ricerca. Signor Presidente, le date cui si fa riferimento nell'interrogazione illustrata dall'onorevole Barbieri non sono esattissime. Il programma nazionale per la ricerca attualmente vigente cessa, infatti, la propria operatività il 31 dicembre 2007.
Il nuovo programma per il triennio 2008-2010 è attualmente in fase di elaborazione, essendo vigente il precedente, e sarà presentato nelle sedi istituzionali e al CIPE entro la fine dell'anno, anno con riferimento al quale le segnalo anche qualche interessante novità.
Per la prima volta nel CIPE vi è il Ministro dell'università e della ricerca, e la quota del budget pluriennale del CIPE destinata a ricerca e sviluppo è fissata ora, da questo Governo, al 14 per cento (è quindi, triplicata).
Le attività per il prossimo triennio faranno riferimento, dunque, agli obiettivi generali e alle modalità di attuazione degli interventi stabiliti con le nuove linee strategiche per il periodo 2008-2010 che, come ho affermato, sono in fase di definizione.
In attesa del nuovo piano, naturalmente il Governo ha posto in essere alcune misure: ha innanzitutto dato una base finanziaria più sistematica e coerente al programma nazionale di ricerca, mediante l'istituzione del FIRST, previsto dal comma 870 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2007, che è stato finanziato per 300 milioni di euro nel 2007 e 2008, e 360 nel 2009.
Ricordo che le risorse per i principali fondi di finanziamento della ricerca previste dall'ultima legge finanziaria del precedente Governo erano, sostanzialmente, pari a zero già nel 2008. Contemporaneamente, per rendere scientificamente migliori e più adeguati i contenuti del piano, il Ministero, con il proprio regolamento di organizzazione, ha appena previsto la ricostituzione del CEPR (Comitato di esperti per la politica della ricerca), già soppresso nel 2003 dall'allora Ministro Moratti, e ciò per coinvolgere la comunità scientifica al massimo livello nella redazione del piano.
In questo modo, potremo fornire al Paese un piano scientificamente valido, corrispondente alle esigenze reali e di valore europeo.
PRESIDENTE. Il deputato Barbieri ha facoltà di replicare.
EMERENZIO BARBIERI. Signor Presidente, resto un po' sorpreso dall'ottimismo del Ministro: se tenta di farlo credere a me ciò va anche bene, ma se tenta di far credere al Parlamento (oggi è il 14 novembre ed è ancora in corso l'esame del disegno di legge finanziaria, dei decreti e di tutto ciò che lei, Ministro, conosce bene) che di qui al 31 dicembre egli sarà in grado di fare quello che non ha fatto per mesi, io l'aspetto, come tanti altri suoi colleghi, alla prova dei fatti.
Una cosa è certa: in poco tempo e senza un'adeguata istruttoria, porre le basi per un approccio strategico nazionale su obiettivi, modalità di attuazione, prospettive e campi di intervento pubblico nella ricerca è un compito molto arduo, e non so se un Governo gracile, che non cresce e non riesce neanche ad assorbire il latte materno possa riuscire ad adempiere a tali compiti.
Un sistema di governo multilivello, con un intreccio di politiche e risorse economichePag. 63europee, nazionali, regionali e locali per affrontare sfide difficili in settori fondamentali per l'economia, non appare compatibile con la mancanza di un programma a ridosso dell'imminente scadenza del Programma nazionale della ricerca 2005-2007.
Il Parlamento ed il Paese non hanno un riferimento strategico, e solo un quadro stabile favorisce gli investimenti privati in ricerca ed innovazione. Per fare un riferimento, signor Ministro, ad un argomento di questi giorni, rammento il settore dell'energia. Il suo Presidente del Consiglio ed il Ministro per lo sviluppo economico parlano della necessità per l'Italia di stare dentro la ricerca nel settore dell'energia nucleare.
Un suo collega di Governo - ed anche di schieramento politico -, il Ministro Pecoraro Scanio, ritiene surreale il fatto che in Italia si discuta ancora del vecchio nucleare. Queste sono le condizioni in cui il Governo lascia il paese.