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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 18,45).
(Problematiche relative all'espletamento del servizio di pulizia per il trasporto ferroviario nel centro-nord Italia da parte della Mazzoni Ambiente - n. 2-00822)
PRESIDENTE. L'onorevole Ciccioli ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00822, concernente problematiche relative all'espletamento del servizio di pulizia per il trasporto ferroviario nel centro-nord Italia da parte della Mazzoni Ambiente (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1).
CARLO CICCIOLI. Signor Presidente, innanzitutto intendo brevemente segnalare, e me ne lamento, che l'interpellanza in esame ha una storia piuttosto lunga, in quanto è stata presentata un anno fa e arriva in Aula solo adesso, perché solo adesso ho raccolto le firme di trenta colleghi per trasformarla in interpellanza urgente. Oltre tutto, per due volte mi è stata rifiutata dagli uffici, che hanno affermato che non era adeguata nei termini.
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Si tratta di una vicenda un po' particolare, che a mio parere dal punto di vista sociale ed economico danneggia i cittadini e i lavoratori: i cittadini che prendono i treni e i lavoratori che lavorano in servizi che sono connessi all'attività dell'azienda ferroviaria. Quanto alla colorazione politica, mi dicono che vi sia una specie di colorazione bipartisan, una sorta di geometria perfetta, per cui forse l'appaltatore appartiene magari all'area del centrodestra e l'azienda subappaltante ad altra area politica, legata alla sinistra.
Questo permette una copertura totale. Non sono d'accordo con queste geometrie perfette, non mi piacciono, e quindi ho insistito, approdando finalmente ad una risposta del Governo. Sostanzialmente, la vicenda è la seguente: nell'ambito della cosiddetta esternalizzazione, l'azienda Ferrovie dello Stato, poi ripartendo in questo caso la gestione tra Trenitalia e Rete ferroviaria italiana, appalta all'esterno, in ragione di un criterio di risparmi sui costi, i servizi di pulizia del trasporto ferroviario, cioè in sostanza dei vagoni.
La rete ferroviaria italiana è stata trasformata in aree: la gara per quella del centro-nord - a me interessa l'appalto che riguarda la mia regione, le Marche, e che è collegato a quello della regione Umbria - è stata vinta dalla società Mazzoni ambiente, che ha subappalto ad una cooperativa, in questo caso la Coop c.p.s. di Ancona, la fornitura della manodopera, cioè il servizio stesso. Questo meccanismo è, purtroppo, piuttosto diffuso: esso è previsto anche nel contratto della gara d'appalto, ma non deve superare il 15 per cento del valore contrattuale annuo, e quindi sostanzialmente dovrebbe essere limitato a semplici attività relative a stazioni ferroviarie minori o, comunque, ad attività minori che non sarebbero economicamente compatibili, e quindi andrebbero delegate ai subappaltatori.
Invece, anche le grandi stazioni ed i treni vengono subappaltati. Richiamo, a tal proposito, un'interrogazione che fu presentata al consiglio regionale delle Marche - di cui ho fatto parte - da un collega del gruppo di Rifondazione Comunista, nella quale era evidenziato come, nel caso di specie, su un appalto complessivo di 6 milioni 700 mila euro ben due milioni di euro venivano dati in subappalto. Si tratta, dunque, di una misura pari ad oltre il 30 per cento, ben superiore al 15 per cento previsto.
Ma vi sono anche periodi particolari. Nel mese scorso mi è stato addirittura segnalato che il treno 11524, composto da dieci vetture ed operante nell'area adriatica, di colpo è stato completamente affidato a questa cooperativa: il gruppo appaltante impiegava nove unità per pulirlo, mentre la cooperativa occupa un solo lavoratore. Si può immaginare, di conseguenza, quale possa essere la qualità del servizio che viene reso. Ovviamente i cittadini si lamentano dei treni sporchi e maltenuti, ma spesso mancano proprio le condizioni ed i tempi - anche a causa di squadre piuttosto scarse nel numero - per poter svolgere la prestazione non dico a regola d'arte, ma almeno in condizioni decenti.
Riteniamo che né l'ente appaltante - in questo caso le Ferrovie dello Stato, tramite Trenitalia - né, ovviamente, il Ministero dei trasporti, al quale spetterebbero compiti di verifica, dovrebbero permettere una situazione del genere.
Esiste, poi, un meccanismo che riguarda i lavoratori (sono, infatti, i lavoratori che mi hanno segnalato questa situazione, che era addirittura incompatibile). Mi riferisco a salari bassissimi, spesso ai limiti di qualsiasi tipo di tabella sindacale, e ad orari spezzettati (ossia poche ore ripartite in numerosi turni), per cui qualche volta l'intera giornata è a disposizione, considerata l'eventualità di turni di tre ore combinati in più turni in una stessa giornata.
Insomma, vi sono tutta una serie di aspetti che non ritengo opportuni. Il criterio della competizione e il conseguente tentativo di cercare, con ogni mezzo, il contenimento dei costi comporta uno sfruttamento esasperato dei lavoratori e un servizio espletato molto male. Poiché si tratta di un servizio pubblico ritengo sia opportuno porre un tale problema.Pag. 89
Inoltre, aggiungo che nel caso di specie è presente una delega particolare. La cooperativa viene organizzata dalla CGIL e se manca l'adesione alla CGIL non si può entrare nella cooperativa, che è composta al 100 per cento di iscritti alla CGIL, perché in caso contrario non si viene chiamati e sembra paradossale che un sindacato, che si richiama a valori solidaristici, metta in atto tali meccanismi insieme all'azienda principale subappaltante.
In ordine a questo ho insistito per quasi un anno, tramite rapporti epistolari con la Presidenza della Camera per ottenere l'iscrizione e la pubblicazione dell'interrogazione che avevo presentato, sino alla raccolta di 30 firme, per ottenere una risposta. Infine, mi limito ad aggiungere che il mio collega di Rifondazione Comunista, consigliere della regione Marche, sottoposto a pressioni - forse le stesse che ho subito io - ha ritirato la sua interrogazione.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Mario Lettieri, ha facoltà di rispondere.
MARIO LETTIERI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Ciccioli e gli altri che hanno sollevato tale problema e affermo immediatamente che il Governo non ha responsabilità per il ritardo, perché l'ufficio del sindacato ispettivo del Servizio Assemblea che effettua l'istruttoria in ordine all'ammissibilità o meno degli strumenti di sindacato ispettivo appartiene alla Camera dei deputati e non al Governo. Il Governo non subisce né condizionamenti né remore derivanti dai colori politici o dall'appartenenza a questo o ad un altro sindacato.
Il problema posto riguarda il contratto di appalto dei servizi di pulizia del materiale rotabile ferroviario impiegato per i servizi regionali delle Marche, stipulato dalla società Trenitalia con la società Mazzoni Ambiente Spa.
A tale riguardo, la società Ferrovie dello Stato ha comunicato che la società per azioni Pietro Mazzoni Ambiente, a seguito di gara a procedura ristretta, ai sensi del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 158, è risultata aggiudicataria della stessa in ordine al lotto 12, relativo alle regioni Marche e Umbria, per lo svolgimento dei servizi di pulizia del materiale rotabile, degli impianti ed altri servizi connessi a tali prestazioni.
L'articolo 10 dell'accordo quadro sottoscritto dalle parti in data 13 febbraio 2006, fissava la quota massima subappaltabile da parte dell'impresa Mazzoni Ambiente, prevedendo che «le attività e prestazioni subappaltabili non potranno comunque eccedere complessivamente, per ciascun anno di validità contrattuale, il 15 per cento dell'importo annuo presunto».
Successivamente, in data 4 aprile 2006, è stato sottoscritto un atto modificativo dell'accordo quadro relativo al lotto 12, riguardante le regioni Marche e Umbria, che all'articolo 5 conteneva una modifica della predetta quota massima nella misura seguente: il 15 per cento dell'importo annuo delle prestazioni afferenti alla pulizia del materiale rotabile e degli impianti; il 100 per cento dell'importo annuo delle prestazioni afferenti ai cosiddetti servizi accessori.
La modifica apportata, pur comportando un aumento della quota delle prestazioni subappaltabili, con riferimento ai soli servizi accessori, manteneva comunque tale quota ampiamente al di sotto di quella massima prevista dalla normativa allora vigente (articolo 18 della legge n. 55 del 1990) che stabiliva, appunto, una quota massima pari al 30 per cento nella categoria prevalente - nel caso di specie le pulizie - e l'integrale subappaltabilità delle restanti categorie di lavorazioni.
Nel corso di validità del citato accordo quadro, a richiesta dell'impresa appaltatrice Mazzoni Ambiente, in base alla documentazione presentata e agli accertamenti esperiti, è stato autorizzato il subappalto a favore del consorzio nazionale cooperative pluriservizi della Rete ferroviaria italiana società cooperativa a responsabilità limitata, entro i limiti e le condizioni previste dall'accordo quadro stesso.Pag. 90
Infatti, a fronte dell'importo presunto complessivo, riferito al successivo contratto applicativo n. 9187 di rubrica del 25 luglio 2007, nel mese di ottobre 2007 sono state autorizzate prestazioni in subappalto per un totale pari al 20 per cento dell'importo contrattuale. Specificatamente, entro i limiti di legge ed in base a quanto previsto dall'articolo 5 dell'atto modificativo dell'accordo quadro, sono state autorizzate prestazioni in subappalto pari al 15 per cento dell'importo presunto complessivo dei servizi di pulizia di treni ed impianti e prestazioni in subappalto pari al 32 per cento dell'importo presunto complessivo per i servizi accessori.
CARLO CICCIOLI. Scusi, che cosa si intende per servizi accessori?
MARIO LETTIERI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Con molta franchezza le dico che non sono il sottosegretario ai trasporti, ma credo che si intendano anche i servizi relativi alle pulizie dei locali, non solo dei treni, ma anche degli uffici e delle stazioni.
CARLO CICCIOLI. Le stazioni!
MARIO LETTIERI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Sono portato a pensare ciò, perché l'atto non l'ho visto. La nota fornita dall'amministrazione delle Ferrovie non è dettagliata in tal senso. Bisognerebbe leggere il contratto. Comunque, poi le dirò quali sono la volontà e il pensiero del Governo.
La società Ferrovie dello Stato ha precisato, infine, che le prestazioni subappaltate riguardano le attività di micromanutenzione e recupero del decoro (magari qualche scarpata o qualche piccola area intorno alle stazioni), servizi accessori, movimentazione batterie (dei treni), conduzione batterie, pulitore viaggiante, servizi di pulizia del materiale rotabile e degli impianti fissi.
Alle Ferrovie spetta il dovere di vigilare sul rispetto pieno degli obblighi sottoscritti e di adottare, in caso di inadempienza, i provvedimenti di rescissione del contratto. I viaggiatori e gli utenti dei servizi ferroviari hanno diritto ad avere servizi efficienti e adeguati.
A mio avviso non è più tempo né di pigrizie, né di inefficienze. Il nostro Paese, che è grande e moderno, non può assolutamente avere servizi scadenti, che incidono - come noto - sulla qualità della vita ed anche sullo sviluppo economico.
Questa è la volontà del Governo: gli amministratori e i dirigenti delle Ferrovie ne debbono tener conto, senza tolleranza alcuna. In caso di inadempienza, debbono procedere alla rescissione del contratto.
PRESIDENTE. L'onorevole Ciccioli ha facoltà di replicare.
CARLO CICCIOLI. Signor Presidente, debbo dire che sono abbastanza soddisfatto del tono e del contenuto dell'intervento del sottosegretario che mi ha risposto. Spero che questo richiamo del Governo sia ascoltato, da Ferrovie dello Stato, ex ente, ora società per azioni, in particolare dalla società di scopo Trenitalia su cui si trasferisce il problema.
Infatti, in tali disservizi accade che - essendo pochi i lavoratori, molto mal pagati, quindi in genere esclusi da altri tipi di lavoro migliore, con orari molto contratti, con meccanismi dei turni frazionati e via di seguito - i treni partono spesso con pulizie incomplete (sono stati puliti solo alcuni vagoni), ovviamente in condizioni igieniche precarie (ciò è evidente se si considera che spesso vengono semplicemente ripassate le carrozze, tanto per togliere cartacce o altre cose), con i bagni trascurati e anche le stazioni rimangono sporche.
Non so cosa significhi, però l'appalto è stato fatto in un certo modo. Successivamente, con atto successivo all'appalto, si è determinato che il 100 per cento delle cosiddette attività accessorie potesse essere dato in subappalto.
Forse, se ci fosse stata questa clausola esimente in merito ai servizi accessori (ho ascoltato adesso e non so esattamente a cosa ci si riferisca: batterie, decoro della stazione), avrebbe vinto un'altra ditta l'appalto.Pag. 91Se si trattasse, ad esempio, di cancellare i graffiti sui muri e fatti simili, sarebbe ben poca cosa, ma in questo modo diventa una parte importante dell'appalto stesso. Parliamo di milioni di euro: 6,7 milioni di euro in due regioni e un terzo appalto con un importo superiore a due milioni di euro. Io adesso non so cosa significa «accessorie», ma le cifre sono importanti. Tra l'altro sembra che l'utile maggiore si ricavi proprio nell'affidamento di questi subappalti: nell'attività espletata dalla ditta primaria, quella che ha vinto l'appalto, non si ricavano quasi per niente utili che, invece, si producono attraverso queste esternalizzazioni.
Chiedo, pertanto, che si realizzi quanto è stato detto, di cui mi compiaccio: non si possono concedere sconti a nessuno. Adesso saranno coinvolte le ferrovie e la società Trenitalia; occorre procedere alle dovute verifiche.
Ho fatto riferimento a ciò che conosco, l'appalto e i subappalti nell'area delle Marche e dell'Umbria, ma mi dicono che la stessa situazione (si tratta, mi sembra, di dodici o quindici appalti) sia diffusa in tutto il territorio nazionale, magari con società diverse.
Chiedo che ci sia una forte vigilanza e ovviamente, tra qualche tempo, procederemo alla verifica dello stato dell'arte.
PRESIDENTE. Desidero fare presente che l'interpellanza urgente all'ordine del giorno reca l'identico testo della interrogazione a risposta orale n. 3-00048, pubblicata in data 5 dicembre 2006, non ancora svolta. La Presidenza ha proceduto tempestivamente alla pubblicazione sia del primo, sia del secondo atto. Il fatto che non sia stata data risposta alla prima interrogazione a risposta orale, tanto da indurre il presentatore ad utilizzare per la stessa questione il diverso strumento della interpellanza urgente, non è certamente imputabile alla Presidenza della Camera.
Quanto poi all'interpellanza urgente, essa si è svolta nella prima seduta utile, dopo che i presentatori, con il consenso del Governo, ne avevano chiesto il rinvio.