Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per aumentare i trasferimenti erariali in favore degli enti locali appartenenti ad aree territoriali confinanti con le regioni a Statuto speciale e con le province autonome di Trento e Bolzano - n. 3-01452)
PRESIDENTE. Il deputato Zorzato ha facoltà di illustrare l'interrogazione Leone n. 3-01452, concernente iniziative per aumentare i trasferimenti erariali in favore degli enti locali appartenenti ad aree territoriali confinanti con le regioni a Statuto speciale e con le province autonome di Trento e Bolzano (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9), di cui è cofirmatario.
MARINO ZORZATO. Signor Presidente, signor Ministro, credo che la pericolosa deriva secessionista di numerosi comuni - soprattutto al nord - il cui territorio confina con regioni a statuto speciale, culminata con il referendum svoltosi a Cortina d'Ampezzo, Asiago e Colle Santa Lucia, costituisca un problema molto grave, che va affrontato in modo sistematico.
Tale tendenza ha ragioni soprattutto economiche, in quanto è notorio che le regioni a statuto speciale e le province autonome hanno a disposizione risorse finanziare molto maggiori rispetto alle regioni a statuto ordinario e alle altre province.
Ricordo che l'interesse delle province di Trento e Bolzano si mostra soprattutto verso alcuni comuni, come Cortina, e non verso altri, come Asiago, per motivi puramente economici. Ricordo, inoltre, che i trasferimenti in favore del Veneto sono pari a circa il 10 per cento dei trasferimenti destinati alle province di Trento e Bolzano. Ciò ovviamente accresce l'interesse di alcuni comuni a cambiare regione.
Nel decreto-legge 1o ottobre 2007, n. 159, collegato con la manovra finanziaria del 2008, erano stati previsti 40 milioni di euro a favore di queste realtà, ridotti successivamente a 25 milioni.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
MARINO ZORZATO. Signor Presidente, mi avvio velocemente alla conclusione.
PRESIDENTE. Lo deve fare.
MARINO ZORZATO. La domanda che le rivolgo è se non sia opportuno, per questi comuni e per queste realtà territoriali,Pag. 62pensare a una rivoluzione finanziaria, soprattutto a scapito delle regioni e delle province - Trento e Bolzano in particolare - che in questo momento ricevono troppi trasferimenti rispetto alle realtà venete confinanti.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, l'interrogazione segnala, con la preoccupazione che io e il Governo condividiamo, che numerosi comuni delle regioni a statuto ordinario, il cui territorio confina con quello delle regioni a statuto speciale o province autonome, in considerazione anche delle maggiori risorse finanziarie riconosciute da queste ultime ai comuni che ricadono nel proprio territorio in rapporto alla popolazione esistente, hanno indetto referendum, di cui all'attuale articolo 132 della Costituzione, per il distacco dalla regione di appartenenza e l'aggregazione alle regioni a statuto speciale o province autonome confinanti.
L'interrogazione sollecita un ulteriore incremento delle risorse finanziarie a favore di tali comuni, rispetto a quelle di 25 milioni di euro per il 2007 - loro attribuite, per la prima volta, dall'articolo 35 del decreto-legge n. 159 del 1o ottobre scorso - o a quelle riferite a misure per le risorse dell'energia idroelettrica nella legge finanziaria dello scorso anno, e ciò anche attraverso una rimodulazione dei trasferimenti erariali riconosciuti agli enti locali delle regioni a statuto ordinario e delle province autonome di Trento e Bolzano.
In merito, come è noto, le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano godono, ai sensi dell'articolo 116 della Costituzione, di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale. L'autonomia si sostanzia, essenzialmente, in quella finanziaria, che agli stessi enti definiti a diritto differenziato viene riconosciuta dagli statuti e dalle relative norme di attuazione.
Si deve aggiungere che il finanziamento degli enti locali posti nel territorio delle autonomie speciali, viene da questa assicurata dalla compartecipazione al gettito dei tributi erariali propri, statutariamente prevista, non già da trasferimenti erariali, di cui è fatto cenno nell'interrogazione in esame.
Ne deriva che l'accoglimento dell'istanza di operare una rimodulazione dei trasferimenti erariali a favore dei comuni e delle autonomie speciali, per i motivi sopra esposti, non è possibile.
Credo che la questione si possa invece risolvere esaminando e approvando presto, sia alla Camera sia al Senato, il disegno di legge del Governo sull'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, relativo al federalismo fiscale, che può assegnare un ordine differente ai rapporti finanziari e alle responsabilità delle diverse istituzioni.
Vi sono però, oltre ai problemi legati a tali rilevanti questioni economico-finanziarie, anche quelli che si riferiscono ai rapporti tra regioni e autonomie locali, riguardanti cioè il ruolo delle autonomie locali all'interno delle diverse regioni e la promozione di loro poteri, più responsabili e più forti.
In ogni caso, il Governo ha da tempo concentrato la propria attenzione sul fenomeno, presentando un apposito disegno di legge - che si trova presso la Commissione affari costituzionali - per la revisione dell'articolo 132 della Costituzione, diretto ad ottenere il pronunciamento di una più vasta area di popolazione sul referendum. Infatti credo giusto in via di principio che il referendum...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Ho terminato, signor Presidente.
Il referendum non deve esclusivamente accertare la concordanza tra popolazione del comune interessato dal distacco/accorpamento con i propri organi rappresentativi,Pag. 63ma anche la volontà della provincia a cui si chiede l'accorpamento di accogliere i comuni nei propri confini e la volontà della provincia da cui si chiede il distacco, di separarsi da quel territorio e da quella popolazione.
Penso che dobbiamo intervenire su tale complesso di questioni, se vogliamo fornire una risposta positiva a quelle popolazioni.
PRESIDENTE. Il deputato Paniz, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare per due minuti.
MAURIZIO PANIZ. Ministro Chiti, nonostante il suo sforzo devo dichiararmi insoddisfatto. Lei lo comprende perfettamente: il problema non è soltanto veneto, riguarda l'intera nazione, anche se soprattutto il Veneto, regione i cui cittadini danno allo Stato più o meno quanto versano i cittadini del Trentino-Alto Adige, ricevendo una cifra ben diversa. Un cittadino veneto esborsa circa quattromila euro all'anno e ne riceve meno di novecento; un cittadino del Trentino-Alto Adige, che esborsa la stessa cifra, ne riceve circa il doppio.
Le pare giusto che tale situazione si mantenga ormai da circa cinquant'anni? Il principio di uguaglianza è andato a farsi benedire da tempo!
Pertanto, bisogna intervenire sul rapporto tra regioni a statuto ordinario e regioni a statuto speciale: o tutti o nessuno, perché il principio di uguaglianza è sancito dalla Costituzione e deve essere rispettato. Il Governo deve dare l'esempio e dimostrare una chiara di volontà di rispettarlo.
Molti sindaci, soprattutto delle «terre alte», le terre della montagna, hanno consegnato in questi giorni la loro fascia tricolore al Presidente della Repubblica: non possono essere tartassati, con privazioni di risorse che sono state garantite un tempo e che vengono improvvisamente loro sottratte.
L'attuale Governo deve passare dalle parole ai fatti. Certo, siamo d'accordo sul federalismo fiscale, ma va approvato, non va dichiarato soltanto sulla carta. Invece, l'attuale Governo è finora passato dalle parole ai non fatti, perché ha privato realtà come la provincia di Belluno delle risorse del demanio idrico, che il precedente Governo aveva garantito e che l'Esecutivo in carica, in occasione della sua prima legge finanziaria, ha tolto.
Ciò ha costituito uno schiaffo per il Veneto, uno schiaffo ad una regione produttiva e laboriosa, che merita un'attenzione diversa. Solo così i suoi cittadini potranno essere felici di stare dove si trovano e non chiedere di spostarsi nella «terra del Bengodi», una terra ricca di privilegi come il Trentino-Alto Adige. Tali privilegi non si giustificano più, perché la storia è andata avanti e cinquant'anni non sono passati assolutamente invano.
Abbiate rispetto, voi al Governo, dei dolori, delle sofferenze, dell'impegno e della dedizione delle genti di montagna, della gente del Veneto che sostiene la nostra Italia (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).