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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Intendimenti del Governo in relazione all'ammodernamento e alla messa in sicurezza dell'autodromo di Monza - n. 2-00818)
PRESIDENTE. Il deputato Grimoldi ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00818, concernente intendimenti del Governo in relazione all'ammodernamentoPag. 59e alla messa in sicurezza dell'autodromo di Monza (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).
PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, l'autodromo nazionale di Monza, che rappresenta il più importante complesso sportivo motoristico d'Italia, gode di una grande fama a livello mondiale conseguita nei decenni, avendo ospitato il Gran premio d'Italia della Formula 1 quasi ininterrottamente dal 1922. Nelle giornate in cui si tiene il Gran premio d'Italia, nell'autodromo nazionale di Monza le televisioni di quasi tutto il pianeta proiettano le immagini del nostro circuito e nella città giunge un pubblico di circa 200 - 250 mila persone, così da rappresentare la vetrina del nostro Paese a livello mondiale durante la tre giorni della gara automobilistica.
Contestualmente a quanto ho affermato, i cosiddetti Paesi emergenti, primi fra tutti la Cina, l'India e la Corea (per non parlare anche dei nostri vicini europei) hanno investito molto sui propri circuiti nazionali di Formula 1, rendendoli un biglietto da visita, che viene poi trasmesso a livello mondiale attraverso il circuito televisivo o turistico degli spettatori.
L'autodromo di Monza, invece, non riceve più una lira dal 1956 sotto forma di contributo pubblico. Quindi, vorremmo capire se, come affermato in occasione dello svolgimento di un'interpellanza che presentammo l'anno scorso, il Governo intenda dar seguito alla volontà manifestata in modo chiaro di reperire le risorse necessarie per l'ammodernamento e la messa in sicurezza del circuito che rappresenta il palcoscenico nazionale della Formula 1.
Sottolineo, inoltre, un dettaglio che ritengo importante: l'autodromo di Monza gode di un'immagine molto particolare perché ha una peculiarità tutta sua che è quella di essere inserito nel parco cintato più grande d'Europa. Credo, dunque, che sia importante trovare le risorse per migliorarlo e far sì che il biglietto da visita del nostro Paese sia migliorato e abbia i finanziamenti necessari per realizzare quelle infrastrutture che ancora necessitano al circuito e all'autodromo nazionale.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Giampaolo Vittorio D'Andrea, ha facoltà di rispondere.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, non ho difficoltà a confermare all'onorevole Grimoldi, da parte del Governo, tutta l'attenzione per le questioni sollevate dall'interpellanza urgente, anche in considerazione del fatto che l'autodromo nazionale di Monza è stato ripetutamente considerato opera di interesse pubblico della regione Lombardia e definito «impianto sportivo di interesse nazionale» e, quindi, è assoggettato ad una disciplina specifica mirata al mantenimento in esercizio.
L'onorevole Grimoldi sa meglio di me che l'autodromo nazionale di Monza è stato realizzato dalla società senza scopo di lucro Sias Spa (partecipata dall'Automobilclub di Milano) e che la società medesima ha investito notevoli risorse in questi anni per impianti, fabbricati, piste aeree e viabilità. Sono state anche realizzate delle opere di adeguamento per mettere l'autodromo nella condizione di rispettare le prescrizioni della Federazione internazionale automobilistica e mantenere a Monza la sede del Gran premio d'Italia, evento mondiale di grande rilevanza che si svolge ogni anno.
Tutti questi beni, tra l'altro, rimangono di proprietà comunale, e sono legati ad una procedura d'ammortamento nell'ambito del periodo concessorio, e questa situazione fa sì che si possa determinare una forma di intervento da parte del Governo, compatibilmente con le proprie risorse finanziarie, in realtà solo su richiesta o su iniziativa della società concessionaria.
D'altra parte, non possiamo intervenire come Governo nemmeno in ordine alle decisioni degli organi direttivi della FederazionePag. 60internazionale automobilistica. Semmai, una volta assunte queste determinazioni, si potrebbe prevedere un intervento ad adiuvandum del Governo per porre gli impianti nella condizione di rispettare le prescrizioni, così come, peraltro, è stato fatto per il circuito di Imola.
In conclusione, desidero ribadire che, sicuramente, se vi saranno iniziative in tal senso o da parte della società concessionaria o anche in sede parlamentare, il Governo potrà tenerle nella massima considerazione mano a mano che matureranno le condizioni. Non è questo un ambito in cui l'iniziativa del Governo possa essere direttamente assunta nella direzione auspicata dall'onorevole interpellante.
PRESIDENTE. Il deputato Grimoldi ha facoltà di replicare.
PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario delle sue parole. Mi ritengo solo parzialmente soddisfatto, in quanto registro una disponibilità, tuttavia nei fatti, ad oggi, non vi è nulla di concreto.
Ricordo che nella risposta all'interpellanza n. 2-00260 era stata manifestata la chiara volontà di reperire le risorse necessarie per l'ammodernamento e la messa in sicurezza di questo circuito che rappresenta il palcoscenico nazionale della Formula 1.
L'interpellanza odierna è contestuale all'iter della finanziaria, in quanto in quella sede si possono determinare delle risorse. Non è che ho sognato la notte il motivo della mia interpellanza e, poi, ho deciso di presentarla. Sono stato sollecitato, infatti, dagli enti gestori del circuito, i quali denunciano che dal 1956 non arriva più una lira.
In ordine a quanto lei ha affermato - e in buona parte ho condiviso le sue parole - aggiungo un'altra osservazione. Nella ripartizione dei fondi anche per i circuiti nazionali non vi è stato alcun parametro di meritocrazia. Per quale motivo? Perché, come giustamente lei ha affermato, il circuito nazionale di Monza è riuscito a mantenersi al passo e ad adeguarsi alle normative a livello internazionale per detenere la Formula 1.
L'autodromo di Imola, invece (che, a differenza di quello di Monza, ha ricevuto due o tre anni fa - non ricordo esattamente - fondi pubblici per il suo ammodernamento) è riuscito persino a perdere il Gran Premio di San Marino! L'autodromo di Monza, che al contrario non ha ricevuto alcun finanziamento, detiene a tutt'oggi il Gran Premio d'Italia e ci permette di fare un'ottima figura.
Non mancheremo di far pervenire le richieste, che lei consiglia di avanzare per ottenere i fondi, sia da parte degli enti gestori, sia in termini di attività parlamentare. Vorremmo però avere, signor sottosegretario, la certezza che l'anno prossimo, in questo periodo, non sarà presentata un'altra interpellanza parlamentare sul tema e non si finisca ancora «a tarallucci e vino», con molte belle promesse ma - lo affermo con tanto pragmatismo brianzolo - con nessuno stanziamento di risorse per il circuito nazionale che detiene il Gran Premio d'Italia e che non riceve risorse pubbliche dal 1956.
Ciò avviene, tra l'altro, in una città, come Monza, che è la terza città della Lombardia e che, da sola, tra imposte dirette e indirette, versa un miliardo di euro all'anno: come lei ben sa, però, il comune (considerato che nel nostro Paese non vi è alcuna forma di federalismo e le risorse non restano sul territorio in modo cospicuo) non ha alcuna possibilità di intervenire e di supportare concretamente il circuito nazionale.