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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Modalità di assegnazione dei fondi previsti dalla legge finanziaria 2007 per il finanziamento di progetti relativi alla ricerca sulle malattie rare e sulle cellule staminali - n. 2-00850)
PRESIDENTE. La deputata Poretti ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00850, concernente modalità di assegnazione dei fondi previsti dalla legge finanziaria 2007 per il finanziamento di progetti relativi alla ricerca sulle malattie rare e sulle cellule esaminati (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 11).
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, questa interpellanza urgente riprende, in parte, le richieste fatte da tre ricercatori che avevano inviato una lettera al Ministro della salute. Non avendo ricevuto risposta direttamente dal Ministero, tale lettera è stata pubblicata dagli organi di stampa. Pertanto, ho ritenuto utile che, perlomeno in questa sede istituzionale, la stessa trovasse una risposta. Questa è la vicenda: Elena Cattaneo, Paolo Bianco e Ranieri Cancedda - illustri ricercatori italiani noti a livello mondiale - hanno inviato una lettera riguardo ai finanziamenti previsti nella legge finanziaria per l'anno 2007, con la quale sono stati stanziati tre milioni di euro per la ricerca sulle malattie rare e sulle cellule staminali, denunciando al Ministro della salute Livia Turco che vi sono «circostanze che destano grande preoccupazione, rivestono significato generale e necessitano, a nostro giudizio, di intervento autorevole e correttivo».
Nella lettera si precisa che i tre milioni di euro, a quel che risulta, sono gestiti «direttamente dal Ministero della salute e dall'Istituto superiore di sanità e sono già stati assegnati, per ammissione anche pubblica di alcuni ricercatori» (Angelo Vescovi su Avvenire), «ma non risulta che sia stato pubblicato un bando o che singoli ricercatori o istituzioni abbiano potuto liberamente presentare progetti o domande di finanziamento».
I tre ricercatori hanno fatto presente al Ministro interpellato, quindi, che «richieste di informazioni rivolte al direttore dell'Istituto superiore di sanità da più membri della comunità scientifica, al fine di conoscere chi avesse definito e valutato la destinazione dei fondi e secondo quale procedura, sono rimaste eluse, pur ottenendo obliquo quanto inequivocabile riscontro di una procedura di assegnazione di risorse che non appare accettabile».
Per quanto riguarda le «richieste di informazioni rivolte al direttore dell'Istituto superiore di sanità» si fa riferimento a quanto richiesto dai ricercatori, precedentemente alla lettera al Ministro interpellato, direttamente al presidente dell'Istituto superiore di sanità, Enrico Garaci, e alla sua risposta, secondo la quale i finanziamenti «rappresentano una piccola percentuale dei fondi dell'ex articolo 12, ma il più delle volte essi vanno a coprire esigenze pressanti o argomenti di particolare interesse politico e sanitario in questi progetti pure per l'esiguità delle risorse vengono limitati gli obiettivi e individuate le strutture da coinvolgere sempre nell'ambito dei destinatari istituzionali».
Garaci ha anche scritto: «faccio presente che la valutazione di tale progetto è in corso perché nel frattempo è intervenuta la nomina di una nuova commissione: alcune informazioni richieste quindi non sono, al momento, disponibili». Quindi si conferma che vi siano assegnazioni in corso, in assenza di adeguata e trasparente pubblicità.
I tre ricercatori, nella lettera al Ministro interpellato, precisano che tale comportamento e modo di finanziare la ricerca sulle staminali è sintetizzato nel neo-anglismo top-down. In realtà questa procedura, che non appartiene ad alcuna realtà scientifica internazionale, «consisterebbe nella attribuzione» anomala e aberrante «di risorse lungo una catena che, dalla commissione ministeriale, procederebbe verso una singola istituzione e singoli ricercatori, a loro volta investiti della facoltà di cooptare nell'accesso al finanziamento altre istituzioni e altri ricercatori di loro personale scelta, anche nell'ambito del mondo universitario».Pag. 84
Potremmo definirlo un meccanismo di cooptazione, di passaparola tra ricercatori che si avvertono dell'esistenza di un progetto, di finanziamenti e delle modalità per accedervi. Secondo quanto scritto nella lettera, per i ricercatori «in base alle informazioni disponibili, la situazione descritta configurerebbe un caso esemplare di impropria attribuzione di finanziamenti pubblici per la ricerca, secondo una prassi distante anni luce dalle normali procedure di assegnazione di risorse per la ricerca (peer-review), storicamente concepite proprio per escludere qualunque forma (o parvenza) di diretta negoziazione tra pubblica amministrazione e singoli ricercatori o istituzioni scientifiche».
Tralascio altre parti della lettera, per ricordare come lo stesso sottosegretario Zucchelli rispose ad un'interrogazione che cercava di fare chiarezza su una commissione del 2001 sulle cellule staminali. Grazie a tale interrogazione ed alle risposte fornite dal Ministero della salute è venuto alla luce che, effettivamente, quei metodi poco trasparenti erano utilizzati per una vera e propria spartizione di fondi pubblici. Esistevano, cioè, dei bandi di concorso, ma anche delle commissioni, che valutavano i progetti che chiedevano i finanziamenti, ed i componenti di tali commissioni erano anche i presentatori di studi e ricerche per i quali si chiedevano i finanziamenti: dunque, le persone che chiedevano i soldi erano le stesse che decidevano a chi assegnarli, e va da sé che se li assegnavano.
Rispondendo a queste interrogazioni, lo stesso sottosegretario Zucchelli dichiarò: «a nostro avviso la disciplina della procedura seguita non garantisce adeguatamente la trasparenza». Egli preannunciò che, da allora in poi, tale metodo non si sarebbe più potuto utilizzare.
Ricordo però che quel metodo era in vigore grazie alle decisioni della Commissione sulle cellule staminali presieduta da Enrico Garaci, il quale, allo stesso tempo, era anche presidente dell'Istituto superiore della sanità. Oggi ci troviamo nella medesima situazione: Enrico Garaci è infatti ancora presidente dell'Istituto, ove è stato confermato proprio nei giorni scorsi, nonostante le molte polemiche da parte dei ricercatori, nonostante le votazioni contrarie da parte di un ramo del Parlamento (mi riferisco alla Commissione igiene e sanità del Senato), e nonostante alcune situazioni non chiare (tanto che vi sono denunce in procura e relazioni della Corte dei conti) che segnalano di trovarsi anche questa volta - dal momento che a presiedere l'Istituto superiore della sanità è ancora la stessa persona che lo presiedeva nel 2001, e considerate anche le risposte che il presidente Garaci faceva circolare - di fronte ad una spartizione di soldi pubblici.
In breve, dunque, con l'interpellanza in discussione si chiede anzitutto se i finanziamenti in oggetto siano stati effettivamente assegnati, a chi e secondo quale procedura siano stati assegnati, e quali siano stati i progetti finanziati. Soprattutto, nel caso in cui le risposte fossero positive, se cioè effettivamente i fondi previsti sono stati assegnati, si domanda se non sia il caso di sospendere la procedura per ripartire dall'impegno originariamente assunto dal Ministero e dal sottosegretario Zucchelli di adottare altri tipi di procedure per assegnare i soldi pubblici.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Serafino Zucchelli, ha facoltà di rispondere.
SERAFINO ZUCCHELLI, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, onorevoli deputati, i tre quesiti posti dagli onorevoli interpellanti offrono l'occasione per fare piena chiarezza su una vicenda che ha trovato vasta eco nel mondo scientifico italiano e nell'opinione pubblica, relativamente ad una presunta mancanza di trasparenza nelle modalità di attribuzione dei finanziamenti pubblici per la ricerca scientifica. Gli onorevoli interpellanti hanno citato la legge finanziaria per l'anno 2007 che, all'articolo 1, comma 813, ha previsto per gli anni 2007, 2008 e 2009 - nell'utilizzazione delle risorse previste nella Tabella C, allegata alla stessa legge, destinate al finanziamento diPag. 85progetti di ricerca sanitaria ai sensi degli articoli 12 e 12-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 - lo stanziamento per ciascun anno di 3 milioni di euro, vincolati al finanziamento, fra gli altri, di progetti per l'utilizzazione di cellule staminali.
Si rileva che tutti i finanziamenti previsti dalla norma citata sono indirizzati esclusivamente ai destinatari istituzionali dei fondi per la ricerca assegnati al Ministero della salute (regioni, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, Istituto superiore di sanità, Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, istituti zooprofilattici, Agenzia per i servizi sanitari regionali), allo scopo di implementare una ricerca che garantisca una significativa ricaduta sul servizio sanitario nazionale con il conseguimento degli obiettivi prefissati dal piano sanitario. Possono inoltre concorrere alla realizzazione di tali progetti anche soggetti diversi dai suddetti destinatari istituzionali - quali università, enti di ricerca pubblici e privati, aziende pubbliche e private - sulla base però di specifici accordi.
Quanto lamentato dagli interpellanti si fonda su un presupposto inesistente, ossia che i finanziamenti citati siano stati già assegnati in mancanza di un regolare bando pubblico. Tale presupposto viene formalmente, e con fermezza, smentito dal Ministero della salute. Preciso che l'ormai soppressa Commissione nazionale della ricerca sanitaria, nel marzo 2007, si era limitata ad individuare l'Istituto superiore di sanità - nella sua qualità di organo di vertice tecnico-scientifico del servizio sanitario nazionale - quale soggetto coordinatore per la definizione di un progetto di fattibilità in materia di ricerca sulle cellule staminali: progetto che, in quanto tale, esclude qualsiasi possibile individuazione di destinatari di stanziamenti. Successivamente, nello scorso mese di settembre, il Ministro ha istituito la nuova Commissione, presieduta dallo stesso Ministro, nella cui seduta di insediamento l'organo politico ha fornito una precisa disposizione al riguardo della questione in oggetto, richiedendo che l'assegnazione dei fondi avvenga con bando pubblico e con una procedura di valutazione dei progetti pervenuti da parte di referee esterni, in conformità con i principi di imparzialità e trasparenza che vengono invocati nell'atto parlamentare.
Sottolineo che in qualità di vicepresidente della commissione è stato nominato il professor Alessandro Liberati, da anni alla guida del Cochrane italiano, che è l'ente di valutazione delle ricerche cliniche e della medicina basata sull'evidenza, tra i più quotati nel mondo anche per la propria totale estraneità rispetto al mondo dell'industria farmaceutica.
Preciso anche che, nella prossima seduta del 5 dicembre, la commissione dovrà individuare la metodologia da seguire secondo l'indicazione del Ministro di pervenire, nei tempi più rapidi possibili e fatto ovviamente salvo il rispetto del regolare svolgimento delle procedure di bando, all'assegnazione delle risorse economiche previste.
E proprio a questo riguardo sottolineo che la somma complessiva è salita a 8 milioni di euro, in quanto nelle more dell'assegnazione dei 3 milioni stanziati per il 2007 dall'articolo 1, comma 813, della legge finanziaria vigente il Ministero della salute ha, nel frattempo, acquisito la disponibilità di altri cinque milioni di euro, finalizzati alla ricerca sulle cellule staminali.
Merita di essere ricordato, a testimonianza di un impegno mantenuto, che tra i primi provvedimenti del Ministro Livia Turco vi è stata la revoca del decreto ministeriale 23 febbraio 2006, con il quale il Ministro della salute pro tempore aveva erogato finanziamenti per la ricerca finalizzata con un'assegnazione diretta ad alcuni centri di ricerca.
Il decreto del Ministro Livia Turco del 21 luglio 2006 ha invece introdotto il criterio del bando pubblico, con la previsione di una commissione esterna per la valutazione dei progetti pervenuti. Secondo quanto previsto dal suddetto decreto nel 2006 sono state assegnati 100 milioni di euro per la ricerca finalizzata e, proprio nei giorni scorsi, è stato pubblicatoPag. 86sul sito istituzionale del Ministero il bando per la ricerca finalizzata 2007, per un totale di 76 milioni di euro.
Ricordo, inoltre, che la legge finanziaria del 2006 ha riservato 15 milioni di euro ai ricercatori italiani con età inferiore ai quarant'anni. A breve termine sarà pubblicato sul sito istituzionale anche questo bando. Inoltre, aggiungo che nel disegno di legge finanziaria in discussione la percentuale del 5 per cento del fondo per la ricerca del Servizio sanitario nazionale destinato ai ricercatori al di sotto dei quarant'anni sarà aumentato al 10 per cento. Tale disposizione è stata già approvata. Un'analoga percentuale è stata ottenuta dal Fondo per la ricerca universitaria, per cui le somme a favore dei giovani ricercatori sono fortissimamente incrementate.
Quanto detto fornisce un'ulteriore conferma a quanto era stato garantito in occasione delle precedenti risposte fornite sull'argomento all'onorevole Poretti, relativamente al fermo intendimento del Ministro della salute di garantire la massima trasparenza nelle metodologie e procedure di assegnazione dei fondi nel settore della ricerca. Appare evidente che tale intendimento ha trovato concreta applicazione nelle iniziative finora adottate.
PRESIDENTE. La deputata Poretti ha facoltà di replicare.
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, mi posso dichiarare soddisfatta e se potessi esprimermi con una battuta direi che forse, questa volta, il colpo è stato sventato. Infatti, ricordo che insieme al sottosegretario ci siamo esercitati in interrogazioni e risposte perché, sia tale questione, sia l'impegno del Ministro, risalivano all'episodio della commissione sulle cellule staminali del 2001, che ho precedentemente citato.
All'epoca, purtroppo, i riflettori si sono accesi troppo tardi, sicuramente grazie ad un cambio di Governo e ad alcune interrogazioni che hanno ricevuto risposte. In questa occasione i riflettori si sono accesi molto prima e credo che sia il chiarimento, sia l'impegno, rinnovati anche oggi da parte del sottosegretario, siano stati davvero utilissimi. Tuttavia, non posso non notare un aspetto. Al momento siamo in aula ma stamattina abbiamo tutti letto purtroppo le notizie riportate dai giornali.
In un'intervista apparsa sul quotidiano La Stampa il Ministro Turco rivolge un attacco durissimo ai nostri tre ricercatori che chiedevano chiarimenti. Se è vero che i chiarimenti giustamente sono stati offerti oggi dal sottosegretario in risposta all'interpellanza urgente da me presentata, il Ministro Turco ha attaccato, a mio avviso, in modo troppo forte - forse era troppo arrabbiata per essere lucida e rispondere in maniera misurata - i ricercatori definendoli «bande in guerra». I nostri tre ricercatori, citati nella lettera, domandavano chiarimenti e chiedevano che i fondi fossero assegnati seguendo regole di trasparenza, le stesse sulle quali si sta impegnando il Ministero. Ebbene, a fronte di tali richieste, il Ministro ha messo tutti nello stesso calderone «guerre per bande» di chi, evidentemente, vuole spartirsi una parte di soldi pubblici. Credo che se il Ministro avesse risposto a suo tempo, in maniera calma e non così arrabbiata come nell'intervista di oggi, forse ci saremmo anche risparmiati questa interpellanza urgente. Evidentemente però, un motivo c'è stato se, fin dall'inizio, non è stata data una risposta alle richieste che provenivano dal mondo scientifico. Probabilmente, questo tempo è stato anche impiegato per cercare di capire quanto stesse accadendo all'interno dell'Istituto superiore di sanità.
Di sicuro, oggi si afferma che l'Istituto superiore di sanità non stava assegnando fondi o che comunque essi non sono stati e non saranno assegnati con i noti metodi del 2001. Ovviamente rimane un interrogativo lasciato aperto dal Ministro che, nell'intervista a La Stampa, loda solo ed esclusivamente l'unica persona che aveva applicato metodi non trasparenti. Infatti, l'unica persona che, per l'appunto, è degna di essere lodata dal Ministro, in questo frangente, è Enrico Garaci, confermato alla presidenza dell'Istituto superiore di sanità, lo stesso che, grazie anche ai provvedimentiPag. 87del Governo e del Ministro precedenti, ha potuto spartire soldi pubblici. Oggi non vi sono più tali provvedimenti e vi sono altri metodi.
Confermare sempre le stesse persone, che hanno adottato metodi non trasparenti, forse non è la migliore misura cautelativa che si potesse adottare. Forse non sarebbe stato male cambiare. È inutile ricordare gli articoli di giornale che hanno definito il predetto come un «inaffondabile», un uomo di Comunione e Liberazione prima e di Scienza e Vita oggi che, per l'appunto, ha spartito e destinato soldi pubblici agli amici fin dal 2001. Forse davvero oggi poteva essere una buona occasione per dare un cambio a tale vertice, con il metodo che ha riconfermato oggi il sottosegretario Zucchelli. Forse anche un cambio negli uomini sarebbe stato davvero utile.