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TESTO INTEGRALE DELLE DICHIARAZIONI DI VOTO FINALE DEI DEPUTATI SANDRA CIOFFI E SALVATORE TOMASELLI SUL DISEGNO DI LEGGE DI RATIFICA N. 3193
SANDRA CIOFFI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la ratifica che ci troviamo ad approvare riguarda la revisione della Convenzione sul rilascio dei brevetti europei fatta a Monaco nel 2000 e prevede una serie di importanti modifiche rispetto a quella firmata, sempre a Monaco, nel lontano 1973.
Obiettivo di tale revisione è quello di modernizzare tale Convenzione assicurandone la sua adattabilità, nel lungo periodo, ai cambiamenti politici, economici e giuridici.
Fra le novità più rilevanti c'è, certamente, quella che prevede l'istituzionalizzazione della Conferenza intergovernativa e cioè la possibilità di confronto, almeno ogni cinque anni, dei Ministri degli Stati membri competenti in materia di brevetti, per discutere ed analizzare tutte le questioni che riguardano l'Organizzazione europea dei brevetti ed il relativo sistema europeo.
Altre novità sono di natura squisitamente tecnica, finalizzate, in alcuni casi, a dare un adeguato supporto giuridico a prassi già fortemente consolidate ed in altri casi a migliorare il sistema dei brevetti adattandole alle diverse esigenze emerse nel corso degli anni.
Fra le diverse intese raggiunte spiace sottolineare come non si sia trovato un accordo per la brevettabilità delle invenzioni biotecnologiche e di quelle relative ai software dei computer. Si è evidente ritenuto di dover approfondire tali argomenti non essendoci ancora, a livello comunitario, un adeguato consenso.
Occorre ricordare che abbiamo l'obbligo di ratificare tale provvedimento entro il prossimo 13 dicembre, giorno in cui entrerà in vigore tale Atto di revisione; di conseguenza il vecchio testo non sarà più applicabile e ci troveremmo, quindi, privi di qualsiasi tutela in sede europea in materia di registrazione di brevetti.
Per il futuro sarebbe auspicabile, nonostante le comprensibili difficoltà che ci sono, viste le diverse impostazioni giuridiche dei Paesi membri, giungere quanto prima al brevetto comunitario. Occorre, quindi, lavorare in questa direzione anche perché i costi di registrazione dei brevettiPag. 89in Europa sono di venti volte superiori a quelli degli Stati Uniti o del Giappone.
In conclusione, dichiaro il voto favorevole del gruppo Popolari-Udeur, facendo solo un'ultima considerazione: il ritardo che deriva dall'approvazione di tale provvedimento deve farci comprendere che è arrivato il momento di valutare seriamente l'opportunità di ripensare al sistema con cui si procede alla ratifica dei trattati internazionali.
SALVATORE TOMASELLI. Nell'annunciare il voto favorevole al provvedimento in esame del gruppo Partito Democratico-l'Ulivo, ricordo che si tratta di un disegno di legge fondamentale da approvare in tempi brevi, in quanto il 13 dicembre 2007 scadrà il termine entro il quale Italia, Francia e Germania possono ratificare la convenzione oggetto di ratifica; solo così si sarebbe in grado infatti di evitare un pericoloso vuoto normativo. Segnalo altresì che il provvedimento, condiviso da tutte le forze politiche, reca principalmente modifiche di carattere tecnico-procedurale alla Convenzione del 1973, non affrontando inoltre tematiche delicate come quelle relative ai brevetti nel settore medico-sanitario che saranno invece definite da un distinto e separato provvedimento.
Colgo l'occasione, senza entrare nel merito dell'articolato già illustrato dal relatore, per osservare come il ritardo maturato in questa occasione confermi ancora una volta l'opportunità di ripensare il sistema in cui si procede alla ratifica dei trattati internazionali. Aggiungo, per completezza, che l'Unione europea ha avviato quest'anno un negoziato per giungere al brevetto comunitario, che tuttavia si mostra particolarmente controverso a causa delle diverse impostazioni giuridiche dei Paesi membri: è in atto, infatti, una difficile negoziazione sulle tematiche del brevetto europeo in quanto coesistono diversi modelli di regolazione tra paesi.
Intendo sottolineare, comunque, l'importanza di procedere in tale direzione alla luce del fatto che ad oggi i costi di registrazione dei brevetti in Europa sono di venti volte superiori a quelli vigenti negli Stati Uniti o in Giappone.
Il disegno di legge di ratifica in esame potrebbe rappresentare l'occasione per un impegno esplicito per riscrivere tutta la Convenzione e definire gli aspetti specifici del brevetto unico europeo.
È diffusa la consapevolezza che la tutela della proprietà intellettuale rappresenta uno strumento per incentivare l'innovazione, espandere l'insieme di conoscenze disponibili per fini produttivi e sostenere la crescita economica. Negli ultimi dieci anni le richieste di brevetto depositate in Europa, Giappone e Stati Uniti sono cresciute di oltre il 40 per cento, per effetto sia dell'aumentata propensione a brevettare delle imprese, sia dell'emergere di nuove aree tecnologiche come l'Ict e le biotecnologie. Per incoraggiare tale evoluzione, i sistemi di protezione della proprietà intellettuale hanno subìto importanti cambiamenti, orientandosi verso un rafforzamento dei diritti di sfruttamento da parte del titolare.
In questa prospettiva, la creazione di un autentico brevetto comunitario offre l'occasione per rafforzare l'economia europea. L'evoluzione del sistema brevettuale europeo, anche in ottemperanza degli accordi di Lisbona, dovrebbe operare in almeno tre direzioni. Innanzitutto, è necessario assicurare ampio accesso alle invenzioni di base, ancora lontane dall'applicazione industriale, ma che possono essere fondamentali per il progresso della ricerca. Dopo le riforme degli anni Ottanta, negli Stati Uniti si è aperta una corsa sfrenata a brevettare, che ha spesso precluso il progresso dell'innovazione e ne ha fatto aumentare i costi per problemi di licenze. Per attenuare il problema, andrebbero stabilite regole precise e uniformi per le eccezioni riguardanti la ricerca, necessarie per assicurare continuità agli investimenti in ricerca e sviluppo.
In secondo luogo, gli uffici brevettuali dovrebbero migliorare la gestione delle nuove aree tecnologiche, nelle quali è difficile stabilire con esattezza i domini di brevettabilità e l'ampiezza del salto innovativo. In queste aree, la protezione brevettualePag. 90non dovrebbe rappresentare uno strumento per bloccare l'accesso ad altri inventori. Specialmente nei settori emergenti, quando ancora manchi l'esperienza da parte degli uffici brevettuali, sarebbe auspicabile che fosse analizzato l'impatto economico delle invenzioni e che questo fosse confrontato con sistemi di tutela alternativi, come ad esempio il copyright o la totale non brevettabilità.
Infine, si dovrebbe promuovere la qualità dei brevetti. Brevetti di scarsa qualità, con un salto innovativo ridotto o con una dubbia utilità, sono dannosi da un punto di vista sociale: la loro proliferazione fa aumentare il carico di lavoro degli uffici e crea incertezza sulla validità del sistema brevettuale nel suo complesso. Un efficace meccanismo di opposizione da parte di terzi successivamente al rilascio del brevetto può costituire una soluzione, ma non servirebbe ad alleggerire gli uffici brevettuali dalle invenzioni di scarsa utilità.
Nel confermare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico, confermo il nostro impegno a favorire l'evoluzione normativa sia nazionale che comunitaria in tali direzioni a sostegno della importanza della ricerca, ai fini dello stesso sviluppo industriale del paese.
ERRATA CORRIGE
Nel resoconto stenografico della seduta del 21 novembre 2007, a pagina 118, seconda colonna, ventunesima riga, le parole: «l'eliminazione del» si intendono sostituite dalla seguente: «il».