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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, alle quali risponderanno il ministro dell'istruzione, il ministro delle infrastrutture, il ministro della giustizia e il ministro della solidarietà sociale.
(Circolazione, tramite Internet, degli argomenti che hanno formato oggetto delle prove di maturità del liceo classico - n. 3-00106)
PRESIDENTE. L'onorevole Li Causi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00106 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1).
VITO LI CAUSI. Signor Presidente, signor ministro, ho presentato questa interrogazione perché, secondo quanto appreso dalla stampa, nella mattinata del 21 giugno 2006 nei forum degli studenti circolavano liberamente, tramite Internet, gli argomenti che hanno formato oggetto delle prove di maturità del liceo classico.
In particolare, la traduzione di una versione di Plutarco è comparsa sul web intorno alle ore 10 del 21 giugno 2006, mentre alle ore 8.10 un messaggio apparso nei forum dei giovani già indicava il titolo della predetta versione, ovverosia «L'uomo è padrone della parte migliore di se stesso».
A causa di tali fatti di particolare gravità, sebbene non si possa obbiettivamente risalire a quanti studenti siano riusciti a raggirare i controlli della commissione, chiediamo di sapere quali provvedimenti intenda assumere il Governo a fronte degli accadimenti descritti nella presente interrogazione e come valuti il Governo le ipotesi di abolire in via preventiva l'esame di maturità degli studenti.
PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro dell'istruzione. Signor Presidente, com'è a tutti noto, l'orario di inizio delle prove scritte dell'esame di Stato è fissato per tutte le scuole del territorio nazionale alle ore 8 del mattino, quando cioè le commissioni giudicatrici, ricevute dal rappresentante delle Forze dell'ordine le buste contenenti le tracce, provvedono alla relativa apertura e alla dettatura del testo agli studenti.Pag. 33
Ne consegue che la segnalazione del titolo del brano di greco, tratto da Plutarco, diffuso in alcuni siti Internet, essendo avvenuta dopo tale orario, non ha inciso sul corretto svolgimento della prova, in quanto i candidati si trovavano già all'interno delle aule, sede di svolgimento delle prove, e non potevano comunicare in alcun modo con l'esterno. In tal senso, sono state assunte tutte le opportune misure e le doverose cautele.
Per quanto riguarda le misure adottate per assicurare ogni forma di riserbo sul contenuto delle prove, il Ministero è stato coadiuvato dalla polizia delle comunicazioni, che ha effettuato una scrupolosa vigilanza sul rispetto delle norme che vietano, durante lo svolgimento delle prove d'esame, l'utilizzazione delle apparecchiature elettroniche esistenti nelle scuole, ed è alla polizia delle comunicazioni, come a tutti i dipendenti del Ministero che hanno seguito l'esame di Stato, che va il nostro ringraziamento.
Al termine di tale vigilanza i rappresentanti della succitata polizia hanno dichiarato che sull'intero territorio nazionale non era stata registrata alcuna fuga di notizie riguardante i testi delle prove scritte assegnate agli esami di Stato.
Il rispetto delle norme vigenti in materia di tutela del riserbo sulle prove d'esame è stato inoltre verificato sul territorio nazionale dagli ispettori ministeriali incaricati della vigilanza sulle commissioni giudicatrici, i quali non hanno rilevato alcun tipo di violazione.
È appena il caso di aggiungere che, ai fini della traduzione del brano, nessun aiuto poteva trarsi nel caso specifico dalla conoscenza del solo titolo della versione, ancor meno di quella dell'opera Moralia, trattandosi di una raccolta di scritti di notevole ampiezza e di particolare complessità filologica e testuale, comunque tale da rendere molto difficile l'individuazione precisa del passo proposto.
Quanto all'ipotesi dell'abolizione dell'esame di Stato, prospettata dagli interroganti, vorrei far presente che, a prescindere da ogni considerazione di merito l'esame di Stato conclusivo del corso di studi secondari superiori, a seguito della quale viene rilasciato un diploma avente valore legale, è previsto dalla nostra Carta costituzionale.
È allo studio del Ministero una modifica degli esami di maturità, che vuole segnare a breve termine un'inversione di tendenza garantendo ai docenti, e soprattutto agli studenti, di poter sostenere prove d'esame ed un esame finale che dia garanzia di qualità e di efficacia al titolo di studio che viene loro concesso.
Credo che per questo motivo dovremmo rimettere in discussione la composizione delle commissioni di esame e perfino la figura del presidente, che oggi presiede come un notaio...
PRESIDENTE. Signor ministro...
GIUSEPPE FIORONI, Ministro dell'istruzione.. .. un numero non tollerabile di commissioni. Dovremmo altresì garantire che gli studenti saldino i loro debiti formativi con certezza prima che essi sostengano l'esame finale.
Dovremmo prendere in considerazione, inoltre, quando, dove e chi ha diritto ad anticipare la conclusione dei cinque anni di studio...
PRESIDENTE. Si avvii a concludere!
GIUSEPPE FIORONI, Ministro dell'istruzione.. .. nonché avviare un serio processo di continuità di rapporto educativo e formativo...
PRESIDENTE. Deve concludere, signor ministro, grazie!
GIUSEPPE FIORONI, Ministro dell'istruzione. La ringrazio, signor Presidente. Come stavo dicendo, occorre avviare un serio processo di continuità di rapporto educativo e formativo tra la scuola media superiore e l'università, favorendo sia nell'accesso all'università, sia nell'orientamento degli studenti degli istituti medi alle università stesse la reciprocaPag. 34presenza di docenti delle scuole medie superiori da un lato e di professori universitari dall'altro.
PRESIDENTE. L'onorevole Li Causi ha facoltà di replicare, per due minuti.
VITO LI CAUSI. La ringrazio, signor ministro: mi ritengo soddisfatto della sua risposta e ribadisco come sia indispensabile, a mio avviso, che il Governo intervenga in tale materia. Reputo necessario, infatti, regolare comunque in maniera diversa lo svolgimento dell'esame di maturità.
(Iniziative volte ad incrementare il numero delle immissioni in ruolo dei docenti - n. 3-00107)
PRESIDENTE. L'onorevole Rusconi ha facoltà di illustrare, per un minuto, l'interrogazione Martella n. 3-00107 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmatario.
ANTONIO RUSCONI. Signor ministro, la ringrazio a nome dei firmatari dell'interrogazione, perché ha dimostrato, in questi pochi giorni, una politica dei fatti (grazie a 23 mila e 500 assunzioni in ruolo) rispetto alla precedente politica delle promesse.
Assistiamo ancora, tuttavia, al dramma umano di decine di migliaia di insegnanti precari, che vengono pagati solo dieci mesi su dodici. Vi sono, inoltre, i problemi della credibilità della scuola e della continuità didattica. Occorre evitare, infine, che continui quella che definiamo una guerra tra poveri, vale a dire tra precari «storici» e soggetti abilitati attraverso le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (SSIS).
Rispetto a tale problema, ci riteniamo soddisfatti per il suo intervento svolto in sede di audizione presso la VII Commissione, poiché lei ha affermato che il precariato costituisce un'emergenza per la stessa qualità del sistema educativo. Non si può pretendere, infatti, di coinvolgere tutti gli insegnanti nella ricerca e nella didattica e di puntare, come principale risorsa della scuola, sulle loro capacità e sul loro impegno professionale, lasciandone tuttavia una parte consistente in condizioni di instabilità e di incertezza.
Quindi, siamo lieti...
PRESIDENTE. Onorevole Rusconi...
ANTONIO RUSCONI. ... del suo impegno, tuttavia vorremmo chiederle quali siano le previsioni rispetto al piano triennale, non predisposto dal precedente Governo...
PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, onorevole!
ANTONIO RUSCONI. ... relativo alle assunzioni nella scuola.
PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro dell'istruzione. Signor Presidente, sulla questione dei precari della scuola e delle assunzioni a tempo indeterminato ho già riferito, come ha testè ricordato il collega Rusconi, in sede di Commissione cultura, nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche del mio stesso ministero. In tale sede, infatti, ho precisato che il numero di insegnanti precari è considerevole e che il problema costituisce l'emergenza di primaria importanza del comparto della scuola (come peraltro, al di là di alcune notizie di stampa, è riportato all'interno del testo del Documento di programmazione economico-finanziaria approvato dal Governo).
Condivido pienamente la considerazione che il fenomeno ha subito una crescita esponenziale, soprattutto nella scorsa legislatura, a causa del blocco totale o parziale del turn over e della politica dei tagli indiscriminati agli organici. Si è trattato di una politica sbagliata sia nel merito, sia nella forma.Pag. 35
Credo che non sfugga a nessuno che abbiamo la necessità prioritaria di sistemare i precari «storici» del mondo della scuola, offrendo loro risposte concrete; tuttavia, esiste anche l'esigenza di mettere ordine nelle supplenze e negli organici, nonché di dare risposte ai bisogni reali della scuola, al fine di evitare che il sistema scolastico diventi una realtà persistentemente precarizzante. In tal caso, infatti, esso non riuscirà mai a dare certezze, e tutti noi siamo perfettamente consapevoli del fatto che la precarietà e l'incertezza sono cattive compagne di chi, come il docente, deve quotidianamente investire nel medio e nel lungo termine, nell'interesse dei nostri ragazzi, sulla loro formazione ed istruzione.
Per questo motivo, abbiamo già immesso in ruolo i citati 23 mila 500 precari.
Siamo in attesa di una risposta da parte del Ministero dell'economia delle finanze in ordine alle risorse economiche di cui il Ministero della pubblica istruzione - da oggi così denominato - potrà disporre per effettuare ulteriori 23 mila 500 assunzioni di unità. In tal modo, si potrebbero offrire ulteriori risposte a quei precari che hanno maggiori diritti per essere immessi, con certezza, all'interno degli organici delle nostre scuole.
Credo, tuttavia, che la soluzione definitiva del problema debba essere vista in un piano pluriennale che, da una parte garantisca tale certezza del diritto, da un'altra blocchi i meccanismi precarizzanti e da un'altra parte ancora evidenzi un turn over finalizzato agli obiettivi educativi e formativi del nostro sistema, dei percorsi cognitivi e di istruzione che vogliamo garantire ai nostri ragazzi nel rispetto della Carta costituzionale, e che sia anche in sintonia con i parametri europei, chiarendo da subito che nella sintonia dei parametri europei che vogliamo raggiungere - lo dico a tutta l'Assemblea - debba essere considerato quale valore aggiunto la peculiarità italiana rappresentata dallo sforzo di una scuola che vuole integrare i diversamente abili all'interno dei percorsi formativi, come terapia e possibilità di reinserimento, ed anche il diritto costituzionalmente sancito che i presìdi scolastici nei comuni montani o nei piccoli comuni non rappresentano uno spreco, ma il costo doveroso di un servizio che impedisca ai cittadini di essere «di serie A» e «di serie B».
Siamo anche consapevoli che il nostro è un ministero di spesa e, come tale, dovrà concorrere ai sacrifici per ripianare il baratro di deficit economico-finanziario che il precedente Governo ci ha lasciato. Abbiamo la consapevolezza che ciò non potrà essere fatto sulla pelle dei precari che già da anni stanno pagando tale situazione.
PRESIDENTE. L'onorevole Sasso, cofirmataria dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
ALBA SASSO. Signor Presidente, siamo soddisfatti della risposta del ministro, ma restiamo preoccupati rispetto al problema del precariato della scuola. Nell'allegato al Documento di programmazione economico-finanziaria vi è una tabella che documenta come i precari nella scuola siano saliti al 33 per cento dell'intero corpo docente, e ciò in presenza di una diminuzione degli organici. È una situazione patologica, signor ministro, l'ha detto anche lei, che crea danno all'autonomia della scuola, che ha bisogno, per progettare il proprio lavoro, di stabilità del personale, di organico funzionale e di continuità didattica, e toglie serenità ai docenti. Inoltre, 127.400 docenti che cambiano scuola ogni anno sono uno svantaggio per la qualità dell'apprendimento e - se non temessi di essere retorica - direi anche per l'uguaglianza del diritto allo studio di studentesse e studenti.
Siamo consapevoli, signor ministro delle difficoltà dell'economia pubblica e nessuno pretende miracoli. Ma perché 23 mila e non 37 mila quest'anno, a coprire il turn over? Non è un aumento di spesa. Dico che si può accettare di raggiungere il traguardo per tappe successive, come lei ha detto, purché il percorso sia definito ed i tempi rigorosamente progettati. È questo che il mondo della scuola le chiede. AbolirePag. 36il precariato vuol dire, infatti, trasformare una massa di giovani senza speranze in un esercito di costruttori di futuro per tutti (Applausi dei deputati del gruppo de L'Ulivo).
(Iniziative volte all'inserimento dell'educazione ambientale nei programmi ministeriali della scuola dell'obbligo - n. 3-00108)
PRESIDENTE. L'onorevole Cassola ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00108 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
ARNOLD CASSOLA. Signor ministro, nella sua audizione in Commissione cultura, pochi giorni fa, lei ha annunziato la sua intenzione di voler sviluppare l'educazione sanitaria e l'educazione ambientale nei programmi scolastici. Le tematiche ambientali ormai sono diventate un aspetto centrale nella vita di tutti noi ed è, quindi, indispensabile sviluppare una sensibilità ed una coscienza ambientale fin dai primi anni della scuola. Da qualche anno, è vero, numerose scuole svolgono, su iniziativa individuale tuttavia, attività volte a sensibilizzare gli studenti sui problemi generali inerenti lo sviluppo sostenibile.
Vorrei chiederle, signor ministro, se non ritiene utile far rientrare organicamente all'interno dei programmi ministeriali della scuola dell'obbligo l'educazione ambientale, per far crescere nei giovani la formazione e l'educazione allo sviluppo sostenibile. La ringrazio.
PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro dell'istruzione. Signor Presidente, da tempo l'amministrazione scolastica dedica una specifica attenzione all'educazione ambientale. Prova ne siano gli accordi ed i numerosi protocolli d'intesa stipulati nel tempo, e da me confermati, in primo luogo con il Ministero dell'ambiente e successivamente, con le associazioni ambientaliste, quali Legambiente e WWF Italia. Ciò al fine di diffondere l'educazione ambientale nella scuola, di far maturare nei giovani la consapevolezza sulla sostenibilità e di stimolare la pratica della cittadinanza attiva e solidale, nella prospettiva della loro partecipazione alla vita sociale ed all'attività lavorativa.
Questi protocolli prevedono sul tema anche iniziative di formazione, incontri e riflessioni sulla conoscenza e la tutela dell'ambiente aperti ai docenti, agli studenti e ai genitori. Attualmente, tra le attività educative e didattiche del primo ciclo di istruzione, è importante l'educazione ambientale, trasversale a tutte le discipline, nell'ambito dell'educazione alla convivenza civile. Questo è lo spazio, il campo e l'ambito all'interno del quale potremo meglio definire, anche di concerto con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, i temi da svolgere come educazione ambientale. Inoltre, l'educazione ambientale assume un particolare rilievo nelle scienze, tanto che viene evidenziata la complementarietà, sempre più stringente, tra l'ambiente e l'uomo, la cui sinergia è necessaria per assicurare la sopravvivenza di entrambi ma, soprattutto, il reciproco ed armonico sviluppo.
Come è noto all'onorevole interrogante, le istituzioni scolastiche nella loro autonomia già pongono in essere iniziative volte alla promozione della cultura ambientale. Il Governo intende ulteriormente valorizzare e rafforzare tale autonomia, in modo che le scuole possano operare più compiutamente, sia in rete sia in sinergia con gli enti locali e le associazioni presenti sul territorio.
Infine, confermo quanto ho già riferito nel corso delle audizioni sulle linee programmatiche del Ministero svolte in Commissione cultura della Camera e istruzione del Senato e, in particolare, ribadisco l'impegno a discutere con gli studenti e con le famiglie proposte anche innovative di sviluppo all'educazione ambientale. In modo particolare, credo si debba ripristinare un protocollo d'intesa con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorioPag. 37e le regioni per la fruizione didattica di parchi e riserve, anche con particolare riguardo alla prevenzione primaria. Faccio riferimento, in modo particolare, all'educazione alimentare, agli stili di vita, ai cibi sani, che rappresentano uno degli elementi principali di contributo che la scuola può dare ai fenomeni di depressione, ai fenomeni borderline dell'adolescenza, ai disturbi, anche fondamentali, del comportamento alimentare.
Costituiremo anche un gruppo di lavoro e di approfondimento di queste tematiche nell'ambito dei 18 mesi che il Parlamento ha concesso per le correzioni dei decreti legislativi attuativi della legge n. 53 del 2003 al fine di poter cogliere, anche in quell'ambito, prospettive e possibilità per dare spazio adeguato all'educazione ambientale ed anche all'educazione sanitaria.
PRESIDENTE. L'onorevole Cassola ha facoltà di replicare, per due minuti.
ARNOLD CASSOLA. Signor ministro, mi ritengo, e dico ciò anche a nome del collega Poletti, alquanto soddisfatto della risposta fornita alla mia interrogazione. Spero, però, che si possano accelerare i tempi affinché l'educazione ambientale sia inserita nei programmi scolastici della scuola dell'obbligo. Ciò deve avvenire, naturalmente, con il coinvolgimento anche degli studenti che frequentano le scuole italiane all'estero dove, incidentalmente, sono stato eletto.
In quest'ottica, come ha detto il ministro, riveste importanza fondamentale il coinvolgimento di tutti: insegnanti, dirigenti scolastici, famiglie e studenti. I problemi collegati alla cattiva gestione ambientale, ahimè, sono molteplici. Il risultato di questa incuria oggi lo si può osservare in varie parti del mondo attraverso il fenomeno del cambiamento climatico: uragani fuori stagione, forte desertificazione e così via. Conseguentemente, occorre ricorrere ai ripari contro questi fenomeni e investire sui nostri giovani perché sono loro la vera speranza per il futuro. Sensibilizzare oggi gli studenti rispetto ai problemi dello sviluppo sostenibile, della gestione delle risorse idriche, della tutela del territorio, del recupero e riutilizzo dei rifiuti, significa, in effetti, dare una chance maggiore alle generazioni di domani di vivere meglio con una qualità di vita superiore a quella nostra.
(Inserimento della costruzione del tunnel di base del Brennero tra le priorità assolute dell'Unione europea - n. 3-00111)
PRESIDENTE. L'onorevole Brugger ha facoltà, per un minuto, di illustrare la sua interrogazione n. 3-00111 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4).
SIEGFRIED BRUGGER. Signor ministro, la domanda che le pongo riguarda la realizzazione della galleria di base del Brennero che, nonostante la generale condivisione del progetto, lascia aperte delle questioni non ancora risolte che, per il notevole impatto ambientale dell'opera, sono di grande rilevanza per la popolazione interessata.
Chiedo, dunque, a lei, signor ministro, la sua valutazione in merito all'inserimento della costruzione del tunnel in oggetto tra le priorità assolute delle grandi opere dell'Unione europea. Le chiedo, inoltre, se lei può garantire la contestuale realizzazione anche delle tratte di accesso. Chiedo, infine, quali garanzie intenda fornire in merito alle modalità di finanziamento del progetto, anche eventualmente attraverso l'aumento dei pedaggi per il trasporto merci e l'effettivo coinvolgimento della società Autobrennero come finanziatore in cambio della proroga trentennale della concessione.
PRESIDENTE. Il ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro, ha facoltà di rispondere.
ANTONIO DI PIETRO, Ministro delle infrastrutture. Signor Presidente, la realizzazione del tunnel di base del Brennero e delle tratte di accesso - lo ripeto: dellePag. 38tratte di accesso - costituisce una priorità assoluta per il Governo, e ciò anche perché vogliamo rispettare gli impegni assunti a livello internazionale e comunitario.
Ricordo che il CIPE, con delibera dello scorso 22 marzo, ha disposto la necessaria rivisitazione del programma, ma ha anche stabilito che tale rivisitazione preveda comunque prioritariamente la copertura, anche temporanea, degli impegni sanciti dall'Accordo internazionale del 30 aprile 2005 tra Italia ed Austria, riguardando il progetto cunicolo pilota della galleria del Brennero. Il ministero ha anche formalmente autorizzato Rete ferroviaria italiana a porre in essere tutti gli adempimenti finalizzati ad assumere gli impegni necessari per l'affidamento delle opere di realizzazione del cunicolo pilota non ulteriormente procrastinabili.
Per quanto riguarda i finanziamenti per la realizzazione dell'opera, come noto, la società Autostrada del Brennero sta provvedendo, già dal 1998, ad accantonare parte dei risultati di gestione in un fondo destinato al finanziamento dell'infrastruttura ferroviaria. Nuovi accantonamenti dovuti ad aumenti di tariffe non sono di per sé possibili, perché vi è il divieto, da parte della Comunità europea, di provvedere. Ciò in quanto la Comunità europea ha disposto la disapplicazione della previsione della normativa nazionale di proroga della concessione, in quanto contraria alle direttive europee in materia di pubblicità.
Ciò nonostante (anzi, meno male!) la nuova direttiva europea 2006/38 del giugno 2006 (di qualche giorno fa) ha disposto l'obbligatorietà, entro il 2010, di un'articolazione tariffaria in funzione del livello di emissioni inquinanti. Ciò darà la possibilità di incrementare le tariffe specificamente destinate al finanziamento incrociato dei progetti di interesse europeo in aree montagnose, e tra queste rientra la ferrovia del Brennero. Proprio l'utilizzo di tale opzione potrà essere oggetto di attenta valutazione in relazione alla politica generale delle infrastrutture e dei trasporti, e così intendiamo muoverci.
Infine, con riferimento alla richiesta di contestualità del finanziamento anche delle cosiddette opere complementari e di compensazione e della loro contestuale realizzazione, assicuriamo di aver dato disposizioni alle Ferrovie dello Stato, affinché di volta in volta le quote di finanziamento previste per l'opera siano riservate e destinate all'adempimento di tale obbligo, che abbiamo deciso di rispettare a livello nazionale e internazionale.
PRESIDENTE. L'onorevole Brugger ha facoltà di replicare. Ricordo all'onorevole Brugger che ha due minuti di tempo a disposizione.
SIEGFRIED BRUGGER. Signor Presidente, signor ministro, la ringrazio per la sua risposta che, sostanzialmente, ci soddisfa. Essa, infatti, viene incontro alla richiesta di assoluta trasparenza, chiarezza e garanzia sulla realizzazione della galleria espressa dalla nostra popolazione.
Non dimentichiamolo: nel corridoio del Brennero, che costituisce l'asse di collegamento tra nord e sud maggiormente utilizzato dal trasporto transeuropeo a lunga percorrenza, attualmente circolano 7 mila automezzi pesanti nei giorni feriali, un numero destinato a crescere annualmente da tre a cinque punti percentuali. Il tunnel potrebbe, dunque, contribuire ad alleggerire notevolmente questo ulteriore carico. Perciò, è giusto che vi sia un'inversione di rotta, così come annunciato dal ministro, ed una politica di maggiore attenzione verso il trasporto ferroviario.
Signor ministro, ritengo molto importante quanto lei ha detto riguardo alla contestualità, ossia al fatto che le tratte di accesso verranno realizzate con la galleria. Ciò è di essenziale importanza e, ovviamente, è importante anche che il relativo finanziamento sia contestuale.
Parlando di finanziamento, non posso che ricordare l'opportunità del cofinanziamento offerto dalla società Autostrada del Brennero in cambio della proroga trentennale: vediamo come ciò sia possibile effettivamente, anche alla luce della normativa europea. È un'ipotesi che a mePag. 39piace molto, perché si tratta di un finanziamento lungimirante di entità considerevole e, soprattutto, molto sicuro.
Per quanto riguarda, invece, l'aumento del pedaggio, anche a tale riguardo devo riconoscere di essere molto soddisfatto di quanto da lei riferito, perché ritengo si collochi nella direzione segnata dal protocollo dei trasporti della cosiddetta Convenzione delle Alpi. Ritengo sia una via intelligente da seguire per un effettivo impegno per l'ambiente e la natura.
Confido, signor ministro, che il progetto della galleria sia seguito da lei e dal Governo con la massima attenzione e con la sensibilità dimostrata anche oggi.
(Iniziative volte all'assunzione degli ufficiali giudiziari e dei cancellieri dichiarati vincitori e idonei al concorso bandito nel 2002 - n. 3-00112)
PRESIDENTE. L'onorevole Buemi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00112 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5), per un minuto.
ENRICO BUEMI. Signor Presidente, signor ministro, in queste ore si discute di un provvedimento di clemenza che non vuole essere soltanto tale, mirando anche ad assumere un carattere deflattivo nella situazione di crisi della nostra giustizia; evidentemente, speriamo che il provvedimento raggiunga il suo obiettivo al più presto. Però, siamo assolutamente consapevoli che la crisi della giustizia nel nostro paese non dipende soltanto da alcuni fattori; uno di quelli più importanti e di natura endemica è costituito dalla carenza di organico. Sappiamo della mancanza di magistrati ma con altrettanta chiarezza ribadiamo - ma lei, ministro, ne è sicuramente consapevole - come sia insufficiente tutto il personale necessario per il funzionamento della macchina amministrativa della giustizia.
Ebbene, un concorso espletato negli anni precedenti attende di essere concluso attraverso l'assunzione di quanti sono stati dichiarati vincitori e idonei; al riguardo, preciso che sono 450 i vincitori e circa 700 gli idonei. È quindi necessario dare completamento a questa procedura amministrativa...
PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, onorevole.
ENRICO BUEMI. Vorrei dunque chiederle, signor ministro, cosa si intenda fare in questo senso.
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Intanto, le darò una buona notizia, onorevole Buemi.
Lei ha chiesto ragguagli circa un concorso pubblico a 443 posti di ufficiale giudiziario, con posizione economica C1, bandito in data 8 novembre 2002, all'epoca espletato. Posso riferirle che con il decreto del Presidente della Repubblica 28 aprile 2006, già registrato dalla Corte dei conti, e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 22 maggio 2006, l'amministrazione della giustizia è stata autorizzata per il corrente anno ad assumere, con decorrenza dal 1o novembre 2006, 99 unità di personale - un numero forse modesto ma, insomma, la novità pare discretamente importante - per una spesa annua lorda, a regime, di oltre 3 milioni 530 mila euro.
Questa amministrazione pertanto si accinge ad assumere tale personale, attingendo alla graduatoria degli idonei del predetto concorso a posti di ufficiale giudiziario, assegnandolo secondo le necessità, spero quelle cui lei ha fatto riferimento.
Desidero anche aggiungere che il dipartimento della funzione pubblica ha inoltre comunicato, con riferimento alle restanti unità risultate idonee nelle procedure di reclutamento, che con l'articolo 1 è stata prevista, per l'anno 2007, un'ulteriore procedura di autorizzazione all'assunzione a tempo indeterminato di personalePag. 40dell'amministrazione dello Stato per una spesa, a regime complessivo, di 120 milioni di euro.
PRESIDENTE. L'onorevole Buemi ha facoltà di replicare, per due minuti.
ENRICO BUEMI. Signor Presidente, desidero anzitutto ringraziare il signor ministro; apprezzo lo sforzo che lei, ministro, e l'amministrazione hanno compiuto nel dare attuazione a decisioni già assunte in precedenza. Nel contempo, richiamo però l'attenzione sulla circostanza che, approfondendo le questioni, emerge come la crisi del nostro sistema giudiziario derivi dall'accumulo di un arretrato che, se certamente non può essere superato soltanto con l'assunzione di nuovo personale, tuttavia trova una causa fondamentale nel ruolo giocato dalla carenza di organico. Infatti, i processi non si svolgono se mancano il personale di cancelleria e gli ufficiali giudiziari, perché le sentenze pronunziate non possono avere esecuzione se non vi sono tutti gli adempimenti relativi al completamento dell'iter amministrativo delle stesse.
Conseguentemente, le figure che noi abbiamo richiamato nella nostra interrogazione e che devono essere assunte, sono fondamentali nel dare giustizia ai cittadini del nostro paese e nel realizzare quel recupero indispensabile per dare nuova credibilità al nostro sistema giudiziario. Io mi sento soddisfatto della risposta, ma invito - e sono convinto di trovare la sua sensibilità e la sua disponibilità - ad andare ancora avanti, perché quel concorso consente di acquisire ulteriori potenzialità da inserire all'interno dell'amministrazione. In questo modo, è possibile che la giustizia non arrivi molto in ritardo, ma giunga nei tempi necessari.
(Dichiarazioni del ministro della giustizia sulle conseguenze dello scandalo del calcio - n. 3-00113)
PRESIDENTE. L'onorevole Cota ha facoltà di illustrare, per un minuto, l'interrogazione Maroni n. 3-00113 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata, Sezione 6), di cui è cofirmatario.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, ministro, quanto è successo nel mondo del calcio con «calciopoli» è soltanto la punta di un iceberg di un sistema ormai degenerato, che ha portato il calcio molto lontano da quello che lo sport dovrebbe essere. Ecco che, dopo «calciopoli», invece di assistere ad una ferma presa di posizione da parte del Governo - magari anche con una proposta di riforma - assistiamo al solito buonismo e alle dichiarazioni più disparate dei singoli ministri e, tra queste, si segnalano quelle del ministro della giustizia a favore di un'amnistia, seppure poi parzialmente modificate con l'attenuante che lui avrebbe parlato da tifoso. Capiamo che il ministro Mastella, per così dire, ha anche una certa frequentazione con il mondo del calcio, peraltro con alcune delle persone coinvolte. Ricordo i suoi trascorsi con Moggi ai vertici del Napoli calcio; però, oggi, essendo lei ministro della giustizia, ci attendiamo una presa di posizione da parte del Governo.
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, voglio risponderle con molta franchezza, innanzitutto dicendole che questa materia non è sottoposta ad una forma di ingerenza o di pressioni calcistiche. Lo dico a lei ma anche a chi, autorevolmente, prima magistrato a Milano, oggi non manifesta benevolenza rispetto a politici che si interessano di calcio o fanno pressioni. Io non ho mai fatto pressioni; ho espresso una semplice dichiarazione, senza con questo costruire indebitamente una linea di Governo, la quale non ci può essere da parte mia, poiché - semmai - essa esiste con riferimento alla politica sportiva e dello sport in genere, che è competenza del ministro Melandri. Per quanto mi riguardaPag. 41- lei ha ragione - io ho «conosciuto». Non sono come chi era nell'«orto degli ulivi» e faceva finta di non conoscere. Un conto è conoscere e un conto è condividere le responsabilità. L'avvocato Agnelli «conosceva», altri «conoscevano»: quindi in tanti conoscevamo tante persone, però nessuno è responsabile. Ho espresso la mia opinione - questo è vero - ma l'ha espressa anche il Presidente Berlusconi. Mi riferisco all'agenzia a cui ha detto che occorre che i campionati inizino allo stesso modo dello scorso anno. Come vede, ci sono posizioni differenziate all'interno degli schieramenti. Questo è molto interessante: però perché dovrebbe essere vietato a me di parlare e di esprimere la mia opinione? Le voglio dire di andare a leggersi quello che ho dichiarato: mai, mai e poi mai ho pronunciato la parola amnistia. Peraltro, debbo dirle con franchezza che chiunque s'intenda un po' di sport ricorda che l'amnistia vi è stata nel 1982, quando l'Italia vinse i campionati. Ma io non l'ho chiesta, in questo caso. Peraltro, uno come me, che è arrivato ai vertici del Ministero della giustizia, sa che l'amnistia è un fatto postumo, non può intervenire prima: non posso chiedere l'estinzione di un reato nel momento in cui ancora non c'è stata la pena per il medesimo reato che magari si determina solo con un giudizio emesso. Dunque, mai ho potuto dire una cosa di questo genere. Io ho detto e ribadisco che, dal mio punto di vista personale, non andrebbero penalizzati i tifosi e le città. Che poi ci sia il giudizio di merito e paghino i responsabili, questo mi pare evidente! Quindi, che a una responsabilità accertata consegua la responsabilità della decisione della magistratura dello sport, questo è evidente. Nessuno è recalcitrante, reticente o indulgente, al di là di ogni valutazione. Però - per l'amor di Dio - ognuno guardi alle proprie frequentazioni.
PRESIDENTE. L'onorevole Cota ha facoltà di replicare.
ROBERTO COTA. Non sono affatto soddisfatto della risposta. Vedo che in questa occasione, come in altre, il Governo guarda al passato. Nel 1982 eravamo in piena Prima Repubblica e mi pare che si voglia ritornare a quegli schemi. Ad ogni modo, lei, ministro Mastella, al solito fa come Ponzio Pilato. Su questo punto, invece, occorrerebbe un'assunzione di responsabilità: del resto il suo Governo si è comportato in maniera vergognosa - me lo lasci dire - strumentalizzando una vittoria della nazionale per poter realizzare un facile consenso elettorale con la kermesse e con i ministri del sorriso.
Lei francamente è stato in questo frangente un po' accantonato e non ha avuto la ribalta della scena, ad ogni modo bisogna rispondere a quanto successo con una proposta di riforma.
Le segnalo, signor ministro, perché può anche esserle d'aiuto, una proposta di legge presentata dai parlamentari della Lega Nord per l'istituzione di una Commissione d'inchiesta, che potrebbe essere prodromica finalmente ad una politica di riforma nell'ambito dell'ordinamento sportivo e del calcio. Le segnalo inoltre che ci sono società di calcio quotate in Borsa che hanno debiti verso il fisco per milioni di euro! La Roma ha un debito per oltre 20 milioni di euro! Questo mentre i nostri lavoratori pagano le tasse e i nostri imprenditori vengono massacrati dal vostro Governo, come sono stati massacrati con il provvedimento Bersani, alla faccia delle liberalizzazioni (Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Padania)!
(Requisiti per l'accesso all'albo delle comunità terapeutiche presso il Ministero della giustizia - n. 3-00114)
PRESIDENTE. L'onorevole Cancrini ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00114 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
LUIGI CANCRINI. Vorrei segnalare al ministro una discrepanza forte esistente, nell'ambito delle comunità terapeutiche che si occupano di tossicodipendenti, fra le comunità terapeutiche iscritte nell'alboPag. 42istituito presso il Ministero della giustizia e quelle che invece sono riconosciute dalle regioni e dal Servizio sanitario nazionale. Esistono infatti nell'albo del Ministero della giustizia una serie di comunità terapeutiche che non hanno soprattutto i requisiti di personale, ma anche di strutture, richiesti dal Servizio sanitario nazionale per assicurare il valore terapeutico delle prestazioni che in esse vengono erogate.
Allora chiedo al ministro se non sia opportuno decidere con un decreto che per accedere all'albo istituito presso il Ministero della giustizia, e in attesa che ci sia una riforma organica di tutto questo settore, è necessario avere i requisiti richiesti dal Servizio sanitario nazionale.
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. L'onorevole Cancrini sostiene che la comunità terapeutica di San Patrignano di Ospedaletto di Coriano e la Comunità Incontro di Santa Marinella non avrebbero i requisiti necessari per l'iscrizione nell'albo delle comunità terapeutiche presso il Ministero della giustizia.
Al riguardo, ho rivolto prontamente una richiesta di informazione al dipartimento dell'amministrazione penitenziaria...
CARLO CICCIOLI. Cosa c'entra l'amministrazione penitenziaria?
PRESIDENTE. Onorevole Ciccioli, non dovrebbe interrompere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Il dipartimento mi ha comunicato che le predette comunità risultano effettivamente iscritte all'albo di questo Ministero e riportate nel decreto ministeriale 7 giugno 2000, rispettivamente al numero 15 e al numero 86.
È vero però che conditio sine qua non per l'iscrizione all'albo in questione è l'accreditamento presso la competente ASL territoriale. Pertanto, posso rassicurare l'onorevole Cancrini che il dipartimento effettuerà, a seguito della mia richiesta, una necessaria verifica circa...
CARLO CICCIOLI. Sono accreditati! Questa è un'azione di killeraggio! È una vergogna!
PRESIDENTE. Onorevole Ciccioli, non dovrebbe interrompere il ministro!
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. A parte il fatto (Commenti del deputato Ciccioli)...
PRESIDENTE. Onorevole Ciccioli, per cortesia (Commenti del deputato Ciccioli)!
Onorevole Ciccioli, non si può interrompere! Ministro Mastella, prosegua.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Mi scusi, Presidente. Io sono stato al suo posto per tanti anni. La correttezza sul piano della dialettica tra Governo e Parlamento stabilisce un rapporto di parità tra Governo e Parlamento. In questo caso, lei non la consente.
Peraltro, il deputato che ha interrotto non c'entra nulla perché l'interrogante è l'onorevole Cancrini. Sul piano del regolamento, quindi, non può intervenire (Applausi dei deputati del gruppo dei Popolari-Udeur)!
ELIO VITO. Non è lei che presiede, ministro Mastella!
PRESIDENTE. Ministro, per cortesia, le chiedo di tornare all'argomento in oggetto.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Peraltro avevo già detto in premessa che riferivo quanto mi era stato detto da parte del dipartimento, perché non sono io a censire eventualmente le modalità per essere accreditati.
Torno a lei, onorevole Cancrini, pregando la Presidenza, però, di avere atteggiamenti equanimi rispetto al Governo,Pag. 43come ce li ho io rispetto al Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo dei Popolari-Udeur).
Rassicuro l'onorevole Cancrini che il dipartimento effettuerà, a seguito della mia richiesta, una necessaria verifica circa il perdurante possesso dei requisiti da parte delle due comunità, in particolare per quanto concerne la sussistenza di una regolare convenzione con il Servizio sanitario nazionale.
PRESIDENTE. L'onorevole Cancrini ha facoltà di replicare, per due minuti.
LUIGI CANCRINI. Sono soddisfatto della risposta nella misura in cui credo che sia opportuno effettuare questo accertamento.
Vorrei far rilevare al signor ministro che le cose sono andate nel seguente modo. Nel 1999, è stato definito un atto di intesa Stato-regioni in cui erano sanciti gli standard minimi di personale e di strutture necessari per essere in rapporto con il Servizio sanitario nazionale. Negli anni successivi, nulla è stato fatto per l'applicazione di queste norme e sono rimaste, in particolare, fuori da tali previsioni le comunità terapeutiche che avevano rapporto soltanto con il Ministero di grazia e giustizia: tra esse, quella di San Patrignano e la Comunità Incontro di don Gelmini. Ciò significa che in queste comunità non c'è un sicuro rispetto degli standard di personale e di strutture che sono necessari per assicurare (Commenti)...
CARLO CICCIOLI. È una cosa falsa! Non puoi dire questo!
PRESIDENTE. Onorevoli, questo non è possibile! Vi sto richiamando all'ordine!
Prego, onorevole Cancrini.
LUIGI CANCRINI. ...ai tossicodipendenti detenuti, che espiano la loro pena presso queste strutture, i diritti che anch'essi dovrebbero avere. Mi rendo conto che la cosa innervosisca chi, nella Casa delle libertà, ha ricevuto, in questi anni, un appoggio importante da San Patrignano e da don Gelmini, appoggio ricambiato in mille modi...
CARLO CICCIOLI. È una vergogna!
FABIO RAMPELLI. È vergognoso!
TOMMASO FOTI. Non è vero!
PRESIDENTE. Vi ho già richiamati all'ordine una volta!
LUIGI CANCRINI. Tuttavia, io credo che sia importante per noi tutti essere certi della qualità delle prestazioni che sono erogate. Ricordo a me stesso e a tutti i colleghi che era stato deciso il passaggio al Servizio sanitario nazionale di tutte le strutture sanitarie in rapporto con il Ministero di grazia e giustizia.
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Cancrini...
CARLO CICCIOLI. Cosa già accaduta nella rossa Emilia-Romagna!
PRESIDENTE. Onorevoli Ciccioli, non mi costringa...!
(Iniziative volte ad una concertazione con i rappresentanti della categoria forense in relazione all'abolizione dei minimi tariffari - n. 3-00115)
PRESIDENTE. L'onorevole Francesco De Luca ha facoltà di illustrare l'interrogazione Catone n. 3-00115 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8), di cui è cofirmatario, per un minuto.
FRANCESCO DE LUCA. Signor Presidente, illustre ministro, sostituisco l'onorevole Giampiero Catone. Premesso che il cosiddetto decreto Bersani muta radicalmente il ruolo della professione forense ed il rapporto con gli utenti, i presidenti degli ordini forensi hanno dato tutti piena adesione ai deliberati degli organismi nazionaliPag. 44ed, in particolare, alla preannunciata astensione dalle udienze civili, penali ed amministrative dal 10 al 21 luglio 2006. Questa protesta è, sì, a difesa del ruolo dell'avvocatura ma, soprattutto, è a difesa del ruolo e della funzione sociale dell'avvocato, che non può essere assoggettato soltanto a logiche mercantili, dovendo prestare assistenza a chi chiede la tutela di diritti spesso fondamentali. La liberalizzazione della concorrenza e la caduta di riferimenti certi sul piano deontologico...
PRESIDENTE. Onorevole De Luca, deve concludere.
FRANCESCO DE LUCA. ...lungi dal determinare vantaggi per gli utenti, causeranno un degrado dell'assistenza legale.
Le domando se non ritenga di attivare una rapida concertazione, ascoltando così le proteste...
PRESIDENTE. Onorevole De Luca, il tempo a sua disposizione è ampiamente scaduto.
FRANCESCO DE LUCA. ... della categoria, volte ad avere un più moderno servizio di giustizia, che tenga conto delle esigenze degli utenti senza tuttavia svilire la professionalità.
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, dirò subito, in via preliminare, che condivido l'esigenza di innovare la disciplina degli ordini professionali secondo le prospettive indicate, anche di recente, dal Parlamento europeo. Ciò non per una formalistica obbedienza ai dettami dell'Unione - mi riferisco non alla mia coalizione ma all'Unione europea - ma per accrescere e qualificare il contributo che all'utenza può dare l'esercizio delle professioni intellettuali, nell'interesse dei cittadini ed a vantaggio degli stessi ordini professionali, chiamati oggi più che mai - ritengo - ad una attività di fondamentale importanza.
Sono altrettanto convinto della necessità di difendere la valenza istituzionale degli ordini e la qualità delle prestazioni intellettuali - ribadisco, non c'è nessuna voglia di eliminare gli ordini professionali - però sulla linea già espressa dal nostro paese anche in occasione delle recenti controversie in sede comunitaria. Nel rivendicare al mio dicastero, come ho già detto rispondendo ad un precedente question time, la competenza in ordine alla disciplina quadro delle libere professioni, ritengo di acquisire in questa più ampia prospettiva le indicazioni delle categorie interessate attraverso un'audizione di loro rappresentanti; cosa che hanno già fatto, per me e assieme a me, i sottosegretari Scotti e Li Gotti, sentendo le rappresentanze di numerosi ordini professionali (primo fra tutti quello forense) e, per la verità, accogliendo anche interessanti indicazioni prospettiche su come uscire dalla stretta nella quale ci si trova.
A questa disponibilità già dimostrata dovrebbe, tuttavia, corrispondere analoga disponibilità delle categorie degli ordini rappresentativi: molti l'hanno fatto, altri no. Ritengo che l'asprezza di certe reazioni non favorisca certo un obiettivo scambio di valutazioni. Se posso anche in questo caso utilizzare l'occasione, chiederei agli avvocati di sospendere lo sciopero, di incontrarsi con il ministro, di discutere, attraverso il ministro stesso, con il Governo, per poi arrivare a decisioni che, spero, trovino congrua espressione all'interno di quest'aula parlamentare. Questa è la mia opinione ed è anche il mio sincero auspicio.
PRESIDENTE. L'onorevole De Luca ha facoltà di replicare.
FRANCESCO DE LUCA. Signor ministro, mi ritengo soddisfatto e, conoscendo la sua profonda sensibilità culturale, sono certo che saprà manifestare la dovuta attenzione ad un'importante riforma (Commenti), che va sicuramente realizzata,Pag. 45senza tuttavia mortificare l'elevata etica del ceto forense, ingiustamente vilipeso in questi giorni su alcuni organi di informazione.
(Presunte anomalie nell'inchiesta sul rapimento di Abu Omar - n. 3-00116)
PRESIDENTE. L'onorevole Contento ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-00116 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9), di cui è cofirmatario.
MANLIO CONTENTO. Signor ministro, la nostra interrogazione esprime una perplessità profonda, perché il rapimento in questione risulta avvenuto, come lei saprà, nel febbraio del 2003. A distanza di tre anni, vengono adottati provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti di funzionari del nostro Servizio segreto militare. È inutile aggiungere che, nei giorni successivi fino ad oggi, continuano le rivelazioni sulla stampa relative ad atti istruttori che dovrebbero essere coperti da segreto e che lasciano tutti quanti stupefatti, oltre al ministro dell'interno, che afferma di essere esterrefatto di fronte alle note pubblicazioni.
Le chiediamo, quindi, se abbia in animo di disporre un'ispezione nei confronti della procura competente e degli uffici giudiziari che si stanno interessando di questa indagine.
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Con l'interrogazione degli onorevoli La Russa e Contento, in realtà, gli interroganti si dolgono dell'adozione di alcuni provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti di agenti del SISMI, di cittadini statunitensi e di un militare nell'ambito del procedimento per il rapimento del cittadino egiziano Abu Omar. Tali provvedimenti, a detta degli interroganti, sarebbero tra l'altro illegittimi, in quanto adottati a distanza di alcuni anni. Gli interroganti mi chiedono anche se non ritenga di dover disporre urgentemente un'ispezione presso gli uffici giudiziari di Milano.
Devo innanzitutto tranquillizzare i colleghi interroganti perché, al fine di disporre di un quadro chiaro della vicenda e di ricostruire i fatti con completezza e precisione, ho disposto immediatamente gli accertamenti preliminari che mi spettano tramite le competenti articolazioni ministeriali. Sono state richieste, tra l'altro, specifiche informazioni anche al procuratore della Repubblica di Milano, il quale, in verità, ha rappresentato che nell'ordinanza di custodia cautelare sono illustrati numerosi fatti di inquinamento probatorio che avrebbero reso necessaria la misura coercitiva. Allo stato, mi pare evidente che non ricorrano i presupposti per disporre un'ispezione ministeriale, non soltanto perché essa verrebbe pericolosamente a sovrapporsi alle indagini in corso, ma soprattutto perché, oggi come oggi, non risultano validi elementi che la giustifichino.
Ciò vale anche per la circostanza che tra la commissione dei fatti e l'applicazione della misura cautelare sono trascorsi tre anni. La valutazione circa l'attuale sussistenza di esigenze cautelari è, infatti, rimessa al giudice. Conseguentemente, interferirei con l'attività giurisdizionale se procedessi ad attività ispettive senza che ulteriori concreti e specifici elementi depongano nel senso di un anomalo utilizzo dell'attività giurisdizionale.
Allo stato, in definitiva, ritengo di dover attendere che siano completati gli accertamenti preliminari che ho disposto, e che siano trasmesse tutte le informazioni che ho richiesto, e soltanto allora, se dovessero emergere anomalie che oggi non è dato riscontrare, attiverei - come ho fatto per altre procure e uffici giudiziari - i poteri ispettivi che mi competono in qualità di ministro della giustizia.
PRESIDENTE. L'onorevole Contento ha facoltà di replicare.
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MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, esprimo la nostra profonda insoddisfazione per la risposta resa dal ministro. Del resto - e ciò mi spaventa -, a forza di leggere le veline preparate dal suo ministero, lei si è sbagliato per quanto riguarda San Patrignano e la Comunità Incontro, che - come ci è stato confermato telefonicamente pochi minuti fa - risultano perfettamente in regola in quanto iscritte agli albi regionali e quindi convenzionate con il servizio sanitario su base regionale, ed anche in relazione all'amnistia, che ha confuso con l'indulto rispondendo all'interrogazione precedente riguardante il settore sportivo. Dunque, non mi potevo certo aspettare che lei - come ha fatto per altri uffici giudiziari - disponesse anche in questo caso un'ispezione.
Ciò mi dispiace, in quanto questa vicenda riguarda la sicurezza degli italiani; non si tratta solo di aspetti relativi alla pubblicazione di intercettazioni telefoniche, è in gioco la sicurezza di questo paese. Pertanto, ci saremmo aspettati l'ispezione quanto meno per un riconoscimento morale al lavoro svolto dai servizi segreti in tutti questi anni.
Il nostro è uno dei paesi che, fortunatamente, non è stato toccato dal terrorismo. Ma il paese è cambiato, al Governo c'è la sinistra e quindi, da un lato, si cerca di far uscire coloro che stanno in galera a seguito di condanna definitiva e, dall'altro, si attaccano gli uomini delle istituzioni che difendono questo paese.
CARLO GIOVANARDI. Ministro, ascolti, non parli al telefonino!
MANLIO CONTENTO. Non possiamo essere insoddisfatti: siamo indignati (Applausi dei deputati dei gruppi di Alleanza Nazionale e di Forza Italia)!
(Fuga di notizie concernenti l'inchiesta sul rapimento di Abu Omar - n. 3-00117)
PRESIDENTE. L'onorevole Giovanardi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Volontè n. 3-00117 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10), di cui è cofirmatario.
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, non so se il Governo e il ministro si rendano conto del fatto che l'11 luglio su la Repubblica è stato pubblicato un interrogatorio secretato il giorno precedente, nel quale addirittura sono stati fatti i nomi di persone che all'estero sarebbero state reclutate dai nostri Servizi, mettendo a rischio la loro vita e fornendo un messaggio secondo il quale i nomi di tutti coloro che collaborano con lo Stato italiano all'estero possono essere pubblicati sui giornali, con gravissimo nocumento per la loro incolumità personale e per la credibilità internazionale dell'Italia.
A fronte di tali atteggiamenti irresponsabili, a questa goccia che fa traboccare il vaso, cosa fa il Governo? Quali strumenti legislativi intende utilizzare per garantire la sicurezza del nostro paese e la vita delle persone che collaborano per far sì che in Italia non vi siano attentati e i cittadini possano vivere tranquilli?
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, rispondo all'interrogazione in esame e rispondo anche all'onorevole Giovanardi, che mi vedeva parlare al telefonino. Chiedo scusa, ma mi hanno testé comunicato che mia moglie ha avuto un incidente e che adesso è in ospedale. Pertanto, onorevole Giovanardi, la invito a valutare con serenità anche ciò che può capitare ad altri dirimpettai!
L'onorevole Volontè e gli altri firmatari dell'interrogazione fanno riferimento alla pubblicazione, su la Repubblica dell'11 luglio 2006, del riassunto dei verbali secretati dell'interrogatorio del giornalista Renato Farina nell'ambito delle indagini sul presunto sequestro dell'egiziano detto Abu Omar.
Devo subito precisare che sono anch'io convinto che la pubblicazione del contenutoPag. 47di un simile interrogatorio possa danneggiare le indagini, rischiare di compromettere la rete informativa nazionale ed esporre a pericolo la sicurezza di molte persone. La pubblicazione di atti segreti delle indagini è sempre deplorevole e ricordo a tutti che costituisce reato, ai sensi dell'articolo 684 del codice penale. La violazione del segreto di indagine costituisce poi un altro reato, punito più gravemente; mi riferisco all'articolo 326 del codice penale.
È già noto che ho deciso di intervenire - come ho preannunciato in Commissione - non solo sulla disciplina delle intercettazioni telefoniche in relazione ad altri recenti disdicevoli casi di pubblicazione abusiva, ma anche su quella del sistema sanzionatorio, sia dell'individuazione del segreto sia della pubblicazione abusiva di atti delle indagini. A giorni, presenterò un disegno di legge in merito.
Tornando all'episodio oggetto dell'interrogazione, allo scopo di ricostruire i fatti, ho disposto gli opportuni accertamenti. Tra l'altro, sono state richieste informazioni al procuratore della Repubblica di Milano e questi, come prima risposta, ha riferito che l'articolo del giornale non contiene la trascrizione del verbale di interrogatorio, bensì il presunto riassunto delle dichiarazioni del Farina.
L'ufficio inquirente ha precisato che è in corso la verifica della corrispondenza tra il contenuto dell'articolo e le dichiarazioni del Farina, perché l'interrogatorio è stato integralmente registrato e sono ancora in corso le operazioni di trascrizione, e si è riservato, quindi, di verificare l'effettiva corrispondenza del verbale con il contenuto dell'articolo. Ritengo, quindi, indispensabile attendere la comunicazione del risultato di tale controllo, per poter valutare compiutamente i fatti.
Resta chiaro che la conferma della violazione del segreto e della pubblicazione abusiva renderà necessaria, innanzitutto, una completa indagine penale circa la commissione dei fatti.
Per parte mia, valuterò gli esiti degli accertamenti che ho disposto e dell'indagine penale di cui ho appena detto, per stabilire quali provvedimenti adottare successivamente.
PRESIDENTE. L'onorevole Volontè ha facoltà di replicare, per due minuti.
LUCA VOLONTÈ. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, onorevole Mastella, anche a nome del collega Giovanardi e di tutto il nostro gruppo, le esprimo la più ampia solidarietà ed anche gli auguri di pronta guarigione di sua moglie, rimasta coinvolta in un incidente.
Onorevole ministro, abbiamo ascoltato con attenzione la sua risposta, che, in punto di diritto, non fa una grinza; tuttavia, vorremmo chiedere un'ulteriore riflessione da parte sua.
È giusto attendere gli esiti di tutte le indagini prima di intervenire con il potere ispettivo e prima di applicare gli articoli del codice penale, con le relative sanzioni, rispetto a reati che costituiscono, ormai, un costume - anzi, un malcostume - per il giornalismo e per la stessa magistratura italiani (possiamo dirlo, sia pure precisando che nei confronti di entrambi abbiamo il più grande rispetto).
Quello accaduto l'11 luglio scorso è uno dei tanti casi: è successo per gli scandali Parmalat e Cirio; è successo per le intercettazioni riguardanti BNL ed Antonveneta; è successo per le indagini riguardanti Fitto e Storace: non è possibile! C'è il costume, il malcostume italiano, di prendere i verbali segretati e di portarli, o letteralmente o per riassunto, sui quotidiani!
È importante svolgere le indagini ed è importante intervenire, ma - mi permetta, onorevole ministro - è importante, da un lato, che i giorni che mancano alla presentazione del preannunciato disegno di legge diventino ore e, dall'altro, che nelle prossime settimane, considerato che si avvicina il mese di agosto (che coincide con le ferie per la maggior parte degli italiani), si premuri di fare in modo che non si ripeta quello che è accaduto negli anni scorsi. Si eviti che ulteriori stralci dei verbali, soprattutto in una materia cosìPag. 48delicata ed in relazione a competenze così importanti come quelle dei Servizi segreti, diventino la telenovela dell'estate degli italiani: ciò sarebbe pericoloso e, inoltre, costituirebbe un insulto per l'alto senso dello Stato e per la funzione di protezione della sicurezza dei cittadini che i Servizi svolgono. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).
(Dichiarazioni del viceministro Visco sull'intento del Governo di modificare aspetti della normativa sul settore immobiliare - n. 3-00122)
PRESIDENTE. L'onorevole Tremonti ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-00122 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, la nostra interrogazione è rivolta al ministro dell'economia, che non vediamo presente nei banchi del Governo.
Il question time era fissato alle 15; una sua audizione in Commissione era prevista per le 15,30; poiché il ministro è presente nel palazzo, non capiamo perché non possa venire a rispondere. Per prassi, quando il ministro competente non può, risponde il ministro per i rapporti con il Parlamento. Quest'ultimo ha partecipato, poco fa, alla Conferenza dei presidenti di gruppo; eppure, neanche lui è presente.
Non capiamo perché dobbiamo accettare che il Governo scappi su questo tema (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza Nazionale, dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e della Lega Nord Padania) e che su un'interrogazione a risposta immediata rivolta al ministro dell'economia debba rispondere il ministro della giustizia, al quale, peraltro, va la nostra solidarietà per le sue vicende personali.
Signor Presidente, noi chiediamo che venga a rispondere o il ministro dell'economia o quello per i rapporti con il Parlamento e che i ministri non competenti siano sollevati dal compito di rispondere ad interrogazioni che non li riguardano (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza Nazionale, dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e della Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Onorevole Elio Vito, come lei sa, la questione è stata affrontata ieri nel corso della Conferenza dei presidenti di gruppo.
A fronte dell'esigenza, manifestata dal gruppo di Forza Italia, di ottenere comunque una risposta da parte del Governo alle interrogazioni a risposta immediata, anche nel caso in cui il ministro competente non fosse disponibile, il Presidente della Camera ha chiesto al Governo di farsi carico di tale esigenza fornendo comunque una risposta anche attraverso un altro ministro.
Con riferimento all'interrogazione in questione, faccio presente che, nella giornata di ieri, gli uffici della Camera hanno comunicato al gruppo di Forza Italia, per le vie brevi, che, stante l'indisponibilità del ministro Padoa Schioppa, la risposta sarebbe stata fornita dal ministro per i rapporti con il Parlamento ovvero dal ministro della giustizia...
ANTONIO LEONE. No, no!
GIULIO TREMONTI. No!
ELIO VITO. No!
PRESIDENTE. ...del quale era comunque prevista la presenza (Commenti).
Pertanto, la Presidenza non può che prendere atto che il Governo è comunque intervenuto a fornire una risposta.
Se intende illustrare la sua interrogazione, l'onorevole Tremonti ne ha facoltà.
GIULIO TREMONTI. Signor Presidente, manifesto al ministro Mastella la mia solidarietà per i fatti che ci ha esposto e - lo devo riconoscere - per la non facile posizione nella quale i suoi colleghi di Governo l'hanno posto, invitandolo a risponderci su una materia per cui non credo abbia competenza istituzionale.
Francamente, manifesto un limitato - anzi, pari a zero - interesse a sentire la risposta su questi temi da parte del ministro Mastella. Non lo dico per il mio interesse, ma per l'aula, per i cittadini che, in questo momento, ci ascoltano in televisione (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia). Non lo dico a lei, ministro (lo ripeto: ha tutta la mia solidarietà): lo dico (Commenti)...
FRANCESCO TOLOTTI. Giovanardi!
ELIO VITO. Giovanardi? Ma chi ti va bene? Chi ti va bene?
GIULIO TREMONTI. Lo dico per il ruolo che ho in Parlamento. Non ho mai visto casi in cui le risposte sono state date da un ministro incompetente. Ho sempre ricevuto o ascoltato risposte o dal ministro competente o dal ministro per i rapporti con il Parlamento. Nel caso, oggettivamente, sono scappati tutte e due!
Veda, ministro, capisco la sua posizione, ma questo è un caso in cui i suoi colleghi dimostrano di essere non solo non capaci di fare un provvedimento giusto, ma anche non responsabili in ordine a ciò che hanno fatto (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)). Incapaci e irresponsabili!
PRESIDENTE. Onorevole, dovrebbe concludere...
GIULIO TREMONTI. Grazie (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia)!
PRESIDENTE. Non so se il ministro Mastella voglia rispondere, altrimenti passeremmo alla successiva interrogazione (I deputati del gruppo di Forza Italia escono dall'aula). Prego, ministro.
ELIO VITO. No, no, Presidente, non è dignitoso per il Parlamento (Commenti dei deputati del gruppo de L'Ulivo)!
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. È dignitoso, però, per il Governo dire la sua, nel senso che esiste una sorta di collegialità da parte del Governo. Non è la prima volta che ministri non competenti (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia)...
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Dov'è il ministro per i rapporti con il Parlamento?
ELIO VITO. È la prima volta!
PRESIDENTE. Onorevole Vito, per cortesia!
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Non è la prima volta... Peraltro, da quello che io so (ma la Presidenza può eventualmente emendare ciò che dico), era stato concordato che, laddove non vi fosse il ministro dell'economia, avrebbe risposto il ministro più alto in grado, dal punto di vista del galateo istituzionale.
ANTONIO LEONE. No, no!
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Purtroppo, mi dispiace che risulti io e questa è la ragione per la quale rispondo io!
ANTONIO LEONE. No, no! Doveva venire Chiti!
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Capisco anche che, competenza per competenza, viste tutte le competenze, considerato dove siamo arrivati, sul gran degrado dell'economia, meglio un incompetente che un competente (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo, di RifondazionePag. 50Comunista-Sinistra Europea, dell'Italia dei Valori, dei Comunisti Italiani, dei Verdi e dei Popolari-Udeur)!
Da questo punto di vista, non credo che vi sia una forma di esemplarità sul piano dell'azione di governo intrapresa.
Quindi, do alla Presidenza (mi pare che l'attestato sia in linea con questa; avrei gradito che vi fosse una sorta di «fioretto» tra il ministro dell'economia)...
PRESIDENTE. Ministro, dovrebbe rispondere all'interrogazione. Si tratta di un'interrogazione a risposta immediata.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Sì, ma non so quale fosse la domanda perché l'ex ministro Tremonti non l'ha fatta (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo, di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, dell'Italia dei Valori, de La Rosa nel Pugno, dei Comunisti italiani, dei Verdi e dei Popolari-Udeur).
Quindi, da questo punto di vista diventa difficile rispondere ad una non domanda (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia)...
PRESIDENTE. La trova scritta, ministro!
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Vale, quindi, a futura memoria.
PRESIDENTE. La trova scritta: lo sa meglio di me!
FILIPPO MISURACA. Tempo!
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. La mia risposta è per conto del ministro dell'economia, peraltro impegnato (è giusto che possa essere impegnato). Secondo quanto mi viene riferito dalla collegialità del Governo, le questioni poste dagli interroganti si fondano su un'errata valutazione dei fatti.
Il provvedimento di cui si parla, di cui avrebbe dovuto parlare l'ex ministro Tremonti, ha l'obiettivo di correggere la legislazione vigente in modo da precludere gli spazi sino ad oggi esistenti per attuare pratiche elusive o evasive, obiettivo ampiamente condiviso dagli stessi operatori del settore...
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Tempo!
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Ma se voi lo sciupate, non è colpa mia!
PRESIDENTE. Mancano ancora trentanove secondi, onorevole! Lo vedo il tempo...
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Il recupero del pregresso indicato dalla relazione tecnica del documento predisposto dagli uffici, non corrisponde certamente alla cifra richiamata dagli interroganti.
Essa risulta da calcoli effettuati da alcuni operatori sui quali gli uffici mantengono riserve, ma proprio tale sottostima, al di là delle polemiche talvolta strumentali sorte intorno a tale argomento, rende più agevole la correzione preannunciata in termini e modi tali da evitare qualunque interferenza con l'andamento dei mercati immobiliari. I contenuti della correzione saranno resi noti al momento della presentazione dell'emendamento secondo le normali procedure parlamentari.
Ringrazio per la solidarietà e ringrazio il Presidente che, spero, renda giustizia anche al Governo e non soltanto ad alcune parti in causa (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo, di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, dell'Italia dei Valori, de La Rosa nel Pugno, dei Comunisti Italiani, dei Verdi e dei Popolari-Udeur).
PRESIDENTE. Non mi sembra di aver tenuto atteggiamenti inconsueti al di là del rispetto del regolamento.
TOMMASO FOTI. Non spetta a lui! Non spetta a lui!
PRESIDENTE. Ritengo che l'onorevole Tremonti, che ha lasciato l'aula, non intendaPag. 51replicare alla risposta del ministro: passiamo pertanto alla successiva interrogazione.
MAURO FABRIS. Non siamo in sezione ma alla Presidenza della Camera!
(Iniziative volte a garantire un equilibrio socialmente sostenibile nel mercato immobiliare - n. 3-00109)
PRESIDENTE. L'onorevole Pedica ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00109 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 12).
STEFANO PEDICA. Signor Presidente, signor ministro, onorevoli colleghi, nel paese è particolarmente sentita e sofferta, in special modo nella classe media risiedente nei grossi centri urbani, l'emergenza venutasi a determinare nel mercato immobiliare che è sintetizzabile con il fenomeno del «caro-affitti». Il costo delle locazioni negli ultimi dodici anni è più che raddoppiato e, in alcuni casi limite, è arrivato quasi al quadruplo. In alcuni capoluoghi gli affitti sono arrivati a ben oltre il 250 per cento.
Dalle pubblicazioni di settore apprendiamo, in questi giorni, che il prezzo medio della locazione di un appartamento di 70 metri quadri, nella media periferia di Roma si aggira sui 1.200 euro, un migliaio di euro nella periferia di Milano. Nei piccoli centri la situazione non cambia. Si immagini che in un piccolo comune nelle Marche, Esanatoglia, a lei probabilmente sconosciuto, i prezzi arrivano a circa 800 euro.
Se raffrontiamo questi prezzi con le retribuzioni medie della classe impiegatizia, ci si può facilmente accorgere di come la spesa per la casa rappresenti un esborso di una gran parte delle risorse economiche...
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole.
STEFANO PEDICA... di questi nuclei familiari.
Concludo chiedendo al signor ministro come il Governo intenda intervenire per riportare un equilibrio socialmente sostenibile nel mercato immobiliare delle locazioni, garantendo in questo modo il diritto all'abitazione.
PRESIDENTE. Il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha facoltà di rispondere.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Pedica per aver presentato la sua interrogazione a risposta immediata che permette di mettere a fuoco un gravissimo problema sociale del paese che ha forti difficoltà ad essere evidenziato come problema politico.
I punti su cui il Governo ha deciso di muoversi sono i seguenti: compiere un'azione di blocco degli sfratti per gli anziani e i portatori di handicap per l'inizio di agosto così da salvaguardare tali categorie deboli; lavorare, inoltre, sull'aumento del fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione che vede, la prima parte, in corso di riparto e, quindi, spero entro il mese di luglio sia possibile dividerne il costo con le regioni così da intervenire in autunno su questo versante; infine, siamo impegnati nella discussione sulla legge finanziaria ad esaminare la possibilità di aumentare i 310 milioni circa di euro che fanno parte del fondo.
Il punto, però, di fondo su cui agire è la ricostruzione di un'offerta pubblica di alloggi ad un prezzo calmierato. È del tutto evidente che l'attuale situazione di affitti eccessivamente alti rispetto agli stipendi medi è dovuto anche al fatto che, in seguito alla svendita del patrimonio pubblico, l'Italia si trova ad essere, in Europa, la nazione con meno alloggi pubblici sul mercato e la funzione di calmieratore dei prezzi che gli alloggi pubblici devono svolgere non è, in Italia, svolta da alcuno.
Per questo, insieme al blocco degli sfratti per anziani e portatori di handicap,Pag. 52insieme alla ripartizione tra le regioni del fondo per il sostegno agli affitti ed al lavoro per incrementare il fondo previsto nella finanziaria, l'impegno fondamentale del Governo è incrementare l'offerta di alloggi pubblici a prezzo calmierato per tentare di offrire una risposta strutturale al tema da lei giustamente sollevato.
PRESIDENTE. L'onorevole Pedica ha facoltà di replicare.
STEFANO PEDICA. Ringrazio il signor ministro per la puntualità e per l'esposizione dei dati significativi. Sollecito sempre il Governo a pensare ai giovani, a sostenerli nel loro desiderio di mettere su famiglia in modo da non arrivare alla fine del mese pensando soltanto a come andare avanti l'ultima settimana invece di fare qualcosa di utile per la famiglia.
La ringrazio nuovamente, è stato molto esauriente e, inoltre, a nome del gruppo dell'Italia dei Valori, esprimiamo la nostra solidarietà al ministro Mastella per il suo problema personale.
(Tempi di adozione dell'annunciato decreto di programmazione dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari ed iniziative per la modifica della legge Bossi-Fini - n. 3-00110)
PRESIDENTE. L'onorevole Mascia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00110 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 13).
GRAZIELLA MASCIA. Signor ministro, penso che sull'immigrazione e sugli immigrati in questi anni si siano dette tante bugie e creati tanti fantasmi; invece, il fenomeno andrebbe gestito nel modo complesso quale è, certamente strutturale, ma che non si può reprimere con atti o strumenti coercitivi.
Sappiamo tutti che la nostra economia e anche le nostre famiglie si avvalgono e necessitano del lavoro dei cittadini stranieri. È per questa ragione che, a fronte dell'ultimo decreto sui flussi, con cui si è prodotta la regolarizzazione di 170 mila immigrati, abbiamo verificato l'esistenza di 500 mila domande regolarmente depositate presso gli uffici postali.
Il Governo ha dichiarato di voler intervenire con un secondo decreto: vorrei conoscerne i tempi, le modalità, il numero di persone coinvolte e, naturalmente, comprendere cosa si intenda fare della cosiddetta legge Bossi-Fini che è la causa di quei dati e risultati.
PRESIDENTE. Il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha facoltà di rispondere.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Intanto, va sottolineato come il primo decreto sui flussi, emanato dal precedente Governo, ha previsto una quota di 170 mila immigrati extracomunitari che possono entrare in Italia, i quali però non sono ancora regolarizzati: ciò va sottolineato!
Dunque, il primo problema cui ci siamo trovati di fronte è stato che, al di là della legge Bossi-Fini, che non funziona assolutamente per gestire tale fenomeno, le procedure specifiche poste in atto dal Governo precedente per gestire i flussi di immigrati sono così farraginose e tali da rendere lentissime le risposte che vengono date ai datori di lavoro italiani che hanno richiesto quelle persone. Così, ci troviamo oggi, a circa quattro mesi da quando è stato varato il primo decreto sui flussi, con poche centinaia di domande già trattate, a cui è stata data risposta. Dunque, non funzionano le procedure messe in campo dal precedente Governo, che abbiamo purtroppo ereditato.
La seconda questione, su cui invece abbiamo agito, è stata quella di adottare un secondo decreto sui flussi. A tale proposito, il 5 giugno scorso il Ministero da me diretto ha attivato la procedura per l'emanazione di un secondo decreto, in corso di definizione essendo la procedura piuttosto lunga, e che dovremmo riuscire ad emanare, dopo tutti i passaggi istituzionali, entro la fine di settembre. L'entità di questo secondo decreto prende atto delPag. 53numero di domande fatte da datori di lavoro italiani per avere lavoratori immigrati (l'ordine di grandezza è di 500 mila domande). Noi abbiamo, quindi, semplicemente registrato quella quantità di domande, emanando un secondo «decreto flussi» per poco più di 300 mila persone, in modo tale da coprire, insieme al primo decreto, l'intera domanda.
Vorrei far notare che, in larga parte, si tratta di lavoratori già presenti in Italia, che attualmente lavorano al nero e che solo un certo grado di ipocrisia può far pensare che si trovino in un paese diverso dall'Italia.
Quindi, entro la fine di settembre saremo in grado di avere il secondo «decreto flussi».
Per quanto riguarda la modifica della cosiddetta legge Bossi-Fini, abbiamo sempre affermato che tale provvedimento non funzionava, soprattutto perché, nei fatti...
PRESIDENTE. Signor ministro...
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale.. .. impedisce l'ingresso legale in Italia dei lavoratori migranti.
Pertanto - ed ho concluso, signor Presidente -, la modifica di tale legge (con il suo superamento), che spero riusciremo a mettere in cantiere nel mese di settembre, o al massimo...
PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, signor ministro!
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale.. .. nel mese di ottobre, agirà in primo luogo su questo aspetto: permettere, finalmente, che in Italia un lavoratore migrante possa entrare regolarmente, e non da clandestino, come è invece obbligato a fare oggi.
PRESIDENTE. L'onorevole Mascia ha facoltà di replicare, per due minuti.
GRAZIELLA MASCIA. Signor ministro, naturalmente la ringrazio e mi dichiaro soddisfatta delle risposte e delle precisazioni fornite circa i tempi ed i modi per l'adozione dei decreti in questione, nonché riguardo allo sforzo che questo Governo sta profondendo per consentire a tutti i cittadini di comprendere la vera realtà del fenomeno immigratorio.
Si tratta di una realtà che ciascuno di noi conosce, proprio perché nelle nostre famiglie, e non solo nelle imprese, si beneficia del contributo lavorativo di questi cittadini stranieri; tuttavia, ritengo che il principio di accoglienza dovrebbe essere affermato a prescindere da una logica puramente mercantile.
Premesso ciò, adesso bisogna dire la verità e mettere mano ad un provvedimento che lei stesso, signor ministro, ha giustamente definito «ipocrita». Penso si tratti di una legge ipocrita e cinica: è cinica perché non prende in considerazione la vita dei cittadini stranieri che vengono a lavorare da noi; è ipocrita poiché spinge all'illegalità e non consente di lavorare regolarmente. Tale provvedimento è stato costruito in nome della sicurezza, ma vorrei osservare che, proprio in questo modo, si spingono migliaia di persone a lavorare in nero (venendo così supersfruttati).
Vorrei altresì sottolineare che quanto lei ha affermato circa le procedure che non funzionano conferma che, oltre a tale cinismo - che fa star male la gente e non consente neanche a noi di usufruire in modo corretto del contributo lavorativo da esse fornito -, esistono anche costi burocratici altissimi. Infatti, far passare queste persone, di volta in volta, da un contratto di soggiorno ad un altro in tempi così brevi costringe gli uffici competenti a lavorare in modo continuo, accumulando anche mesi di ritardo nelle procedure di regolarizzazione. Tutto ciò, peraltro, produce risultati assolutamente insoddisfacenti...
PRESIDENTE. Onorevole Mascia, deve concludere!
GRAZIELLA MASCIA. In conclusione, signor ministro, la ringrazio per la sua risposta; tuttavia, aspetto naturalmente che venga realizzato tutto il resto, anchePag. 54per quanto riguarda i centri di permanenza temporanea, nonché tutto ciò che comporta questa legge cinica ed ipocrita.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 16,20, è ripresa alle 16,40.