Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte ad incrementare il numero delle immissioni in ruolo dei docenti - n. 3-00107)
PRESIDENTE. L'onorevole Rusconi ha facoltà di illustrare, per un minuto, l'interrogazione Martella n. 3-00107 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmatario.
ANTONIO RUSCONI. Signor ministro, la ringrazio a nome dei firmatari dell'interrogazione, perché ha dimostrato, in questi pochi giorni, una politica dei fatti (grazie a 23 mila e 500 assunzioni in ruolo) rispetto alla precedente politica delle promesse.
Assistiamo ancora, tuttavia, al dramma umano di decine di migliaia di insegnanti precari, che vengono pagati solo dieci mesi su dodici. Vi sono, inoltre, i problemi della credibilità della scuola e della continuità didattica. Occorre evitare, infine, che continui quella che definiamo una guerra tra poveri, vale a dire tra precari «storici» e soggetti abilitati attraverso le scuole di specializzazione all'insegnamento secondario (SSIS).
Rispetto a tale problema, ci riteniamo soddisfatti per il suo intervento svolto in sede di audizione presso la VII Commissione, poiché lei ha affermato che il precariato costituisce un'emergenza per la stessa qualità del sistema educativo. Non si può pretendere, infatti, di coinvolgere tutti gli insegnanti nella ricerca e nella didattica e di puntare, come principale risorsa della scuola, sulle loro capacità e sul loro impegno professionale, lasciandone tuttavia una parte consistente in condizioni di instabilità e di incertezza.
Quindi, siamo lieti...
PRESIDENTE. Onorevole Rusconi...
ANTONIO RUSCONI. ... del suo impegno, tuttavia vorremmo chiederle quali siano le previsioni rispetto al piano triennale, non predisposto dal precedente Governo...
PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, onorevole!
ANTONIO RUSCONI. ... relativo alle assunzioni nella scuola.
PRESIDENTE. Il ministro dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro dell'istruzione. Signor Presidente, sulla questione dei precari della scuola e delle assunzioni a tempo indeterminato ho già riferito, come ha testè ricordato il collega Rusconi, in sede di Commissione cultura, nel corso dell'audizione sulle linee programmatiche del mio stesso ministero. In tale sede, infatti, ho precisato che il numero di insegnanti precari è considerevole e che il problema costituisce l'emergenza di primaria importanza del comparto della scuola (come peraltro, al di là di alcune notizie di stampa, è riportato all'interno del testo del Documento di programmazione economico-finanziaria approvato dal Governo).
Condivido pienamente la considerazione che il fenomeno ha subito una crescita esponenziale, soprattutto nella scorsa legislatura, a causa del blocco totale o parziale del turn over e della politica dei tagli indiscriminati agli organici. Si è trattato di una politica sbagliata sia nel merito, sia nella forma.Pag. 35
Credo che non sfugga a nessuno che abbiamo la necessità prioritaria di sistemare i precari «storici» del mondo della scuola, offrendo loro risposte concrete; tuttavia, esiste anche l'esigenza di mettere ordine nelle supplenze e negli organici, nonché di dare risposte ai bisogni reali della scuola, al fine di evitare che il sistema scolastico diventi una realtà persistentemente precarizzante. In tal caso, infatti, esso non riuscirà mai a dare certezze, e tutti noi siamo perfettamente consapevoli del fatto che la precarietà e l'incertezza sono cattive compagne di chi, come il docente, deve quotidianamente investire nel medio e nel lungo termine, nell'interesse dei nostri ragazzi, sulla loro formazione ed istruzione.
Per questo motivo, abbiamo già immesso in ruolo i citati 23 mila 500 precari.
Siamo in attesa di una risposta da parte del Ministero dell'economia delle finanze in ordine alle risorse economiche di cui il Ministero della pubblica istruzione - da oggi così denominato - potrà disporre per effettuare ulteriori 23 mila 500 assunzioni di unità. In tal modo, si potrebbero offrire ulteriori risposte a quei precari che hanno maggiori diritti per essere immessi, con certezza, all'interno degli organici delle nostre scuole.
Credo, tuttavia, che la soluzione definitiva del problema debba essere vista in un piano pluriennale che, da una parte garantisca tale certezza del diritto, da un'altra blocchi i meccanismi precarizzanti e da un'altra parte ancora evidenzi un turn over finalizzato agli obiettivi educativi e formativi del nostro sistema, dei percorsi cognitivi e di istruzione che vogliamo garantire ai nostri ragazzi nel rispetto della Carta costituzionale, e che sia anche in sintonia con i parametri europei, chiarendo da subito che nella sintonia dei parametri europei che vogliamo raggiungere - lo dico a tutta l'Assemblea - debba essere considerato quale valore aggiunto la peculiarità italiana rappresentata dallo sforzo di una scuola che vuole integrare i diversamente abili all'interno dei percorsi formativi, come terapia e possibilità di reinserimento, ed anche il diritto costituzionalmente sancito che i presìdi scolastici nei comuni montani o nei piccoli comuni non rappresentano uno spreco, ma il costo doveroso di un servizio che impedisca ai cittadini di essere «di serie A» e «di serie B».
Siamo anche consapevoli che il nostro è un ministero di spesa e, come tale, dovrà concorrere ai sacrifici per ripianare il baratro di deficit economico-finanziario che il precedente Governo ci ha lasciato. Abbiamo la consapevolezza che ciò non potrà essere fatto sulla pelle dei precari che già da anni stanno pagando tale situazione.
PRESIDENTE. L'onorevole Sasso, cofirmataria dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
ALBA SASSO. Signor Presidente, siamo soddisfatti della risposta del ministro, ma restiamo preoccupati rispetto al problema del precariato della scuola. Nell'allegato al Documento di programmazione economico-finanziaria vi è una tabella che documenta come i precari nella scuola siano saliti al 33 per cento dell'intero corpo docente, e ciò in presenza di una diminuzione degli organici. È una situazione patologica, signor ministro, l'ha detto anche lei, che crea danno all'autonomia della scuola, che ha bisogno, per progettare il proprio lavoro, di stabilità del personale, di organico funzionale e di continuità didattica, e toglie serenità ai docenti. Inoltre, 127.400 docenti che cambiano scuola ogni anno sono uno svantaggio per la qualità dell'apprendimento e - se non temessi di essere retorica - direi anche per l'uguaglianza del diritto allo studio di studentesse e studenti.
Siamo consapevoli, signor ministro delle difficoltà dell'economia pubblica e nessuno pretende miracoli. Ma perché 23 mila e non 37 mila quest'anno, a coprire il turn over? Non è un aumento di spesa. Dico che si può accettare di raggiungere il traguardo per tappe successive, come lei ha detto, purché il percorso sia definito ed i tempi rigorosamente progettati. È questo che il mondo della scuola le chiede. AbolirePag. 36il precariato vuol dire, infatti, trasformare una massa di giovani senza speranze in un esercito di costruttori di futuro per tutti (Applausi dei deputati del gruppo de L'Ulivo).