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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Presunte anomalie nell'inchiesta sul rapimento di Abu Omar - n. 3-00116)
PRESIDENTE. L'onorevole Contento ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-00116 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9), di cui è cofirmatario.
MANLIO CONTENTO. Signor ministro, la nostra interrogazione esprime una perplessità profonda, perché il rapimento in questione risulta avvenuto, come lei saprà, nel febbraio del 2003. A distanza di tre anni, vengono adottati provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti di funzionari del nostro Servizio segreto militare. È inutile aggiungere che, nei giorni successivi fino ad oggi, continuano le rivelazioni sulla stampa relative ad atti istruttori che dovrebbero essere coperti da segreto e che lasciano tutti quanti stupefatti, oltre al ministro dell'interno, che afferma di essere esterrefatto di fronte alle note pubblicazioni.
Le chiediamo, quindi, se abbia in animo di disporre un'ispezione nei confronti della procura competente e degli uffici giudiziari che si stanno interessando di questa indagine.
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Con l'interrogazione degli onorevoli La Russa e Contento, in realtà, gli interroganti si dolgono dell'adozione di alcuni provvedimenti restrittivi della libertà personale nei confronti di agenti del SISMI, di cittadini statunitensi e di un militare nell'ambito del procedimento per il rapimento del cittadino egiziano Abu Omar. Tali provvedimenti, a detta degli interroganti, sarebbero tra l'altro illegittimi, in quanto adottati a distanza di alcuni anni. Gli interroganti mi chiedono anche se non ritenga di dover disporre urgentemente un'ispezione presso gli uffici giudiziari di Milano.
Devo innanzitutto tranquillizzare i colleghi interroganti perché, al fine di disporre di un quadro chiaro della vicenda e di ricostruire i fatti con completezza e precisione, ho disposto immediatamente gli accertamenti preliminari che mi spettano tramite le competenti articolazioni ministeriali. Sono state richieste, tra l'altro, specifiche informazioni anche al procuratore della Repubblica di Milano, il quale, in verità, ha rappresentato che nell'ordinanza di custodia cautelare sono illustrati numerosi fatti di inquinamento probatorio che avrebbero reso necessaria la misura coercitiva. Allo stato, mi pare evidente che non ricorrano i presupposti per disporre un'ispezione ministeriale, non soltanto perché essa verrebbe pericolosamente a sovrapporsi alle indagini in corso, ma soprattutto perché, oggi come oggi, non risultano validi elementi che la giustifichino.
Ciò vale anche per la circostanza che tra la commissione dei fatti e l'applicazione della misura cautelare sono trascorsi tre anni. La valutazione circa l'attuale sussistenza di esigenze cautelari è, infatti, rimessa al giudice. Conseguentemente, interferirei con l'attività giurisdizionale se procedessi ad attività ispettive senza che ulteriori concreti e specifici elementi depongano nel senso di un anomalo utilizzo dell'attività giurisdizionale.
Allo stato, in definitiva, ritengo di dover attendere che siano completati gli accertamenti preliminari che ho disposto, e che siano trasmesse tutte le informazioni che ho richiesto, e soltanto allora, se dovessero emergere anomalie che oggi non è dato riscontrare, attiverei - come ho fatto per altre procure e uffici giudiziari - i poteri ispettivi che mi competono in qualità di ministro della giustizia.
PRESIDENTE. L'onorevole Contento ha facoltà di replicare.
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MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, esprimo la nostra profonda insoddisfazione per la risposta resa dal ministro. Del resto - e ciò mi spaventa -, a forza di leggere le veline preparate dal suo ministero, lei si è sbagliato per quanto riguarda San Patrignano e la Comunità Incontro, che - come ci è stato confermato telefonicamente pochi minuti fa - risultano perfettamente in regola in quanto iscritte agli albi regionali e quindi convenzionate con il servizio sanitario su base regionale, ed anche in relazione all'amnistia, che ha confuso con l'indulto rispondendo all'interrogazione precedente riguardante il settore sportivo. Dunque, non mi potevo certo aspettare che lei - come ha fatto per altri uffici giudiziari - disponesse anche in questo caso un'ispezione.
Ciò mi dispiace, in quanto questa vicenda riguarda la sicurezza degli italiani; non si tratta solo di aspetti relativi alla pubblicazione di intercettazioni telefoniche, è in gioco la sicurezza di questo paese. Pertanto, ci saremmo aspettati l'ispezione quanto meno per un riconoscimento morale al lavoro svolto dai servizi segreti in tutti questi anni.
Il nostro è uno dei paesi che, fortunatamente, non è stato toccato dal terrorismo. Ma il paese è cambiato, al Governo c'è la sinistra e quindi, da un lato, si cerca di far uscire coloro che stanno in galera a seguito di condanna definitiva e, dall'altro, si attaccano gli uomini delle istituzioni che difendono questo paese.
CARLO GIOVANARDI. Ministro, ascolti, non parli al telefonino!
MANLIO CONTENTO. Non possiamo essere insoddisfatti: siamo indignati (Applausi dei deputati dei gruppi di Alleanza Nazionale e di Forza Italia)!