Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Posizione del Governo in relazione a dichiarazioni riguardanti l'azione dell'Esecutivo - n. 3-01476)
PRESIDENTE. Il deputato Evangelisti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01476, concernente la posizione del Governo in relazione a dichiarazioni riguardanti l'azione dell'Esecutivo (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
Il suo microfono non funziona, ma non dipende dalla Presidenza. Non sono io che le ho tolto la parola.
FABIO EVANGELISTI. Qui a pensare male si fa peccato, però...
«Un Governo nuovo, riformatore, capace di rappresentare una drastica alternativa a Berlusconi e di stabilire un rapporto profondo con la società e con i movimenti, a partire dai grandi temi della diseguaglianza, del lavoro e dei diritti delle persone: ecco, questo progetto non si è realizzato». Non sono le parole di un leader dell'opposizione, degli amici della Lega o di Alleanza Nazionale, e neanche quelle di un esponente, pur autorevole della maggioranza, che ha deciso di far mancare il proprio sostegno al Governo.
Quello appena citato è appunto un passaggio dell'intervista rilasciata ieri a la Repubblica dal Presidente della Camera, nonché autorevolissimo esponente di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, onorevole Fausto Bertinotti.Pag. 30
Alla luce di tali affermazioni, sorge naturale chiedersi e chiedere al Ministro per l'attuazione del programma di Governo quale fosse, dal punto di vista dell'Esecutivo, la posizione espressa in questo caso non si sa bene se dal leader di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea o dalla terza carica dello Stato.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
FABIO EVANGELISTI. Ci domandiamo se abbia deciso di interpretare nel palcoscenico mediatico la parte del «cattivo» o voglia soltanto pungolare l'azione del Governo.
PRESIDENTE. Mi dispiace, deve concludere.
FABIO EVANGELISTI. Ho concluso: dietro tali parole cosa si nasconde? Qualcosa di più preoccupante?
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, ritengo che lei non abbia bisogno della mia difesa, quindi nel rispondere all'onorevole Evangelisti, pur nei margini di tempo a disposizione, mi limito a ricordare tre direzioni principali su cui ha operato il Governo negli ultimi mesi.
Innanzitutto, il rilancio delle politiche di crescita: si tratta della precondizione indispensabile per il rafforzamento di redditi e salari e per interrompere la stagnazione economica e la riduzione del reddito pro capite degli italiani. L'OCSE ci ha recentemente riferito che abbiamo perso ben nove punti percentuali, rispetto alla media dei Paesi europei, negli anni 2002-2005.
Nel 2007, per il secondo anno consecutivo, il PIL reale crescerà di circa due punti percentuali. Il tasso di disoccupazione oggi è al 5,9 per cento, ben al di sotto della media dei Paesi dell'area euro.
Posso qui richiamare solo alcune delle iniziative adottate per la crescita: riduzione di cinque punti del cuneo fiscale, riforma IRES con la riduzione di cinque punti e mezzo dell'aliquota legale, abbassamento delle aliquote IRAP, rafforzamento del credito di imposta per la ricerca. Posso aggiungere la ripresa degli investimenti infrastrutturali (lasciati in tanti casi fermi dal Governo precedente, privi di copertura finanziaria) e i 118 miliardi messi a disposizione del Mezzogiorno dal nuovo quadro strategico.
Sempre in tale quadro, citerei anche i pacchetti di liberalizzazione, noti come «pacchetti Bersani», che contribuiscono fortemente a contenere i costi sostenuti dai cittadini per banche, assicurazioni, telefonia mobile, farmacie e così via.
La seconda direttiva è stata il rafforzamento delle politiche di solidarietà e coesione sociale: la lotta alla precarietà è stata condotta con misure concrete, tese a privilegiare in modo netto l'assunzione di lavoratori con contratto a tempo indeterminato, con l'estensione dell'indennità di malattia e del congedo parentale per i lavoratori parasubordinati, con la lotta al lavoro sommerso e grazie a numerose altre misure contenute nella legge di recepimento del Protocollo sul welfare (penso alla copertura dei contributi per i precari e alle facilitazioni per il riscatto delle lauree).
Un maggior sostegno alle fasce più deboli e ai redditi più bassi è stato assicurato dalla rimodulazione delle aliquote IRPEF, dall'aumento della no tax area, dai contributi agli incapienti, dall'aumento alle pensioni più basse.
Lavoratori e famiglie sono stati sostenuti in modo più robusto grazie al rafforzamento del Fondo per le politiche sociali, alla costituzione dei fondi per gli asili nido, per gli anziani non autosufficienti e per le politiche giovanili.
Dopo anni di incuria tornano a prendere vigore le politiche per la casa, con un piano straordinario di edilizia residenziale popolare, con gli interventi per la riduzione dell'ICI e con gli incentivi fiscali per chi è in affitto.Pag. 31
In conclusione, voglio solo ricordare che tutti gli interventi e le riforme realizzate nei mesi passati sono stati accompagnati dal risanamento strutturale e dalla riqualificazione delle finanze pubbliche.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Aggiungo solo che il deficit pubblico è stato ridotto dal 4,4 al 2,4 per cento.
Ci siamo presentati con un programma di legislatura e lo stiamo attuando con gradualità, seguendo però con rigore una direzione di marcia: risanamento, crescita ed equità.
PRESIDENTE. Il deputato Evangelisti ha facoltà di replicare per due minuti.
FABIO EVANGELISTI. Signor Presidente, sarei tentato di dichiararmi soddisfatto per quanto ho ascoltato, che però forse non era indirizzato a me, ma appunto al Presidente della Camera.
Infatti, da un altro punto di vista mi dichiaro assolutamente insoddisfatto, perché non si è evidenziato il dato politico ed istituzionale essenziale: mi riferisco all'inopportunità dell'intervista a cui ho fatto riferimento, proprio in virtù della carica istituzionale che l'onorevole Bertinotti ricopre.
Si tratta di un'intervista ancor più inadeguata proprio alla luce dell'operato e dell'azione di Governo che lei, signor Ministro, ha voluto ricordarci. Quell'intervista, a differenza di tante altre, mi è sembrata non centrata proprio perché questo Governo ha avviato un percorso di risanamento dei conti pubblici e una rinnovata azione di solidarietà e di sviluppo del sistema Paese. Credo che dobbiamo riconoscere la necessità di un equilibrio possibile solo grazie a compromessi (certo, compromessi alti), a concessioni e a rinunce che ciascuna forza politica - nessuna esclusa - ha dovuto e deve operare per il bene collettivo. Sono concorde, quindi, con lei rispetto ai risultati raggiunti e so anche che insieme condividiamo la necessità di fare molto altro ancora.
Tuttavia, da lei come Ministro per l'attuazione del programma di Governo, da lei come rappresentante del Governo e del Presidente Prodi, ci si sarebbe aspettato - o, almeno, mi sarei aspettato -, a nome dell'Esecutivo, ben altro richiamo, anche alla luce dell'anomalia registratasi con la fantomatica proposta di riforma elettorale che, dopo esser nata nelle segrete stanze del Partito Democratico, in queste ore ha raggiunto i presidenti delle Commissioni affari costituzionali di Camera e Senato direttamente dalla mano o dalla voce del segretario del partito di riferimento, in puro stile sovietico.
PRESIDENTE. La prego, dovrebbe concludere.
FABIO EVANGELISTI. Vi è la necessità di richiamare tutti all'osservanza di un atteggiamento più corretto e attento, in termini tanto mediatici e attinenti alla comunicazione quanto politici; ciò vale sia per il segretario Veltroni sia per il Presidente Bertinotti.