Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per l'annullamento governativo straordinario della delibera del comune di Venaria (Torino) con cui è stata conferita la cittadinanza onoraria a Silvia Baraldini - n. 3-01479)
PRESIDENTE. Il deputato Menia ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-01479, concernente iniziative per l'annullamento governativo straordinario della delibera del comune di Venaria (Torino) con cui è stata conferita la cittadinanza onoraria a Silvia Baraldini (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5), di cui è cofirmatario.
ROBERTO MENIA. Signor Ministro, oggi ci occupiamo di un altro, ennesimo, caso di ordinaria follia istituzionale in Italia. Il 1o dicembre scorso il comune di Venaria, in provincia di Torino, ha ritenuto di conferire la cittadinanza onoraria a Silvia Baraldini.
Chi è Silvia Baraldini? È una ex terrorista, arrestata negli Stati Uniti, condannata a 43 anni di carcere per cospirazione e attività criminose, militanza in gruppi estremisti, banda armata, partecipazione a una rapina a mano armata ad un furgone portavalori che causò la morte di due poliziotti e una guardia privata.
Essendo una militante comunista molto simpatica a quella lobby che in Italia «comanda a bacchetta» e ci spiega perché ci dobbiamo commuovere, nel 1999 fu estradata, fu ricevuta come un'eroinaPag. 34dall'allora Ministro della giustizia Diliberto, quello che si vantava di aver tirato fuori dai polverosi depositi del Ministero la scrivania di Togliatti. Agli Stati Uniti si garantì che avrebbe scontato in Italia la pena e, invece, oggi godendo dell'indulto, è uscita ed è libera a tutti gli effetti.
PRESIDENTE. La prego di concludere, deputato Menia.
ROBERTO MENIA. Il comune di Venaria le concede ora la cittadinanza onoraria. Chiediamo al Governo quali provvedimenti intenda porre in essere per attivare la procedura di annullamento governativo straordinario, previsto dal Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, perché vi sono evidenti vizi di legittimità oltre che di opportunità.
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, come è già stato ricordato dall'onorevole interrogante, voglio anch'io ricordare che Silvia Baraldini è stata detenuta in un istituto penitenziario italiano dal 1999 al 2001, data in cui il tribunale di sorveglianza di Roma le ha concesso il beneficio della detenzione domiciliare in seguito più volte prorogato.
Successivamente, con ordinanza del 21 settembre 2006, la Corte d'appello di Roma le ha condonato tre anni di reclusione, mettendola in libertà il 26 settembre 2006.
Venendo ora a quanto riferito dall'onorevole interrogante, il comune di Venaria Reale in provincia di Torino, con delibera consiliare del 7 maggio 2007, concedeva la cittadinanza onoraria a Silvia Baraldini.
In merito alla misura richiesta dall'onorevole interrogante non appare concretamente esperibile l'annullamento straordinario di cui all'articolo 138 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali.
La norma in questione trova fondamento in una grave violazione di legge da parte dell'ente locale, tale da incidere sull'intero assetto costituzionale. Infatti, l'annullamento governativo straordinario costituisce istituto di natura eccezionale che trae origine dall'obbligo gravante sul Presidente del Consiglio dei ministri, ai sensi dell'articolo 95 della Costituzione, di assicurare il mantenimento dell'indirizzo politico nel quadro di unità e indivisibilità della Repubblica di cui all'articolo 5 della Carta.
In questo senso è orientata la prassi costante del Ministero dell'interno nel proporre l'annullamento ex articolo 138 del Testo unico, limitatamente a fattispecie di particolare gravità relative ad atti che introducono un vulnus nell'ordinamento perché contrari a norme e principi fondamentali. Ciò in quanto tale potere di annullamento costituisce non già una forma di controllo sugli atti di ultima istanza, bensì un atto di alta amministrazione attraverso il quale garantire la coerenza e l'unitarietà dell'ordinamento repubblicano nel rispetto dei principi costituzionali di autonomia e decentramento.
In ogni caso l'utilizzo dell'istituto in esame va opportunamente ponderato anche alla luce della riforma del Titolo V della Costituzione che, ispirandosi al principio di equiordinazione tra Stato e le altre dimensioni rappresentative della Repubblica, porterebbe conseguentemente ad escludere ogni intervento autoritativo dell'amministrazione statale sugli enti locali se non in presenza di gravi, persistenti e reiterate violazioni di legge.
Inoltre, il provvedimento di conferimento della cittadinanza onoraria afferisce più a profili di opportunità che a quelli di legittimità, non coinvolgendo alcuna questione legata all'unità nazionale.
PRESIDENTE. Il deputato Menia ha facoltà di replicare.
ROBERTO MENIA. Signor Ministro, non sono ovviamente soddisfatto della risposta che ella ha inteso darmi, perché, citando Manzoni, lei mi ha ricordato molto l'avvocato «Azzeccagarbugli».Pag. 35
Il problema è che, sempre restando sulle memorie manzoniane, forse più che «Azzeccagarbugli» voi sembrate dei «Don Abbondio», coloro che hanno paura di dire come stanno i fatti e di agire di conseguenza. Ma non so quanto sia «donabbondismo» e quanto, invece, complicità ideale con ciò che ha fatto il comune di Venaria Reale; certo è vero, purtroppo, che, questo Governo e questa maggioranza, legata anche con i numeri, sono costretti non solo a strizzare l'occhio ma, talvolta, a fare anche di più. Anzi, hanno portato proprio in questo Parlamento ex terroristi o teppisti che dell'essere disobbedienti alla legge hanno fatto il loro principale motivo di orgoglio.
Tutto questo, in realtà, rappresenta la sovversione perenne di tutto ciò che l'ordinamento, invece, ci dovrebbe insegnare. Ritengo che il Governo della Repubblica abbia il diritto ed il dovere di far sì che quei principi generali che ci insegnano a distinguere il bene dal male, che ci dicono cosa è giusto e cosa è sbagliato, che ci dicono che la legge si rispetta, che la cittadinanza onoraria si conferisce agli eroi e non ai terroristi, vengano rispettati. In questa Italia, che voi ci consegnate, dei cattivi maestri e dei cattivi esempi, invece, diventano eroi i terroristi. È inutile, poi, che ci si pianga addosso se un rumeno che uccide quattro persone diventa testimonial per una marca di jeans, quando il Governo stesso dà, in tutta evidenza, lo stesso esempio. In questa Italia, i terroristi vengono premiati. Come afferma il presidente dell'Associazione nazionale vittime del terrorismo: «Non ci possiamo sottrarre a questo ennesimo gesto deprecabile...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ROBERTO MENIA. ...oltre al Parlamento che al suo interno vede ex terroristi, anche le istituzioni locali continuano a riabilitare chi, in passato, ha percorso idee costate sangue e morte (...)». Il Governo non ha il coraggio di dire - come dovrebbe - che chi ha insanguinato le strade del nostro Paese o di altri Paesi non solo non è degno della cittadinanza onoraria, ma dovrebbe fino in fondo scontare le sue pene (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).