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Si riprende lo svolgimento delle interpellanze urgenti.
(Indirizzi e criteri per la localizzazione di discariche, con particolare riferimento alla realizzazione di una discarica nel comune di Pignataro (Caserta) - n. 2-00892)
PRESIDENTE. Il deputato Zinzi ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00892, concernente indirizzi e criteri per la localizzazione di discariche, con particolare riferimento alla realizzazione di una discarica nel comune di Pignataro (Caserta) (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).
DOMENICO ZINZI. Signor Presidente, signora sottosegretario, il commissario per l'emergenza rifiuti, prefetto Pansa, con proprio decreto n. 2942 del 30 novembre 2007, notificato al sindaco di Pignataro il 2 dicembre 2007, ha comunicato che, in esecuzione del decreto di occupazione d'urgenza n. 425/2007, si immetterà nel possesso dei beni appartenenti al patrimonio indisponibile del comune di Pignataro, distinti al catasto al foglio 27, particella 28, e al foglio 28, particelle 2, 3, 4 e 8, per gli studi di fattibilità di una discarica di rifiuti solidi urbani.
I terreni oggetto dell'intervento sono beni confiscati alla criminalità organizzata ai sensi della legge n. 575 del 1965 e sulla particella 9 del foglio 28 insistono strutture abitative che ospitano persone svantaggiate, come da progetto presentato dalla cooperativa sociale cui il comune affidò in gestione con provvedimento n. 11670 del 18 dicembre 2001 per il riuso sociale dei beni.
Detti beni, con progetto esecutivo approvato dal comune e finanziato dalla regione Campania per circa un milione di euro, sono stati in parte già oggetto di adeguamento e ristrutturazione per l'utilizzo ai fini sociali cui sono destinati e risultano già occupati da persone svantaggiate che seguono corsi di recupero e formazione.
Detti beni immobili e aziendali confiscati fanno parte del patrimonio indisponibile del comune e la destinazione d'uso degli stessi è stata effettuata con provvedimento del direttore centrale del demanio del Ministero dell'economia e delle finanze e pertanto, ai sensi dell'articolo 828 del codice civile, gli stessi non possono essere sottratti alla loro destinazione, se non nei modi stabiliti dalle leggi che li riguardano.
Trattandosi di beni confiscati ai sensi della normativa antimafia, a precetti di natura giuridica si sommano motivi etici per il rilievo peculiare che, nell'ambito della lotta contro la criminalità organizzata, assume l'utilizzo e il riuso a scopo sociale dei beni.
Ai sensi dell'articolo 3 del decreto legislativo n. 267 del 2000, il comune è l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo. Sono stati disposti accertamenti tecnico-scientifici che hanno evidenziato potenziali devastazione ambientali e danni alla salute ove mai sul sito venisse realizzata la discarica provinciale, come risulta dalle relazioni del professor Corrado Buondonno dell'università degli studi di Napoli «Federico II», del professor Franco Ortolani, ordinario di geologia dell'università di Napoli «Federico II» e dei geologi dottor Giuseppe Cuccaro e dottor Giuseppe D'Onofrio, con allegato stralcio della relazione geologica allegata al piano regolatore generale del comune di Pignataro.
È emerso, quindi, da uno studio di fattibilità degli enti locali interessati, che la realizzazione di una discarica in un'area ad altissima fertilità e potenzialità produttiva, dove le falde acquifere affiorano a 50 centimetri dal piano di campagna nei periodi di massima alimentazione meteorica, sarebbe causa di un vero disastro ambientale con possibili ed estesi contagi di infezioni e patologie varie in danno dei cittadini di tutti i comuni limitrofi. Il rischio di una devastazione ambientale dell'ecosistema che si è creato nei dintorni del paese è certamente insito nel pericolo di una lesione al diritto alla salute, che merita adeguata tutela.
È stata accertata sotto diversi profili l'assoluta inadeguatezza del sito per la realizzazione della discarica, perché è il Pag. 27presupposto certo di un preciso danno ambientale cui si aggiunge una serie interminabile di danni ulteriori a tutto il comparto agricolo individuato dal disciplinare del consorzio a tutela di bufala campana come territorio per la produzione del formaggio a marchio «DOP».
Dai fatti sopra esposti si evidenzia un disinvolto e disattento uso del potere emergenziale e derogatorio. Per vero, anche in situazioni di emergenza che richiedono l'apertura di una discarica, l'ubicazione della stessa non può essere disposta in deroga alle prescrizioni poste a specifica garanzia degli stessi interessi pubblici, prioritari e non disponibili, cui gli interventi urgenti per lo smaltimento dei rifiuti dovrebbero ovviare.
Si richiede se i Ministri interpellati non ritengano di verificare la sussistenza di quanto anzi premesso e, se confermato, non ritengano opportuno disporre quanto necessario alla tutela della salute dei cittadini adottando provvedimenti d'indirizzo volti alla localizzazione delle discariche in zone, improduttive e sterili, prive di pregio naturalistico.
Si chiede anche di sapere se i Ministri non ritengano inoltre di accertare i criteri tecnici e le indicazioni seguite dal prefetto Pansa per l'individuazione dei terreni confiscati alla criminalità organizzata per la localizzazione della discarica provinciale.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Laura Marchetti, ha facoltà di rispondere.
LAURA MARCHETTI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, rispondo ai quesiti posti dall'onorevole Zinzi concernenti la presunta inadeguatezza del sito per la realizzazione della discarica nel territorio del comune di Pignataro riportando quanto espresso dal Commissario delegato per l'emergenza rifiuti nella regione Campania con nota n. 31239 del 17 dicembre scorso.
Innanzitutto, tengo a precisare che un gruppo di lavoro istituito dal dipartimento nazionale di protezione civile e composto da rappresentanti dello stesso dipartimento del Ministero dell'ambiente, dell'APAT e della provincia di Caserta ha individuato nel 2007 una cava in calcare ubicata nel comune di Pignataro Maggiore quale sito potenzialmente idoneo alla realizzazione di una discarica provinciale di rifiuti solidi urbani.
Successivamente, nel corso di vari incontri che il commissariato del Governo per l'emergenza rifiuti in Campania e le rappresentanze locali, sono stati discussi gli elementi che hanno portato a tale scelta, proponendo la realizzazione della discarica in un luogo diverso da quello precedentemente individuato e meno vicino alle abitazioni.
Con ordinanza del commissario delegato per l'emergenza rifiuti è stata istituita una commissione con il compito di esaminare la fattibilità della realizzazione del nuovo sito ubicato nel comune di Pignataro Maggiore.
Su mandato del suddetto commissariato è stata eseguita un'indagine geologica e geomorfologica dell'area e si sono acquisiti elementi utili per una valutazione preliminare della situazione idrogeologica e delle caratteristiche geotecniche del sito, al fine di determinare la fattibilità al suo interno di una discarica per rifiuti solidi urbani.
Sulla base dei risultati ottenuti dalla predetta indagine, si può concludere che la realizzazione della discarica nel sito di Ciccotito, nel comune di Pignataro Maggiore, è vincolata all'adozione delle necessarie misure progettuali imposte dalla situazione idrogeologica del sito così come descritta nel corpo della relazione di fattibilità redatta a cura della commissione, nel puntuale rispetto della normativa comunitaria e nazionale.
Le ulteriori indagini che dovranno essere sicuramente compiute permetteranno l'ottimale realizzazione dell'impianto ai fini della sicurezza dello stesso in tutte le fasi della sua vita: progettazione, esercizio, chiusura, incluso lo sfruttamento del biogas, e messa in sicurezza post mortem.
PRESIDENTE. Il deputato Zinzi ha facoltà di replicare.
DOMENICO ZINZI. Signor Presidente, credo che probabilmente abbiamo parlato di siti diversi.
Chiaramente non posso ritenermi soddisfatto, anzi voglio sottolineare che stiamo parlando della regione del Ministro dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare. Ritengo, perciò, che a maggior ragione non si dovrebbe agire con superficialità, perché - mi consenta - non vi è stata chiarezza nella risposta che lei ha dato.
Atteso che stanno per iniziare i lavori per realizzare la discarica, lei ha fatto ancora riferimento a studi di approfondimento e di indagine che devono a tutt'oggi essere conclusi.
Voglio anche sottolineare come la situazione della Campania - sono fatti noti - sia senza via di uscita. Infatti, dodicianni di gestione commissariale hanno aggravato e non risolto l'emergenza rifiuti. Oggi ci troviamo con 100 mila quintali di rifiuti per le strade della Campania, che penso in questi giorni siano destinate ad aumentare.
Non vorrei, quindi, sottolineare ancora o immaginare che si continui con un uso disinvolto e disattento dei poteri emergenziali. Tra l'altro, ci troviamo anche in una condizione di grande sperpero di denaro pubblico. Ma per restare in provincia di Caserta e al riferimento a Pignataro e Carinola, non si comprende tra l'altro - lei si è soffermata sull'individuazione di una cava - perché si è passati dalla cava ad un'altra località. Quindi, non si comprende neanche l'assenza del presidente dell'amministrazione provinciale che, in qualità di vicecommissario per l'emergenza rifiuti, avrebbe dovuto elaborare qualche proposta seria per aiutare il commissario, il prefetto Pansa. In questo caso pare che la sua latitanza tenda a scaricare sulle decisioni del commissario tutta la responsabilità di questa situazione.
Signor Presidente, signor sottosegretario, la provincia di Caserta paga già un prezzo altissimo per l'aumento di patologie direttamente connesse all'inquinamento ambientale. Le aree menzionate, Pignataro Maggiore e Carinola, ricadono in un bacino agrozootecnico alimentare che insiste su terre ancora incontaminate, senza diossina, con acqua pulita e, soprattutto, con terreni di prima classe, da cui originano prodotti tutelati come la mozzarella di bufala e le mele annurche.
Quei terreni sono stati giudicati assolutamente inadeguati da riconosciuti scienziati, atteso che la falda idrica si trova ad appena 50 centimetri dal piano di campagna. Si tratta, quindi, di un terreno in cui una discarica provocherebbe certamente gravi danni.
In conclusione, si richiede di intervenire in modo consapevole, attraverso il commissario Pansa, per arrivare a scelte tecniche adeguate per individuare eventuali discariche e per evitare ulteriori disastri.