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Informativa urgente del Governo sull'annullamento della visita del Papa Benedetto XVI all'Università La Sapienza di Roma.
FABIO MUSSI, Ministro dell'università e della ricerca. Nel ritenere un grave errore aver creato il clima che ha indotto il Santo Padre ad annullare la propria partecipazione all'inaugurazione dell'anno accademico, in considerazione della natura e della missione dell'università, luogo privilegiato di libero confronto e libera espressione di diverse opinioni, ricorda i precedenti storici relativi alla presenza del Santo Padre in occasione di manifestazioni universitarie.
Esprime, quindi, sincero rammarico per i fatti accaduti ed auspica che per il futuro non si ripetano tali spiacevoli errori.
LUCIANO VIOLANTE (PD-U). Nel ringraziare il Ministro per la tempestiva ed equilibrata informativa, giudica manifestazione del peggiore oscurantismo la protesta che ha impedito al Pontefice di intervenire alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico presso l'Università La Sapienza di Roma. Paventato quindi il rischio di una deprivazione del senso fondamentale della conoscenza, ritiene che non avere consentito l'intervento del Papa, la cui opera appare ispirata alla sforzo di coniugare fede e ragione secondo una concezione della cultura come strumento per ricollocare l'uomo nel mondo, costituisca un'offesa al Paese ed alla sua storia democratica.
GIULIO TREMONTI (FI). Nel ritenere che i fatti oggetto dell'informativa riguardino il concetto di libertà, tutelato dall'articolo 21 della Costituzione, sottolinea la necessità che il Ministro garantisca il diritto universale alla parola; osserva peraltro che l'istituzione universitaria coinvolta, a dispetto della propria denominazione, ha dimostrato di non essere una sede di sapienza.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Esprime assoluto sconcerto per le prese di posizione che hanno indotto il Santo Padre a rinunziare a partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico, constatando peraltro l'incapacità manifestata dall'Esecutivo, in particolare dal Ministro Mussi, di garantire l'esercizio della libertà di manifestazione del pensiero. Invita, altresì, la Presidenza a valutare l'opportunità di rivolgere un invito al Papa ad intervenire nuovamente alla Camera.
ANTONELLO FALOMI (RC-SE). Espresso rammarico per la rinunzia, da parte del Pontefice, ad intervenire all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università La Sapienza di Roma, ritiene che la piena libertà di espressione del pensiero debba essere garantita anche a chi intende manifestare dissenso dalle posizioni ufficiali della Chiesa.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Nel ritenere che il Ministro debba garantire in modo adeguato il diritto ad esprimere la propria opinione presso le università italiane, manifesta perplessità sulla reale capacità del corpo docente di aprirsi al confronto e di accettare le opinioni altrui. Invita quindi il Presidente del Consiglio a compiere un gesto riparatorio nei confronti del Papa, del concetto di laicità e del diritto di libertà, fondamenti della democrazia.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Premesso che l'informativa avrebbe dovuto essere resa dal Presidente del Consiglio, data la gravità dell'episodio verificatosi, indegno di un Paese civile, stigmatizza il fatto che il Governo non sia intervenuto al fine di permettere al Santo Padre di esercitare ilPag. IXproprio ruolo a tutela della posizione della Chiesa in uno Stato laico, ove ormai il degrado è evidente da più parti.
TITTI DI SALVO (SDpSE). Stigmatizzata la sostanziale strumentalizzazione politica dei fatti oggetto dell'informativa operata da esponenti dell'opposizione, dichiara, anche a nome del suo gruppo, di condividere le considerazioni svolte dal Ministro Mussi. Nel manifestare rammarico per il mancato esercizio, da parte del Pontefice, del diritto di prendere la parola presso una sede universitaria, luogo del confronto e di produzione della cultura, invita tuttavia ad una riflessione sulla sostanziale minaccia che viene espressa nei confronti del mondo laico.
ROBERTO VILLETTI (SocRad-RnP). Premesso che nell'odierno dibattito parlamentare sono emerse posizioni connotate da ambiguità ed opportunismo, pur giudicando incontestabile il diritto del Pontefice di esprimere ovunque il proprio pensiero, ritiene che analoga libertà debba essere garantita anche a coloro che manifestano dissenso dalle posizioni della Chiesa.
NICOLA TRANFAGLIA (Com.It). Rilevato che il Santo Padre ha il diritto di intervenire liberamente in qualunque sede, ritiene tuttavia che l'università sia un organismo laico che garantisce parità di trattamento a tutte le forme di espressione. Sottolinea, inoltre, l'ampio spazio concesso dai mass media alle legittime opinioni espresse dalla Chiesa cattolica, ritenendo che presso le università italiane non sia presente un atteggiamento maggioritario contro la religione cattolica.
MASSIMO DONADI (IdV). Esprime rammarico, anche a nome del suo gruppo, per le proteste che hanno indotto il Santo Padre a non partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico, che considera veri e propri atti di intolleranza ed oscurantismo, posti in essere peraltro in un luogo pubblico. Auspica, infine, che la Presidenza della Camera sappia individuare le forme più opportune per esprimere il più condiviso sentimento di solidarietà al Santo Padre e di condanna dell'accaduto.
ANGELO BONELLI (Verdi). Nel ringraziare il Ministro Mussi per la puntualità dell'informativa resa, ritiene che indurre il Pontefice ad annullare la propria partecipazione all'inaugurazione dell'anno accademico sia stato un grave errore. Lamentate quindi le strumentalizzazioni politiche operate dai gruppi dell'opposizione, osserva che i Verdi hanno sempre difeso i valori della laicità dello Stato e della tolleranza, giudicando peraltro necessario che la libertà di espressione sia accompagnata dall'accettazione dei rilievi critici.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Nel sottolineare la gravità dell'episodio verificatosi, esprimendo altresì preoccupazione per le forme di proteste che hanno indotto il Santo Padre a non partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico, lamenta l'atteggiamento irresponsabile assunto in tale circostanza dall'Esecutivo.
PAOLO CIRINO POMICINO (DCA-NPSI). Nel reputare la mancata partecipazione del Santo Padre all'inaugurazione dell'anno accademico un grave vulnus per la democrazia e un'offesa per la coscienza della stragrande maggioranza degli italiani, ritiene tuttavia che i fatti oggetto dell'informativa siano stati determinati dalla minoranza del corpo docente e del mondo studentesco. Invita quindi il Governo a valutare l'opportunità di rappresentare al Santo Padre la complessiva condanna espressa dalla Camera dei deputati in merito all'impossibilità di esprimere la propria opinione presso un'università italiana.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Rileva che la gravità dell'episodio oggetto dell'informativa derivi essenzialmente dalla natura del luogo ove si è impedito al Papa di manifestare il suo pensiero, atteso che l'università è la sede privilegiata del libero confronto delle idee.Pag. XStigmatizza altresì l'atteggiamento privo di dignità ed equilibrio assunto dal corpo docente.
DANIELA GARNERO SANTANCHÈ (Misto-Destra). Espresso apprezzamento per le considerazioni svolte dal Ministro Mussi, stigmatizza la condivisione manifestata dal Ministro Bonino per l'iniziativa con la quale alcuni intellettuali hanno invitato il Pontefice a rinunziare ad intervenire alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico presso l'Università La Sapienza di Roma.
FRANCESCO NUCARA (Misto-RLR). Esprime preoccupazione per il clima nel quale è maturato, all'interno dell'università, l'episodio verificatosi, che rappresenta una triste pagina della storia del Paese.