Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Sull'ordine dei lavori (ore 17,50).
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, credo che vi siano delle occasioni - i colleghi mi conoscono e sanno che non sono pratico di intemperanze - nelle quali è necessario che anche il Parlamento manifesti la propria indignazione e abbia uno scatto di dignità, di orgoglio e di intelligenza.
Signor Presidente, noi chiediamo - e per questo invitiamo a riunire subito la Conferenza dei presidenti di gruppo - di sospendere il seguito dell'esame delle mozioni e che il Governo venga immediatamente alla Camera a riferire nelle persone del Ministro dell'interno e del Ministro dell'università per reagire alla gravissima notizia che umilia tutti (laici, cattolici e tutti gli appartenenti al nostro Paese) e che è stata resa nota poco fa [Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania]: il Vaticano ha dovuto, si è visto costretto ad annullare la visita del Santo Padre all'università «La Sapienza».
Credo che, al di là delle opinioni di ciascuno di noi, questo Paese è stato noto al mondo per le caratteristiche di civiltà, di tolleranza e di democrazia...
DARIO RIVOLTA. Ma chi se ne frega! È una roba da Parlamento (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea)?
PRESIDENTE. Colleghi, per favore fate silenzio.
ELIO VITO. ...mentre oggi rischiamo di essere conosciuti dinanzi al mondo per delle caratteristiche di inciviltà, di intolleranza e di mancanza di democrazia.
Quali sono i Paesi al mondo in cui oggi è impedito al Papa di parlare e di potersi recare a parlare? Quali sono i Paesi al mondo in cui vi sono manifestazioni diPag. 46intolleranza nei confronti delle parole del Papa, che le si condividano o che non le si condividano? Credo che si tratti di Paesi caratterizzati da inciviltà e mancanza di democrazia e che si distinguono per la propria intolleranza.
Per questo, noi ci sentiamo profondamente umiliati, dopo che vi era stato un pubblico invito da parte del rettore della Sapienza, per il dibattito improprio che si è creato e per le modalità con le quali esso si è svolto, per le manifestazioni che sono state annunciate e per il fatto che il Pontefice si è visto costretto ad annullare la sua visita e a rinunciare a pronunciare il suo discorso all'università.
La tolleranza nei confronti di tutti nelle nostre libere università è sempre stata motivo di orgoglio per il libero insegnamento di questo Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania). Oggi ci distinguiamo per il massimo dell'intolleranza nei confronti del Pontefice e credo che ciò non vada ad orgoglio dell'Italia e dell'università italiana, sia che ciò avvenga per ragioni di ordine pubblico o meno, o per ragioni che riguardano il libero insegnamento all'interno delle università, le quali in periodi bui hanno sofferto dell'impossibilità per liberi rettori e per liberi studenti di professare le loro idee nell'aula dell'università (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania).
Perciò chiediamo che il Governo venga subito a riferire alla Camera. Se domani o giovedì il Pontefice non sarà libero di pronunciare il discorso che vuole (che può piacere o meno), dopodomani nessuno di noi sarà libero di insegnare o di studiare nelle aule delle università italiane.
Questo è un problema fondamentale di democrazia e di civiltà [Vivi applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania]! Nessuno di noi, neanche il più laico e il più integralista dei laici può essere oggi soddisfatto per aver impedito al Papa di parlare nelle nostre università, nella Sapienza di Roma [Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania].
Questo ci preoccupa, non il discorso che il Papa avrebbe voluto pronunciare, né le sue parole che si possono più o meno condividere [Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania - Commenti dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo e Comunisti Italiani]. Non ci sentiamo più liberi neanche in quest'Aula, signor Presidente, se a qualcuno viene impedito di parlare per i contenuti del suo discorso nelle aule delle università italiane.
Per questo motivo, signor Presidente, l'unica reazione che possiamo avere è quella di non dividerci su quelle parole, ma sul fatto che a tutti deve essere consentito parlare nelle nostre università.
Perciò, signor Presidente, vorrei che fosse accolta da tutti la mia richiesta di sospendere immediatamente i nostri lavori, di convocare la Conferenza dei presidenti di gruppo e di acquisire l'immediata disponibilità del Ministro dell'interno e del Ministro dell'università e della ricerca a riferire in Parlamento. Concludo, signor Presidente: quale altra notizia può essere più grave di questa? In una nostra università si sono create le condizioni per le quali il Sommo Pontefice non è libero di pronunciare il discorso al quale era stato invitato dallo stesso Rettore [Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia, Alleanza Nazionale, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania - Congratulazioni].
ANDREA RONCHI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA RONCHI. Signor Presidente, il gruppo di Alleanza Nazionale si associa completamente alle parole del presidente Elio Vito. Mi permetto soltanto di precisarePag. 47e di aggiungere che vorremmo che in quest'Aula venisse anche il Ministro degli esteri D'Alema (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo). Ridete, ridete! Sghignazzate!
PRESIDENTE. Colleghi, per favore... Onorevole Ronchi, prosegua il suo intervento e si rivolga alla Presidenza.
ANDREA RONCHI. Signor Presidente, mi permetta di notare il silenzio imbarazzato (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo)... complimenti, siete anche molto educati! Il presidente Elio Vito ha pronunciato parole oggettivamente condivisibili: non avete manifestato, in questo momento, neanche un applauso o un segno di condivisione. Ciò rispetto ad una delle pagine più brutte della nostra storia di questi ultimi anni (Commenti dei deputati dei gruppi Comunisti Italiani e Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo), perché, in realtà, siete d'accordo con chi, in queste settimane, ha manifestato contro il Santo Padre. Vi dovete vergognare! Il vostro silenzio vi condanna moralmente e culturalmente [Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania - Congratulazioni]! Per questo motivo, signor Presidente, chiediamo che in Aula venga anche il Ministro degli esteri D'Alema...
ENRICO BUEMI. Anche il Ministro della difesa!
ANDREA RONCHI. ...perché è la prima volta dalla firma dei Patti lateranensi che viene compiuto un simile vulnus e che si impedisce al Santo Padre di entrare in un'università italiana. Resta un'amara considerazione: ancora una volta, nel nostro Paese, torna l'ombra dell'oscurantismo, dell'intolleranza e della paura degli altri, del dialogo e del confronto. Si tratta di una cultura vetero-marxista ancora presente nella cultura italiana (Commenti dei deputati dei gruppi Comunisti Italiani e Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo), di cui voi siete i veri testimonial e corresponsabili [Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania]! Per questo motivo chiediamo che il Parlamento, in un sussulto di dignità, si interroghi e, in modo unanime, chieda scusa al Santo Padre per tale vulnus e per questa grande brutta pagina che, prima di essere politica, è culturale e, se mi permette, morale [Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale, Forza Italia, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania - Commenti di deputati del gruppo Socialisti e Radicali-RNP].
PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia!
ANDREA RONCHI. Ci vai tu! Come ti permetti?
PRESIDENTE. Onorevole Ronchi!
ANTONELLO SORO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONELLO SORO. Signor Presidente, abbiamo avuto modo di esprimere, in questi giorni, in più occasioni, un giudizio non equivocabile e negativo per la scelta operata da una parte assolutamente minoritaria del corpo docente dell'ateneo romano La Sapienza, relativamente alla presenza del Pontefice in quell'università. Consideriamo molto grave tale comportamento, le ragioni che lo hanno sostenuto e l'effetto che esso ha prodotto (ossia la rinuncia, da parte del Papa, alla sua presenza fisica nel predetto ateneo romano): essi pongono, infatti, una questione che riguarda da vicino il profilo della cultura democratica del nostro Paese [Applausi di deputati dei gruppi Forza Italia e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)] e trasmettono al mondo un'immagine che non corrisponde alla civiltà del dialogo e alla tradizionePag. 48della democrazia e della tolleranza, che fanno parte del DNA della democrazia italiana.
IGNAZIO LA RUSSA. Sembra!
ANTONELLO SORO. Più grave è che ciò avvenga all'interno dell'università, luogo strutturalmente e costituzionalmente elettivo per il dibattito, il confronto delle idee, la contestazione delle idee stesse, anche nelle forme più ferme e più decise. Non era e non è in discussione, ovviamente, il giudizio nel merito delle opinioni espresse, nel suo alto magistero, dall'attuale Pontefice. Non è in discussione perché nel nostro Paese ciò avviene quotidianamente: vi è la libertà di critica, non solo per le opinioni espresse dal Pontefice, ma da qualunque altra autorità o singolo cittadino italiano, per cui non solo è possibile, ma si sviluppa quotidianamente un confronto libero, privo di qualunque freno. Ma oggi si è posta in questione la libertà del Pontefice, autorità di rango universale sul terreno morale e culturale, di partecipare, all'interno dell'università, per esprimere le proprie idee.
L'esercizio di intolleranza che si è sviluppato, come credo ha efficacemente definito il rettore dell'università romana, attraverso una posizione da «cattivi maestri» (Applausi del deputato Lupi), costituisce una posizione che genera intolleranza, estremismo, chiusura, arretramento del dialogo.
In un tempo nel quale noi, gli italiani, abbiamo rifiutato l'idea di una guerra di civiltà, abbiamo rifiutato l'idea che nel mondo le differenze di religione possano essere motivo di una guerra come quella che da qualche parte del mondo si verifica e che noi contestiamo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo), pensiamo che il rischio alto, in queste posizioni, sia quello di interrompere il processo del dialogo fra le religioni, che invece consideriamo fattore di pace. Per tali ragioni e con tali motivazioni, consideriamo una grande opportunità perduta, per l'università romana, l'occasione di un confronto con l'attuale Pontefice, ma ancora più ci turba l'idea che al mondo si possa trasmettere l'idea di un'Italia diversa da quella che pensiamo di rappresentare e che gli italiani pensano di vivere quotidianamente, nel rispetto e nella tolleranza reciproca (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-L'Ulivo, Italia dei Valori e Verdi).
PIER FERDINANDO CASINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PIER FERDINANDO CASINI. Signor Presidente, molte volte si parla di un Parlamento che è lo specchio del Paese, o peggio di un Parlamento che non è all'altezza del Paese. Vorrei ricordare quando, in sede di Ufficio di Presidenza, trovandomi pro tempore a presiedere la Camera dei deputati, si avanzò la proposta - in coerenza con quanto già avevano fatto il Presidente Violante, mio predecessore, e il Presidente Mancino - di rivolgere al Santo Padre, Giovanni Paolo II, l'invito ad essere presente nel nostro Parlamento. Diverse sono le posizioni che qui si rispecchiano: posizioni attente al mondo cattolico, posizioni di cattolici e posizioni anche assai lontane e assai critiche verso la Chiesa e verso il mondo cattolico italiano. Nella suddetta occasione fu unanime la scelta dell'Ufficio di Presidenza e tutti noi - la maggior parte di noi che era qui e anche chi, quel giorno, non ebbe la fortuna di essere in Aula - abbiamo nitido ricordo di quanto composta, attenta e commossa fu la reazione di tutta l'Assemblea alle parole di Giovanni Paolo II [Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Forza Italia e Alleanza Nazionale].
Credo che quel giorno l'Italia, rappresentata in quest'Aula dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, diede la dimostrazione di un grande Paese laico, che basa la sua laicità sul concetto di libertà.
Onorevoli colleghi, che senso ha parlare di laicità dello Stato se essa non si basa sul presupposto della libertà [Applausi dei deputatiPag. 49dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Forza Italia e Lega Nord Padania]? Avrebbe veramente poco senso ritenere un valore la laicità dello Stato se non si coniugasse con il concetto di libertà. Libertà per tutti (Applausi del deputato Bianco), per il mondo cattolico, per la Conferenza episcopale italiana, per i cardinali, per i vescovi, libertà per il Santo Padre di esprimersi senza limitazioni. Questa è la grande ricchezza che ha portato i nostri costituenti a scrivere nella Costituzione il valore di tale laicità. A tale riguardo penso alle primarie americane dove, in questi giorni, i repubblicani e i democratici, pur essendo distanti tra loro e su posizioni anche opposte, riescono a mettere al centro della loro competizione elettorale un concetto fondamentale: l'occidente e il bisogno di religiosità dell'essere umano.
Il valore della laicità dello Stato è tale se si basa sul concetto di libertà: guai a un fraintendimento del concetto della laicità dello Stato che trasformasse le nostre istituzioni non più in istituzioni autonome ma in istituzioni laiciste, che non consentono al bisogno di religiosità della persona di esprimersi liberamente. Questo è purtroppo l'esempio che ci è venuto da una università che in base a una concezione unilateralistica porterà, a mio parere, un'onda di vergogna sull'università italiana; se questi sono i nostri maestri vi è da preoccuparsi per i nostri figli! Se questi sono gli esempi di tolleranza, quale futuro potranno avere le giovani generazioni in Italia [Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord Padania]? Sono convinto che il Parlamento italiano, nelle forme e nei modi che il Presidente Bertinotti vorrà decidere, abbia il dovere morale di sanare il vulnus che si è aperto e di dimostrare che oggi l'Italia è un Paese libero soprattutto per l'esistenza di grandi testimonianze spirituali. Qualcuno vorrebbe ridurre la Chiesa italiana e la testimonianza cristiana parificandole forse a quelle di una grande ONG che parla solamente di pace, di solidarietà ai poveri. Se la Chiesa parla di pace e di solidarietà nei confronti dei poveri va benissimo, ma per alcuni non è accettabile che parli di altri grandi argomenti che riguardano il futuro dell'uomo e che sollevi la grande questione antropologica.
PRESIDENTE. Onorevole Casini, deve concludere.
PIER FERDINANDO CASINI. Concludo affermando ciò: guai ad una società, come quella che si sta profilando dalla testimonianza folle della Sapienza, che in nome di un doppiopesismo e di un unilateralismo obbliga al silenzio le grandi voci spirituali del nostro tempo. Questa società è una società povera, destinata irrimediabilmente al declino [Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro), Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord Padania e di deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo].
TEODORO BUONTEMPO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, mi voglio innanzitutto rivolgere alla sinistra. Vedete, colleghi di sinistra, non è stato colpito solo il simbolo supremo del cattolicesimo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI (ore 18,10)
TEODORO BUONTEMPO. Riflettete sul fatto che è stata colpita la libertà di parola.
Una persona può essere laica o cattolica, credente o no, ma deve temere un Paese nel quale nella prima università, nella università della capitale, si impedisce al Santo Pontefice di parlare dei valori della Chiesa. Vedete, dovreste ricordare che quei cattivi maestri ieri erano a sinistra. Oggi, onorevole Soro, secondo lei,Pag. 50quei cattivi maestri, che hanno fatto montare la protesta per la visita del Santo Pontefice, sono a sinistra o a destra? Secondo me sono tutti di sinistra, così come lo è questo signor Francesco Raparelli, portavoce dei collettivi universitari, che afferma che la rinuncia del Papa è una vittoria politica ma è anche una politica culturale, la vittoria culturale della sinistra, con la sua intolleranza. La collega Santanchè diceva poc'anzi che il Papa ha parlato in Turchia e gli si impedisce di parlare nella capitale del cattolicesimo (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-La Destra e Forza Italia).
Roma non è solo capitale d'Italia, è capitale del Vaticano e faccio notare il silenzio del sindaco ipocrita, del presidente della provincia e di quello della regione, che ogni anno vanno in visita al Pontefice, rappresentando l'incontro tra laicità e chi professa una fede religiosa, e che ogni anno vanno lì per accreditarsi. Questo loro silenzio, oggi che dovevano levare forte la voce anche dell'Italia laica delle istituzioni, nella capitale che vede un perenne gemellaggio tra Campidoglio e Vaticano, è indegno e vergognoso e deve essere condannato nella maniera più ferma, senza timori, senza ipocrisie e senza che si levino voci sorridenti. Vergognatevi! Vi ho visto sorridere e sghignazzare, ed essere contenti di quello che è avvenuto. Quindi, signor Presidente - concludo - credo che il Parlamento non possa far finta di niente e tornare al tema dell'Alitalia, e ritengo che nel nostro Paese, con quello che è avvenuto, si metta a rischio la libertà di religione. Non si tratta di un fatto di cronaca. Chi è democratico, anche chi la pensa diversamente da un cattolico, di fronte all'intolleranza ed al fatto che si vuole vietare ad altri di sostenere le proprie tesi (anche non condivise), deve difendere la libertà di parola di chi non la pensa come lui. Oggi si vede il discrimine tra una sinistra intollerante e la sinistra moderata, che rotola, ricattata e condizionata dalla sinistra violenta. Se così non è, fate sentire la vostra voce, e, siccome vi sono molti rappresentanti del Governo, a cominciare dal Ministro Mussi, vogliamo sentire cosa dice il Governo di questa indegna vicenda (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-La Destra e Forza Italia).
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, è stato richiesto al Governo di riferire in Aula su questa vicenda. Il Governo ha fatto sapere alla Presidenza la propria disponibilità a riferire immediatamente. A me pare che, per l'economia dei nostri lavori sia giusto dare la parola al Governo; successivamente un deputato per gruppo potrà intervenire sull'informativa del Governo.