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Comunicazioni del Ministro della giustizia sull'amministrazione della giustizia, ai sensi dell'articolo 86 del regio decreto 30 gennaio 1941, n. 12, come modificato dall'articolo 2, comma 29, della legge 25 luglio 2005, n. 150.
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 19 dicembre 2007.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Chiede preliminarmente di consegnare alla Presidenza il testo delle proprie comunicazioni sull'amministrazione della giustizia all'ordine del giorno. Esprime quindi profondo dolore ed incredulità per le notizie diffuse dalla stampa relative alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto la propria consorte e che, a suo giudizio, si inscrivono nel contesto di reiterati attacchi condotti nei suoi confronti da una componente minoritaria della magistratura che agisce sulla base di una deleteria logica giustizialista con l'intento di delegittimarlo, vanificando, in tal modo, l'impegno da lui profuso per riformare l'ordinamento giudiziario e per rendere più efficiente la giustizia. Preannunzia, pertanto, con profonda amarezza, di voler rassegnare le dimissioni dal proprio incarico per senso dello Stato, ritenendo che sussista un problema di emergenza democratica relativamente ai rapporti tra politica e magistratura e che sia necessario affrontare le questioni connesse all'uso distorto delle intercettazioni ed alla responsabilità civile dei magistrati.
PRESIDENTE. Autorizza, senza che ciò costituisca precedente, la consegna alla Presidenza del testo delle comunicazioni del Ministro della giustizia, che sarà pubblicato in calce al resoconto della seduta odierna.
Avverte che darà ora la parola sull'ordine dei lavori ad un oratore per ciascun gruppo che ne faccia richiesta.
DARIO FRANCESCHINI (PD-U). Nel manifestare apprezzamento per il gesto limpido e per la scelta del Ministro della giustizia, al quale esprime profonda solidarietà umana e politica, di annunziare le proprie dimissioni dinanzi al Parlamento, dichiara di rispettare l'azione della magistratura. Giudicato, altresì, apprezzabile il lavoro svolto dal Ministro Mastella nei due anni di Governo, segnatamente con riferimento alla riforma dell'ordinamento giudiziario, ritiene che egli dovrebbe continuare ad assolvere al proprio mandato.
SANDRO BONDI (FI). Nel manifestare sconcerto per la gravità degli accadimenti che hanno indotto il Ministro della giustizia a rendere le dichiarazioni odierne, esprime rammarico per il fatto che la solidarietà espressa nei suoi confronti non è stata mai dimostrata verso Silvio Berlusconi, attaccato più volte dalla magistratura. Nel ribadire la fiducia nei confronti della magistratura e nella giustizia, sottolinea infine la necessità di superare con la Pag. IVdebita assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche l'attuale stato di crisi del Paese, la cui credibilità internazionale è gravemente lesa.
GIANFRANCO FINI (AN). Espressa, anche a nome del suo gruppo, l'umana solidarietà a Clemente Mastella, manifesta preoccupazione per la vicenda giudiziaria che lo ha colpito, che compromette l'immagine del Paese nel mondo. Rilevata la necessità di dar corso al riequilibrio tra potere politico e potere giudiziario, preso atto, peraltro, che una parte della magistratura agisce indubbiamente per ragioni di tipo politico o per protagonismo personale, ritiene che la tesi del complotto della magistratura nei confronti della politica non debba essere sostenuta solo nel caso in cui si sia direttamente colpiti.
GRAZIELLA MASCIA (RC-SE). Nell'esprimere, a nome del suo gruppo, solidarietà umana al Ministro Mastella, ricorda l'atteggiamento critico tenuto dal suo partito in merito alle dinamiche che investono il rapporto tra magistratura e mondo politico. Ribadita la necessità di garantire l'autonomia del potere giudiziario, sottolinea parimenti l'urgenza di ulteriori profonde riforme della giustizia che, salvaguardando le garanzie per i diritti dei cittadini, tutelino parimenti lo Stato di diritto e consentano un salto culturale nella sensibilità del Paese. Ricordata la collaborazione leale e positiva fra il suo gruppo e il Ministro Mastella, auspica che si possa continuare a perseguire l'arduo progetto di migliorare l'amministrazione della giustizia in Italia.
PIER FERDINANDO CASINI (UDC). Manifestato apprezzamento per l'onestà personale ed intellettuale del Ministro Mastella, cui esprime la propria solidarietà, denunzia il clima di emergenza democratica dettato dall'"impazzimento" del potere giudiziario, constatando, peraltro, l'allarmante denunzia di impotenza politica resa dal Ministro della giustizia. Auspica, comunque, che le sue dimissioni consentano di porre al centro dell'attenzione la grave questione che investe le istituzioni nel loro complesso.
ROBERTO MARONI (LNP). Nell'esprimere, a titolo personale e a nome del suo gruppo, amicizia e solidarietà al Ministro Mastella, condivide l'atto di accusa rivolto dal Ministro circa l'autentica «trappola» ordita dalla magistratura nei suoi confronti, secondo uno schema già sperimentato dal precedente Ministro Castelli. Senza chiedere - come ha fatto in passato l'attuale maggioranza - le dimissioni del Ministro Mastella, lo invita invece a rimanere al suo posto e a tradurre in concrete iniziative legislative gli intendimenti testè manifestati in Aula, volti a contrastare la casta dei magistrati, sui quali preannunzia l'orientamento favorevole del suo gruppo.
CARLO LEONI (SDpSE). Esprime, a nome del suo gruppo, solidarietà umana e politica al Ministro Mastella, manifestando apprezzamento per l'attività da lui svolta con grande equilibrio al fine di risolvere i gravi problemi della giustizia; pur ritenendo altresì apprezzabili le motivazioni che hanno indotto il Ministro ad annunziare le sue dimissioni, ritiene che egli dovrebbe continuare ad assolvere al proprio mandato.
ROBERTO VILLETTI (SocRad-RnP). Nell'esprimere - a nome del suo gruppo e a titolo personale - solidarietà umana e politica al Ministro Mastella, nonché apprezzamento per le dimissioni doverosamente presentate, auspica che questi rimanga in carica. Dato atto quindi all'opposizione di non avere strumentalizzato l'episodio, lamenta l'inerzia del Parlamento in materia di giustizia. Si augura quindi che le vicende odierne costituiscano un punto di svolta nella dialettica fra potere politico e potere giudiziario, e che il Parlamento dedichi una sessione dei propri lavori all'analisi dei problemi del mondo della giustizia.
COSIMO GIUSEPPE SGOBIO (Com.It). Nell'esprimere solidarietà ed apprezzamento Pag. Vper il responsabile comportamento del Ministro Mastella, ricorda il proficuo impegno da lui profuso per affrontare le problematiche dell'ordinamento giudiziario, giudicando peraltro necessario che il potere politico, sovente condizionato da interessi economici, riacquisti determinazione e autorevolezza al fine di ripristinare un corretto equilibrio tra i poteri.
MASSIMO DONADI (IdV). Nell'esprimere - a nome del suo gruppo e a titolo personale - piena solidarietà al Ministro Mastella ed apprezzamento per aver presentato le proprie dimissioni, auspica che sulla vicenda giudiziaria in corso venga fatta al più presto chiarezza nell'interesse delle persone coinvolte e della stessa giustizia. Pur non condividendo alcune affermazioni del Ministro Mastella relative ad un uso strumentale e distorto della giustizia, stigmatizza la demagogia populista che ha caratterizzato gli interventi di taluni esponenti dell'opposizione.
MARCO BOATO (Verdi). Nell'esprimere, anche a nome del suo gruppo, solidarietà umana e politica al Ministro Mastella, che auspica possa continuare ad assolvere al suo mandato, denunzia il clima di giustizialismo ad orologeria che si è determinato, prendendo atto della logica politica che ispira l'operato di una parte minoritaria della magistratura; ritiene pertanto che sia compito della politica riaffermare la cultura della garanzia e della legalità, nel rispetto dello stato di diritto e del principio della separazione dei poteri.
MAURO FABRIS (Pop-Udeur). Nel ribadire con orgoglio di appartenere alla parte politica del Ministro Mastella, alla cui consorte esprime sincera solidarietà, ricorda la persecuzione politica di cui da tempo sono oggetto lo stesso Ministro, la sua famiglia ed il suo partito di appartenenza. Lamentata quindi l'inerzia del Parlamento nell'adottare i provvedimenti promossi dal Ministro Mastella per affrontare i problemi della giustizia in Italia, stigmatizza il mancato sostegno di talune forze politiche che compongono l'attuale maggioranza, auspicando un sollecito confronto chiarificatore.
PAOLO CIRINO POMICINO (DCA-NPSI). Espressa, anche a nome del suo gruppo, solidarietà al Ministro Mastella ed alla sua consorte per gli attacchi di una parte minoritaria della magistratura guidata da un uso politico del proprio potere, ritiene che l'allarme democratico lanciato dal Ministro ed emerso dal dibattito in aula sia utile al fine di ripristinare l'equilibrio tra i poteri. Auspica, infine, che il Ministro Mastella continui ad assolvere al proprio mandato.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Nell'esprimere, a nome del suo gruppo, solidarietà politica ed umana al Ministro Mastella, manifesta preoccupazione per la grave emergenza politica legata alla perdurante crisi dei rapporti tra potere giudiziario e potere politico, malgrado i generosi sforzi profusi dal Ministro Mastella. Ribadita la necessità di tutelare il primato della politica, lamenta l'inerzia del Parlamento nell'affrontare tale situazione emergenziale. Auspica quindi che il Ministro resti in carica e che tutte le forze politiche si impegnino da subito per costruire una giustizia migliore.
TEODORO BUONTEMPO (Misto-Destra). Nell'auspicare la celere conclusione delle indagini giudiziarie che hanno coinvolto la famiglia Mastella, paventa il rischio che tale vicenda possa ostacolare l'iter della riforma dell'ordinamento della giustizia, e ritiene comunque necessario che si proceda al previsto dibattito sulle comunicazioni del Ministro.
GIORGIO LA MALFA (Misto-RLR). Nell'esprimere solidarietà al Ministro Mastella ed apprezzamento per la sua decisione di rassegnare le dimissioni, sottolinea la grave situazione di crisi politica nel Paese. Stigmatizza quindi l'assenza dei principali rappresentanti del Governo e segnatamente del Presidente del Consiglio Pag. VIdei ministri, invitando la Presidenza della Camera a sollecitarne la presenza in aula.
PRESIDENTE. Avverte che la Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata per le 15,30 al fine di assumere determinazioni circa il prosieguo dei lavori.
La seduta, sospesa alle 12,30, è ripresa alle 17,40.