Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Sull'ordine dei lavori (ore 13,30).
FRANCESCO PIRO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PIRO. Signor Presidente, con riferimento al provvedimento che prevede la conversione in legge del cosiddetto decreto-legge milleproroghe, in questi giorni (ed anche in queste ore) si è svolto un intenso lavoro nelle Commissioni nel confronto tra i diversi gruppi e, per ultimo, un lavoro molto lungo e proficuo, che ha consentito anche un confronto vivace, ma positivo, all'interno del Comitato dei nove.
Nella sede del Comitato dei nove si è potuta delineare una complessiva intesa, in particolare sull'opportunità che nel decreto-legge possano essere inserite norme che affrontano questioni particolarmente urgenti e il cui rinvio ad una successiva fase, che non potrà essere ovviamente breve, potrebbe recare pregiudizio all'amministrazione, a settori economici e sociali.
Sulla base di questa complessiva intesa, e anche per consentire alle Commissioni riunite di pervenire ad una definizione puntuale e condivisa, tale da consentire anche un esame celere da parte dell'Assemblea, ritengo opportuno chiedere un rinvio breve del provvedimento in Commissione. Inoltre, signor Presidente, aggiungo che da alcuni minuti sono stati anche presentati alcuni emendamenti che sono condivisi.
GIORGIO JANNONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIORGIO JANNONE. Signor Presidente, come lei sa, questa legislatura è stata caratterizzata da un ricorso continuo ai voti di fiducia e, per molti aspetti, il Parlamento è stato esautorato dai suoi compiti principali, tanto che gli atti di sindacato ispettivo, gli ordini del giorno e gli atti di indirizzo sono diventati una delle poche attività riservate ai parlamentari.
Dopo lo scioglimento delle Camere, vi è addirittura un criterio restrittivo, da parte della Presidenza, nell'ammissibilità degli atti di sindacato ispettivo, con particolare riferimento alle interrogazioni. Questo criterio restrittivo sugli atti di sindacato ispettivo, signor Presidente, non è adottato al Senato. Ancora una volta vi è una discrasia tra ciò che è accettato alla Camera e ciò che viene ammesso al Senato.
La pregherei, pertanto, di investire l'Ufficio di Presidenza di questa problematica: quali sono i criteri con cui le interrogazioni vengono accettate dopo lo scioglimento delle Camere, poiché essi non sono affatto chiari, sembrano assolutamente restrittivi e certamente non consentono ai parlamentari - sia pure nella fase finale del mandato - di espletare i propri compiti istituzionali.
ALBERTO GIORGETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, anche il gruppo di Alleanza Nazionale ovviamente è favorevole alla proposta dell'onorevole Piro, relativamente al rinvio in Commissione del disegno di legge di conversione del decreto-legge cosiddetto milleproroghe.
Tuttavia, signor Presidente, è giusto anche puntualizzare: l'onorevole Piro ha dato una valutazione particolarmente alta del lavoro che è stato svolto. È indubbio che si sia manifestata una volontà di collaborazione tra la maggioranza e l'opposizione. Tuttavia, signor Presidente, è altrettanto vero - e teniamo a puntualizzarlo in quest'Aula - che, come testé annunciato dall'onorevole Piro, sono stati presentati nuovi emendamenti. Riteniamo che l'attività che ha portato a valutare alcuni emendamenti con criteri positivi da parte dei gruppi, debba essere sempre caratterizzata da una sostanziale capacità - da parte di tutti gruppi e in particolare della maggioranza - di riuscire a mantenerePag. 33questo testo sostanzialmente asciutto, affinché in esso non si tenti di trattare tutto lo scibile umano (come di fatto è avvenuto fino ad ora) e non lo si trasformi in un contenitore, un veicolo di fine legislatura, in cui entra di tutto e di più, e che rischia di diventare una nuova legge finanziaria o un collegato alla stessa. Quindi, signor Presidente, vi è la disponibilità a tornare in Commissione e a svolgere un lavoro degno di questo nome, ma non possiamo pensare di continuare a «infarcire» questo testo di ulteriori emendamenti.
Pertanto, il nostro gruppo si riserva in Commissione di valutare fino in fondo la bontà o meno di un percorso che è stato svolto fino ad oggi con la maggioranza.
PRESIDENTE. È stato richiesto dall'onorevole Piro, relatore per la V Commissione sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 31 dicembre 2007, recante «proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni urgenti in materia finanziaria», sostanzialmente di anticipare la decisione relativa al rinvio in Commissione del citato provvedimento, in modo tale che l'Assemblea possa riprenderne l'esame nella seduta di domani.
Poiché secondo quanto è stato riferito alla Presidenza (e abbiamo sentito, in parte, anche in Assemblea), tale proposta incontra il consenso di tutti gruppi, non essendovi obiezioni, possiamo senz'altro procedere in tal senso, intendendosi il provvedimento rinviato in Commissione.
Per quanto riguarda le altre questioni sollevate, in particolare, dall'onorevole Jannone, devo dire che, per prassi costante (quando dico «prassi costante», alludo a prassi che risalgono a legislature precedenti: al 2001, all'inizio del 2006, e comunque ribadite anche nella riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo nel 2008) sono precluse le presentazioni e gli esami di atti di indirizzo.
Per quanto riguarda gli atti di sindacato ispettivo la Presidenza, secondo la prassi appena richiamata anche nella seduta del 14 marzo 2001, ammetterà le sole interrogazioni aventi ad oggetto attività e comportamenti attuali del Governo, ovvero resi noti nel periodo successivo allo scioglimento delle Camere e solamente di tali atti si procederà alla pubblicazione; non si darà luogo, invece, allo svolgimento di atti presentati prima dello scioglimento. Nel caso di presentazione di interrogazioni a risposta scritta nei limiti sopraindicati, la Presidenza ne solleciterà la risposta da parte del Governo contestualmente alla presentazione; ove fossero presentate interrogazioni a risposta orale anche per esse, evidentemente entro i limiti sopra indicati, tempi e modalità del loro svolgimento in Assemblea potranno essere valutati dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo.
Eventuali deroghe potranno essere previste in sede di Commissione in presenza del consenso unanime dei Presidenti di gruppo in relazione al verificarsi di fatti e di iniziative di straordinaria rilevanza.
Come nella passata legislatura non si darà dunque luogo allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata e interpellanze urgenti.
Non essendovi obiezioni, così rimane stabilito.
Sospendo la seduta che riprenderà alle 15,30.
La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 15,50.