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Discussione del disegno di legge: S. 1331 - Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di cooperazione relativo ad un sistema globale di navigazione satellitare civile (GNSS) tra la Comunità europea ed i suoi Stati membri e lo Stato di Israele, fatto a Bruxelles il 13 luglio 2004 (Approvato dal Senato) (A.C. 2711) (ore 18,05).
(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 2711)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mellano. Ne ha facoltà.
BRUNO MELLANO. Voglio sottolineare, signor Presidente, colleghi, compagni e anche amici della sinistra, che, circa quanto affermato nel merito dal collega Khalil, io ho votato a favore dello stesso tipo di ratifica nei confronti della Repubblica popolare di Cina. L'ho fatto non perché creda che la Repubblica popolare di Cina sia democratica e libera, ma perché quegli strumenti per i quali procediamo alla ratifica, forse saranno oggetto di utilizzo militare, ma sicuramente si presteranno ad un uso di tipo civile pesante per quanto riguarda i cittadini cinesi.
Credo che davvero voi dovreste fare uno sforzo per votare a favore su questo provvedimento riguardo ad Israele, che è uno stato democratico. Inoltre questo accordo e questa ratifica servono anche per costruire vincoli, legami e relazioni che io ritengo portino a sostenere la democrazia israeliana mentre voi dite, invece, che portano a tutelare le minoranze all'interno di Israele e a tutelare i vicini Stati arabi dalla superpotenza israeliana. Sono davvero dispiaciuto per il vostro voto contrario e questa non intende essere una polemica troppo facile o troppo elettoralistica.
Come io, pur con difficoltà, ho votato a favore sul provvedimento riguardante la Repubblica popolare di Cina, allo stesso modo vi chiedo di fare uno sforzo democratico e dunque di votare a favore su una ratifica che riguarda uno Stato democratico quale è Israele (Applausi dei deputati del gruppo Socialisti e Radicali - RNP).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fiano. Ne ha facoltà.
EMANUELE FIANO. Signor Presidente, condivido molto di quanto affermato dal collega Mellano; anch'io mi rivolgo agli amici e compagni, e soprattutto all'amico e collega Khalil che prima ha parlato descrivendo, con parole e con toni che non condivido, la questione mediorientale, descrivendola da una parte sola.
Penso che se questo Parlamento - con un voto della sinistra diverso da quello che lui ha rappresentato con la sua dichiarazione di voto - esprimesse lo stesso atteggiamento che sostanzialmente si riserva a tutti gli Stati del mondo, in occasione della ratifica di tali accordi, ad eccezione di Israele secondo l'opinione del collega Khalil (Applausi del deputato Gibelli), renderebbe un grande servizio al lavoro svolto anche dall'Italia in questi ultimi due anni,Pag. 67in particolare dalla diplomazia italiana, e alla missione a cui l'Italia partecipa nel sud del Libano per produrre il proprio contributo a favore del raggiungimento della pace in quella terra.
Io, collega Khalil - amico Khalil, visto che ci salutiamo ogni giorno e continueremo a farlo anche se, come è giusto che sia in democrazia, conserveremo opinioni diverse sulla storia di quelle terre insanguinate e sul percorso che là si deve compiere, perché finalmente in quelle terre due popoli vedano salvaguardati i loro due diritti ad avere due Paesi che vivono liberamente e democraticamente uno accanto all'altro - ritengo che votando contro la ratifica di un tale Accordo si inizi con il piede sbagliato nei rapporti di amicizia, di fiducia e di relazioni internazionali e diplomatiche che l'Italia ha con Israele.
Israele è un Paese democratico nel Medioriente, che ha con noi rapporti diplomatici da lunga data. Si possono condividere o meno - ed è giusto che così sia - le politiche di quel Governo; se ne possono criticare gli errori, così come si devono criticare - ed è giusto che così si faccia - gli errori, le omissioni o gli orrori di tutti i Governi di quell'area del mondo, compresi quelli dell'autorità palestinese quando sbaglia.
Votare contro questo Trattato significa votare contro Israele e, poiché da lunga data - come sa il collega Khalil - ritengo che in quel Paese, in quell'area del mondo, si scontrino due diritti (e non un diritto ed un torto), credo che lei farebbe cosa molto saggia invitando il suo partito o questa parte del Parlamento non a votare contro, ma magari ad astenersi su questo Accordo.
Votare contro questo tipo di ratifiche significa votare contro Israele e quindi, alla fine, votare anche contro la pace, anche per il popolo palestinese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zacchera. Ne ha facoltà.
MARCO ZACCHERA. Signor Presidente, colleghi, oggi assistiamo ad un fatto molto grave: stiamo approvando - ve lo ricordo - delle ratifiche di accordi di cooperazione internazionale e in questa sede si vota contro un Accordo con Israele solo perché è lo Stato di Israele.
Mi associo alle parole del collega Mellano e di altri (anche del collega che è intervenuto in precedenza): è molto grave che una parte del Parlamento non abbia, nel rispetto delle opinioni di tutti, la sensibilità politica di capire che noi oggi stiamo compiendo non solo un atto tecnico, ma anche un atto politico. L'Italia ritiene indispensabile associare anche Israele nella ratifica dell'Accordo in discussione, accordo che un Governo italiano, sostenuto da una certa maggioranza, ha ratificato. Questo è il bello: la ratifica è stata realizzata da un certo Governo.
Pertanto, da questo punto di vista, ritengo che l'atteggiamento di una parte dell'Assemblea sia davvero al di fuori della logica. Invito i colleghi dell'estrema sinistra ad un ripensamento e annuncio il voto favorevole di Alleanza Nazionale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Khalil. Ne ha facoltà.
ALÌ RASHID KHALIL. Signor Presidente, non si tratta di una dichiarazione generale e di principio. Anch'io - come anche la sinistra tutta - ho sostenuto il processo di pace per due Stati a due popoli, in Palestina e in Israele, e mi sembra che, malgrado il tempo trascorso, lo Stato palestinese ancora non abbia visto la luce e non sia nato. Anzi, lo spazio vitale, territoriale e fisico su cui il popolo palestinese dovrebbe esercitare la propria esistenza si riduce ogni giorno di più.
Pertanto, non si tratta di esprimere un voto contro o per Israele; si tratta, anche, di agire politicamente, in modo da stimolare Israele a rispettare gli impegni derivanti dalla legalità e dal diritto internazionale.
Oggi, in questa sede, parliamo tutti di pace e di processo di pace, mentre continuanoPag. 68la guerra e la morte in Palestina e tutti gli aiuti dati ad Israele vengono usati per obiettivi militari, per mettere in condizioni ancora più drammatiche un popolo che si trova costretto a vivere sotto l'occupazione e la repressione militare.
Inoltre, in modo ancora più specifico, parliamo di un sistema che ha un uso sia civile che militare e non vi sono garanzie sufficienti che possano garantire l'uso corretto di tale sistema. L'Italia e l'Europa sono chiamate a giocare un ruolo importante di mediazione in quell'area: essere schiacciate così a favore d'Israele impedisce loro di svolgere tale ruolo.
Per questo motivo, di nuovo, annuncio il nostro voto contrario (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Volontè. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del nostro gruppo e invitare anche gli onorevoli della Sinistra Arcobaleno che sono intervenuti a valutare con più precisione la loro posizione in ordine al merito ed al contesto in cui si procede al voto. Il contesto nei confronti di Israele - che non intendo attribuire alle vostre posizioni - è tale da comportare, durante lo svolgimento della fiera del libro, una forte contestazione degli organizzatori perché l'ospite d'onore è Israele. È un contesto nel quale dieci o sette giorni fa è stata pubblicata - e sono in corso le indagini - una black list di professori israeliani.
Sinceramente, il voto contrario da parte di una formazione politica ampia che si chiama Sinistra Arcobaleno alla ratifica ed esecuzione dell'Accordo perché il provvedimento in esame coinvolge anche lo Stato di Israele significa, all'interno di un contesto che è quello in cui stiamo vivendo, assumersi una responsabilità che va ben al di là del voto odierno. Sinceramente, non comprendo le ragioni, nemmeno elettorali, del vostro punto di vista; tenuto conto della situazione di forte pregiudizio nei confronti proprio dello Stato di Israele, situazione anche interna al nostro Paese - con episodi che potremmo definire di razzismo in alcuni casi come quelli che sono avvenuti e stanno avvenendo a Torino -, mi sembra vi sia una ragione in più per riconsiderare attentamente la propria posizione politica. Posizione politica che anche su tale argomento può diventare occasione per un clima ed una riconsiderazione complessiva della collaborazione e delle critiche che muovete sempre molto ferocemente nei confronti dello Stato di Israele e del popolo ebraico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paoletti Tangheroni. Ne ha facoltà.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI. Signor Presidente, annuncio il voto favorevole del mio gruppo e ricordo all'Assemblea - lo dico con simpatia anche al collega Khalil - che si tratta di un accordo tra la Comunità europea e i suoi Stati membri e lo stato di Israele. Intendo dire che si tratta quasi di un atto dovuto poiché siamo all'interno della Comunità europea, al di là delle questioni di merito che ovviamente vanno considerate e credo che un irrigidimento su tali punti non vada in direzione di un processo di pace ma, al contrario, lo freni.
Credo sia necessario riportare la discussione nel suo contesto e procedere all'approvazione del disegno di legge. In ogni caso il nostro gruppo esprimerà un voto favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Gibelli. Ne ha facoltà.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, sinceramente in ordine al provvedimento in esame che riguarda - come risulta dall'ordine del giorno - la ratifica di un accordo di cooperazione relativo ad un sistema globale di navigazione satellitare civile tra la Comunità europea ed i suoiPag. 69Stati membri e lo Stato di Israele, fatto a Bruxelles, sappiamo che la Comunità europea in materia di politica estera negli ultimi giorni sta toccando non la pagina più alta ma quella più bassa della sua storia. La questione Kosovo sta imbarazzando tutti ed è stata oggetto anche di un intervento stamattina che francamente impone un po' a tutti un momento di riflessione importante sul ruolo che si potrebbe dare alla Comunità europea.
Non intendo svolgere una polemica politica con il gruppo di Rifondazione Comunista e con l'esponente che è appena intervenuto. Però, mai avrei potuto pensare che si insinuassero dietro la sigla della navigazione satellitare civile tutta una serie di pregiudizi di natura politica e militare nei confronti di Israele. Seppure in punta di piedi, in quanto le verità non sono mai tutte da una parte, osservo che in Medio Oriente Israele ha dimostrato di essere uno dei pochi Paesi democratici ed uno dei pochi Paesi in grado di avere una forma di progressismo democratico che gli consente di cambiare opinione in base a situazioni politiche mutevoli.
Ha, cioè, quel principio di progresso che gli consente anche di criticare se stesso nella democrazia parlamentare; vero è che non tutti i Paesi del Medio Oriente musulmani hanno un atteggiamento verso Israele identico a quello descritto in maniera unilaterale in quest'Aula.
Lei sa, collega, che la Lega Nord in materia di immigrazione o in rapporto all'ingresso della Turchia in Europa ha una posizione molto severa. La Lega non vuole la Turchia in Europa, però contestualmente ritiene che la Turchia non abbia lo stesso atteggiamento nei confronti di Israele di altri Paesi come la Siria. Faremmo dispetto alla nostra coerenza se li assimilassimo tutti. Infatti, Israele ha relazioni con la Turchia assolutamente diverse rispetto ad altri Paesi, basate sulla cooperazione in rapporto alla produzione di energia elettrica, nonché in rapporto a tanti altri settori. Anche la Giordania ha un atteggiamento diverso.
Ciò dimostra che Israele non ha un pregiudizio ideologico nei confronti dei Paesi che la circondano, ma cerca di sopravvivere da cinquant'anni, avendo commesso comunque grandi errori, come ne stiamo commettendo noi. Le ricordo che quando partirono i bombardieri per andare a colpire il Kosovo nessuno avrebbe potuto immaginare che, dopo dieci anni, quei bombardamenti avrebbero portato all'indipendenza della nazione perché pareva a tutti una iniziativa di tipo umanitario, così come sarebbe dovuto essere.
Gli errori e la possibilità di rivedere nella storia le proprie posizioni rispetto a quelle assunte dieci anni fa non possono, in quest'Aula, avviare una discussione in maniera unilaterale e sempre a senso unico su tutti gli argomenti possibili, compreso un sistema di navigazione satellitare che può esser utilizzato in tanti modi, ma francamente penso che Israele non abbia bisogno, per il suo patrimonio tecnologico, di questi tipi di paraventi. Ciò dimostra, ancora una volta, un odio ideologico che in questo Paese non dovrebbe esserci (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Malfa. Ne ha facoltà.
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, ha già osservato giustamente l'onorevole Paoletti Tangheroni che si tratta di un accordo tra l'Unione europea ed Israele; un accordo che l'Italia è chiamata a ratificare. Quindi, nella posizione dei colleghi di una parte della maggioranza attuale del Paese, non vi è soltanto l'odio verso Israele, che conosciamo bene da molto tempo, ma anche un distacco dall'Unione europea e dalle sue decisioni.
L'unica domanda che ci dobbiamo porre è come abbiano potuto governare insieme in questi due anni e come sia stato possibile tenere insieme in una coalizione l'onorevole Fiano e l'onorevole Bertinotti e se tutto questo non possa aver danneggiato (come ha effettivamente fatto) il prestigioPag. 70del nostro Paese. Quindi, prima questa coalizione si sfascia e porta il Paese alla possibilità di un Governo diverso, più serio e più omogeneo alla storia e agli interessi del nostro Paese, meglio sarà.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Venier. Ne ha facoltà.
IACOPO VENIER. Signor Presidente, mi riconosco completamente nelle parole dell'onorevole Alì Raschid Khalil, ma intervengo perché ritengo necessario non lasciarlo solo a sostenere gli argomenti che ha già illustrato per motivare il voto contrario. In particolare, ha sviluppato l'argomento in base al quale il provvedimento in esame va considerato insieme ad un accordo di associazione tra l'Unione europea ed Israele che prevede nei suoi primi articoli l'impegno di Israele al pieno rispetto dei diritti umani e una serie di vincoli sulle produzioni e il blocco delle colonizzazioni.
Tale Accordo non viene attuato dall'Unione europea, mentre dovrebbe essere imposto ad Israele anche attraverso atti che facciano capire che politiche di colonizzazione e di violazione sistematica dei diritti umani della popolazione palestinese, di segregazione in aree e di costruzione del muro dell'apartheid e della divisione, politiche di omicidi mirati, di distruzione dell'autorità nazionale palestinese e della sua legittima forza non debbono poter essere perpetuate, e che ciò ha delle conseguenze anche nelle relazioni con l'Unione europea e i suoi Stati membri.
Per tali ragioni, voteremo contro il provvedimento in esame. Ciò nulla ha a che vedere con un'eventuale avversione tout court rispetto allo Stato di Israele. Tuttavia, voglio dire che questo Accordo riguarda una tecnologia duale, che ha un uso civile e militare. Allora, è necessario sapere che quelle strategie militari e quella politica militare messa in campo da Israele in tutto il Medio Oriente non può vedere la connivenza o il sostegno in alcun modo nei Paesi dell'Unione europea e dell'Italia. Pertanto, il nostro gruppo esprimerà un voto contrario sul provvedimento in esame.
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto finale.