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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure di sostegno a favore delle imprese cooperative - 3-00134)
PRESIDENTE. Il deputato D'Ulizia, al quale ricordo che ha un minuto di tempo a disposizione, ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00134 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6).
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, onorevole Vicepresidente del Consiglio, gli istituti ricerca e gli organismi costituzionali, come il CNEL - e come istituto di ricerca cito solo il CENSIS -, stabiliscono che il sistema delle imprese cooperative è un sistema di eccellenza, perché creerà quest'anno 103 mila nuovi posti di lavoro, sostanzialmente il 40 per cento della nuova occupazione, darà un contributo dell'8 per cento al PIL nazionale e avrà una funzione di coesione sociale.
Il sistema cooperativo, quindi, assolve ad una funzione anticiclica: mentre l'economia ristagna, l'economia cooperativa sviluppa tutto il suo potenziale.Pag. 80
Chiediamo al Governo, in particolare all'onorevole Vicepresidente D'Alema, che cosa voglia fare il Governo per incrementare ed incoraggiare un fenomeno sociale altamente positivo.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri ha facoltà di rispondere.
MASSIMO D'ALEMA, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Condivido innanzitutto pienamente il suo giudizio, onorevole D'Ulizia, circa il ruolo che il movimento della cooperazione svolge nel nostro paese ed il grande peso economico e sociale che vi ha. Penso che innanzitutto il Governo intenda valorizzare e difendere questa funzione del movimento cooperativo rispetto ad ingenerosi attacchi, che di tanto in tanto si succedono contro questa grande realtà dell'economia e della società italiana.
Analizzando i dati più recenti si registra che nell'ultimo decennio (dal 1995 al 2005) il numero delle nuove cooperative che sono nate rispetto a quelle che hanno cessato la loro attività segna un incremento di 23.886 imprese cooperative. Il che conferma, nel lungo periodo, la vivacità e la forza di questo settore, che ci appare non già un residuo del passato, ma una realtà economica viva ed in forte espansione. Il Ministero per lo sviluppo economico è ben consapevole di questa realtà e vede con favore la crescita di tale movimento.
Per ciò che riguarda eventuali interventi per riconoscere il positivo ruolo della cooperazione, sembra utile distinguere due piani: quello normativo e quello delle politiche attive. Sul piano normativo riteniamo che il quadro della disciplina delle società cooperative sia sostanzialmente completo: in primo luogo la riforma del diritto societario in vigore dal 1o gennaio 2004 ha riguardato da vicino anche le società cooperative aggiornandone la disciplina e introducendo la distinzione tra cooperative a mutualità prevalente e cooperative a mutualità non prevalente. Inoltre è stato emanato alla fine del 2005 il regolamento che introduce la vigilanza mutualistica anche sulle banche di credito cooperativo a partire dal prossimo 1o gennaio 2007 ed è stata data attuazione al regolamento dell'Unione europea in materia di società cooperative europee in modo che dal prossimo 18 agosto 2006 la società cooperativa europea potrà localizzarsi anche in Italia nel pieno rispetto dei termini temporali previsti dal regolamento stesso. L'ambiente normativo italiano è dunque del tutto idoneo affinché le società cooperative possano crescere di dimensione e svilupparsi ulteriormente.
Sul piano delle politiche attive si ritiene che le attuali agevolazione previste dalla legge in favore delle società cooperative - essenzialmente agevolazioni fiscali e previdenziali - debbano essere mantenute in quanto corrispondenti al dettato costituzionale e in quanto previste a fronte di una serie di divieti nella distribuzione di dividendi a soci, nella ripartizione degli utili e del capitale finale tipici delle società cooperative e non esistenti per altre tipologie di imprese.
Per quanto concerne incentivi e finanziamenti all'attività delle società cooperative, riteniamo che le cooperative, essendo soltanto un modo diverso di fare impresa con finalità mutualistiche e non lucrative, ma pur sempre impresa, debbano essere trattate alla stregua della generalità delle imprese. Difatti le società cooperative possono concorrere al pari delle altre imprese e di quelle lucrative in particolare alla ripartizione delle previdenze ...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
MASSIMO D'ALEMA, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. ...stabilite dalla legge a favore di soggetti economici.
Occorre dunque mantenere e difendere le prerogative che la legge prevede per le cooperative e considerarle imprese come le altre ai fini della politica di incentivo e di sviluppo.
PRESIDENTE. Il deputato D'Ulizia ha facoltà di replicare, per due minuti.
LUCIANO D'ULIZIA. Ringrazio il Vicepresidente del Consiglio D'Alema e mi dichiaro soddisfatto; credo, però, che il Governo dovrebbe approfondire ulteriormente il fenomeno, ovvero il sistema delle imprese cooperative, in quanto vi sono degli aspetti che non sono stati sufficientemente approfonditi.
In particolare mi riferisco agli aspetti sociali; infatti, là dove la struttura pubblica viene meno - assistenza agli anziani, assistenza ai meno fortunati di noi, assistenza agli emarginati - il sistema delle cooperative sociali surroga la funzione pubblica. Mettere, quindi, alla pari l'impresa cooperativa con l'impresa profit per alcuni aspetti non è da noi accettabile.
Infatti, l'impresa cooperativa pur rimanendo impresa assolve ad una funzione che sarebbe demandata al pubblico, allo Stato.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
LUCIANO D'ULIZIA. Chiediamo quindi pur dichiarandoci soddisfatti, che il Governo approfondisca la funzione cooperativa ed esalti quella parte di cooperazione che ha anche un risvolto di tipo umano.
PRESIDENTE. La prego...
LUCIANO D'ULIZIA. È, infatti, diverso per gli anziani, per i meno fortunati di noi avere un'impresa cooperativa, un'impresa sociale che li assiste e che attraverso i propri volontari fa sentire l'afflato e la solidarietà.
Quindi, la ringrazio ed invito il Governo ad approfondire gli aspetti sottolineati.
PRESIDENTE. Invito gli interroganti ed il ministro che replica a mantenersi nei tempi stabiliti, dato che abbiamo la ripresa televisiva in diretta cui mantenere fede.