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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Presunto avvio di lavori preliminari alla costruzione di una nuova base militare USA all'interno dell'aeroporto Dal Molin di Vicenza - n. 3-00153)
PRESIDENTE. Il deputato Galante ha facoltà di illustrare, per un minuto, la sua interrogazione n. 3-00153 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1).
SEVERINO GALANTE. Signor Presidente del Consiglio, confido che vorrà rispondere in modo preciso ad alcune puntuali domande avanzate dai cittadini in merito al progetto di raddoppio della base militare americana di Vicenza.
Vorrei pertanto chiederle, in primo luogo, da quando il Governo italiano è a conoscenza di tale progetto. Le domando, in secondo luogo, se il suo Governo sa che, nell'area dell'aeroporto Dal Molin, sono già iniziati diversi lavori preparatori in attuazione del progetto in questione. Vorrei chiederle, inoltre, se sia vero, come è stato recentemente affermato in questa sede dai ministri Rutelli e Chiti, che il Governo italiano non ha mai stipulato alcun accordo formale con gli americani. Chi lo ha deciso, allora? Su quale fondamento giuridico?
In quarto luogo, vorrei segnalarle che sia il comune e la provincia di Vicenza, sia il Governo negano di aver autorizzato alcunché; tuttavia, la realizzazione del progetto americano sta procedendo. Debbo ritenere, allora, che vi siano aree del nostro paese sottratte alla sovranità nazionale?
PRESIDENTE. La prego di concludere...
Pag. 53SEVERINO GALANTE. Infine le chiedo, signor Presidente del Consiglio, se il suo Governo intende far sospendere ogni lavoro preliminare in corso.
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, in merito all'interrogazione testè illustrata, si precisa che non sono intervenuti fatti nuovi successivamente alle valutazioni precedentemente espresse sia in questa sede, il 31 maggio ed il 6 luglio, sia presso il Senato, in risposta ad uno strumento di sindacato ispettivo di analogo contenuto, il 13 luglio.
Intendo mettere in rilievo nella mia risposta, quindi, gli aspetti precedentemente evidenziati. Gli Stati Uniti hanno avanzato al precedente Governo la richiesta di poter utilizzare l'area in questione, in previsione della rimodulazione della già presente 173aAirborne Brigade, comprendente anche il trasferimento in loco di circa 1.600 uomini. La richiesta statunitense è finalizzata ad ottenere un'idonea sistemazione logistica di tutta la brigata in oggetto, parte della quale è tuttora localizzata in un altro paese.
In tale ambito, si sottolinea che il precedente Governo ha espresso la disponibilità a tale concessione, rinviando tuttavia la definizione dell'operazione ad uno specifico piano di transizione (al momento in elaborazione), nel contesto dell'accordo tecnico che governa l'uso delle infrastrutture dell'area di Vicenza.
È, pertanto, in sede di definizione del predetto piano (in relazione al quale ricordo essersi già tenuta a Roma, il 6 luglio ultimo scorso, una prima riunione tra tutti i soggetti interessati) che gli aspetti connessi alla realizzazione di tale progetto potranno e dovranno essere valutati sia per quanto riguarda l'attuazione, sia per le condizioni di esecuzione, il cui approfondimento non può prescindere, a parere del Governo, dal pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali.
Peraltro, si rende noto che il comitato misto paritetico costituito presso la regione Veneto, nel corso della sua riunione del 15 giugno, ha approvato, con un solo astenuto, tutti i programmi infrastrutturali USA relativi, in particolare, alla costruzione degli edifici per il comando, la logistica e l'alloggiamento del personale.
Riguardo ai lavori di bonifica e preparazione del terreno, richiamati dall'onorevole interrogante, si conferma che si tratta di sondaggi geognostici (quelli che vengono comunemente chiamati «carotaggi») per i quali gli Stati Uniti erano già stati autorizzati. Si tratta di atti propedeutici a verificare l'idoneità dell'area allo sviluppo del progetto preliminare.
Nessun altro intervento mirato all'eventuale provvedimento in discussione risulta al momento avviato o ufficialmente autorizzato. Non va tuttavia sottaciuto che la disponibilità espressa dal precedente Governo ha certamente alimentato aspettative nella controparte statunitense sulla possibilità di riunificare la 173aAirborne Brigade in Vicenza.
Pur muovendo da queste premesse e presa coscienza della preoccupazione emersa in sede locale, il Governo intende riconsiderare con gli Stati Uniti il progetto nel suo complesso, riaprendo nei tempi più brevi possibili un confronto al riguardo, sulla base di un approfondimento delle problematiche relative all'impatto ambientale dell'insediamento e all'eventuale saturazione urbanistica, nonché ai possibili livelli di inquinamento e ai probabili disagi di viabilità nella località vicentina. Tutto questo ovviamente coinvolgendo le amministrazioni locali.
PRESIDENTE. Il deputato Galante ha facoltà di replicare.
SEVERINO GALANTE. Due note in replica, signor Presidente. Una di metodo: la ringrazio per essere qui a dare risposte. So che questo è un suo dovere, ma in cinque anni - forse lei non lo sa - il suo predecessore Berlusconi questo dovere non lo ha mai - dico mai - rispettato. Lei invece lo rispetta sin dall'inizio e questo è un buon segnale di avvio.Pag. 54
L'altra nota è di merito. Premetto che la mia parte politica è assolutamente contraria alla realizzazione di quel manufatto. È evidente che ci sono responsabilità del comune e della provincia di Vicenza, che hanno omesso di informare le istituzioni e i cittadini, accettando invece il progetto degli americani a scatola chiusa. Queste gravi responsabilità locali, indubitabili, sono state assunte in coerenza con la mancanza di autonomia che ha guidato il Governo Berlusconi in tutte le sue relazioni con gli Stati Uniti. Non possono però - voglio sottolineare questo punto, Presidente - essere avallate anche dal suo Governo. Per questo motivo apprezzo molto l'impegno da lei assunto di riconsiderare tutta l'opera. La questione infatti è troppo impegnativa per le conseguenze sul territorio e per le implicazioni politiche generali; anche questo è un aspetto che non va dimenticato. Sicché la sollecito ad essere appunto coerente con l'impegno che lei ha testé preso e ad agire quindi impegnativamente, rispettando le aspettative e la volontà non soltanto delle istituzioni - che è un punto decisivo -, ma soprattutto della popolazione, che ha raccolto migliaia di firme per ottenere questo risultato (Applausi dei deputati del gruppo dei Comunisti Italiani).