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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte a garantire, in materia di ricerca, il principio della inviolabilità assoluta dell'embrione - n. 3-00155)
PRESIDENTE. Il deputato Picano ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fabris n. 3-00155 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3), di cui è cofirmatario.
ANGELO PICANO. Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, anche noiPag. 56abbiamo sollevato il delicatissimo problema dell'utilizzazione delle cellule staminali embrionali per scopi di ricerca scientifica. Ci consideriamo abbastanza soddisfatti per la sua precedente risposta, perché anche noi riteniamo che i valori della vita e della famiglia non siano negoziabili e tanto meno siano in contrasto con la promozione della ricerca scientifica. D'altra parte, una legge italiana - la legge n. 40 del 2004 - e un successivo referendum hanno sanzionato anche questa nostra convinzione.
Il problema di fondo è quello relativo all'utilizzazione di embrioni non più impiantabili. Poiché oggi nessuno sa dirci quando un embrione non è più vitale e, quindi, non è più impiantabile, la verifica andrebbe condotta, innanzitutto, su embrioni animali per cercare di sapere qualcosa di meno incerto sulla vitalità degli stessi.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
ANGELO PICANO. Solo così verrà rispettato alla lettera lo spirito della risoluzione del Senato.
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha facoltà di rispondere.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, questa è un'interrogazione molto simile a quella illustrata in precedenza dall'onorevole Volontè. Pertanto, richiamo la mia risposta e confermo che il Governo intende sostenere le ricerche che non implichino la distruzione di embrioni umani, come è stato ribadito più volte, tra l'altro, anche con l'approvazione della risoluzione presentata dalla senatrice Finocchiaro il 19 luglio scorso.
Aggiungo anche, richiamandomi a quanto detto dall'onorevole Volontè in merito al ritiro della firma dell'onorevole Mussi «d'accordo con il Presidente del Consiglio», che lo stesso si riferiva ad una vicenda del 24 luglio, quindi di pochi giorni fa. Non è corretto, quindi, dire che un mese fa Rutelli affermava di non sapere niente in ordine a quanto avvenuto a Bruxelles. La domanda dell'onorevole Volontè si riferiva a quanto avvenuto tre giorni fa a Bruxelles: quindi non c'è contraddizione.
Il voto del Senato ha impegnato il Governo a sostenere, in sede di Consiglio europeo, ricerche che non implicano la distruzione di embrioni, valorizzando la ricerca sulle cellule staminali adulte, comprese le cellule cordonali. Siamo, tra l'altro, orgogliosi del livello avanzato raggiunto dall'Italia in questo specifico settore.
In secondo luogo, il Governo si è impegnato in Parlamento a promuovere la ricerca scientifica avanzata, tesa a individuare la possibile produzione di cellule staminali totipotenti non derivate da embrioni. Come si vede, anche su questo fronte, l'Italia si colloca all'avanguardia della ricerca con particolare attenzione alle sue implicazioni etiche.
In terzo luogo, la possibilità di effettuare ricerche su cellule staminali embrionali umane, derivate da linee cellulari già esistenti, appare fortemente vincolata e debitamente garantita da una serie di criteri etici e scientifici. Il punto critico è quello che emerge al momento di conciliare la non distruttibilità degli embrioni con la presenza di linee cellulari cui attingere per la ricerca sulle cellule staminali embrionali umane.
Il ministro Mussi - come ho detto prima - aveva proposto di individuare una data, oltre la quale non fosse possibile ottenere linee cellulari. Questa proposta non è stata accolta. Tuttavia, ci attendiamo che, nei prossimi passaggi al Parlamento europeo, venga definita questa data, a piena garanzia del primo punto della risoluzione. Questa è non solo la nostra convinzione, ma un nostro impegno, che assumo personalmente. Faremo quanto possibile, affinché questa via diventi patrimonio non solo dei paesi europei ma, dato il forte ruolo dell'Europa in materia, anche degli altri paesi.
Pertanto, qualsiasi impegno o atto di indirizzo assunto dal Governo, sia in sedePag. 57comunitaria sia in sede internazionale, in materia di ricerca sarà ispirato al principio dell'inviolabilità assoluta dell'embrione.
PRESIDENTE. Il deputato Fabris ha facoltà di replicare.
MAURO FABRIS. Signor Presidente, la ringraziamo veramente molto per gli impegni che lei ha assunto in maniera così netta e chiara oggi nell'Assemblea della Camera, perché ciò testimonia lo sforzo sincero che lei personalmente sta compiendo per tentare di comporre - ammesso che ciò fosse possibile - le ragioni della ricerca e il valore della vita sin dal suo concepimento.
Certo, ci sembra forse eccessivo porre l'intesa raggiunta questa settimana in seno al Consiglio europeo sulla competitività, grazie all'accordo tra il nostro ministro Mussi e la collega tedesca Annette Schavan, sullo stesso livello di altre intese che, su ben altri temi, erano state raggiunte ai tempi degli accordi di De Gasperi e Adenauer. Tuttavia, questo sforzo è sincero e ci sembra che lei oggi lo abbia ribadito con grande chiarezza.
Riteniamo che la risoluzione approvata al Senato sia chiara, perché, in quel documento, non si parla di embrioni soprannumerari, ma di embrioni crioconservati, non impiantabili. Non vi è, quindi, nella risoluzione alcuna apertura nei confronti della ricerca su embrioni umani, ma unicamente la verifica della possibilità di fare ricerca su quelli non più impiantabili.
Poiché oggi nessuno sa dirci quando un embrione non è più vitale e, dunque, non è più impiantabile, credo che la verifica debba essere condotta su altro tipo di embrione, ad esempio quelli di tipo animale, per evitare di giocare con qualsiasi forma di vita umana.
Solo così verrà rispettata la lettera e lo spirito della risoluzione approvata al Senato almeno per come i nostri colleghi dell'Udeur in quella sede hanno fatto. Questa materia, come lei ben sa, non è parte dell'accordo di Governo e, quindi, saremo fermi e decisi nel vigilare affinché questo limite non venga oltrepassato e non si faccia nessuno di quei «passettini» in avanti, come li ha definiti il ministro Bonino, nella direzione di compromettere la vita umana.
Noi, quindi, la ringraziamo e la invitiamo a continuare a lavorare fortemente in questa direzione, sapendo che il VII Programma Quadro sullo sviluppo della ricerca in Europa non è un inerte contenuto finanziario, in cui ogni paese possa attingere per conto suo.
Pertanto, la ringrazio e ribadisco che tutto ciò è per noi decisivo per continuare a sostenere lo sforzo che lei sta compiendo.