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Si riprende la discussione.
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 525-bis ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 525-bis ed abbinate sezione 2).
L'onorevole Buontempo ha facoltà di illustrare l'ordine del giorno Contento n. 9/525-bis-A/2, di cui è cofirmatario.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, ho presentato assieme al collega Contento l'ordine del giorno in esame anche per consentire di dare seguito ad una serie di dichiarazioni rese sia in Assemblea da esponenti della maggioranza, sia perfino dal Governo sui giornali.
Attraverso l'ordine del giorno Contento n. 9/525-bis-A/2, infatti, si chiede al Governo di impegnarsi affinché siano rese disponibili, anche con il prossimo disegno di legge finanziaria, le risorse finanziarie necessarie sia per ammodernare e ristrutturare le carceri, sia per costruire nuovi istituti penitenziari.
Chiedo altresì all'esecutivo (anche se non pretendo una risposta nella giornata odierna) se sia vero che, da dieci anni a questa parte, siano state costruite sei, sette oppure otto nuove strutture carcerarie che risultano essere, tuttavia, completamente abbandonate.
Vedo presente in Assemblea il ministro della giustizia, e vorrei pertanto domandargli se sia vero, come mi risulta, che il carcere di Pescia sia stato completato già nel 1989, ma versi in uno stato di assoluto abbandono. Vorrei sapere, inoltre, se sia vero che a Minervino, in provincia di Bari, sia stata completata la costruzione di un istituto detentivo fin dal 1996.
Qual è, allora, la torbida questione che si nasconde dietro al fatto che, mentre si sta discutendo un provvedimento di indulto per alleggerire la situazione di sovraffollamento nelle carceri, contemporaneamente non si faccia nulla per aprire quelle già esistenti? A Volturara Appula, in provincia di Foggia, inoltre, vi è un'altra struttura carceraria che, dopo il completamento della sua costruzione, risulta in stato di abbandono.
Nel frattempo, ciascuno degli edifici che ho citato si sta degradando; inoltre, stanno rubando tutti i servizi igienici presenti al loro interno e stanno portando via perfino le porte e le finestre!
Conseguentemente, quando si vorrà intervenire, si dovrà sostenere un costo maggiore. Vi sono poi altre strutture carcerarie che meritano di essere segnalate; si tratta di quelle di Castelnuovo della Daunia,Pag. 46in provincia di Foggia, completata nel 1992; di Monopoli, in provincia di Bari, anch'essa completata ma tenuta chiusa; di Codigoro e, infine, di Accadia, in provincia di Foggia. Quelle appena citate sono delle strutture carcerarie sulle quali si potrebbe intervenire velocemente in modo da creare quegli spazi, ritenuti necessari, per migliorare la condizione della popolazione carceraria.
In conclusione, ribadisco il mio «no» convinto, secco e deciso, a questo indulto che, a mio avviso, farà uscire dal carcere oltre 40 mila detenuti su una popolazione di 61 mila carcerati: in pratica, più della metà delle persone attualmente detenute usciranno dal carcere.
Per farla finita con gli atti di clemenza, ai quali poi non segue mai l'adeguamento delle strutture carcerarie, il Governo, con il presente ordine del giorno, se verrà accettato, si assumerà - almeno - l'impegno di redigere quanto prima un piano dettagliato di lavori per le strutture carcerarie.
PRESIDENTE. Qual è il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati?
LUIGI LI GOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Il Governo accetta tutti gli ordini del giorno presentati ad eccezione dei seguenti: Alessandri n. 9/525-bis-A/16, Allasia n. 9/525-bis-A/17, Cota n. 9/525-bis-A/18, Brigandì n. 9/525-bis-A/20, Dozzo n. 9/525-bis-A/21, Dussin n. 9/525-bis-A/22, Fava n. 9/525-bis-A/23, Montani n. 9/525-bis-A/25, Caparini n. 9/525-bis-A/27, Garavaglia n. 9/525-bis-A/28, Gibelli n. 9/525-bis-A/29, Giancarlo Giorgetti n. 9/525-bis-A/30 e Filippi n. 9/525-bis-A/ 36.
PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno accettati dal Governo non insistono per la votazione.
Prendo, altresì, atto che i presentatori insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno, Alessandri n. 9/525-bis-A/16 e Allasia n. 9/525-bis-A/17, non accettati dal Governo.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Alessandri n. 9/525-bis-A/16, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 539
Votanti 534
Astenuti 5
Maggioranza 268
Hanno votato sì 60
Hanno votato no 474).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Allasia n. 9/525-bis-A/17, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 540
Votanti 537
Astenuti 3
Maggioranza 269
Hanno votato sì 78
Hanno votato no 459).
Prendo atto che il deputato Belisario non è riuscito a votare.
Prendo atto che il deputato Cota insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/525-bis-A/18 e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Sì, Presidente, vorrei dire che da questo ordine del giorno in votazione si comprende anche lo spirito degli altri successivi ordini del giorno. Nella sua parte dispositiva si impegna il Governo a valutare la necessità di adottare adeguate iniziative normative affinché, in un momento successivo all'applicazione dell'indulto, durante il periodo di sospensionePag. 47della sentenza, possano applicarsi ai soggetti beneficiati talune delle prescrizioni e degli obblighi di cui ai commi 5, 6 e 7 dell'articolo 47 della legge 26 luglio 1975, n. 354. Si tratta delle norme e delle prescrizioni che disciplinano l'affidamento in prova al servizio sociale.
Quale è dunque la ratio del presente ordine del giorno? È quella di fare in modo che alle persone messe in libertà, e per reati particolarmente gravi ed efferati (abbiamo infatti visto che sono stati respinti gli emendamenti che consentivano ad esempio di escludere dal beneficio dell'indulto i condannati per omicidio, cioè reati con evidenza particolarmente grave), ad esempio dopo condanne per omicidio, vengano applicate a quelle persone alcune prescrizioni e alcuni controlli una volta libere.
ENRICO BUEMI, Relatore. Non può essere il Governo, non può essere il Governo, lo vuoi capire...?
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gamba. Ne ha facoltà.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA. Deputato Presidente, onorevoli colleghi, il gruppo di Alleanza Nazionale voterà a favore dell'ordine del giorno presentato dal collega Cota della Lega Nord perché certamente, benché si ribadisca la totale contrarietà al provvedimento dell'indulto, così come è stato presentato e come risulta dall'esame dell'aula e dall'approvazione di vari emendamenti, con l'impegno che viene in esso richiesto al Governo consente di prevedere qualche cautela anche minima in ordine alla pericolosità di alcuni dei soggetti che, successivamente all'applicazione a loro favore dell'indulto, potranno continuare a delinquere.
Quindi, le misure indicate nell'ordine del giorno e che fanno riferimento all'articolo 47 della legge 26 luglio 1975, n. 354, sono certamente da sostenere e per tale motivo non possiamo che essere favorevoli ad esso.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cota n. 9/525-bis-A/18, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 557
Votanti 550
Astenuti 7
Maggioranza 276
Hanno votato sì 80
Hanno votato no 470).
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno Brigandì n. 9/525-bis-A/20, Dozzo n. 9/525-bis-A/21 e Dussin n. 9/525-bis-A/22 insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Brigandì n. 9/525-bis-A/20, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 550
Votanti 546
Astenuti 4
Maggioranza 274
Hanno votato sì 81
Hanno votato no 465).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Dozzo n. 9/525-bis-A/21, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).Pag. 48
(Presenti 551
Votanti 549
Astenuti 2
Maggioranza 275
Hanno votato sì 79
Hanno votato no 470).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Dussin n. 9/525-bis-A/22, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 547
Votanti 544
Astenuti 3
Maggioranza 273
Hanno votato sì 75
Hanno votato no 469).
Prendo atto che i deputati Giacomoni e Pelino non sono riusciti a votare.
Prendo atto che il deputato Fava insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/525-bis-A/23, non accettato dal Governo, e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, il mio ordine del giorno n. 9/525-bis-A/23 sottolinea un'esigenza emersa nel corso del dibattito. Tale necessità impone un'approfondita riflessione in merito ai presupposti indispensabili per la concessione di un provvedimento di clemenza, che riteniamo debba essere commisurato alla opportunità di un processo di integrazione nella vita sociale che quotidianamente questi soggetti saranno chiamati ad affrontare.
Crediamo anche che, da questo punto di vista, sia imprescindibile una programmazione che tenga conto che al beneficio devono essere commisurate specifiche misure per il reinserimento sociale dei detenuti. Non possiamo permetterci di correre il rischio che a questo provvedimento di clemenza faccia seguito la nascita di un problema sociale che si pone sul territorio all'indomani del rilascio dei detenuti.
In questi giorni, abbiamo letto cose aberranti. Sulla stampa di questa mattina si riportava la notizia che la procura di Milano, prima ancora della definitiva approvazione del provvedimento in oggetto, ha già iniziato la predisposizione dei documenti per quasi 2 mila detenuti che avranno la possibilità di beneficiare del provvedimento, il che, al di là di tradire un malcelato ottimismo rispetto a ciò che sarebbe accaduto questa mattina in aula, ci dà il senso di come in realtà l'attività parlamentare venga mortificata.
Crediamo sia fondamentale continuare a mantenere un atteggiamento di assoluta salvaguarda nei confronti dei cittadini, così come dobbiamo fare in modo che tutti i soggetti che, dall'oggi al domani, si trovano su una strada siano effettivamente in grado di poter beneficiare di questo provvedimento, e lo siano nella misura in cui (pur non condividendo il provvedimento; questo mi sembra ovvio) si dia loro la possibilità di essere realmente inseriti nel tessuto sociale.
Con il passare del tempo questa vicenda assume sempre di più i contorni del colpo di spugna e sempre di meno i contorni dell'atto di clemenza. Ad onor del vero, in questi giorni abbiamo assistito ad uno scontro e ad un dibattito sul tema molto vivaci, che hanno imposto diverse riflessioni (a questo punto postume) che ci dicono come, nella realtà, le esigenze della maggioranza trasversale che è andata formandosi in questo Parlamento siano articolate e - ahimè - assolutamente poco conciliabili tra loro. Ci sono diversi interessi che portano ad un'unica scelta, una scelta che anche questa - ahinoi - è a danno dei cittadini.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fava n. 9/525-bis-A/23, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 49
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 561
Votanti 556
Astenuti 5
Maggioranza 279
Hanno votato sì 83
Hanno votato no 473).
Comunico, informando il ministro degli esteri, di aver chiesto ai presidenti delle Commissioni esteri di Camera e Senato di rinviare la seduta a dopo il voto che la Camera esprimerà.
Prendo atto che l'onorevole Stucchi non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/525-bis-A/24, accettato dal Governo.
Prendo atto che il deputato Montani insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/525-bis-A/25, non accettato dal Governo, e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ENRICO MONTANI. Signor Presidente, recentemente ho visitato il carcere di Verbania, la mia città, e ho verificato di persona l'importanza di quest'ordine del giorno per i detenuti, che ovviamente hanno la possibilità di uscire e di compiere lavori di utilità civica (dipingere gli asili, le strutture sportive e quant'altro). I detenuti si riavvicinano al mondo esterno e si abituano di nuovo ad uscire e ad avere una vita normale. Ciò è importante (è stato segnalato anche dal direttore del carcere), perché si allentano di molto le tensioni spesso presenti in carcere.
Dunque, quest'ordine del giorno è importante e deve essere assolutamente votato. Esso impegna il Governo ad adottare interventi legislativi che vadano nella direzione di rendere residuale il carcere per reati di scarsa entità sociale, attraverso l'introduzione del lavoro civico non retribuito, applicabile ai detenuti che devono ancora scontare una pena detentiva non superiore a tre anni.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Montani n. 9/525-bis-A/25, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 562
Votanti 559
Astenuti 3
Maggioranza 280
Hanno votato sì 187
Hanno votato no 372).
Prendo atto che il deputato Fugatti non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/525-bis-A/26.
Prendo altresì atto che il deputato Caparini insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/525-bis-A/27, non accettato dal Governo, e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
DAVIDE CAPARINI. Collega Presidente, l'opportunità politica di questo provvedimento abbiamo avuto modo di evidenziarla durante il dibattito ed è del tutto evidente. L'indulto è nel programma dell'Unione, è nel programma che vi ha portato al Governo del paese, colleghi della maggioranza, e ciò cui abbiamo assistito in questi giorni e in queste ore è stato un triste spettacolo, uno spettacolo in cui il premier, ossia il garante del vostro programma, di fronte al naturale, spontaneo rifiuto, da parte dei cittadini, di questo provvedimento, si è chiamato fuori, si è - come spesso gli accade - comportato da Ponzio Pilato ed ha dichiarato che il Governo è estraneo all'iter del provvedimento stesso. Egli ha utilizzato argomentazioni strettamente correlate ai meccanismi di approvazione dell'indulto, meccanismi che, sì, prevedono la maggioranza qualificata, ma che comunque sono dovuti ad una volontà politica, quella volontà politica che muove il ministro Mastella a chiedere l'indulto e l'amnistia, al pari di altre forze della maggioranza.Pag. 50
È una maggioranza che ha proposto a quest'aula uno spettacolo impietoso, uno spettacolo che ha raggiunto toni quasi ridicoli ieri sera, uno spettacolo in cui un suo competente, il ministro Di Pietro, un componente che dovrebbe essere autorevole, faceva la spola tra i banchi della propria parte politica e quelli del Governo, orchestrando un'opposizione che ha avuto scarsissimi effetti. Al ministro Di Pietro tale opposizione ha fatto sicuramente guadagnare le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali, ma credo che gli abbia anche fatto perdere molta credibilità, sia all'interno della sua maggioranza, sia tra coloro che credono che in quest'aula si debba fare politica al servizio dei cittadini, non per strappare un po' di notorietà. Lei, ministro Di Pietro, lo strumento per mettere in difficoltà la sua maggioranza e per non far passare questo provvedimento lo aveva, e glielo testimonia un parlamentare che è stato in una maggioranza, ha vissuto fasi parlamentari molto simili e che, con altri suoi colleghi, è riuscito a bloccare provvedimenti siffatti.
Il motivo addotto dalla maggior parte dei sostenitori di questo provvedimento è correlato al sovraffollamento delle carceri e, quindi, ad un compromesso di valore umanitario. Nel merito, bisogna sottolineare come non la Lega Nord, non i deputati che in quest'aula sono contrari al provvedimento, ma chi questo provvedimento lo sta attendendo o coloro che di esso subiranno le conseguenze, ossia chi le carceri le amministra, hanno, più volte, avuto occasione di sottolineare come sia completamente inefficace.
Gli effetti dell'«indultino», che è stato votato alcuni anni fa, hanno dimostrato di essere inadeguati a dare una risposta al sovraffollamento delle carceri.
Peggio: il risultato è stato quello di ottenere un riflusso che, nel breve tempo, ha congestionato ulteriormente il già debole sistema carcerario del nostro paese. Tocchiamo, così, un punto fondamentale. Noi dobbiamo essere in grado, come classe dirigente e come legislatori, di dare una risposta certa ai bisogni del paese. Quindi, dobbiamo intervenire dal punto di vista strutturale laddove sappiamo che, per quanto guarda l'accoglienza carceraria, c'è una carenza endemica, più volte denunciata, peraltro, dalla nostra parte politica.
PRESIDENTE. La prego, deputato Caparini, ha superato il tempo a sua disposizione.
DAVIDE CAPARINI. Concludo, signor Presidente.
Questo ordine del giorno si pone nella direzione che noi ci siamo più volte proposti di seguire, cioè quella di assicurare la certezza della pena e di attuare quegli strumenti...
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
DAVIDE CAPARINI. ...che possano dare la certezza, ai cittadini, che chi delinque resti in carcere e sconti la sua pena.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Caparini n. 9/525-bis-A/27, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 557
Votanti 555
Astenuti 2
Maggioranza 278
Hanno votato sì 79
Hanno votato no 476).
Prendo atto che il deputato Buontempo non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere un voto favorevole.
Prendo atto, altresì, che il presentatore insiste per la votazione del successivo ordine del giorno Garavaglia n. 9/525-bis-A/28 e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, questo ordine del giorno è molto semplice. In pratica, si chiede al Governo di predisporre specifiche misure atte a garantire il reinserimento sociale dei detenuti attraverso lo svolgimento di un lavoro civico non retribuito a favore delle regioni. Secondo noi, la necessità di un simile impegno è evidente e ne spiego brevemente i motivi.
Innanzitutto, a parole tutti si dichiarano d'accordo sulla necessità di rivedere il meccanismo delle pene affinché abbiano anche una valenza rieducativa maggiore. Su questo sono tutti d'accordo a parole, ma nei fatti non si fa alcunché. Davvero il Governo dovrebbe impegnarsi su questo fronte.
Il secondo motivo, ancora più importante ed ancora più pregnante in questo momento specifico, è relativo al danno inevitabile che questo provvedimento causerà al bilancio degli enti locali e, in particolare, dei comuni più piccoli.
Cercherò di essere sintetico perché questo problema è molto importante ed è stato preso sotto gamba. Noi ci auguriamo che non sia così, ma potrebbe anche darsi che ci sia un esito favorevole per questo provvedimento. In tal caso, in poco tempo, decine di migliaia di detenuti usciranno dalle carceri, tutti insieme. Il problema è che questi detenuti non torneranno semplicemente a svolgere il lavoro che svolgevano in precedenza, perché di lavoro non ne hanno. Quindi, tutti insieme - e sono tanti - si recheranno presso i servizi sociali dei rispettivi comuni di resistenza per cercare una soluzione. Questo è giusto, è giusto che si agisca così. Il punto è che, ad oggi, nei bilanci dei comuni non sono state stanziate le risorse a questo fine.
Quindi, se non si fa qualcosa di serio - non a parole, come spesso accade in questa sede - ci troveremo con un serio problema riguardo ai bilanci degli enti locali, che sarà ancor più grave se tutto questo avverrà dopo il 30 settembre, quando gli enti locali avranno già provveduto all'assestamento dei bilanci. Se tutto si definisse in tempi brevissimi, può anche darsi, infatti, che i comuni riuscirebbero a organizzarsi apportando variazioni di bilancio e tagliando risorse da altre parti per risolvere questo problema, che piove sulla loro testa come un macigno. Ho detto «se» perché, alla luce del patto di stabilità, anche con la più grande buona volontà del mondo non è detto che si riesca a «metterci una pezza».
Se invece, com'è più probabile, si arriverà anche oltre il 30 settembre, l'unica risorsa che avranno gli enti locali sarà quella di attingere al fondo di riserva, che, come tutti sappiamo, è il più risicato per ovvi motivi di quadratura del bilancio. Il risultato sarà, comunque, un danno per gli altri servizi forniti ai cittadini.
Non è giusto che, per andare contro un'ipocrita idea di buonismo, si vadano a tagliare servizi sociali ed altri servizi che i comuni molto più degnamente hanno messo in campo per i loro cittadini, senza dare un'alternativa. L'impegno che chiediamo al Governo è molto semplice. Chiediamo che ci pensi il Governo e che ci pensi questo Parlamento. Perché non dare una possibilità diversa, perché non dare un lavoro civico non retribuito ai detenuti che usciranno dalle carceri?
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Garavaglia n. 9/525-bis-A/28, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 564
Votanti 562
Astenuti 2
Maggioranza 282
Hanno votato sì 78
Hanno votato no 484).
Prendo atto che il deputato Rampelli non è riuscito a votare.
Prendo atto che il presentatore dell'ordine del giorno Gibelli n. 9/525-bis-A/29,Pag. 52non accettato dal Governo, insiste per la votazione e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ANDREA GIBELLI. Prima di svolgere la mia dichiarazione di voto, vorrei far notare che in questi due giorni di lavori parlamentari relativi all'indulto, in tutte le occasioni, il Governo si è rimesso all'Assemblea, dicendo che si trattava di un'iniziativa parlamentare. Non capisco perché adesso, non solo con la folta presenza dei ministri in aula, ma anche con la loro espressione di voto sugli ordini del giorno, si contraddica questo principio in maniera assolutamente ipocrita.
Nel merito, non ho compreso il motivo per cui il Governo non si vuole impegnare ad adottare misure sul piano normativo - di fronte al fatto che i detenuti tossicodipendenti, che rappresentano circa il 20 per cento della popolazione carceraria, beneficeranno dell'indulto -, al fine di accompagnare questi soggetti a prendere contatto con le aziende sanitarie locali, proprio per continuare quel processo di inserimento sociale che sta alla base di tutte le iniziative di intervento parlamentare di una certa parte dell'Assemblea.
Non accettando questo ordine del giorno, si contraddicono nel merito tutte le dichiarazioni di buona volontà sulle iniziative finalizzate all'indulto. Dunque, chiedo al Governo di fornirmi elementi di merito, perché l'impegno ad assumere atti normativi, tra l'altro senza particolari condizioni, è un atto dovuto. Soprattutto, adottando queste misure, si andrebbe esattamente nella direzione sperata, che è quella di non permettere alle persone affette dalla tossicodipendenza di continuare a delinquere; quindi, si andrebbe nella direzione auspicata da quella parte politica che continua a sostenere l'iniziativa dell'indulto con queste fattispecie.
Dunque, non solo il Governo oggi contraddice se stesso rispetto all'iniziativa parlamentare sull'indulto, ma vota contro iniziative che andrebbero esattamente nella direzione auspicata dalla richiamata parte politica, che purtroppo è molto rappresentata in termini numerici in quest'aula (fino ai due terzi mi auguro di no, però, probabilmente, ci saranno queste condizioni).
Il Governo si contraddice quindi rispetto ad una richiesta di disposizioni normative che permetterebbero ai soggetti affetti da tossicodipendenze, che oggi sono in carcere, di reinserirsi nella società attraverso le strutture pubbliche a loro disposizione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gibelli n. 9/525-bis-A/29, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 566
Votanti 564
Astenuti 2
Maggioranza 283
Hanno votato sì 84
Hanno votato no 480).
Prendo atto che il deputato Rampelli non è riuscito a votare.
Prendo atto che il presentatore dell'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/525-bis-A/30, non accettato dal Governo, insiste per la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/525-bis-A/30, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 559
Votanti 557
Astenuti 2
Maggioranza 279
Hanno votato sì 83
Hanno votato no 474).Pag. 53
Prendo atto che il deputato Rampelli non è riuscito a votare.
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno da Goisis n. 9/525-bis-A/31 a Pini n. 9/525-bis-A/35, accettati dal Governo, non insistono per la votazione.
Prendo atto che il presentatore dell'ordine del giorno Filippi n. 9/525-bis-A/36, non accettato dal Governo, insiste per la votazione e chiede di parlare per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
ALBERTO FILIPPI. Signor Presidente, inizio esponendo la parte dispositiva del mio ordine del giorno, che impegna il Governo ad effettuare un costante monitoraggio sull'applicazione della legge in esame, al fine di adottare le opportune iniziative, e a prevedere che l'indulto si applichi al cittadino straniero immigrato clandestinamente solo a condizione che abbandoni il territorio dello Stato entro 30 giorni dall'applicazione del provvedimento di indulto.
Infatti, va considerato che il provvedimento di clemenza, secondo i dati presentati dal Ministero della giustizia, dovrebbe trovare applicazione nei confronti di oltre 22 mila detenuti, dei quali una forte percentuale, come si sa, è costituita spesso e volentieri da stranieri extracomunitari ed immigrati clandestini.
Quindi, se la ratio dell'indulto è quella di svuotare le carceri, perché non attuare uno strumento che preveda che l'extracomunitario che ha commesso un reato venga scarcerato solamente a condizione che abbandoni il territorio dello Stato?
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Filippi n. 9/525-bis-A/36, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 565
Votanti 564
Astenuti 1
Maggioranza 283
Hanno votato sì 85
Hanno votato no 479).
Prendo atto che i deputati Marinello e Romele non sono riusciti ad esprimere il proprio voto.
Prendo atto che i successivi ordini del giorno sono stati accettati.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.