Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Discussione della mozione D'Elia ed altri n. 1-00016 sulle iniziative per la moratoria universale delle esecuzioni capitali (ore 17,15).
(Dichiarazioni di voto)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato D'Elpidio. Ne ha facoltà.
DANTE D'ELPIDIO. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Deputato D'Elpidio, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Del Bue. Ne ha facoltà.
MAURO DEL BUE. Io sono tra i firmatari della mozione e avevo preparato un intervento. Purtuttavia, rendendomi conto della situazione, non sono così insensibile da pretendere di svolgere la mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Raisi. Ne ha facoltà.
ENZO RAISI. Rinuncio.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Leoluca Orlando. Ne ha facoltà.
LEOLUCA ORLANDO. Vorrei solo confermare il voto favorevole dei parlamentari dell'Italia dei Valori, sottolineando come il chiarimento del rappresentante del Governo rende molto più facile votare questa mozione.
PRESIDENTE. Constato l'assenza del deputato Gibelli, che aveva chiesto di parlare per dichiarazione di voto: s'intende che vi abbia rinunziato.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Sarò breve, signor Presidente. Non rinuncerò però aPag. 85svolgere ora la mia dichiarazione di voto per onorare l'importanza di questo atto all'ordine del giorno.
Oggi, il Parlamento - ovviamente, a seconda delle valutazioni che ciascuno dà - si è trovato, in due occasioni, ad esprimere un voto di estrema rilevanza, al di là della posizione che si assume in relazione alle questioni affrontate: mi riferisco all'indulto e alla pena di morte che, in qualche modo, è certamente una questione che ha un determinato valore e spessore. È giusto, dunque, lasciare traccia, attraverso una dichiarazione di voto, della posizione favorevole del gruppo dell'Ulivo all'approvazione della mozione presentata, sulla quale il Governo ha proposto alcune riformulazioni.
Credo sia importante ricordare, anche con riferimento alla precedente legislatura, che questo è uno dei pochi temi sul quale il nostro paese ha trovato una convergenza straordinariamente larga. Concordo con il collega Raisi sul fatto che questo è potuto accadere grazie alle forze politiche che hanno saputo apprezzare questi argomenti, ma anche grazie al lavoro che è stato compiuto negli anni passati, quando probabilmente era meno conosciuta ed importante di adesso, dall'associazione Nessuno tocchi Caino. Essa ha avuto la forza e l'intelligenza, su un argomento così importante, di far convergere sensibilità anche diverse su un punto di mediazione che, a mio avviso, va sottolineato, e cioè quello della moratoria, che rappresenta lo strumento attraverso il quale si dà la possibilità a tanti paesi, che magari non vogliono o non sono ancora nelle condizioni politiche di decidere definitivamente di abolire la pena di morte, di interrompere sostanzialmente e materialmente quella che è una delle cose più brutali che possano accadere, cioè togliere la vita per punire qualcuno.
Concludo dicendo che questa è un'ulteriore pagina nobile del nostro Parlamento. Credo, inoltre, che la possibilità che, anche attraverso questa nostra iniziativa, diminuisca ulteriormente il numero dei paesi che praticano la pena di morte, così com'è successo negli ultimi anni, risiede anche in atti che possono apparire marginali in questo momento in cui siamo stanchi a seguito di una giornata di lavoro faticosa, ma che possono, invece, segnare un momento storico importante su un tema che sicuramente dovrà vedere ancora una grande iniziativa, una grande battaglia del Governo italiano, grazie anche alla forza che gli viene data dall'unanimità del Parlamento (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo e de La Rosa nel Pugno).
Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Onorevole Giachetti, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Mantovani. Ne ha facoltà.
RAMON MANTOVANI. Signor Presidente, dispiace dover discutere di questo tema, che è uno dei capisaldi della politica estera italiana nelle relazioni bilaterali con molti paesi, in queste condizioni, ma forse l'andamento dei lavori di questa settimana giustifica questa situazione.
Vi sono molti paesi in cui reati che da noi sono puniti con pochi anni di carcere costano la vita a persone che nel nostro paese sarebbero persino rilasciate. Vi sono paesi in cui l'omosessualità è causa di pena di morte, a differenza del nostro paese, dove non è punita in alcun modo in quanto non costituisce reato e, anzi, è un arricchimento della nostra società. Vi sono undici cosiddette democrazie occidentali nelle quali si continua ad uccidere e vi sono decine e decine di paesi con i quali il nostro paese intrattiene brillanti ed allegre relazioni economiche, senza che mai veramente si ponga questo problema. Innanzitutto, la Cina dove ...
FEDERICO BRICOLO. Comunisti! Regime comunista!
RAMON MANTOVANI. ... cinque mila persone, ogni anno, vengono giustiziatePag. 86davanti ad un pubblico plaudente. Noi consideriamo ciò un segno di gravissima e profondissima inciviltà, e non c'è nessuno in quest'aula che ci possa dare lezioni su questo, perché noi siamo fieri di non usare mai due pesi e due misure, tanto meno su un tema come questo.
Al di là dei punti su cui vi è ampia convergenza in quest'aula, voglio sottolineare che mi sembra coerente e giusta la riformulazione condizionata che ha proposto il Governo riguardo al secondo capoverso del dispositivo, mentre mantengo dei dubbi sulla riformulazione, proposta sempre dal Governo, relativamente al primo capoverso; infatti, o essa è ridondante ed inutile, perché è facoltà del Governo consultare i propri partner su qualsiasi argomento sempre e comunque, oppure contiene un margine di ambiguità. Io, però, mi fido delle parole del sottosegretario Vernetti, delle cui intenzioni non dubito; ma conosco anche la Farnesina, e conosco gli ambasciatori presenti in molte sedi internazionali. Spero, quindi, che il Governo italiano non faccia nuovamente ciò che ha fatto tanti anni fa, cioè non subordini la presentazione di una mozione sulla moratoria ONU al conseguimento di un vasto consenso all'interno dei propri partner, segnatamente dell'Unione Europea. Infatti, se dovessimo parlare dell'asse privilegiato della politica estera italiana con gli Stati Uniti, certamente non presenteremmo mai alcuna mozione di moratoria sulla pena di morte.
In ogni caso, mi affido sia alle parole del sottosegretario Vernetti, sia alla decisione del primo firmatario di questa importantissima mozione, che colgo l'occasione per ringraziare per l'iniziativa e per la passione con la quale ha condotto in tutti questi anni la battaglia su questo tema (Applausi dei deputati dei gruppi di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea e de La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Forlani. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO FORLANI. Signor Presidente, sarò telegrafico nell'annunciare il voto favorevole del gruppo dell'UDC su questa mozione, di cui sono cofirmatario.
Il voto su questa mozione cade proprio in questa giornata intensa, in cui abbiamo discusso e votato l'indulto. A proposito di indulto, si è parlato molto di reintegrazione, di reinserimento sociale e di rieducazione delle persone condannate o che abbiano commesso delitti. La pena di morte è proprio quel tipo di sanzione che non consente più alcuna possibilità di reintegrazione e recupero.
In tutto il mondo, ormai, è diffusa una tendenza, una consapevolezza della necessità di superare questa forma di barbarie, che costituisce un residuo del passato. Molti paesi hanno abolito la pena di morte negli ultimi anni o da diversi anni non la applicano più, perché non praticano più le esecuzioni.
Penso che una risoluzione approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, nel senso auspicato dalla mozione, possa costituire un incentivo tanto per le coscienze, per i popoli, per i movimenti e le forze politiche, quanto per i Governi e i paesi che non hanno ancora abolito la pena di morte, affinché maturi la convinzione della necessità di abbandonare questa forma così crudele di sanzione (Applausi dei deputati dei gruppi dei Popolari-Udeur e de La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Mantini rinuncia a svolgere la sua dichiarazione di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ruggeri. Ne ha facoltà.
RUGGERO RUGGERI. Colleghi, chiedo solo di sottoscrivere la mozione e mi associo alle considerazioni svolte dal collega Mantovani.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Santelli. Ne ha facoltà.
JOLE SANTELLI. Presidente, non abuserò della sua cortesia e della pazienza dei colleghi, però credo sia importante che aPag. 87tutti i gruppi siano chiari l'intento di questa mozione e l'impegno che il Governo sta assumendo.
Oggettivamente, apprezzo lo sforzo politico e personale del sottosegretario Vernetti, fra l'impegno a cui viene chiamato dal Parlamento e le posizioni, forse più burocratiche, evidentemente espresse nella risposta ministeriale.
L'impegno è chiaro. Esso assume due posizioni: la prima è quella di considerare la fase intermedia di moratoria come un elemento utile per addivenire ad una soluzione conclusiva; la seconda ricorda il fatto che, nel 1999, il passaggio del testimone, così come viene definito, dall'Italia all'Unione europea per la promozione di questa battaglia non ha conseguito i risultati che si immaginava di raggiungere.
A questo punto, passati tanti anni, è giusto e legittimo che il Governo italiano assuma una posizione individuale, seppur nella consultazione necessaria e corretta dei partner europei; ma non si può rinunciare ad una battaglia definita.
Mi rendo conto che il Governo, per assumere una posizione di tal genere all'interno dell'Unione europea, ha anche la necessità di un impegno pesante e preciso da parte delle forze politiche, e a questo impegno anche Forza Italia richiama questo Governo (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Cioffi. Ne ha facoltà.
SANDRA CIOFFI. Signor Presidente, non posso fare a meno di sottolineare che il nostro gruppo non solo ha sottoscritto questa mozione, ma ci crede fermamente. Infatti, riteniamo che il nostro paese, la cui Costituzione prevede che l'Italia è contro la pena di morte, deve essere in prima linea dal punto di vista internazionale affinché la pena di morte sia eliminata nei 54 paesi che ancora la prevedono.
Intendo ringraziare il deputato D'Elia, che da tanti anni si batte per questo, e mi auguro che tutto il Parlamento sia unito affinché questa moratoria riceva il voto favorevole da parte di tutti i colleghi.
PRESIDENTE. Ringrazio l'onorevole Casini che ha rinunciato alla sua dichiarazione di voto, associandosi a quella svolta dall'onorevole Forlani.
Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.