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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Chiusura degli uffici postali di Melezzole ed Acqualoreto in provincia di Terni - n. 2-00080)
PRESIDENTE. L'onorevole Capotosti ha facoltà di illustrare l'interpellanza Fabris n. 2-00080 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 4), di cui è cofirmatario.
GINO CAPOTOSTI. Signor Presidente, vista l'ora tarda, mi rimetterei alla risposta Governo. Il testo dell'interpellanza urgente è pubblicato, e pertanto interverrò in sede di replica.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la difesa, Marco Verzaschi, ha facoltà di rispondere.
MARCO VERZASCHI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, in relazione all'atto parlamentare in esame, si ritiene utile rammentare che gli aspetti organizzativo-gestionali di Poste italiane spettano agli organi statutari della società medesima, che individua il tipo e il numero delle risorse ritenute necessarie a garantire il rispetto degli obblighi connessi alla fornitura del servizio universale assicurando, nel contempo, una gestione economica equilibrata.
Ai sensi della vigente normativa - decreto legislativo n. 261 del 1999, come modificato dal decreto legislativo n. 384 del 2003 -, al Ministero delle comunicazioni, quale autorità di regolamentazione del settore postale, spetta il compito di vigilare affinché i predetti obblighi del servizio universale siano rispettati.
Nel passato, tale attività è stata prevalentemente finalizzata ad accertare che la qualità del servizio erogato da Poste italiane fosse rispondente ai parametri previsti nel contratto di programma che, in particolare, stabiliva gli obiettivi del recapito del corriere postale: prioritario, ordinario, posta registrata e pacchi ordinari; ed a tale proposito le verifiche effettuate hanno consentito di accertare in modo puntuale il raggiungimento o meno degli standard fissati.
Una parallela efficace azione di controllo relativamente all'accesso alla rete postale non è stata e non è ancora possibile, stante l'indeterminazza dei criteri stabiliti in proposito sia a livello comunitario sia a livello di normativa nazionale di recepimento.
L'obbligo di fornire il servizio universale in tutti i punti del territorio secondo criteri di ragionevolezza, come previsto dall'articolo 3 del decreto legislativo n. 261 del 1999, infatti, pur con l'individuazione delle particolari situazioni delle isole minori e delle zone rurali e montane, di cui al decreto legislativo n. 384 del 2003, si è dimostrato non idoneo a consentire una oggettiva valutazione della diffusione e della razionale localizzazione sul territorio nazionale dei punti di accesso alla rete postale e, in particolare, degli uffici postali.
È, pertanto, intendimento del ministro - come da lui stesso comunicato nel corso della recente audizione presso l'VIII Commissione - prevedere, non solo nel contratto di programma 2006-2008 attualmente in corso di definizione, ma anche in provvedimenti ad hoc, impegni più stringenti per la società in termini di qualità, utilizzando indicatori, oltre che per iPag. 102tempi di recapito della corrispondenza, anche per la diffusione e l'accessibilità degli uffici postali sul territorio.
In tale ottica, viene riconosciuta l'opportunità di promuovere un confronto su base territoriale con la stessa società Poste italiane ed i rappresentanti delle istituzioni locali e dell'utenza, al fine di individuare soluzioni che, pur tenendo conto del mantenimento dell'equilibrio economico, risultino adeguate all'esigenza dell'utenza nei diversi contesti e situazioni locali.
Nel nuovo contratto di programma, si intende implementare il principio dell'efficienza del servizio postale senza intaccare la capillare diffusione della rete postale, con specifico riguardo ai centri più piccoli ed alle aree disagiate, ritenendo che le chiusure di uffici non vadano acriticamente accettate quali misure di efficientamento economico e che, al contrario, il risparmio atteso potrebbe non verificarsi. Il contratto di programma in elaborazione prevede che gli interventi di chiusura degli uffici e di rimodulazione degli orari di apertura al pubblico dovranno essere preventivamente sottoposti al parere delle autorità locali.
Quanto alla specifica situazione di cui è fatto cenno nell'atto ispettivo in esame, si fa presente che la chiusura dell'ufficio di Acqualoreto, presso il quale risultava applicato un operatore polivalente, stante l'esiguo numero delle operazioni effettuate quotidianamente, rientra nel quadro delle chiusure programmate e comunicate dalla società Poste italiane da realizzare già nel corso del 2005. Tale chiusura, tuttavia, è stata bilanciata con un ripristino del normale orario giornaliero di apertura dell'ufficio di Morre, distante circa un chilometro e mezzo da Acqualoreto, che precedentemente operava solo quattro giorni a settimana nel periodo estivo e cinque giorni in quello invernale.
L'ufficio postale di Mellezzole, anch'esso attivo con un operatore polivalente, è stato interessato da una rimodulazione dell'orario di servizio, passando da un'apertura quotidiana di due ore e trenta minuti ad una di due giorni a settimana rispettando, però, il normale orario di sei ore.
Le iniziative predette sono state comunicate, stando a quanto riferito dalla società Poste italiane, alle amministrazioni locali interessate.
PRESIDENTE. L'onorevole Capotosti ha facoltà di replicare.
GINO CAPOTOSTI. Signor Presidente, sono soddisfatto della risposta del Governo, in particolare nell'apprendere che si opera la revisione di un criterio generale, quello del rapporto in essere tra eticità dell'attività economica di un ente pubblico e cittadino.
Il casus belli trattato verteva su centri minori, centri limitrofi, centri difficili da raggiungere, popolati largamente da gente anziana e in difficoltà logistica, per cui con ancor più soddisfazione apprendo che si è provveduto a ripristinare il servizio.