Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Ritardo nella realizzazione dell'intesa di programma Cnr-Mism sottoscritta nel 1988 con riferimento all'area della ricerca di Catania - n. 2-00081)
PRESIDENTE. L'onorevole Licandro ha facoltà di illustrare la sua interpellanza urgente n. 2-00081 (Vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 5).
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente, rinuncio ad illustrarla e mi riservo di intervenire in sede di replica.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per gli affari regionali e le autonomie locali, Pietro Colonnella, ha facoltà di rispondere.
PIETRO COLONNELLA, Sottosegretario di Stato per gli affari regionali e le autonomie locali. Signor Presidente, fornirò una risposta breve, data l'ora, ma spero esauriente.Pag. 103
In relazione alla questione posta dagli onorevoli Licandro, Sgobio, Diliberto e Tranfaglia, si ritiene opportuno precisare che gli interventi edilizi previsti nell'ambito dell'intesa di programma MIUR-CNR, per quanto riguarda la sede dell'area della ricerca di Catania e l'Istituto per la microelettronica e i microsistemi del CNR, prevedono la riunificazione di tutte le attività scientifiche del CNR aventi sede in Catania in un unico insediamento in zona ASI (area sviluppo industriale), su un terreno che il CNR ha acquistato nel luglio del 2001 dal consorzio per l'area di sviluppo industriale, in contrada Palma o Pantano d'Arci. L'edificazione dell'area di ricerca di Catania sul predetto terreno è stata deliberata dal consiglio direttivo del CNR in data 23 aprile 2003.
Per tale realizzazione è già stata eseguita la progettazione definitiva riguardante l'insediamento dell'istituto IMM e, nel giugno 2004, è stato siglato un protocollo d'intesa tra il comune di Catania ed il CNR, volto ad agevolare la realizzazione dell'intervento ed a disciplinare la reciproca collaborazione.
Il quadro economico per l'intervento previsto, comprendente la sede dell'area della ricerca e dell'istituto IMM, è pari a circa 15,7 milioni di euro, interamente a carico del MIUR.
Gli interventi per l'area della ricerca di Catania sono collocati in un quadro di interventi più ampio, che riguarda tutte le aree di ricerca del Mezzogiorno interessate (Bari, Lecce, Catania, Napoli e Sassari), con un impegno complessivo di circa 118,7 milioni di euro, di cui circa 108,2 a carico del MIUR e circa 10,5 a carico del CNR.
Alla data del 30 settembre 2005, le somme spese complessivamente per interventi di edilizia ammontano a circa 46 milioni di euro, di cui circa 35,5 sostenuti dal MIUR e circa 7,5 sostenuti dal CNR.
L'intesa di programma MIUR-CNR prevede come scadenza il 31 dicembre 2006 per gli interventi relativi all'edilizia. Pertanto, si rende necessario procedere ad una rimodulazione dell'intesa, non risultando possibile concludere gli interventi per quella data. Tale rimodulazione dovrà essere formulata a seguito di specifiche convenzioni tra i diretti interessati (MIUR, CNR, regione e comune).
In particolare, nel caso dell'area di ricerca di Catania potrebbe essere promossa una conferenza dei servizi, propedeutica alla stipula della suddetta convenzione, già nel mese di ottobre prossimo venturo.
PRESIDENTE. L'onorevole Licandro ha facoltà di replicare.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente, la questione che abbiamo sottoposto all'attenzione del Governo rappresenta una delle solite ed ordinarie vicende di ritardi di cui è costellata la storia di questo paese. Tale vicenda, come risulta dal testo dell'interpellanza che abbiamo sottoposto al Governo, nasce nel 1988: si tratta dell'accordo fra il CNR e l'allora Ministero per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno. La vicenda è lunga, signor sottosegretario: sono passati circa vent'anni e, come si evince anche dalla sua risposta, siamo ancora lontani dalle conclusioni.
Manifesto preoccupazioni, che ovviamente non riguardano responsabilità del Governo in carica, perché gli anni sono trascorsi invano, su uno dei punti cruciali attraverso cui passa lo sviluppo, la competitività del paese e lo sviluppo del Mezzogiorno. La realizzazione dell'area della ricerca di Catania - la nona città d'Italia: parliamo, quindi, di una realtà importante - si inquadra nel più generale accordo per il potenziamento delle strutture di ricerca del CNR.
Ricordiamo pure che nell'aprile scorso, quindi pochi mesi fa, è stato firmato un protocollo d'intesa tra il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, la regione Sicilia ed il CNR proprio per dare maggiore spinta al potenziamento di infrastrutture e di personale. Anche questi mesi, tuttavia, sono trascorsi invano. Credo che questo Governo debba fare qualcosa di più che usare un condizionale e promuovere una conferenza dei servizi su una questione - ripeto - centrale nel programma di Governo.Pag. 104
Le ragioni dell'investimento nella ricerca credo debbano costituire una delle priorità non del ministero competente, ma di questo Governo. Lo ripeto, è una questione a cui teniamo enormemente: attraverso la ricerca passa lo sviluppo e la competitività del paese, ma soprattutto nel sud, nel meridione, puntare ed investire nella ricerca significa anche qualcos'altro, significa attenuare i ritardi di un'enorme parte del paese, importante sul piano economico. Tale problema risulta, ovviamente, ancora più aggravato in una dimensione di globalizzazione e di delocalizzazione della produzione.
Signor sottosegretario, se vogliamo rilanciare lo sviluppo e l'occupazione nel sud, dobbiamo intervenire con forza e determinazione, attraverso il potenziamento della ricerca. Soltanto se si crea un circolo virtuoso - e, quindi, un rapporto forte tra lo Stato, il Governo, le regioni, gli enti locali, l'università e gli enti di ricerca -, è possibile mantenere in quei territori la produzione. Se facciamo in modo che il sistema produttivo possa, attraverso la ricerca, mettere radici nel territorio, noi produrremo sviluppo ed occupazione, e i fenomeni della delocalizzazione della produzione saranno quanto meno attenuati.
È cosa nota a questo Governo che in Sicilia, ma anche in altre parti del Mezzogiorno d'Italia, i distretti industriali si siano sostanzialmente «squagliati»; questo perché è mancato un intervento forte dello Stato e del Governo nell'ambito della ricerca scientifica. Lei sa benissimo quanto siamo lontani dai parametri di Lisbona e, purtroppo questa è, l'eredità che il precedente Governo ha lasciato sul campo al nuovo ministro: è necessario mettere ordine nel CNR perché, al di là del suo auspicio, signor sottosegretario, non si capisce proprio più nulla. Chi conosce e vive le dinamiche e le vicende del CNR sa che negli ultimi mesi, dalla campagna elettorale al primo periodo di insediamento delle istituzioni, di questo Parlamento e del nuovo Governo, vi è stato un vero e proprio assalto alla diligenza!
Bisogna, pertanto, rimettere ordine nel CNR, il che non significa porre in essere nuove riforme, perché l'ente non se lo può permettere (non sopporterebbe un'altra riforma), bensì capire come oggi tale struttura viene diretta. Occorre, soprattutto, capire quali sono le responsabilità e a chi sono imputabili, dove sono ancora riscontrabili intralci, ostacoli, nonché quella palude che ancora frena la realizzazione della ricerca. Ciò significherebbe anche nuovi posti di lavoro, quindi più ricercatori in Sicilia e nel sud in generale.
Dunque, mi ritengo soddisfatto della dichiarazione di intenti, ma vedremo cosa accadrà. Intanto, auspico, anche a nome del mio partito, che il Ministero dell'università e della ricerca non subisca tagli. È un settore strategico della vita del paese, anche in termini di prospettive per tanti giovani ricercatori, che non si può permettere dei tagli, qualunque sia il Governo in carica, qualunque sia la maggioranza che lo sostiene.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.