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Discussione del disegno di legge S. 741, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 223 del 2006: Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale (approvato dal Senato) (A.C. 1475).
PRESIDENTE. Dà lettura di un messaggio di rettifica del testo del provvedimento trasmesso dal Senato (vedi resoconto stenografico pag. 1).
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
RICCARDO MILANA (Ulivo), Relatore per la V Commissione. Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione, nel testo trasmesso dal Senato, è coerente con gli indirizzi di politica economica e finanziaria delineati nel DPEF, sottolinea il carattere strutturale degli interventi previsti; richiamate inoltre le principali misure recate dal titolo I del decreto-legge, volte a promuovere, nel generale interesse dei consumatori ma senza alcun intento punitivo per le categorie interessate, la liberalizzazione di taluni settori produttivi, dà conto delle disposizioni previste dal titolo II, finalizzate a consentire la ripresa degli interventi infrastrutturali, nonché il sostegno della famiglia e la razionalizzazione della spesa pubblica. Rilevato, infine, che le esaurienti risposte fornite dal Governo in Commissione hanno fugato i dubbi adombrati circa la copertura finanziaria del provvedimento d'urgenza, ne auspica la sollecita conversione in legge.
LAURA FINCATO (Ulivo), Relatore per la VI Commissione. Rileva che il provvedimento d'urgenza in discussone si inserisce in un più ampio disegno di riforma che vede il Governo impegnato nella lotta all'elusione ed all'evasione fiscale, nel contenimento dei consumi intermedi ed in una politica di liberalizzazione, che auspica venga estesa anche ad altri settori strategici per lo sviluppo dell'economia, osservando che da esso si attendono benefici effetti per la competitività del sistema produttivo e riflessi positivi per la finanza pubblica.
PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica.
MARIA TERESA ARMOSINO (FI). Osservato che l'urgenza con la quale il Governo ha varato il decreto-legge in esame, dovuta alla necessità di risanare un presunto deficit dei conti pubblici ereditato dal precedente Esecutivo, lo ha indotto a commettere un grave errore in materia di imposta sul valore aggiunto relativa agli immobili, al quale il Governo ha dovuto prontamente porre rimedio, lamenta che non è stato seguito il metodo della concertazione con le categorie professionaliPag. IVinteressate dal provvedimento. Adombra quindi il dubbio che le misure di liberalizzazione siano in realtà volte a favorire settori commerciali politicamente vicini alla maggioranza, paventando peraltro che non risulteranno idonee a conseguire gli obiettivi prefissati.
SIMONE BALDELLI (FI). Parlando per un richiamo agli articoli 8 e 11 del regolamento, prospetta l'opportunità di sospendere la seduta, atteso che non sono presenti in aula i segretari di Presidenza.
PRESIDENTE. Precisato che è presente in aula il deputato D'Elia, assicura che sarà garantita quanto prima anche la presenza di un altro segretario di Presidenza.
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Espresso preliminarmente un giudizio critico sulle deroghe allo statuto del contribuente contenute nel provvedimento d'urgenza in discussione, lamenta, in particolare, l'inadeguatezza delle misure destinate alle politiche per la famiglia. Sottolinea quindi l'aumento dell'imposizione tributaria derivante dal nuovo sistema di detraibilità, nonché l'eccessivo aggravio degli adempimenti burocratici per le imprese, che non produrranno, a suo giudizio, gli auspicati benefici in termini di lotta all'evasione e all'elusione fiscale.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Lamenta infine i numerosi errori contenuti nel testo del provvedimento, frutto dell'eccessiva fretta con la quale è stato elaborato.
GIUSEPPE TREPICCIONE (Verdi). Osservato che le misure recate dal provvedimento d'urgenza in discussione hanno carattere strutturale, ritiene che gli interventi di liberalizzazione - sui quali esprime un giudizio positivo - contribuiranno a tutelare gli interessi dei consumatori, favorendo, tra l'altro, l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Esprime inoltre soddisfazione per le modifiche apportate all'articolo 22 nel corso dell'iter al Senato, che esclude gli enti parco, già fortemente penalizzati dalle ultime leggi finanziarie, dalla prevista riduzione delle spese di finanziamento, pur manifestando rammarico per le misure recate dagli articoli 27 e 29, che indirettamente si riflettono sulla gestione dei medesimi enti.
Rilevato infine che il decreto-legge in esame si inserisce a pieno titolo nelle linee indicate dal programma di Governo e dal DPEF, ritiene che esso rappresenti un primo segnale di discontinuità circa le priorità e gli obiettivi per rilanciare l'economia italiana.
GIANFRANCO CONTE (FI). Lamenta che il provvedimento d'urgenza in discussione non è stato adeguatamente approfondito nelle Commissioni di merito, che si sono limitate a prendere atto del testo trasmesso dal Senato.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
GIANFRANCO CONTE (FI). Nel ritenere altresì che le misure di liberalizzazione recate dal decreto-legge, segnatamente quelle relative ai panificatori ed alla vendita dei farmaci, penalizzino le piccole imprese, senza colpire minimamente gli interessi dei grandi gruppi industriali, sottolinea che le disposizioni di carattere fiscale presentano errori di valutazione e sono ampiamente sottostimate.
MAINO MARCHI (Ulivo). Sottolinea l'efficacia e la coerenza degli interventi previsti dal provvedimento d'urgenza in discussione, che tiene conto, tra l'altro, del fatto che interventi strutturali e lotta all'evasione fiscale sono cardini del risanamento dell'economia. Manifesta, quindi, un orientamento favorevole al decreto-legge in esame.
Pag. VANTONIO MAZZOCCHI (AN). Osserva che il decreto-legge in discussione appare contrassegnato da misure contraddittorie ed inefficaci, segnatamente in materia di lotta all'evasione fiscale.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 14,10, è ripresa alle 15,10.