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Si riprende la discussione.
ANDREA RICCI (RC-SE). Osservato che il decreto-legge in discussione appare coerente con gli indirizzi di politica economica e finanziaria enunciati nel programma di Governo dell'Unione, sottolinea che esso rappresenta il primo passo verso un risanamento economico ispirato all'equità. Espresso apprezzamento, quindi, per le modifiche apportate dal Senato al testo originario in materia di sicurezza sul lavoro e di regime fiscale delle stock option, auspica che il Governo, in occasione della prossima legge finanziaria, individui soluzioni idonee per evitare che il necessario contenimento della spesa pubblica incida pesantemente su settori strategici, quali l'università e la ricerca scientifica. Nell'esprimere infine un giudizio in larga misura positivo sulle misure per favorire lo sviluppo, auspica l'attuazione di una politica industriale ispirata ai principi di una nuova programmazione democratica.
RAFFAELE FITTO (FI). Richiamati i profili di dubbia legittimità costituzionale del provvedimento d'urgenza in discussione, oggetto di un'apposita questione pregiudiziale presentata da deputati della sua parte politica, lamenta l'atteggiamento contraddittorio e strumentale assunto, in particolare, dalle amministrazioni regionali, che, a differenza di quanto avvenuto nella scorsa legislatura, non lamentano evidenti violazioni della propria sfera di autonomia; stigmatizzato inoltre il mancato ricorso, da parte del Governo, al metodo della concertazione e ad un aperto confronto parlamentare al fine di avviare processi di liberalizzazione giudicati peraltro di portata assai limitata, manifesta un orientamento nettamente contrario alla conversione in legge del decreto-legge in esame.
ALESSANDRO FORLANI (UDC). Espressa preoccupazione per le conseguenze derivanti, per la ripresa economica del Paese, dall'attuazione del decreto-legge in discussione, che giudica vessatorio e di stampo repressivo, ritiene che le prospettate misure di contrasto dei fenomeni dell'evasione e dell'elusione fiscale siano ispirate ad una deprecabile logica pregiudizialmente ostile ai lavoratori autonomi ed ai piccoli e medi imprenditori.
ROSA SUPPA (Ulivo). Osservato che la gravità della situazione economica del Paese ha reso necessario il varo di un decreto-legge per definire interventi innovativi in grado di favorire la ripresa dell'economia nazionale, auspica una riforma degli ordini professionali.
ELIAS VACCA (Com.It). Rilevato preliminarmente che il provvedimento d'urgenza in discussione - sul cui disegno di legge di conversione preannunzia il voto favorevole del suo gruppo - prevede, in primo luogo, una serie di condivisibili misure volte a condurre un'efficace lotta all'elusione ed all'evasione fiscale, ritiene che gli interventi su determinate categorie economiche non possano che determinare un vantaggio per i consumatori.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
ELIAS VACCA (Com.It). Esprime quindi perplessità su talune disposizioni,Pag. VIsegnatamente in materia di accesso alla pubblicità, di tracciabilità fiscale e di pagamento delle spese di giustizia, preannunziando, al riguardo, la presentazione di ordini del giorno.
GIUSEPPE OSSORIO (IdV). Osserva che le misure di liberalizzazione contenute nel provvedimento d'urgenza in discussione derivano, tra l'altro, dalla necessità di adempiere ad obblighi assunti dall'Italia in sede europea e si inscrivono in un più ampio processo di liberalizzazione finalizzato al rilancio del sistema economico nazionale. Nel condividere le misure per la lotta all'evasione ed all'elusione fiscale, con particolare riferimento al sistema delle deducibilità, paventa invece i rischi sottesi ad alcune norme di contenimento della spesa pubblica, segnatamente per quanto riguarda i finanziamenti alle università.
ROBERTO COTA (LNP). Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione persegue solo formalmente l'obiettivo della liberalizzazione dei servizi, mentre in realtà genera nuove situazioni di oligopolio o monopolio, sottolinea che le sue disposizioni danneggiano in particolare la categoria degli avvocati, con effetti perniciosi anche per il diritto alla difesa dei cittadini e per l'istituto del gratuito patrocinio. Preannunzia quindi una ferma opposizione a tutte le misure recate dal decreto-legge in esame.
ANDREA LULLI (Ulivo). Nel giudicare infondati i rilievi critici formulati da esponenti dell'opposizione al decreto-legge in discussione, sottolinea l'efficacia e la coerenza delle disposizioni da esso recate, finalizzate, senza alcun intento punitivo per le categorie interessate, alla necessaria liberalizzazione di taluni settori produttivi e, in generale, a superare la fase di stallo dell'economia italiana.
GASPARE GIUDICE (FI). Nel lamentare la gravità del metodo adottato reiteratamente dal Governo, il cui sistematico ricorso alla decretazione d'urgenza su materie di particolare rilevanza e delicatezza svilisce le prerogative del Parlamento e in particolare della Camera dei deputati, osserva che le disposizioni recate dal decreto-legge in discussione incidono negativamente sul tessuto economico e sociale del Paese. Preannunzia, quindi, l'orientamento contrario dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione ove non fossero accolte le proposte emendative presentate.
TOMMASO PELLEGRINO (Verdi). Nel ritenere che l'attuazione del provvedimento d'urgenza in discussione, sul quale il suo gruppo esprime un giudizio positivo, consentirà l'avvio di un concreto processo di modernizzazione del Paese, manifesta particolare apprezzamento per l'attenzione prestata alle esigenze di famiglie, donne e giovani; osservato, inoltre, che gli inqualificabili atti di violenza compiuti da esponenti di talune categorie professionali non hanno favorito la concertazione, richiama le condivisibili misure per la promozione della concorrenza, la tutela dei consumatori e la liberalizzazione di settori produttivi. Invita infine l'Esecutivo a mostrare particolare sensibilità alle esigenze della scuola, delle università, nonché delle piccole e medie imprese.
MAURIZIO LEO (AN). Paventati i deleteri effetti derivanti dagli interventi previsti in tema di aliquote IVA e, soprattutto di fiscalità sugli immobili, osserva che le modificazioni apportate dal Senato al testo del provvedimento d'urgenza in discussione hanno ingenerato ulteriore confusione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
MAURIZIO LEO (AN). Rilevato, inoltre, che le richiamate disposizioni si pongono in contrasto con la vigente disciplina europea, lamenta il sostanziale incremento della pressione tributaria che grava sulle imprese. Ritiene infine vessatorie e controproducentiPag. VIIle misure prospettate al fine di contrastare l'evasione fiscale di talune categorie professionali.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
EMILIA GRAZIA DE BIASI (Ulivo). Osservato che le misure previste dal provvedimento d'urgenza in discussione rispondono ad esigenze profondamente avvertite nel Paese, ritiene che la politica economica del Governo debba privilegiare la promozione della cultura.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Pur concordando sulla necessità di procedere ad una politica di liberalizzazioni, superando le resistenze delle corporazioni e privilegiando gli interessi dei cittadini, giudica contraddittorie e sbagliate le misure recate dal decreto-legge in esame; lamenta quindi il fatto che il provvedimento d'urgenza in discussione, nel corso dell'iter al Senato, sia stato modificato a seguito delle proteste e dei conseguenti accordi raggiunti con alcune categorie professionali, osservando che un efficace piano di liberalizzazioni dovrebbe includere anche il settore energetico e quello delle ferrovie.
FRANCESCO NAPOLETANO (Com.It). Esprime l'orientamento favorevole del suo gruppo al provvedimento d'urgenza in discussione, che risulta coerente con gli indirizzi di politica economica del Governo, pur rammaricandosi per la sostanziale impossibilità di introdurvi ulteriori miglioramenti. Rilevato che le disposizioni in esame consentiranno di superare le procedure di infrazione avviate in sede europea, osserva che il ricorso alla decretazione d'urgenza è giustificato dalla grave situazione dei conti pubblici, il cui risanamento viene perseguito dal Governo coniugandolo a misure per il rilancio dello sviluppo economico. Sottolinea infine che le misure di liberalizzazione contenute nel provvedimento d'urgenza consentiranno di migliorare l'efficienza dei servizi e di ridurne i costi per i cittadini.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Rilevato che la preannunziata posizione della questione di fiducia sul provvedimento d'urgenza in discussione dimostra ancora una volta la scarsa considerazione del Governo nei confronti dell'istituzione parlamentare, lamenta l'impostazione statalista delle previste misure fiscali, che penalizzeranno, in particolare, le piccole imprese. Nel ritenere altresì che le disposizioni in esame accentueranno il clima di sfiducia nei contribuenti, osserva che l'evasione fiscale potrebbe essere più opportunamente contrastata attraverso la semplificazione degli adempimenti e la riduzione delle complessiva pressione tributaria.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Nel sottolineare, inoltre, che le misure di liberalizzazione avrebbero dovuto essere più coerenti ed estese anche a settori della pubblica amministrazione, stigmatizza il clamoroso ripensamento del Governo in merito alla possibilità di cumulo delle licenze per il servizio taxi.
CARLO COSTANTINI (IdV). Pur manifestando perplessità su talune disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in discussione, ne giudica condivisibili l'impianto e le finalità: ritiene, infatti, che esso rappresenti un vero e proprio punto di svolta dal quale prenderà avvio una fase di recupero del ritardo accumulato dall'economia italiana rispetto a quelle degli altri paesi europei. Manifestato, quindi, apprezzamento per la disponibilità mostrata dal Governo a dialogare con i rappresentanti delle categorie interessate dal decreto-legge, esprime rammarico per l'eccessiva cautela relativamente all'ambito di applicazione delle liberalizzazioni dei servizi pubblici ed auspica che il Governo dia un segnale forte in tale direzione.
FRANCO ADDOLORATO GIACINTO NARDUCCI (Ulivo). Sottolinea che il provvedimentoPag. VIIId'urgenza in discussione segna una vera e propria inversione di tendenza, introducendo misure di liberalizzazione per far fronte alla perdita di competitività del Paese e consentire un aumento del tasso di occupazione. Evidenziata altresì l'importanza delle disposizioni finalizzate alla lotta all'evasione fiscale, che potranno consentire un alleggerimento della generale pressione tributaria, esprime l'orientamento favorevole dei deputati del suo gruppo eletti nella circoscrizione Estero, pur auspicando la correzione, in sede di legge finanziaria, dalla norma di cui al comma 22, lettere a) e b), dell'articolo 36 del decreto-legge.
GIULIA COSENZA (AN). Lamenta il carattere parziale e frammentario del provvedimento in discussione, peraltro inopportunamente adottato con lo strumento della decretazione d'urgenza e senza un'adeguata concertazione con le parti sociali. Rilevato inoltre che il decreto-legge in esame tende a penalizzare il risparmio, sottolinea la necessità di adottare un programma organico a sostegno della competitività del Paese.
SALVATORE IACOMINO (RC-SE). Osserva che, in coerenza con il programma elettorale dell'Unione, il provvedimento d'urgenza in discussione reca disposizioni volte a coniugare rigore e sviluppo, in un contesto di equità sociale; rileva inoltre che le prospettate misure di liberalizzazione consentiranno di garantire un'effettiva tutela dei consumatori ed un proficuo incremento della domanda interna e contribuiranno a rendere più efficace la strategia di contrasto dell'evasione fiscale. Esprime tuttavia preoccupazione per gli effetti di distorsione della concorrenza che potranno derivare dall'attuazione dell'articolo 13, preannunziando, al riguardo, la presentazione di appositi ordini del giorno.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede se sia prevista una sospensione della seduta.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 21,30.
La seduta, sospesa alle 20,55, è ripresa alle 21,30.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI