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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Condizioni di vita dei detenuti all'interno del carcere di Rebibbia e delle altre carceri italiane - n. 3-00183)
PRESIDENTE. L'onorevole Mura ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00183 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
SILVANA MURA. Signor Presidente, onorevole ministro della giustizia, alla luce delle mie recenti visite al carcere femminile di Rebibbia e considerate le inumane condizioni di vita delle detenute, chiedo quali provvedimenti si intendano assumere a livello strutturale per risolvere questa situazione, tanto più dopo l'approvazione del provvedimento di indulto che ridurrà di circa 20 mila unità la popolazione carceraria e darà quindi modo al ministero di provvedere almeno ai lavori più urgenti di edilizia carceraria.
In particolare, però, intendo chiedere al ministro - l'avevo fatto anche in un intervento durante la discussione del provvedimento dell'indulto - quale piano organico intenda adottare affinché non si ripeta più che quasi sessanta bambini siano detenuti con le loro madri, bambini del tutto innocenti, da zero a tre anni...
PRESIDENTE. Grazie. È esaurito il tempo a sua disposizione, ma la formulazione dei quesiti era chiarissima: potrà poi intervenire nuovamente in sede di replica.
Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, per quanto riguarda la parte della sua interrogazione che si riferisce alle questioni cui ha già fatto cenno, sia nell'illustrazione sia nella replica, l'onorevole De Corato, voglio soltanto utilizzare questa occasione per chiarire, urbi et orbi, che la diminuzione degli stanziamenti per gli enti locali è venuta da parte del Governo precedente, non certamente da parte del Governo di cui io faccio parte. Faccio tale premessa per chiarezza.
In ordine a quanto affermato dall'onorevole Mura, riferendosi alle problematiche riguardanti l'istituto penitenziario di Roma Rebibbia, sezione femminile, il direttore del carcere immediatamente da me interpellato ha comunicato quanto riferisco in quest'aula.
Non risulta sia stata rilevata la presenza di parassiti. Le detenute possono accedere alle docce per l'intera giornata, non risultano affette da AIDS conclamato nei reparti comuni; si è verificato in primaveraPag. 200scorsa solo un caso di varicella che è stato adeguatamente monitorato. Non corrisponde al vero il fatto che vi sia acqua nei filtri delle celle. Il carico elettrico poi, determinato dall'eventuale uso di ventilatori nelle celle, non potrebbe essere tollerato dall'impianto generale.
A questo proposito, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha ritenuto opportuno evidenziare che l'eventuale installazione di ventilatori nelle camere detentive potrebbe confliggere con le esigenze di sicurezza.
Con riferimento, inoltre, al problema del sovraffollamento dell'istituto (voglio anche dire all'onorevole Mura che, proprio oggi, sono uscite quattro mamme con bambini ed è l'effetto del provvedimento di indulto, in questo caso, spero in positivo), evidenzio che, a fronte di una capienza tollerabile di 461 detenute, risultano allo stato presenti 403 recluse.
Per quanto attiene allo specifico quesito posto dall'interrogante, rappresento che, di recente, è pervenuta al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria una nota a firma del provveditorato generale del Lazio relativa a presunte e gravi disfunzioni concernenti la situazione detentiva di una detenuta e più in generale per quanto riguarda le condizioni igienico-sanitarie denunciate nell'articolo pubblicato sul settimanale l'Espresso.
Poiché il provveditore ha immediatamente disposto la verifica della veridicità di quanto prospettato nel suddetto articolo, mi riservo di avviare ulteriori procedure atte ad accertare, attraverso varie iniziative, quali siano, con i sopralluoghi, gli effetti di questo accertamento.
Quanto all'auspicio dell'onorevole Mura, circa la pronta adozione di adeguate misure per migliorare le condizioni di vita all'interno delle carceri italiane, in questa sede non posso che ribadire gli impegni assunti al riguardo in occasione dell'istruzione che ho avviato quando ho parlato relativamente alle linee programmatiche del mio dicastero nelle Commissioni delle Camere. Mi riferisco, in particolare, all'impegno di reperire mezzi e risorse materiali e professionali per far fronte alle esigenze dei detenuti, nonché per potenziare le offerte trattamentali e misure alternative alla detenzione.
Infine, quanto all'effettività dei diritti delle persone detenute, mi impegno a dare piena attuazione al regolamento di esecuzione dell'ordinamento penitenziario, investendo nella ristrutturazione degli istituti penitenziari le risorse economiche necessarie.
PRESIDENTE. La deputata Mura ha facoltà di replicare.
SILVANA MURA. Signor Presidente, è chiaro che non posso dichiararmi soddisfatta della risposta.
Vorrei precisare quanto ho inteso segnalare in sede di illustrazione dell'interrogazione: esiste una legge che prevede misure alternative per la detenzione delle madri detenute, ma di fatto risulta disattesa. Questo volevo farle presente! Non chiedevo come liberare queste madri con i bambini!
Vi sono bambini da zero a tre anni che sono reclusi insieme alle proprie madri. Ho visitato le carceri e le parole che pronunciano questi bambini non fanno sicuramente onore ad un paese civile: oltre a dire «mamma» e «pappa», questi bambini dicono «aria», «guardia». Vi è già una legge a tale riguardo; occorrerebbe solo l'applicazione della medesima per adottare misure diverse.
Spero che lei affronti la questione al più presto per risolvere questo problema.
Sono certa che sicuramente con l'edilizia carceraria si potranno trovare delle grandi soluzioni per fronteggiare le condizioni disumane, la mancanza di dignità di questi detenuti, ma credo che un indulto fatto in questo modo, non previsto insieme ad un piano organico di ristrutturazione delle carceri, serva poco. Non vorremmo che fra tre mesi ci ritrovassimo ad affrontare lo stesso problema. Lo riscontriamo anche nella cronaca di queste ore.