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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Interventi per il rilancio dei parchi naturali - n. 3-00192)
PRESIDENTE. Il deputato Fundarò ha facoltà di illustrare l'interrogazione Bonelli n. 3-00192 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7), di cui è cofirmatario.
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MASSIMO SAVERIO ENNIO FUNDARÒ. Signor Presidente, signor ministro, durante la scorsa legislatura, il finanziamento al fondo nazionale parchi si è drasticamente ridotto: da 62 milioni e mezzo di euro si è arrivati, nel 2006, a 50 milioni scarsi. Contemporaneamente, la situazione gestionale amministrativa degli enti parco è alquanto precaria; 7 sono sotto commissariamento, 2 sono privi di direttore, altri sono in scadenza.
Le chiediamo se il Governo intenda dare un chiaro segnale di discontinuità rispetto al passato, aumentando le dotazioni finanziarie, con la prossima legge finanziaria, per rilanciare i parchi, per mettere fine ai commissariamenti, per una gestione più ordinata, anche per valutare l'eventualità di istituire nuovi parchi nazionali e rilanciare tutto il sistema delle aree protette italiane.
PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione...
MARCO BOATO. Presidente!
PRESIDENTE. Chiedo scusa. Il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio, ha facoltà di rispondere.
ALFONSO PECORARO SCANIO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, il super lavoro di questi giorni è notevole anche alla Camera...
Posso rappresentare la forte esigenza che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha avvertito fin dall'inizio della legislatura e dell'attività di Governo, di rilanciare il sistema dei parchi nazionali, che hanno vissuto una situazione di grave stallo e di difficoltà, sia gestionali che finanziarie.
È stata avviata la procedura per raggiungere l'intesa con la regione Toscana, nonché con le regioni Marche e Umbria, per il rinnovo delle nomine dei presidenti di questi parchi ed è stata avviata, in modo informale, anche con la regione Campania, con l'Emilia-Romagna, con l'Abruzzo ed il Lazio.
È nostro auspicio riuscire, entro l'autunno, a giungere alle nomine per la sostituzione dei commissari, che, purtroppo, a volte sono in carica da molto tempo, con i presidenti. Al contempo, è già partita nelle scorse settimane la richiesta per l'indicazione dei componenti degli enti parco in modo da costituire anche i consigli di amministrazione. Speriamo, quindi, per il prossimo autunno di avere completato questa opera di riavvio.
Vi è anche un'iniziativa forte per rilanciare alcuni nuovi parchi nazionali; segnatamente, abbiamo incontrato le rappresentanze, e l'assessore della regione Sicilia, per valutare la trasformazione del parco dell'Etna in un parco nazionale, d'intesa con la regione autonoma Sicilia.
Per quanto concerne le attribuzioni finanziarie, è già stata sollevata al Ministero dell'ambiente e a quello dell'economia e delle finanze (l'abbiamo fatto anche durante la discussione sul DPEF) l'esigenza di potenziare la rete dei parchi nazionali e di avere le attribuzioni finanziarie necessarie, visto che i parchi non sono società per azioni ma gestiscono un bene comune, rappresentato dalla risorsa «natura», e soprattutto di eliminare la clausola assurda, inserita da precedenti leggi finanziarie, del cosiddetto 2 per cento, che blocca l'attività di molti parchi nazionali, in special modo quello dello Stelvio. L'Assemblea ha approvato poco fa, con un'ampia convergenza, un appello e un impegno al Governo in tal senso - che condivido fortemente - poiché è paradossale che la regola del 2 per cento, che blocca le possibilità di spesa dei parchi, venga a ricadere persino sulle risorse ricevute dai parchi medesimi come donazione o attribuzione, e non da fondi dello Stato.
Vi è una situazione difficile, che va superata. Il Ministero dell'ambiente aveva già chiesto, durante l'esame del decreto Padoa Schioppa-Bersani, di provvedere in questo senso alla modifica e siamo convinti che, almeno con i primi provvedimenti di bilancio, sarà necessario eliminare tale regola sbagliata, applicata su risorse già disponibili, che non incidonoPag. 208ulteriormente sul bilancio dello Stato. Anche questo servirà molto per la ripresa ed il rilancio degli enti parco nel nostro paese.
Svolgo un'ultima, brevissima considerazione, ricordando che stiamo intervenendo anche per evitare la strage dei caprioli in Piemonte. Abbiamo avuto la disponibilità di molti parchi italiani a ricevere tali animali e speriamo di ricevere una risposta favorevole in tal senso dalla regione Piemonte nelle prossime ore.
PRESIDENTE. Il deputato Fundarò ha facoltà di replicare.
MASSIMO SAVERIO ENNIO FUNDARÒ. Signor ministro, naturalmente sono soddisfatto della sua risposta. Vorrei però sottolineare che il sistema delle aree protette, oltre alla insostituibile funzione di tutela e valorizzazione di un patrimonio naturalistico incalcolabile, quale è quello italiano, all'avanguardia in Europa, svolge anche una forte funzione riguardo all'occupazione, in particolare quella qualificata.
Riteniamo dunque che il Governo debba porre al centro della sua azione in modo prioritario tale settore, che può dare anche una risposta in termini occupazionali.
Il gruppo dei Verdi vigilerà perché tutti gli atti del Governo e del Parlamento siano fortemente caratterizzati in tale direzione. Anche oggi, in quest'aula, abbiamo votato ordini del giorno con cui tutto il Parlamento, anche in maniera trasversale, ha lanciato un forte segnale in tal senso. Vigileremo, dunque, affinché le vostre rassicurazioni si traducano in fatti concreti.
Mi fa piacere rilevare che, finalmente, anche la Sicilia potrà aprire dei parchi nazionali e questo va a favore della componente politica dalla quale provengo (Applausi dei deputati del gruppo dei Verdi).