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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Interventi a tutela dell'ordine pubblico nel quartiere Anelli di Padova - n. 3-00190)
PRESIDENTE. La deputata Mistrello Destro ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00190 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
GIUSTINA MISTRELLO DESTRO. Signor Presidente, la mia interrogazione è rivolta al ministro dell'interno per evidenziare come la situazione nel quartiere Anelli di Padova abbia purtroppo travalicato ampiamente le competenze comunali, investendo l'interesse regionale con le opportune dichiarazioni anche del governatore Galan, finendo ora per coinvolgere l'interesse nazionale e richiamando l'attenzione della stampa tutta. Questo giustifica l'interrogazione che oggi le rivolgo, signor ministro, chiedendole di intervenire in qualche modo al posto di un'amministrazione comunale che non riesce o non vuole o non può controllare la situazione. Le leggo alcuni passaggi di un articolo di Gian Antonio Stella: duelli di notte tra nigeriani e maghrebini, cinque ore di guerriglia, decine di poliziotti che tentavano di sedare una gigantesca rissa, ventuno arresti e cinquanta espulsioni. Intervengo sulla questione poichè sono stata sindaco di Padova...
PRESIDENTE. Deve concludere, per cortesia.
GIUSTINA MISTRELLO DESTRO. ... dunque, signor ministro, volevo sottolineare qual è la situazione di grave degrado, che è veramente impressionante.
PRESIDENTE. Il ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere.
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GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Mi fa piacere ritrovare in quest'aula il sindaco di Padova; infatti, tale per me è rimasta. Richiamando proprio quello stesso articolo di Gian Antonio Stella che lei ora ricordava, si può capire in qual modo si sia venuta creando una situazione esplosiva attraverso il progressivo formarsi di un eccessivo concentrato etnico, anzi bi-etnico, in un quartiere probabilmente favorito dalla tendenza dei proprietari di immobili a massimizzare la rendita dei loro stessi immobili, con monolocali affittati a pluralità di persone che poi finiscono per essere immigrati che non hanno altre prospettive.
Questo è un piccolo ma significativo esempio di come nasce una banlieu. Ciò va evitato ed è in primo luogo compito della politica locale.
So che la sua amministrazione affrontò il problema forse troppo drasticamente, attraverso un'ipotesi di esproprio che - contestata dai proprietari presso il Tar - rimase bloccata. Pertanto, l'attuale amministrazione ha scelto una strada diversa, che già le ha consentito di liberare una parte di questi appartamenti, facendo defluire in modo più integrato le comunità monoetniche che si erano concentrate in quei luoghi.
Non vedo altre politiche al di fuori di questa: l'integrazione plurietnica nei quartieri è una difesa che l'Italia e la politica municipale italiana in genere adottano contro quel tipo di rischio, che nel frattempo è esploso. E lei ha ragione: ciò ha posto le Forze dell'ordine in grave difficoltà. Tuttavia, queste ultime hanno sempre controllato la zona. Solo negli ultimi 12 mesi, si sono susseguite 22 operazioni straordinarie, con 133 arresti. La sera del 26 luglio, sono state avviate operazioni che hanno portato all'arresto di 21 persone magrebine, all'espulsione di 22 nigeriani, al sequestro di circa 2 chilogrammi di stupefacenti, essendo emerso che la ragione principale del conflitto non è un'ostilità interetnica, ma il controllo del mercato della droga. Ciò porrà un problema specifico, che ci ripromettiamo di seguire con grandissima attenzione.
Lei ha ragione: vale grandemente l'esempio di un fenomeno a cui dobbiamo reagire, in primo luogo, creando integrazione multietnica ed evitando qualunque forma di ghettizzazione su cui poi finisce per operare la criminalità organizzata.
PRESIDENTE. La ringrazio, signor ministro.
La deputata Mistrello Destro ha facoltà di replicare.
GIUSTINA MISTRELLO DESTRO. Signor Presidente, signor ministro, devo sottolineare che per la sua risposta lei probabilmente non si è avvalso di una documentazione approfondita della situazione, che parte da lontano.
Noi avevamo affrontato questo problema con grande coraggio, prima di tutto, dal punto di vista sociale, perché siamo convinti che l'integrazione sia uno degli elementi principali. Però, non si può bonificare una zona pensando di chiudere tre palazzine e di «spalmare» i residenti su tutta la città, senza svolgere opportune verifiche sui permessi di soggiorno e sulle situazioni personali. Ciò sta creando grossissimi disagi nel resto della città.
Nel 2001, per affrontare questo problema, abbiamo voluto creare con le nostre risorse un commissariato di polizia a pochi passi da quella zona, dando un supporto importante alle Forze dell'ordine. Il capo della polizia De Gennaro conosce bene questo progetto ed il ministro Pisanu, negli anni passati, ha lavorato moltissimo per risolvere tali problematiche. Questa situazione deve essere affrontata. L'integrazione è un elemento importante e fondamentale per un vivere civile, ma non è certamente il modo per risolvere un problema veramente grave.
Signor ministro, la invito a venire in quei luoghi per rendersi conto personalmente della situazione. Lo ripeto: anche il capo della polizia Giovanni De Gennaro conosce bene la situazione. Ho lavorato con il capo della Polizia ed il ministro Pisanu e, per cinque anni, abbiano svolto un grande lavoro, cercando di completare questo progetto, che è anche un progettoPag. 215urbanistico e sociale (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia).
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 16, è ripresa alle 16,05.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI