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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Tempi di erogazione dei contributi a favore degli enti di cui all'articolo 11-bis, comma 1, del decreto-legge n. 203 del 2005, per interventi a tutela dell'ambiente e dei beni culturali - n. 2-00100)
PRESIDENTE. L'onorevole Allasia ha facoltà di illustrare l'interpellanza Maroni n. 2-00100 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 7), di cui è cofirmatario.
STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, questa interpellanza urgente è rivolta al ministro dell'economia e delle finanze.
Con i decreti del 1o marzo 2006 e del 7 marzo 2006, sono stati individuati gli enti beneficiari dei contributi statali per l'anno 2005. Tali contributi sono stati autorizzati secondo le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (la legge finanziaria 2006) e sono stati indirizzati al finanziamento di interventi diretti a tutelare l'ambiente e i beni culturali e, comunque, a promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio. Gli enti beneficiari hanno già inserito nei propri bilanci i finanziamenti loro spettanti, hanno inviato alla Ragioneria generale dello Stato, entro il termine del 31 maggio 2006, come da decreto, le attestazioni delle dichiarazioni di assunzione di responsabilità in ordine al rispetto del vincolo di destinazione del finanziamentoPag. 263statale, e sono in attesa dell'erogazione dei contributi. L'impegno di pagamento in favore degli enti in questione è stato autorizzato con soli tre decreti del Ministero dell'economia e delle finanze quale acconto rapportato al 50 per cento dei contributi spettanti agli stessi, per un totale di poco superiore a centocinquanta enti, a fronte di quasi un migliaio di enti che deve ancora ricevere questa parte di contributo. La cosa assurda è che nessuna comunicazione in merito a eventuali ritardi o parziali pagamenti è stata fornita ufficialmente agli uffici della Ragioneria generale dello Stato e agli enti medesimi.
Desidero sottolineare che i finanziamenti sono indirizzati ad opere indispensabili per le realtà locali, che da tempo sono attese dei cittadini, e, peraltro, spesso si tratta di realizzazioni di opere in cofinanziamento, per le quali i comuni hanno dovuto vincolare ulteriori risorse a loro disposizione. Questi ultimi ora si trovano non solo nell'impossibilità di ultimarle, ma anche con un impegno preso in bilancio che non sanno come giustificare. Dopo le richieste degli enti stessi, noi chiediamo al ministro se intenda onorare al più presto gli impegni previsti dalla legge finanziaria per il 2005 e firmare i decreti relativi ai contributi statali per le opere locali, allo scopo di permettere l'erogazione dell'importo di contributi spettanti agli enti beneficiari. Gli chiediamo, inoltre, se non ritenga grave che proprio gli enti che si sono esposti per il finanziamento di interventi diretti a tutelare l'ambiente e i beni culturali e, comunque, a promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio, risultano penalizzati dalle omissioni del Governo, compresa la totale mancanza di informazioni su quanto accade.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Nicola Sartor, ha facoltà di rispondere.
NICOLA SARTOR, Sottosegretario per l'economia e le finanze. Signor Presidente, con l'interpellanza urgente n. 2-00100, l'onorevole Maroni ed altri chiedono notizie in merito agli stanziamenti di bilancio destinati agli enti beneficiari dei contributi statali di cui all'articolo 11-bis del decreto legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito in legge, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, per il finanziamento degli interventi di cui all'articolo 1, comma 28 e 29, della legge 30 dicembre 2004, n. 311. Tali stanziamenti, come ricordano esattamente gli interpellanti, sono destinati al finanziamento di interventi a tutela dell'ambiente e dei beni culturali e, comunque, a promuovere lo sviluppo economico e sociale del territorio.
In proposito, vorrei sottolineare come gli interventi in materia siano parte rilevante del programma di Governo. Al riguardo, sentito il dipartimento della Ragioneria generale dello Stato, si fa presente che i pagamenti autorizzati in misura ridotta dal citato dipartimento riguardano esclusivamente i contributi individuati per l'anno 2005 dai decreti ministeriali del 1o marzo 2006 e del 7 marzo 2006. Tali contributi, iscritti nell'anno 2006 come residui relativi all'anno 2005, sul capitolo 7356-economia, non avevano all'inizio del corrente esercizio finanziario la corrispondente autorizzazione di cassa, pari a complessivi 222 milioni di euro.
Ricordo che si tratta del bilancio predisposto dal precedente Governo e che i finanziamenti, di cui tratterò in seguito, sono stati autorizzati da quello attuale. Detto fabbisogno di cassa, unitamente a quello di euro 38,870 milioni relativi ai contributi recati dall'articolo 1, comma 28, della legge n. 311 del 2004 e dall'articolo 2-bis del decreto-legge n. 7 della 2005, convertito dalla legge n. 43 del 2005, risultati revocati nell'anno 2005 e riassegnati ai sensi delle medesime norme, è stato assentito parzialmente, con decreto ministeriale n. 56921 del 15 giugno 2006, nel limiti del 50 per cento dei residui predetti e, quindi, per l'ammontare di 130,435 milioni di euro (di cui 111 milioni di euro riferibili ai contributi 2005 della legge n. 248 del 2005). Il totale degli enti beneficiari dei contributi è pari a 995. I tre decreti, cui fanno riferimento gli interpellanti, già pubblicati, riguardano circa 150Pag. 264enti. Nel corso del mese di luglio sono stati disposti pagamenti ulteriori in sei decreti, in corso di pubblicazione.
Comunico, infine, che per i rimanenti enti beneficiari è in corso l'emissione dei relativi mandati di pagamento, che avverrà dopo la pausa estiva. Per quanto concerne la comunicazione dei decreti autorizzativi dei pagamenti relativi ai contributi in questione, essa è demandata alla pubblicazione sul sito web del dipartimento «www.rgs.mef.gov.it», così come previsto dall'articolo 6 dei citati decreti ministeriali 1o marzo 2006 e 7 marzo 2006; pubblicazione che ovviamente non può avvenire contestualmente all'adozione dei predetti decreti, atteso che gli stessi sono inviati successivamente al controllo di competenza dell'Ufficio centrale del bilancio presso questo ministero per il relativo perfezionamento e per la validazione dei relativi titoli di spesa.
PRESIDENTE. Il deputato Allasia ha facoltà di replicare.
STEFANO ALLASIA. È logico che non sia soddisfatto, dato che il ministero ha abbandonato totalmente gli enti stessi, mentre doveva almeno, come abbiamo detto nell'illustrazione della nostra interpellanza urgente, comunicare in merito ai ritardi e agli eventuali progressi dei decreti citati. Sicuramente, se questo è un acconto, vi sarà un saldo nel prossimo futuro. Noi chiediamo che ci sia concretezza nell'effettuare urgentemente le comunicazioni dovute a tutti gli enti, perché - come lei ben sa e come è stato detto - essi sono in fervente attesa di questi finanziamenti per poter proseguire nelle opere. Finanziamenti che non sono, come vediamo nei vari allegati e nei decreti, di restauro o recupero di manufatti importantissimi per il nostro paese, ma per la salvaguardia delle culture e delle tradizioni locali, a noi molto care.
Quello che ci sembra strano in relazione a tali decreti è che, sui 995 finanziamenti ad enti, 150 sono stati già finanziati e solo 53 ad enti del nord Italia, nella Padania. Di questo ci rammarichiamo perché - lo ricordiamo - il nord è la parte che produce il 70 per cento del PIL del paese. Per questo motivo, ci sembra che questo Governo voglia strangolare economicamente quelle aree. Dopo aver fatto varie illazioni sul federalismo e sulla devolution, adesso sta mettendo al nord il cappio economico. Speriamo che ciò non avvenga, e non per fare un favore al Governo. Al riguardo, esso ci pare poco rappresentato in quest'aula, non con riferimento ai suoi rappresentanti, ma alla maggioranza stessa, dal momento che, oltre al sottoscritto, presentatore dell'interpellanza in esame, sono presenti ben pochi colleghi; vedo solo un'altra collega in aula. Di questo non posso far altro che rammaricarmi, non come parlamentare, non come deputato, ma come cittadino, ed è necessario che ciò emerga.
A parte l'ora tarda, è però doveroso che non tanto il Governo, quanto i parlamentari siano presenti in aula fino alla chiusura dei lavori. In relazione a questo, rivolgo un ringraziamento al Presidente che è ancora in quest'aula e non ci ha lasciato soli, altrimenti avremmo potuto «soverchiare» qualsiasi ordine del giorno...
In conclusione, noi riteniamo che la risposta sia inadeguata per il paese e per la Padania stessa. Perciò, vigileremo e proporremo una mozione in merito, dopo questa interpellanza, come consente il regolamento della Camera. Ringrazio per la risposta.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.