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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo in ordine all'eventuale riconversione della società Stretto di Messina - n. 3-00228)
PRESIDENTE. Il deputato Licandro ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00228 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5).
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Vicepresidente del Consiglio, ieri, com'è noto, si è svolta, a pochi metri da questa istituzione, dinanzi a Palazzo Chigi, una manifestazione a favore del ponte sullo Stretto.
Secondo la nostra opinione si è trattato più di una carnevalata fuori calendario o di una «goliardata», che di una cosa seria.
Da tempo sosteniamo l'inutilità e l'eccessiva dispendiosità dell'opera, nonché la sua pericolosità; vogliamo però che da questo momento il Governo sia forte in un'opera di demistificazione e pronunci,Pag. 44attraverso la sua persona, parole chiare per uscire con un profilo alto, netto e dignitoso su un tormentone insopportabile, iniziando a fare chiarezza dalla società Stretto di Messina che è una concessionaria del Ministero dell'economia e delle finanze e che, protagonista di spese pazze e ingiustificabili, ha un deficit che finisce per gravare sui contribuenti.
PRESIDENTE. Invito i colleghi che intendono uscire dall'aula a farlo in modo non rumoroso.
Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Grazie, Presidente. Avendo avuto l'autorizzazione dell'onorevole Bondi a rispondere a titolo personale (Commenti del deputato Antonio Leone), assicuro che anche in questo caso risponderò a nome del Governo. Vorrei dire al collega Licandro che la sua questione è seria e posta molto correttamente.
È evidente che il Governo è formato da una coalizione di partiti tra i quali vi sono anche opinioni sulla realizzazione del ponte, alcune delle quali assolutamente contrarie, altre non pregiudizialmente tali - tra le quali pongo la mia personale posizione -, però abbiamo trovato una linea comune nel Governo, che è chiara e che terremo con grande fermezza nell'intera legislatura. Il ponte non rappresenta una priorità per l'attività di questa legislatura, cosa che emerge in modo ancora più clamoroso se si considera il bilancio delle risorse che ereditiamo dalla passata legislatura.
Ha ragione il ministro delle infrastrutture Di Pietro a sottolineare come, in tutte le circostanze in cui deve incontrare amministratori nel territorio italiano che gli chiedono conto di programmi varati dal CIPE, di accordi di programma, di documenti sottoscritti riguardanti questa o quella opera pubblica, egli si trovi nella condizione di dover dire che i documenti sono stati firmati ma che non c'erano i soldi e che oggi ci troviamo, quanto a disponibilità finanziaria, con una montagna di promesse ed una gigantesca voragine.
Ancora di più in questo contesto la realizzazione del ponte sfila e slitta decisamente indietro, anche tra coloro che condividono la bontà dell'obiettivo, a maggior ragione contrastata da coloro che non lo condividono. La posizione del Governo è dunque molto chiara: nell'arco di questa legislatura non daremo corso a questa realizzazione, perché ben altre sono le priorità esistenti.
Segnalo l'importanza del fatto che la società Stretto di Messina - debbo correggere alcuni dei dati riportati sull'articolo del settimanale cui lei si riferiva perché i costi sono certamente inferiori, mentre in quell'articolo si riferiscono alla somma dei valori dagli anni 2002-2005 (se vuole le do una scheda specifica su questo stesso argomento) -, preso atto dell'orientamento del Governo a non considerare prioritaria la realizzazione del ponte, sta perseguendo con l'ATI (il contraente generale che ha come capogruppo Impregilo) le intese volte a ridefinire le prestazioni oggetto dell'affidamento senza onere per lo Stato. Anche a tal fine l'ingegnere Ciucci, che è a capo della società, può operare efficacemente ed attualmente il responsabile dell'ANAS sta certamente lavorando con la possibilità di sfruttare attraverso sinergie le strutture presenti in quella società per porle al servizio di opere pubbliche veramente prioritarie per il nostro Paese.
PRESIDENTE. Il deputato Licandro ha facoltà di replicare.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor Presidente, mi ritengo sostanzialmente soddisfatto. Sono d'accordo con lei sul carattere non ideologico che il dibattito sull'opera deve avere.
Tuttavia, mi preme ricordare che la destra governa la Sicilia da oltre un decennio, governa le più grandi città, le province e i siciliani chiedono altro: altro che popolo, ieri abbiamo visto molta clientela! I siciliani chiedono occupazione vera,Pag. 45infrastrutture vere, strade, ferrovie, autostrade, una tutela dell'ambiente non di comodo, né strumentale, a giorni alterni o a temi alterni. Ricordiamo come il Governo regionale abbia consentito le trivellazioni nella Val di Noto che appartiene al patrimonio dell'Unesco! I siciliani vogliono, desiderano, pretendono l'acqua corrente nelle proprie case, ospedali pubblici puliti, efficienti, dove non si rischi di morire per banalità.
I siciliani pretendono che il denaro pubblico, a cominciare da quello che spende la società Stretto di Messina, sia speso bene e di essere aiutati da questo Governo a ridiventare cittadini e non sudditi.