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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure per contrastare il fenomeno della riduzione in schiavitù degli immigrati che lavorano nel settore agricolo - n. 3-00229)
PRESIDENTE. L'onorevole Lombardi ha facoltà di illustrare l'interrogazione Folena n. 3-00299 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6), di cui è cofirmataria.
ANGELA LOMBARDI. Signor Presidente, Foggia, Borgo libertà, Rosarno, Palazzo San Gervasio, molte città siciliane e tante altre meridionali, alcune delle quali ho visitato, sono luoghi dove la raccolta dei prodotti ortofrutticoli si trasforma in una vera e propria riduzione in schiavitù dei lavoratori migranti: bassi salari, lunghe giornate di lavoro, spesso al sole e senza acqua, caporalato, violenze e soprusi. Non pensiamo che debba cominciare la caccia al clandestino per affrontare il tema come una mera questione di ordine pubblico. Piuttosto, sarebbe opportuno, signor Vicepresidente, mettere in agenda le risposte ad importanti domande.
Quali i luoghi pubblici dove si raccolgono le disponibilità al lavoro stagionale e in agricoltura? Come approntare una politica di flussi che tenga conto della struttura stagionale dell'agricoltura meridionale? Come fornire, con il contributo di agricoltori ed enti locali, accoglienza e diritti a quante e quanti incrociano il lavoro stagionale? Le risposte a queste domande servono all'agricoltura meridionale, che rimane uno dei più importanti settori produttivi, e servono soprattutto a dare cittadinanza a quanti oggi sono invisibili e quindi facili prede di violenza e criminalità.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, devo ammettere che, effettivamente, quella inchiesta giornalistica era agghiacciante (dico ciò sapendo che l'interrogazione del collega Buglio, tra breve, verte sullo stesso argomento). Cercherò di rispondere in modo auspicabilmente completo. In considerazione di questa situazione, ricordo una serie di proposte ed iniziative contro lo sfruttamento del lavoro delle persone che vengono da altri paesi annunciate dal ministro Ferrero. Per quanto concerne questa situazione specifica, sono state avviate dal Ministero dell'interno delle indagini che hanno promesso di identificare e deferire all'autorità giudiziaria le persone ritenute responsabili degli abusi citati in quel servizio.
In particolare, nelle prime ore di ieri sono state arrestate dalla squadra mobile di Foggia due persone ritenute coinvolte negli episodi citati e che nel luglio scorso si sarebbero rese responsabili di lesioni gravi a carico del cittadino rumeno colpito con una spranga di ferro. Sono peraltro in corso ulteriori indagini per individuare tutti i profili penali connessi alle vicende.
Nella provincia di Foggia, a seguito delle determinazioni assunte dal prefetto il 16 luglio scorso, è stato definito un piano di interventi coordinati delle Forze di polizia e dal locale ispettorato del lavoro per il contrasto del lavoro in nero con extracomunitari irregolari e contro il fenomeno del caporalato nelle aziende agricole della provincia.
In attuazione di questo piano, dalla metà di luglio al 17 settembre, sono statePag. 46controllate 214 aziende agricole e 1471 lavoratori.
Di essi 97 italiani e 256 extracomunitari, per un totale di 353, sono stati trovati a lavorare in nero. Sono stati denunciati all'autorità giudiziaria 110 imprenditori e i servizi di controllo nella campagna della Capitanata, da parte delle Forze dell'ordine e dell'ispettorato del lavoro, a partire dal mese di settembre, sono stati raddoppiati e sono ancora in corso. Aggiungo, sfruttando appieno gli ultimi trenta secondi a mia disposizione, che il Governo intende adottare misure per sradicare la schiavitù - cui correttamente si fa riferimento in entrambe le interrogazioni: alcuni di questi fenomeni non possono che essere definiti con questa espressione! - e garantire diritti giuridici e sociali fondamentali. Il ministro dell'interno ha creato, inoltre, una commissione presieduta dal prefetto Panza, il vicedirettore generale della Polizia, che include esperti del dipartimento della pubblica sicurezza, le Forze di polizia interessate e rappresentanti del Ministero del lavoro per affrontare, possibilmente con energia, questo gravissimo problema.
PRESIDENTE. L'onorevole Folena ha facoltà di replicare.
PIETRO FOLENA. Non c'è dubbio, ministro Rutelli, che se esistesse una sorta di premio Pulitzer in Italia andrebbe riconosciuto a Fabrizio Gatti, che già lo scorso anno, fingendosi clandestino a Lampedusa, raccontò e scoperchiò la vergogna dei centri di permanenza temporanea di questo nostro paese permettendoci, quest'anno, di venire a conoscenza dell'inchiesta alla base della nostra interrogazione.
Debbo dire, però, con chiarezza che vi è stata una grande sottovalutazione ed anche una certa dose di omertà in modo trasversale nelle istituzioni, nel mondo sociale e politico. Noi, assieme a pochi altri, abbiamo svolto in questi anni un'azione di denuncia, ma non possiamo dimenticare che alla prima riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, dedicata a questi temi dopo l'inchiesta, il prefetto di Foggia neppure si è presentato. Io sono stato eletto in quel territorio e di questa sottovalutazione sono in qualche modo testimone.
Vanno bene le iniziative sul versante repressivo che ora cominciano e che dovrà portare avanti anche la nuova Commissione parlamentare antimafia: stiamo parlando di 119 desaparecidos polacchi, di cui il 50 per cento nella provincia di Foggia. Quattordici cadaveri di polacchi sono stati rinvenuti nelle campagne del foggiano nel corso dell'ultimo periodo; è un'emergenza di dimensione più generale di cui Foggia, come ha detto la collega Lombardi, rappresenta solo la punta più emergente.
Bisogna procedere con coerenza sulla strada della radicale riforma e revisione della legge Bossi-Fini, con la chiusura dei centri di permanenza temporanea in cui abbiamo rinchiuso le vittime di quelle persone che, con il caporalato e la mafia, riducevano quei lavoratori in schiavitù. Io ho parlato con loro nel CPT di Bari e sono testimone di come le vittime di quelle violenze siano state espulse dal nostro paese.
Bisogna che sul terreno del lavoro vi sia un grande recupero di dignità; a noi piacerebbe che questo Governo, assieme alla regione Puglia, promuovesse nelle prossime settimane degli stati generali sulla lotta al lavoro nero degli immigrati in agricoltura a Foggia per dare il segno che la repressione è importante, ma bisogna cambiare l'economia, il consumo e difendere il lavoro.