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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure per contrastare il fenomeno degli atti vandalici commessi in occasione dei cosiddetti rave party - n. 3-00231)
PRESIDENTE. L'onorevole Adenti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00231 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8).
FRANCESCO ADENTI. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, circa un mese fa per ben cinque giorni un pezzo del territorio della provincia di Pavia, compresa un'area abitata, è stato letteralmente occupato illegalmente da migliaia di giovani e di meno giovani provenienti da ogni parte d'Italia e d'Europa che si sono ritrovati per suonare.
Nel corso di questa manifestazione si sono verificati danni ed aggressioni a pubblici ufficiali e cittadini (fra cui una troup della redazione regionale della RAI che è stata picchiata); sono state danneggiate proprietà pubbliche e private di alcuni comuni; è stata gravemente disturbata la quiete pubblica ed è stato documentato un diffuso fenomeno di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti. È stata addirittura interrotta la principale strada statale della provincia di Pavia.
Con la presente interrogazione si chiede di conoscere se, a parere del Governo, siano state poste in essere, rispetto a questa manifestazione, tutte le misure per una corretta prevenzione e se il Governo intenda aiutare le amministrazioni comunali colpite da questo prolungato atto vandalico, che in alcun modo può e deve essere tollerato.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, la modalità di svolgimento di questiPag. 49appuntamenti - rave party - è molto difficilmente prevedibile perché, come riferisce il Ministero dell'interno, in questo caso circa ottomila giovani, in prevalenza francesi, tedeschi, spagnoli ed olandesi, sono giunti nel territorio della provincia di Pavia nella tarda serata dello scorso 11 agosto senza preavviso.
Solo successivamente si è accertato che la manifestazione era stata pubblicizzata su siti Internet francesi nei quali erano state indicate le date di svolgimento, ma non il luogo della riunione, individuato in una località non meglio specificata del nord Italia. Solo con comunicazioni telefoniche e con SMS intercorsi nella stessa giornata dell'11 agosto i partecipanti si sono scambiate le informazioni per il luogo dell'appuntamento.
Non c'è dubbio che occorre rafforzare l'attività di collaborazione internazionale con le Polizie degli altri paesi sia con riguardo alle informazioni sui siti Internet frequentati da coloro che sono interessati a questi appuntamenti, sia, sempre in termini di informazione, sui movimenti che queste persone interessate realizzano. In questo senso noi dobbiamo chiedere - condivido pertanto l'opinione dell'onorevole interrogante - una maggiore attività di prevenzione alle autorità di pubblica sicurezza.
Ho qui tutti i dati riguardanti gli interventi che sono stati posti in essere dopo l'inizio dell'evento con le unità di rinforzo e con attività investigative. Faccio riferimento, in particolare, al sequestro di sostanze stupefacenti, al deferimento all'autorità giudiziaria di nove cittadini francesi, a due arresti per possesso di sostanze stupefacenti a fini di spaccio, porto illegale di arma, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Solo il 16 agosto, nella tarda serata, i partecipanti hanno tolto il «disturbo», credo non con grande rammarico dei residenti e dei cittadini locali. Ritengo sia difficile trovare degli eventi che riscuotano minore consenso fra le popolazioni. Questi appuntamenti debbono essere, e su ciò concordo con l'onorevole interrogante, assolutamente prevenuti e scoraggiati.
Infatti, i partecipanti pur con la loro mobilità spesso difficile da localizzare, hanno tuttavia bisogno di alcune strutture; si spostano a loro volta velocemente quando vengono identificati, ma questo non giustifica - e condivido con la sua posizione, onorevole - la valutazione preoccupata e l'esigenza di intervenire con maggiore fermezza.
PRESIDENTE. L'onorevole Adenti ha facoltà di replicare, per due minuti.
FRANCESCO ADENTI. Sono abbastanza soddisfatto della risposta del Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Vorrei solo ricordare che in quel giorno oltre mille automezzi - tra auto, moto e autocaravan - hanno attraversato le strade della provincia di Pavia, per cui mi sembra veramente molto strano che nessuno se ne sia accorto. Sono, invece, assolutamente d'accordo con l'onorevole Rutelli quando dice che vanno scoraggiati anche sotto il profilo legislativo perché, comunque, esiste una lacuna nel testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che noi vorremmo aiutare a modificare con una proposta di legge volta a impedire che in futuro accadano questi episodi.
Bisognerebbe, quindi, modificare questa norma, come giustamente la legge francese ha previsto, considerando illegali questi raduni. Quindi, una linea dura contro le più morbide scelte di altri paesi europei, perché è inammissibile riconoscere legittimità alcuna ad eventi che celebrano la cultura dell'eccesso, della droga, dell'alcool, della violenza e del mancato rispetto delle norme di convivenza sociale, in nome di una presunta libertà che risiederebbe nello «sballo». Credo che anche attraverso un provvedimento di questo tipo, quindi normativo, possa essere mandato un importante messaggio alle giovani generazioni del nostro paese sull'idea di libertà, combattendo il modello degli eccessi, che porta sicuramente ad un benessere momentaneo, ma anche alla distruzione di se stessi e degli altri.