Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 253 del 2006: Intervento di cooperazione allo sviluppo in Libano e rafforzamento del contingente militare italiano nella missione UNIFIL (A.C. 1608).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
UMBERTO RANIERI (Ulivo), Relatore per la III Commissione. Richiamate le ragioni del progressivo deterioramento della situazione nel sud del Libano, ricorda l'intensa azione politico-diplomatica svolta dall'Italia a favore della sicurezza e della stabilità in Medio Oriente e l'impegno profuso a favore di un rafforzamento del contingente militare impegnato nella missione UNIFIL con un maggior coinvolgimento dei paesi dell'Unione europea. Manifestato altresì apprezzamento per la posizione assunta dall'opposizione sulla partecipazione dell'Italia alla predetta missione, auspica che sul provvedimento d'urgenza in discussione si registri un'ampia convergenza.
ROBERTA PINOTTI (Ulivo), Relatore per la IV Commissione. Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione disciplina lo stato giuridico, il trattamento economico e la speciale condizione giurisdizionale dei militari italiani impegnati in Libano, rileva che l'evoluzione della crisi mediorientale ha chiaramente evidenziatoPag. IVla necessità che le istituzioni internazionali siano in grado di intervenire con tempestività e autorevolezza, rinnovando lo spirito del multilateralismo. Nel richiamare, quindi, gli aspetti innovativi del decreto-legge in esame, ribadisce le espressioni di solidarietà ai militari impegnati nella missione in Libano.
UGO INTINI, Viceministro degli affari esteri. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
MAURIZIO GASPARRI (AN). Sottolinea prioritariamente la necessità che il Governo chiarisca gli aspetti della politica estera italiana che ineriscono i rapporti con i paesi mediorientali maggiormente interessati dalla presenza di terroristi, avviando contestualmente una riflessione su come intende proseguire la lotta al terrorismo internazionale. Nel ribadire, quindi, la consapevolezza del suo gruppo in ordine al ruolo dell'Italia nella gestione della delicata situazione internazionale, nonchè la solidarietà ai militari italiani impegnati all'estero, ritiene si debba precisare che quella in Libano non è la prima missione di pace alla quale prende parte il nostro Paese.
IACOPO VENIER (Com.It). Osservato che i rapporti tra popoli devono essere improntati al dialogo ed al rispetto dei principi di autonomia e autodeterminazione, invita il Governo a compiere scelte che rispettino in egual misura le ragioni di israeliani e palestinesi. Rilevato altresì che la missione in Libano è coerente con i principi sanciti dall'articolo 11 della Costituzione ed in linea con il programma elettorale dell'Unione, a differenza delle missioni in Iraq e in Afghanistan, ritiene che la sicurezza di Israele debba essere tutelata nel contesto delle regole del diritto internazionale.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
IACOPO VENIER (Com.It). Preannunzia, quindi, voto favorevole sul disegno di legge di conversione in esame.
MARGHERITA BONIVER (FI). Ricordato che la sua parte politica ha espresso la propria adesione, in linea di principio, alla partecipazione italiana alla missione UNIFIL, ridefinita dalla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, della quale tuttavia non devono essere sottaciuti i rischi nonostante le finalità umanitarie perseguite, manifesta comunque preoccupazione, in particolare, per la genericità delle regole di ingaggio; lamenta altresì la procedura seguita dal Governo per consentire l'invio del contingente militare italiano in Libano già nello scorso mese di agosto.
ARTURO SCOTTO (Ulivo). Nell'imputare alla guerra in Iraq il progressivo incremento dell'instabilità nell'area mediorientale, rivendica all'Italia il merito di aver svolto un'efficace azione politico-diplomatica che ha portato ad un rafforzamento della missione UNIFIL.
GIUSEPPE COSSIGA (FI). Nell'esprimere perplessità e riserve sull'efficacia della missione UNIFIL, anche alla luce della genericità delle modalità delineate nella risoluzione 1701del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per perseguire la pacificazione dell'area interessata, giudica necessario un chiarimento sugli obiettivi del disarmo delle milizie Hezbollah e del controllo delle forniture di armi alle stesse. Ritiene, infatti, che, ove lo scopo della presenza dei militari fosse quello di prevenire eventuali attacchi israeliani, esso non sarebbe condivisibile.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15,10.
La seduta, sospesa alle 14,05, è ripresa alle 15,15.