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Svolgimento di interrogazioni (ore 10,15).
(Tempi di adozione del decreto ministeriale per l'istituzione di una rete nazionale di banche per la conservazione di cordoni ombelicali ai fini di trapianto - n. 3-00055)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Serafino Zucchelli, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Poretti n. 3-00055 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 2).
SERAFINO ZUCCHELLI, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, la legge 21 ottobre 2005, n. 219, recante una «Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati», prevede una serie di atti attuativi, i cui termini sono peraltro di natura ordinatoria. A tal fine sono state avviate iniziative mirate che hanno visto l'insediamento di tavoli tecnici in sede di commissione nazionale per il servizio trasfusionale (deve essere ricordato che tale commissione è un organo consultivo previsto dall'articolo 12 della precedente normativa, la legge 4 maggio 1990, n. 107) e in sede di commissione salute - settore per il coordinamento interregionale in sanità, operante all'interno della Conferenza dei presidenti delle regioni e coordinata dalla regione Toscana. Ai tavoli tecnici partecipano gli enti territoriali allo scopo di pianificare il percorso verso una attuazione il più possibile rapida della nuova legge, con la predisposizione anche degli schemi di alcuni dei provvedimenti previsti che dovranno essere perfezionati dagli istituendi nuovi organismi di cui agli articoli 12 e 13, cioè il Centro nazionale sangue e la consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale.
Relativamente a quanto richiesto in ordine all'articolo 10, comma 3, ossia un progetto per l'istituzione di una rete nazionale di banche per la conservazione di cordoni ombelicali ai fini di trapianto, individuando le strutture trasfusionali pubbliche e private idonee sulla base di specifici accreditamenti, si precisa che sono in corso una serie di valutazioni e approfondimenti, anche di natura scientifica. Si è partiti dall'analisi dell'esistente per poter disegnare una ipotesi di rete, utile a creare i necessari collegamenti fra le banche esistenti sul territorio nazionale. Tale ipotesi, che dovrà essere sottoposta alle valutazioni regionali in sede di Conferenza permanente per i rapportiPag. 4tra lo Stato, le regioni e le province autonome per il necessario accordo, rappresenta il preliminare approccio verso la definizione del più articolato e complessivo progetto previsto dall'articolo 10. Ciò deve avvenire, però, successivamente all'istituzione della consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale e del Centro nazionale sangue, il quale, ai sensi dell'articolo 12, comma 4, nelle materie disciplinate dalla legge medesima svolge funzioni di coordinamento e di controllo tecnico e scientifico.
Nella definizione del decreto previsto non si può prescindere, infatti, da una serie di valutazioni di ordine programmatorio di livello regionale e nazionale le quali, sulla base degli effettivi bisogni di banche regionali, dovranno consentire di intraprendere azioni di pianificazione, tenendo anche conto del relativo impatto sul sistema trasfusionale, in termini organizzativi e gestionali. In tale ambito, la legge n. 219 del 2005 attribuisce al Centro nazionale sangue e alla consulta tecnica permanente un ruolo decisivo nel fornire supporto alla programmazione nazionale delle attività trasfusionali al fine di garantire al cittadino la terapia pronta ed efficace, nello svolgimento delle funzioni di coordinamento e di controllo tecnico e scientifico, e nell'emanazione di linee-guida in ordine ai modelli organizzativi e all'accreditamento delle strutture trasfusionali, comprese pertanto quelle deputate alla conservazione di cellule staminali da cordone ombelicale ai fini di trapianto.
Stanno per concludersi le procedure per la definizione del provvedimento di costituzione della già citata consulta tecnica permanente; solo successivamente potrà essere costituito il Centro nazionale sangue.
Attualmente sono allo studio, presso diversi tavoli tecnici, le disposizioni comunitarie in materia, nonché gli aspetti relativi all'attuazione della legge in esame, con particolare riferimento anche ai requisiti che le strutture trasfusionali dovranno possedere per l'esercizio delle attività che saranno chiamate a svolgere. Tale approccio di studio e verifica potrà essere di supporto agli istituendi organismi per acquisire gli elementi necessari per una rapida e concreta definizione delle modalità attuative della legge n. 219 del 2005.
PRESIDENTE. L'onorevole Poretti ha facoltà di replicare.
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Zucchelli e mi dichiaro soddisfatta a metà. Sono soddisfatta perché, comunque, egli ci ha riferito di un lavoro che viene svolto. Egli, però, ha ricordato che si tratta di termini ordinatori. Ricordo che i termini, per quanto ordinatori, scadevano a luglio.
Sono soddisfatta a metà anche perché, per certi versi, la sua risposta cerca di allungare i tempi, perché, nel momento in cui si mettono in piedi molti tavoli con diverse istituzioni e diversi enti di riferimento, i tempi si allungano sicuramente e non mi sembra che lei abbia fornito, invece, tempi più certi.
Ricordo che uno tra gli ultimi provvedimenti del Governo Berlusconi è stata la pubblicazione dell'ordinanza in materia di donazione e conservazione del cordone ombelicale lo scorso 13 aprile. Tale ordinanza è stata rinnovata dal 2001 e ribadisce il divieto di apertura di banche private che consentano la conservazione di cellule staminali cordonali per uso autologo. Sarà bene anche ricordare, per capire l'importanza di ciò di cui stiamo parlando, che il sangue del cordone ombelicale è ricco di cellule staminali, utili proprio per combattere malattie dello stesso sangue. Esso ha una capacità di rigenerazione tessutale, nel caso, per esempio, di malattie come leucemia, anemia e talassemia.
Viste le sempre maggiori applicazioni delle cellule staminali derivanti da cordone ombelicale e le nuove possibilità di nuove terapie, che sono allo studio, appare urgente rendere possibile sia la donazione pubblica, sia la conservazione per uso privato. Appare assolutamente insostenibile che queste cellule finiscano nei rifiuti biologici della sala parto, perché spessoPag. 5avviene che l'ospedale non sia attrezzato per la raccolta, oppure, in caso di possibile esportazione all'estero, vengano frapposte difficoltà e impedimenti all'esportazione in banche private. Ci sono notizie secondo cui chi si rivolge al Centro nazionale trapianti per seguire l'iter previsto dall'ordinanza viene sottoposto ad un vero e proprio interrogatorio, che spesso crea una situazione di disagio per le donne che vogliano conservare il cordone ombelicale per uso privato.
Una possibile soluzione è offerta dall'esperienza della banca autologa di Mantova, sostenuta da fondi privati, che si trova all'interno di una struttura pubblica. Quindi, il privato e pubblico potrebbero integrarsi e offrire in sinergia un servizio ottimale.
Un'altra cosa sulla quale mi dichiaro parzialmente soddisfatta è che lei ha continuato a ricordare il Centro sangue come punto di riferimento. Ricordo, però, che a livello di Unione europea, ma anche degli altri paesi, la tendenza legislativa è quella di creare una normativa ad hoc proprio sulle cellule staminali, sulle cellule e sui tessuti, mentre noi siamo ancora legati alla legge sul sangue, che, per certi versi, è limitante e non più al passo coi tempi, vista l'importanza crescente che rivestono le staminali.
Inoltre, credo che, proprio per l'interesse pubblico, occorrerebbe promuovere la donazione come gesto altruistico, rendendola possibile ovunque ciò sia possibile, sia adeguando le strutture dei punti nascita, sia informando le donne in gravidanza, ovviamente con campagne informative che evidenzino l'importanza di questa donazione altruistica. Credo anche che occorra salvaguardare comunque il diritto di ciascuna donna di decidere cosa fare del proprio cordone ombelicale e, quindi, cercare di incentivare la donazione, ma anche permettere la conservazione ad uso privato.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta.
La seduta, sospesa alle 10,25, è ripresa alle 11,10.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI