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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 18,47).
(Orientamenti del ministro delle infrastrutture in merito alla realizzazione del Corridoio stradale Tirreno-Brennero, nel tratto Fontevivo Parma-Nogarole Rocca - n. 2-00141)
PRESIDENTE. Il deputato Fava ha facoltà di illustrare l'interpellanza Maroni n. 2-00141 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 5), di cui è cofirmatario.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, intendo illustrare l'interpellanza anche per giustificare e motivare una questione che in questa sede rischia di essere poco compresa, ossia quali siano le ragioni di urgenza che ci hanno spinto a presentare l'interpellanza e ad insistere nei giorni scorsi perché venisse trattata in questa occasione.
Debbo registrare che negli ultimi mesi si sono susseguite alcune dichiarazioni da parte soprattutto del ministro Di Pietro, il quale a più riprese ha manifestato la propria contrarietà alla applicazione delle autorizzazioni e delle concessioni autostradali già deliberate dal precedente Governo.
In virtù di tale consapevolezza, ci siamo chiesti (anche se il problema specifico del collegamento Fontevivo-Nogarole Rocca non è stato mai affrontato) quali fossero le intenzioni del ministro, considerato che si tratta di un'opera che sopravvive in virtù di una concessione. È un'opera che, così come è stata deliberata dal CIPE nella seduta del 9 maggio 2006, quindi nel corso di questa legislatura, è dotata di un piano finanziario modificato e totalmente finanziato attraverso un sistema di concessioni autostradali. La ridefinizione dei termini e dei tempi di durata della concessione autostradale stessa sono alla base, da un lato, della concessione e, dall'altro, della sua realizzazione.
Non so quanti di voi abbiamo percepito l'importanza di questa concessione, stante il fatto che di questo tratto autostradale si discute sin dal 1950 e che nel 1980 si sono cominciati a vedere i primi vagiti dal punto di vista progettuale. Siamo dovuti poi arrivare al 2001, quando finalmente è stata inserita nelle individuazioni di piano della legge obiettivo, quale area di viabilità strategica, e da allora in poi, ad onor del vero, si è giunti con un certo ritardo - come ricordavo prima, solo il 9 maggio scorso - a stabilire le modalità di definitiva aggiudicazione dell'opera.
Detto questo, registro che le cinque amministrazioni provinciali interessate hanno atteggiamenti per certi versi difformi tra loro; infatti, ben quattro di esse hanno inserito l'opera nei rispettivi piani territoriali di coordinamento e stanno insistendo per far in modo che essa proceda celermente. L'amministrazione provinciale di Mantova, provincia dalla quale provengo, al contrario delle altre cinque, da un po' di anni tentenna e alterna fasi di assoluta contrarietà a fasi di disponibilità al dialogo.
Questo tipo di atteggiamento da parte dell'amministrazione provinciale di Mantova non ha sicuramente giovato a comprendere quale siano la reale portata, le attese e le aspettative esistenti sul territorio per quella opera, ed ha ingenerato altri dubbi. Il presidente della provincia stessa, a più riprese, si è vantato di avere fatto presente al ministro Di Pietro la propria contrarietà e ciò ha ingenerato incertezza anche da parte di amministratori che di fatto appartengono anche al centrosinistra.Pag. 88
Nel caso specifico, vi è tutta una fascia di amministrazioni locali che parte da Massa, e che, attraversando Parma, passa per il Basso cremonese e l'Alto mantovano, che in larghissima misura hanno chiesto anche con forme di propaganda estreme di poter vedere finalmente coronato il sogno di realizzare una direttrice che collegherebbe - come dicevo - La Spezia a Verona e due delle più importanti strutture logistiche (Fontevivo Parma-Nogarole Rocca).
Detto questo, credo che, onde evitare ulteriori dubbi, si renda oltremodo necessario un chiarimento da parte del Governo. Mi dispiace che questa sera, per ragioni diverse, sia il ministro sia il sottosegretario competente non possano rispondere. Mi auguro che il rappresentante del Governo, che ringrazio per la disponibilità, possa fornire in qualche modo, qualche dettaglio necessario non tanto al sottoscritto, quanto a tutti quei cittadini di queste cinque province che in questo momento stanno seguendo la diretta televisiva, soprattutto gli amministratori; essi sentono la necessità di avere una posizione chiara e definita sul tema specifico.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Paolo Naccarato, ha facoltà di rispondere.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, con riferimento alle problematiche evidenziate dagli interpellanti con l'atto ispettivo cui si risponde, si precisa che i correttivi proposti alle convenzioni autostradali, con una più accorta tutela degli interessi pubblici, vanno nella direzione di assicurare la puntuale realizzazione degli interventi programmati proprio ai fini di superare l'attuale situazione di ritardo che negli ultimi anni si era attestata su valori nell'ordine del 30, 40 per cento.
A tale scopo, è già al lavoro, presso il Ministero delle infrastrutture, una commissione che vede rappresentati tutti i soggetti coinvolti (ANAS, Concessionarie, ANCE, parti sociali, Autorità di vigilanza sui lavori pubblici).
Circa il collegamento autostradale tra Parma, sull'autostrada A1, e Nogarole Rocca, sulla autostrada A22 del Brennero, è opportuno precisare che questo è compreso nella concessione della Società Autocamionale della Cisa dal luglio del 1974 e che per la sua realizzazione era previsto un contributo pubblico del 60 per cento.
L'opera è rientrata nel blocco della costruzione di nuove autostrade stabilito dalla legge n. 492 del 1975, pertanto, non è mai stato inserito nel piano finanziario della concessionaria non essendo disponibile il necessario rilevante contributo pubblico.
La stessa situazione si è verificata nella vigente concessione ANAS/CISA del 9 dicembre 1999, e tale intervento, pur riconosciuto nella titolarità della concessionaria, non è inserito nel piano finanziario.
È tuttavia opportuno rilevare che il Ministero delle infrastrutture condivide la strategicità dell'intervento, pur restando da effettuare approfondimenti sulle modalità realizzative. L'opera in questione, di un importo pari a 1.833 milioni di euro, come da progetto definitivo approvato dal CIPE il 9 maggio 2006, è coerente con le grandi reti transeuropee ed è inserita nei programmi della legge obiettivo (Delibera CIPE n. 121/201).
Per quanto concerne la convenzione ANAS/società concessionaria del 1o marzo 2006, questa ha previsto una rideterminazione della durata della concessione (dal 2010 al 2044), quale strumento per assicurare l'equilibrio finanziario della concessionaria in relazione al nuovo rilevante investimento senza riconoscimento di contributo pubblico.
Il Ministero dell'economia e delle finanze, a seguito di delibera CIPE del 9 maggio 2006 sulla rilevanza degli investimenti ha tuttavia richiesto ulteriori approfondimenti istruttori.
Da ultimo, la Commissione europea, con nota del 24 luglio 2006, ha aperto una procedura di infrazione, chiedendo alle autorità italiane di astenersi da decisioni definitive sull'atto convenzionale che sarebbePag. 89in violazione delle direttive europee per la maggiore durata della convenzione.
Lo scorso agosto si sono fornite tutte le informazioni sulla vicenda alla commissione e si è in attesa delle ulteriori valutazioni.
Per di più è in corso un'ulteriore verifica da parte del Ministero delle infrastrutture sulla compatibilità dell'assetto fisico previsto per l'infrastruttura, che si sovrappone per alcuni chilometri alla costruenda autostrada regionale lombarda Cremona-Mantova, anch'essa collegata con l'AutoBrennero.
PRESIDENTE. L'onorevole Fava ha facoltà di replicare.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, sono parzialmente soddisfatto della risposta, nel senso che apprezzo dal punto di vista documentale la ricerca effettuata dagli uffici, ma credo che in questa fase sia mancata la politica nella risposta del sottosegretario.
In questa sede siamo chiamati a valutare, a verificare le scelte politiche del Governo, il quale deve avere la forza di decidere qualcosa. Credo che, da un punto di vista squisitamente formale, sia assolutamente accettabile il rilievo del rappresentante del Governo circa l'apertura a luglio di una procedura d'infrazione anche se, a onor del vero, ciò si è verificato per tutte le analoghe iniziative. Sappiamo bene, infatti, che riguardo alla durata delle concessioni le istruttorie dell'Unione europea sono all'ordine del giorno e valgono un po' per tutti i paesi europei; in ogni caso, è altresì vero che, sinceramente, mi aspettavo un pochino più di coraggio.
Ho apprezzato il fatto che il sottosegretario abbia condiviso la strategicità dell'intervento e ciò mi rincuora, poiché non tutti nell'ambito della coalizione a cui egli appartiene la pensano così, soprattutto coloro che si sono mossi sul territorio in questo periodo. Nonostante ciò, un po' m'inquieta la sostanziale riapertura di un'istruttoria per verificare o meglio approfondire quella che viene definita la coincidenza territoriale di quest'opera rispetto alla Mantova-Cremona; credo, infatti, si tratti di due opere tra loro poco attinenti dal punto di vista della risoluzione del problema viabilistico. Non possiamo porci il problema tutte le volte in cui s'intende realizzare un'autostrada in zone presso le quali ne passa già un'altra che, però, porta in tutt'altra direzione. Nel nostro caso stiamo parlando di una direttrice orizzontale che va da Mantova a Cremona - da ovest verso est -, che attraversa questo territorio e che, in un certo punto, interseca quest'altra opera che, in realtà, va da sud verso nord, sostanzialmente collegando la costa toscana con l'AutoBrennero e contribuendo a sgravare dai pericoli e dai problemi che derivano dall'attuale sovraccarico, dal punto di vista viabilistico, del valico appenninico e della A1 più in generale.
Premettendo che ho intenzione di trasfondere il contenuto di questa interpellanza urgente in un altro atto, ribadisco che le amministrazioni locali hanno bisogno di risposte certe in tempi rapidi. Capisco le difficoltà che il Governo si trova ad affrontare in questa fase dal punto di vista burocratico, dovendo rispondere all'Unione europea che ha aperto questa procedura d'infrazione, ma in questo caso si tratta di un'opera sostanzialmente e totalmente finanziata dall'azienda Autocamionale della Cisa attraverso un meccanismo concessorio, peraltro già utilizzato in Italia. Ha fatto bene il rappresentante del Governo a ricordarci che in passato per quest'opera era previsto un 60-64 per cento di intervento pubblico: per questo motivo, per più di trent'anni essa è rimasta sulla carta.
Oggi ci troviamo di fronte ad una soluzione che dovrebbe risolvere questo problema, anche se credo sia giusto vigilare e fare tutti i passi necessari con la dovuta attenzione, ma credo anche sia giusto cercare di dare risposte in fretta perché la popolazione del territorio di cui stiamo parlando ha bisogno di capire e le amministrazioni locali hanno bisogno di programmare il proprio futuro, anche dal punto di vista della viabilità.