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Discussione del testo unificato delle proposte di legge costituzionale Boato ed altri; D'Elia ed altri; Mascia ed altri; Piscitello: Modifica all'articolo 27 della Costituzione, concernente l'abolizione della pena di morte (A.C. 193-523-1175-1231) (ore 17,55).
(Repliche del relatore e del Governo - A.C. 193 ed abbinate)
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore, onorevole Boato.
MARCO BOATO, Relatore. Qualunque replica sarebbe inutile e pretestuosa, perché si è trattato di un bellissimo dibattito, in cui i colleghi - che ringrazio - Evangelisti, D'Elia, Jole Santelli, Baldelli, Adenti, Graziella Mascia e, da ultimo, Marisa Nicchi, con motivazioni diverse, e con sottolineature anche diverse, di carattere etico, storico, politico, culturale e giuridico, sono stati tutti convergenti nella scelta che ci accingiamo a fare. Li ringrazio quindi tutti, e replicare sarebbe da parte mia addirittura presuntuoso.
Ringrazio anche il sottosegretario in rappresentanza del Governo, Giampaolo Vittorio D'Andrea, che non solo ha seguito tutta la discussione, ma ha svolto un intervento che ritengo tutt'altro che rituale, interloquendo direttamente con i problemi più rilevanti che sono alla nostra attenzione. Proprio perché egli ha dimostrato questa attenzione, mi permetto anch'io, come ha fatto poco fa la collega Marisa Nicchi, e hanno fatto altri - anche Graziella Mascia - di attirare la sua attenzione su un tema che non riguarda ilPag. 58contenuto di questa proposta di legge costituzionale, ma che attiene al prestigio e al ruolo dell'Italia sul piano internazionale in materia di iniziative per la moratoria della pena di morte.
Io, come tutti in quest'aula, il 27 luglio scorso, ho votato a favore della mozione che è stata presentata e che ha impegnato il Governo sul punto; sarebbe veramente sbagliato che non ci fosse una iniziativa sufficientemente coerente e conseguente da parte del Governo.
Pertanto, poiché ho visto che il sottosegretario ha anche preso appunti sul tema, ed essendo egli anche sottosegretario per i rapporti con il Parlamento, mi limito, per concludere, a sollecitare da parte sua - ma sono certo che lo farà - la trasmissione delle preoccupazioni espresse in quest'aula (che mi paiono unanimi) sul fatto che non vada persa questa grande e forte iniziativa che abbiamo promosso tutti insieme nel luglio scorso. Vi ringrazio.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il rappresentante del Governo.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, signori deputati, intervengo per rassicurare l'onorevole Boato che, da ultimo, raccogliendo le preoccupazioni espresse dai colleghi intervenuti nel dibattito, ha invitato il Governo a mantenere la posizione prevista dalla mozione approvata il 27 luglio scorso in quest'aula, relativa alla moratoria internazionale. Provvederò a segnalare tale preoccupazione al ministro degli esteri nella giornata di domani ovvero in serata, se possibile.
Ricordo peraltro l'esplicito impegno assunto dal Presidente del Consiglio dei ministri all'atto della presentazione del Governo, quando, in sede di replica, tenne a sottolineare la volontà di rilanciare un'iniziativa italiana per la moratoria. Credo che sia dovere del nostro Governo battersi non solo perché la pena di morte venga abolita in tutti gli ordinamenti, ma anche per una moratoria che intanto impedisca le esecuzioni in quei paesi che non lo hanno ancora fatto.
D'altra parte - e concludo - basterebbe rileggere il dossier che il Servizio studi della Camera ha predisposto. Vi sono due parti che, se sfogliate, fanno venire i brividi alla schiena. Sono le parti relative al codice penale di guerra abrogato in Italia, cioè quelle che prevedevano le modalità di esecuzione anche della pena di morte, nonché alla rassegna di numerosi paesi che ancora oggi mantengono la pena di morte con modalità di esecuzione assolutamente raccapriccianti. Abbiamo il dovere di tentare di evitare il più possibile che tali modalità vengano tradotte in realtà.
Con questo spirito, perfettamente conforme all'iniziativa che è stata sottoposta al nostro esame, ribadisco l'impegno del Governo a muoversi nella direzione auspicata.
PRESIDENTE. Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.