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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Gestione dell'emergenza rifiuti in Campania - n. 3-00341)
PRESIDENTE. L'onorevole Paolo Russo ha facoltà di illustrare l'interrogazione Elio Vito n. 3-00341 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10), di cui è cofirmatario.
PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Tredici anni di sprechi hanno prodotto il risultato sotto gli occhi di tutti: una Campania sommersa da cumuli di rifiuti, cassonetti bruciati, diossina dappertutto, sistema impiantistico inesistente, raccolta differenziata neanche a parlarne.
Il Governo è intervenuto prima con una ordinanza, a giugno, e oggi con un decreto che definirei consolare, perché accentra i poteri su Roma, non consente ai territori l'autodeterminazione e, soprattutto, alimenta un paradosso generato dal fatto che in quella regione si pagherà la tassa più alta sui rifiuti e si otterrà il servizio peggiore.
Onorevole ministro, quelle ecoballe, più balle che eco, saranno utilizzate per le discariche così come prevede il decreto? Ciò è possibile in funzione delle normative europee?
E questo benedetto commissariato, fonte e causa di tutti i disastri, continuerà, e per quanto (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)?
PRESIDENTE. Il ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Alfonso Pecoraro Scanio, ha facoltà di rispondere.
ALFONSO PECORARO SCANIO, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Ringrazio l'onorevole Paolo Russo e gli altri colleghi firmatari di questa interrogazione, perché essa ci offre l'occasione di rispondere su un tema molto delicato. Sono tredici anni di un commissariamento lunghissimo, avviato sotto Governi antichi, rinnovato dal primo Governo di centrodestra, rinnovato poi per altri cinque anni dal secondo Governo nazionale di centrosinistra (quello dell'Ulivo), rinnovato nei cinque anni scorsi dal Governo di centrodestra ed oggi purtroppo, nella prima fase dell'attuale Governo, ancora in corso. Posso solo auspicare che durante i prossimi anni - non per farne un merito all'attuale Governo o all'attuale ministro - si possa, magari con una convergenza ampia, mettere finalmente la parola «fine» a questa lunghissima ed incredibile questione dell'emergenza rifiuti in Campania. Peraltro parliamo della Campania, ma sono anche altre regioni sono commissariate.
Da questo punto di vista, l'onorevole Paolo Russo conosce perfettamente la mia opinione, che ho più volte espresso. Però, oggi, anche chi come me ha sempre considerato non adeguato quel piano dei rifiuti campani, avviato dal centrodestra e proseguito poi dal centrosinistra - quindi sostanzialmente, purtroppo, bipartisan -, non vorrebbe parlare del passato (anche se, avendo la coscienza pulita, potrei dire che non ho mai condiviso quel piano), bensì guardare al futuro, perché oggi non c'è tanto da dire quali siano le responsabilità del passato, perché quelle le accerterà la magistratura, che ha aperto molte inchieste, quanto piuttosto uscire da questa emergenza. E il decreto-legge ha proprio questo obiettivo.
Ovviamente è un decreto della Presidenza del Consiglio e della Protezione civile ed è giusto che si sia investito il massimo responsabile, cioè il capo della Protezione civile, come impegno del Governo ad uscire definitivamente da quell'emergenza. Ho fiducia che il dottor Bertolaso possa condurre positivamente a conclusione questa drammatica vicenda. Ovviamente, so che questo significa anche un impegno forte del Governo, ma credo che per la prima volta si parli - precisamente nell'articolo 2 di quel decreto-legge - di informazione e partecipazione e di un'ordinanza che coinvolga i comuni, le province, i comitati e i cittadini; ciò per evitare l'errore gravissimo di questi anni, che è quello di aver creato un rapporto di sfiducia con i cittadini.Pag. 60
Detto questo, finalmente si dice che le ecoballe non sono più combustibile, e quindi tutelate, come lei ha detto bene, come una balla poco ecologica, che è costata tantissimi soldi ai cittadini campani, facendo i vantaggi in parte di ecomafie, in parte di alcune grandi aziende, come una grande azienda del nord che ha vinto l'appalto. Va detto infatti che in Campania è stata una grande azienda del nord Italia a gestire per anni i rifiuti e questo è il risultato che quella regione ha ottenuto!
Oggi bisogna fare in modo che queste ecoballe possano essere utilizzate, ma solo in modo chiaro, cioè secondo la normativa europea, la quale consente l'utilizzo per la ricostituzione di aree di cave, che rappresentano una ferita enorme nel territorio campano; quindi, solo a patto che vengano trattate e rese inerti, perché è evidente che altre procedure non sarebbero consentite. Il Ministero dell'ambiente avrà grande attenzione in questa direzione.
Spero quindi che si possa lavorare davvero anche per migliorare quel decreto nel passaggio in Parlamento, soprattutto con l'obiettivo di restituire a comuni, province e regioni la competenza in materia di rifiuti.
PRESIDENTE. L'onorevole Paolo Russo ha facoltà di replicare per due minuti.
PAOLO RUSSO. Signor ministro, non sono soddisfatto, perché a fronte di tredici anni di disastri, undici dei quali governati dal centrosinistra in Campania, e a fronte dello sperpero di 1 miliardo e mezzo di euro - per capirci 3 mila miliardi di vecchie lire -, mi sarei aspettato un giudizio ancora più netto ed ancora più severo sulla fallimentare gestione della regione Campania. Milioni di persone costrette a convivere stabilmente con rifiuti maleodoranti, ma soprattutto deprivate di risorse, che avrebbero potuto avviare il riscatto economico, sociale ed occupazionale di quel territorio. Mi attendevo che ci facesse qualche esempio, signor ministro. Per esempio, il progetto Sirenetta: 9 milioni di euro, ma mai entrato in funzione, con centinaia di apparecchi mai installati che ancora giacciono nei capannoni, per i quali ancora si pagano i costi di deposito. Progetto SOS Ambiente: 5 milioni di euro, con un call center ambientale che a pieno regime riceveva al massimo due, tre telefonate al giorno.
Insomma, tutte queste risorse sono state sottratte alle opportunità di sviluppo di un territorio, ma anche all'opportunità di bonificare 800 siti di quella regione indicati come significativamente inquinati. Vi è, poi, la vicenda dei 2 mila 300 assunti per la raccolta differenziata, ormai disabituati al lavoro perché non fanno più nulla.
Insomma, mi sarei aspettato un giudizio severo e critico da parte sua, signor ministro, nei confronti delle città della regione Campania, delle grandi città della regione Campania. Una raccolta differenziata da prefisso telefonico! E che dire della fantasmagorica iniziativa della città di Napoli, «Napulita» - ricordate? - diventata, ormai, una gag tra avanspettacolo e neocabaret?
Speravo anche che ci dicesse, in modo inequivoco, signor ministro, quando finirà questa farsa del commissariamento, che dura da tredici anni e che non ha sconfitto la camorra, quando non l'ha alimentata. Nemmeno questo, ministro! Una data, ministro, ci sarebbe bastata anche solo una data: purtroppo, nemmeno questo ci ha detto (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale - Congratulazioni)!