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Seguito della discussione della mozione Alemanno ed altri n. 1-00020 sulle iniziative per sostenere la candidatura della città di Roma come sede dei giochi olimpici nel 2016 (ore 10,20).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della mozione Alemanno ed altri n. 1-00020 sulle iniziative per sostenere la candidatura della città di Roma come sede dei giochi olimpici nel 2016 (Vedi l'allegato A - Mozioni sezione 1).
Ricordo che nella seduta di ieri si è conclusa la discussione sulle linee generali.
(Intervento e parere del Governo)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il ministro per le politiche giovanili e le attività sportive, onorevole Melandri, che esprimerà altresì il parere sulla mozione all'ordine del giorno.
GIOVANNA MELANDRI, Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive. Signor Presidente, intendo anch'io esprimere il cordoglio e la dovuta solidarietà in primo luogo alla famiglia della vittima dell'incidente avvenuto nella metropolitana di Roma nella giornata di ieri. Abbiamo già valutato ieri, assieme a tutti i gruppi parlamentari, il valore di questo esercizio parlamentare nel momento in cui Roma è stata colpita da tale lutto.
Desidero ringraziare i colleghi della Camera intervenuti nel dibattito per l'occasione che mi è offerta di manifestare oggi, in questa sede, a fronte dell'iniziativa bipartisan determinatasi in entrambi i rami del Parlamento, la ferma volontà del Governo italiano di sostenere la candidatura della città di Roma ad ospitare la XXXI edizione dei giochi olimpici e - mi preme ricordarlo - paraolimpici del 2016, in vista dell'assegnazione da parte del Comitato olimpico internazionale, prevista per settembre 2009.
Sono trascorsi più di 40 anni dalle Olimpiadi svoltesi a Roma nel 1960, prima occasione nel corso della quale la nostra capitale manifestò la propria grande vocazionePag. 2di città dello sport. Il desiderio di riportare nel nostro paese la più importante manifestazione sportiva di livello internazionale è forte e diffuso in ogni livello del paese.
Inoltre, intendo rammentare l'indiscutibile successo, sportivo ma anche organizzativo, delle recenti Olimpiadi invernali svoltesi a Torino, che ha dimostrato come l'Italia abbia tutte le carte in regola per ospitare i grandi eventi sportivi di rilevanza internazionale.
La candidatura di Roma, lo dico con grande sincerità, seppure complessa (ricordo che avremo diciassette rivali con cui confrontarci, come Tokyo, Madrid, Rio de Janeiro) è una sfida difficile ma tutt'altro che impossibile e, attraverso Roma, candidiamo l'Italia alla più grande manifestazione sportiva internazionale.
Ricordo anche che la candidatura ha già incontrato il pieno favore della commissione di valutazione del Comitato olimpico nazionale, istituita nel settembre 2005 al fine di proporre una candidatura italiana in grado di competere, al massimo livello, in sede internazionale. La commissione di valutazione ha valorizzato sia i contenuti tecnici e sportivi della candidatura sia i contenuti relativi all'immagine ed ai valori storici, culturali e socio-economici dell'Italia.
Le valutazioni di questa commissione hanno tenuto conto di tutte le garanzie che la candidatura deve offrire: dal sostegno degli operatori economici del sistema paese in senso lato, al consenso dell'opinione pubblica. Lo voglio dire poiché ieri, nel corso del dibattito in aula, è stata ricordata l'esigenza di costruire un'adesione diffusa attorno a questa candidatura. Un'indagine su scala nazionale attesta il consenso dell'opinione pubblica allo svolgimento dei giochi olimpici a Roma: la percentuale è dell'83,50 per cento circa.
La commissione ha anche tenuto conto della dotazione infrastrutturale esistente: sistema degli impianti sportivi, capacità della ricettività alberghiera. Dunque, la candidatura di Roma, secondo la valutazione della commissione del CONI, presenta tutte le condizioni di base e la necessaria potenzialità.
Riguardo alle infrastrutture sportive e al percorso che ci separa dal 2016, mi preme rammentare da un lato le risorse - quasi 43 milioni di euro per gli anni 2007-2008 sono già stati stanziati dal Governo, attraverso il disegno di legge finanziaria, per la realizzazione della città dello sport a Tor Vergata - e dall'altro che la città di Roma (già oggi dotata di numerose infrastrutture sportive, come ha rilevato la commissione di valutazione del CONI) potrà anche contare sulle strutture che si erediteranno dai mondiali di nuoto, che si terranno nel 2009, e dai mondiali di pallavolo, che vedranno di nuovo protagonista questa città nel 2010.
A queste valutazioni positive di carattere tecnico si accompagna il diffuso consenso che la candidatura di Roma riscuote oggi a livello politico.
Il Governo ha sempre sostenuto questa candidatura e mi sembrano ormai davvero superate le discussioni che inizialmente hanno accompagnato la scelta della città da candidare per l'organizzazione dei giochi olimpici.
Voglio sottolineare, valorizzandola, la stessa circostanza che oggi maggioranza ed opposizione abbiano presentato, grazie all'iniziativa dell'onorevole Alemanno alla Camera e del senatore Bettini al Senato, due mozioni bipartisan in entrambi i rami del Parlamento, per sostenere la candidatura di Roma e fornendo, in tal modo, il supporto di una parte preponderante dell'arco parlamentare. Questo dimostra quanto sia diffusa e condivisa la percezione della rilevanza dell'evento non solo sotto il profilo sportivo, ma anche dal punto di vista economico, sociale, turistico. Inoltre, tale evento lascerà un'eredità positiva al nostro paese sia in termini di miglioramento delle strutture, degli impianti a beneficio della collettività, sia per la crescita della cultura sportiva. Da questo punto di vista - lo voglio dire, avendo ascoltato il dibattito di ieri in aula -, non posso che augurarmi che tale consensoPag. 3sulla candidatura di Roma diventi ancora più ampio in Parlamento e nel paese.
È per questo che sono presente qui oggi, per dichiarare formalmente l'impegno, a nome del Governo che rappresento, ad attivare ogni possibile iniziativa, ad assicurare anche il sostegno finanziario necessario per consentire la candidatura di Roma come sede dei giochi olimpici del 2016. Essa deve essere - come recita la mozione - quanto più possibile condivisa, sostenibile, utile e competitiva, dunque vincente nel confronto internazionale.
Credo che questa candidatura rappresenti una grande occasione per il paese: attraverso Roma candidiamo l'Italia ad ospitare i giochi olimpici del 2016. Abbiamo bisogno (consentitemi questa informale chiusura) di schierare una squadra compatta, convinta e unita. Sono certa che la mozione bipartisan possa dare il «la» ad una grande avventura per il nostro paese, consapevoli delle difficoltà e delle complessità che la caratterizzano, ma anche consci delle buone opportunità e delle possibilità di successo. Vi ringrazio.
PRESIDENTE. Quindi, il Governo accetta la mozione presentata?
GIOVANNA MELANDRI, Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive. Sì, il parere del Governo è favorevole.
(Dichiarazioni di voto)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Alemanno. Ne ha facoltà.
GIOVANNI ALEMANNO. Abbiamo a lungo riflettuto sull'opportunità di procedere alla votazione di questa mozione, considerato il grave lutto che ha colpito la città di Roma e il momento di grande angoscia creatosi all'interno della città. Alla fine, abbiamo fatto prevalere la volontà di dare un segnale di speranza, di certezza per la città, nella convinzione che quanto è accaduto ieri, nonché le polemiche e i problemi che dall'incidente potranno emergere, non possano incidere sulla immagine complessiva della nostra città.
Diamo quindi seguito alla discussione e - speriamo - all'approvazione unanime da parte del Parlamento di questa mozione, la quale, come è stato giustamente ricordato dal ministro, è accompagnata da un'analoga mozione presentata al Senato dal senatore Bettini, appartenente al gruppo dei Democratici di Sinistra, che, sostanzialmente, deve rappresentare l'unità di tutte le forze politiche rispetto ad una candidatura della nostra capitale come sede olimpica nel 2016.
Si tratta di un atto politico necessario per mettere fine rapidamente ad una serie di polemiche ed allusioni incrociate registratesi negli scorsi mesi. Intorno alla composizione del comitato promotore, alla presidenza - anche da noi condivisa - di Gianni Letta si era creata la sensazione che una parte del paese potesse avere delle perplessità rispetto a questa candidatura. Invece, ritengo che le valutazioni da esprimere, così come la composizione del comitato promotore, la necessità di coinvolgere tutte le energie e le voci presenti nella città nonché a livello nazionale debbano fare emergere con chiarezza la mancanza di dubbi in proposito.
Ricordiamo ancora ciò che successe nel periodo della prima candidatura di Roma, qualche anno fa, quando proprio nel momento cruciale della decisione emersero divisioni e valutazioni diverse, che incisero in parte sull'immagine complessiva della stessa candidatura. Non vogliamo che in alcun modo ciò abbia a ripetersi, con scarichi di responsabilità, o affermando l'esistenza di partiti milanesi o romani o cose simili. Il tentativo di avere questa candidatura, dopo che da più di quarant'anni viene rinviata la possibilità di svolgere le Olimpiadi estive in Italia, deve incontrare una risposta chiara e netta da parte del Parlamento. Questa è la strada maestra.
Ci attendiamo, quindi, che il Governo, sulla base di questa spinta politica, sia inPag. 4grado di mettere come posta di bilancio nella legge finanziaria in discussione l'impegno finanziario necessario per dare concretezza alle varie realtà.
Su questo punto richiamo l'attenzione del ministro Melandri. Come ci ha spiegato più volte un componente del Comitato internazionale olimpico, l'onorevole Pescante, l'elemento centrale e fondamentale di una valutazione in proposito sta proprio nell'impegno chiaro dal punto di vista finanziario delle istituzione e del Governo.
È necessario quindi che si parta con un impegno definito, senza incertezze, perché questo è un elemento di valutazione per stabilire se una candidatura sia più o meno credibile, possa essere sostenuta e mandata avanti.
Dobbiamo dare un segnale di speranza alla nostra città, alla nostra capitale, in un momento difficile e drammatico, soprattutto perché siamo convinti che la qualificazione internazionale del nostro paese passi per sfide di questo genere.
Facciamo tutti uno sforzo comune senza divisioni e dimostriamo che sull'interesse nazionale, quando è in gioco la faccia delle nostre città e della nostra nazione, non ci sono divisioni di parte ma siamo capaci di stare tutti quanti insieme in quanto italiani, portando a livello internazionale il valore delle nostre città e della nostra realtà nazionale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Pedrini. Ne ha facoltà.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor ministro, già ieri, nel corso della discussione sulle linee generali, ho espresso i motivi per i quali noi voteremo e sosterremo convintamente la candidatura di Roma come sede dei giochi olimpici, considerandola una candidatura non della singola città, ma di tutto il paese.
In sede di dichiarazione di voto - lascerò agli atti della Camera il testo completo del mio intervento, se non ultimato - vorrei soffermarmi sulle valutazioni economiche. Ritengo necessario sottolineare che le spese effettuate costituiranno un investimento e un utile per l'intero paese. Vorrei citare, per esempio, l'America's Cup, che, secondo alcune stime, dovrebbe portare a benefici di più di un miliardo e mezzo di euro (secondo l'amministrazione di Valencia, addirittura, di 3 miliardi di euro), a 110 mila nuovi posti di lavoro, con un impatto economico di più di 3 miliardi di euro, mentre, quanto all'impatto mediatico, sono previsti circa 3 miliardi di spettatori televisivi in quattro anni. Si pensi ancora a Saragozza, che ospiterà l'Expo del 2008 (dal 14 giugno al 13 settembre): si prevede che la città aragonese accoglierà quasi 8 milioni di visitatori da tutto il mondo. Molto rilevante è inoltre l'esempio di Atene 2004, un evento appena concluso; l'impatto complessivo delle Olimpiadi sul bilancio dello Stato è senz'altro rilevante, se si considera, nei due anni, il rapporto deficit-PIL. Inoltre, si sono realizzate una serie di opere, quali un nuovo aeroporto o il completamento di due autostrade, sono stati spesi 5 miliardi nelle telecomunicazioni e vi è stato un sensibile miglioramento delle politiche sociali con un investimento superiore ai 2 miliardi di euro. Il successo di immagine, poi, a tutt'oggi sta ancora producendo risultati sotto il profilo economico: è aumentato notevolmente il fattore turismo e sono stati sostenuti tutti i settori, dall'agricoltura alla new economy, dalle attività produttive alla valorizzazione del patrimonio culturale e allo sviluppo delle risorse umane. Il PIL greco è cresciuto di un punto percentuale all'anno.
Senza dilungarmi molto, vorrei ricordare la valutazione del Toroc e dell'unione industriali di Torino, che stimano, riguardo al solo Piemonte, per la realizzazione dell'intervento olimpico, la produzione di un valore aggiunto di oltre 13 miliardi di euro, un incremento annuo del PIL di poco inferiore al 3 per cento, pari allo 0,2 su base nazionale, un tasso di occupazione positivo del 2,8 per cento ed un tasso di disoccupazione in riduzione dell'1,8 per cento, per un totale di quasi 60 mila nuovi posti di lavoro. Si tratta di un investimento complessivo che, in base aPag. 5tutte queste stime, sarà di circa 15-18 miliardi di euro. Tuttavia, considerati gli investimenti infrastrutturali dei mondiali di nuoto e di volley, tale cifra potrebbe essere vista al ribasso. Saranno anche effettuati investimenti per obiettivi di utilità sociale; pensate al miglioramento del sistema sanitario, alla crescita culturale, alla formazione e qualificazione professionale. Il PIL italiano crescerebbe tra lo 0,6 e lo 0,8 per cento.
PRESIDENTE. Onorevole Pedrini, la invito a concludere.
EGIDIO ENRICO PEDRINI. Mi avvio alla conclusione, signor Presidente. Occorre inoltre considerare che le procedure istruttorie, per la scelta finale del CIO, coinvolgono l'executive board e tutti i membri del CIO. Qui, signor ministro, dovremmo avere una posizione avvantaggiata, dovuta al fatto che nell'executive board - unico paese al mondo - abbiamo due membri, mentre tra i 114 membri dell'assemblea attuale vi sono ben cinque rappresentanti del Governo.
Auspico, quindi, anche per questo, il voto unanime dell'Assemblea sulla mozione in discussione.
PRESIDENTE. La Presidenza autorizza, sulla base dei criteri costantemente seguiti, la pubblicazione in calce al resoconto stenografico della seduta odierna del testo integrale della dichiarazione di voto del deputato Pedrini, che ne ha fatto richiesta.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Picano. Ne ha facoltà.
ANGELO PICANO. Signor Presidente, signor ministro, colleghi deputati, il Comitato olimpico internazionale si appresta a cominciare l'iter per la valutazione delle città candidate ad organizzare la trentunesima edizione dei giochi olimpici del 2016. Tra le candidature autorevoli che si stanno delineando c'è quella della città di Roma, sulla cui aspirazione si è creata una amplissima convergenza tra le forze politiche nazionali e locali, di maggioranza e di opposizione.
Roma è in grado di garantire competitività nel confronto internazionale per le sue infrastrutture viarie, per la sua ricettività, per l'interesse che la sua storia e il suo patrimonio monumentale suscitano, che porrebbero le Olimpiadi in un'ottica di grande interesse sportivo e turistico.
Il sindaco Veltroni, in un dossier predisposto sul tema, ha previsto investimenti per 2 o 3 miliardi di euro che sarebbero interamente coperti da attività di marketing del Comitato olimpico e da contributi delle istituzioni. Il costo del sistema paese per l'organizzazione dei giochi potrebbe superare i 15 miliardi di euro.
Roma è già capitale dello sport mondiale e adesso chiede un'etichetta olimpica che manca dal 1960. Gli investimenti per i prossimi mondiali, quelli del nuoto 2009 e del volley 2010, sono pronti. Non ci sono solo progetti, ma lavori che stanno cominciando. «Roma è pronta», ha osservato qualche mese fa il sindaco Veltroni, che ha portato avanti l'idea della città dello sport a Tor Vergata, che sarà ultimata nel 2008. In un'area di 53 ettari sorgeranno impianti sportivi, una piscina olimpica e un altro palazzo dello sport che comprenderà la pista per l'atletica, consentendo così in futuro di ospitare anche una grande competizione di atletica al coperto. Riteniamo però che l'opera più importante sarà il villaggio olimpico: quel campus che sorgerà a Tor Vergata sarà uno strumento prezioso per i giochi olimpici e diventerà un quartiere davvero moderno per la città.
È necessario tuttavia che anche il Governo dia segnali di interesse, introducendo nella legge finanziaria un apposito capitolo dedicato alle Olimpiadi, così come è accaduto per l'Expò 2015, previsto all'articolo 132, con un primo stanziamento di 5 milioni di euro.
I giochi rappresentano un'opportunità di trasformazione dell'assetto del territorio che ha caratterizzato molte città organizzatrici. Le Olimpiadi hanno costituito l'occasione per interventi di miglioramento urbano su vasta scala, esercitando un notevole e concreto impatto sulle strutture urbanistiche delle città organizzatrici.Pag. 6
Il miglioramento delle infrastrutture di trasporto e di comunicazione è uno degli obiettivi ritenuti strategici per il futuro della città e della sua area metropolitana, localizzata all'interno di uno dei maggiori poli economici del paese, con l'importante funzione di collegamento e interscambio a livello nazionale nei confronti delle maggiori città europee.
La programmazione delle infrastrutture indicate nel piano obiettivo del ministro dei lavori pubblici richiede una rapida rivisitazione e, soprattutto, un'accelerazione con spostamento di risorse, ma anche la previsione di nuovi finanziamenti. Vanno potenziate le strutture aeroportuali, il GRA, le strade di accesso a Roma, soprattutto quelle che hanno una diramazione fino ai confini dell'Italia e proseguono arrivando alle capitali europee.
La lentezza con cui in questi ultimi anni si realizzano opere pubbliche ci deve indurre a porre mano subito all'opera; occorre allargare anche l'interesse al Lazio per decongestionare la capitale e per far ammirare le bellezze artistiche e monumentali delle nostre province.
La necessità di fare sintesi, sul piano politico e tecnico, delle diversificate sollecitazioni che provengono, per un verso, dagli organi sportivi internazionali e, per l'altro, dalle componenti sociali ed economiche locali del sistema, rappresenta un'occasione imperdibile di sperimentare un quadro di riferimento del sistema pubblico di governo del territorio e dell'economia in grado di creare i migliori presupposti per una nuova fase di sviluppo di Roma e del Lazio.
A Montreal '76 le ambiziose opere realizzate si dimostrarono talmente dispendiose da provocare un peggioramento della situazione economica della città e dell'intero paese; ad Atlanta '96, in assenza di un massiccio impegno organizzativo da parte degli enti pubblici e stante la non buona collaborazione tra questi ultimi e il settore privato, investimenti e lavori di recupero urbano risultarono limitati e scoordinati; al contrario Barcellona '92 e Sidney 2000 hanno saputo trarre dall'organizzazione del grande evento il massimo beneficio possibile, attraverso progetti di risanamento e di ammodernamento urbano altamente qualificati.
Anche le due Olimpiadi asiatiche sono state ben utilizzate dal punto di vista del cambiamento urbano: sia a Tokyo nel 1964 che a Seul 24 anni più tardi gli organizzatori dell'evento hanno saputo sfruttare l'occasione fornita loro dai giochi per adeguare gli standard infrastrutturali delle due grandi capitali antiche ai livelli dei paesi più sviluppati.
La conclusione che si può trarre dai precedenti storici è dunque piuttosto netta: i giochi hanno ottenuto i risultati migliori sotto il profilo infrastrutturale quando i lavori si sono inseriti in un quadro di programmazione e sviluppo urbanistico di lungo periodo, basato su un preciso piano di interventi e investimenti.
Le Olimpiadi di Roma del 1960 non furono soltanto l'aeroporto di Fiumicino e la via Olimpica; questa festa dello sport fece registrare molte note positive: dall'ottima fattura degli impianti alla buona organizzazione complessiva, al positivo ritorno di immagine per il nostro paese. Le strutture sportive create nella capitale in vista dei giochi furono in generale eccellenti sotto il profilo architettonico e funzionale. Le Olimpiadi di Roma costituirono il biglietto da visita che l'Italia del miracolo presentò, attraverso la sua capitale, al mondo intero.
Qualcuno ha sostenuto che le Olimpiadi di Roma rappresentarono un momento importante per l'evoluzione del rapporto tra sport ed economia in Italia. Fu in quella circostanza che il nostro paese poté allora mettere a fuoco tutti i molteplici risvolti economici che una grande manifestazione sportiva implica. A partire dai giochi di Tokyo del 1964, l'avvento del satellite per telecomunicazioni diede all'evento una dimensione autenticamente planetaria, con un inevitabile effetto moltiplicatore nel giro d'affari. Tuttavia, il coinvolgimento di circa 8 mila persone nella organizzazione e gestione dell'evento, l'imponente intervento urbanistico che esso comportò ed il ritorno di immaginePag. 7senza precedenti per un avvenimento sportivo in Italia fecero sì che le Olimpiadi di Roma trascendessero il mero significato sportivo: Olimpiadi come grande affare, Olimpiadi come teatro di un sogno consapevole, che per un pugno di giorni dipinge, con il consenso del mondo intero ed anche dei paesi in grave conflitto tra loro, un'altra società delle nazioni molto pacifica.
Sul profilo di identità nazionale, lo sport incide ormai più della storia, della politica, della composizione economica e del vissuto turistico, grazie ad inni, bandiere e sentimenti di appartenenza. Lo si è visto plasticamente nelle piazze e nei decori dei balconi, nel sentimento popolare cavalcato dai media, nell'attenzione ai massimi livelli della politica che l'opinione pubblica ha accolto con una positiva e accettata condivisione di ruoli.
Chi non ricorda a Roma 1960 i 20,5 secondi con cui Livio Berruti stupì tutti dominando con il doppio record del mondo la semifinale e la finale dei 200 metri, sovvertendo i pronostici che vedevano favoriti i soliti noti statunitensi? Chi non si ricorda di Bikila, il maratoneta scalzo venuto dall'Etiopia, che rese il Colosseo ancora più fulgido e meraviglioso, come non lo era dai tempi dei gladiatori?
Oggi i terreni di rigenerazione del sentimento sono quelli della competizione sportiva e delle azioni di solidarietà internazionale, che vedono la bandiera nazionale come simbolo di atti concreti identificabili di eroismo civile.
Facciamolo, infine, anche in memoria del barone de Coubertin; nel periodo infatti che intercorrerà tra luglio 2007 - quando il CIO invierà il dossier sulla candidatura - e gennaio 2008, data in cui il CONI ufficializzerà definitivamente la scelta di Roma, ricorrerà il settantesimo anniversario della morte del padre dei giochi olimpici moderni, scomparso a Ginevra il 2 settembre 1937. Sappiamo tutti quanto questi avesse richiesto più volte Roma città olimpica, decantandola come nuova Grecia, senza vedere mai realizzato il suo desiderio. Per questi motivi, noi Popolari-Udeur voteremo a favore della mozione Alemanno (Applausi dei deputati del gruppo Popolari-Udeur).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Ciocchetti. Ne ha facoltà.
LUCIANO CIOCCHETTI. Signor Presidente, ministro, colleghi, credo che la discussione su questa iniziativa bipartisan, che coinvolge i due rami del Parlamento, in merito ad un progetto politico di sostegno alla candidatura della città di Roma come sede dei giochi olimpici del 2016, sia un grande segno, importante e fondamentale, anche nella giornata di lutto che ha vissuto questa città, di cui abbiamo già avuto modo di parlare in quest'aula nella serata di ieri.
Credo però che lo sport, quello vero come i giochi olimpici, sia una grande iniziativa di pace: ricordiamo nella storia che le tante guerre che si svolgevano nel mondo venivano interrotte soltanto durante lo svolgimento dei giochi olimpici. Ritengo che questo sia un ulteriore aspetto di un'importante iniziativa - assunta dal collega Alemanno alla Camera dei deputati e sottoscritta da tutte le forze politiche - che, in qualche modo, può dare un segno diverso rispetto alla presentazione della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2004, perché da qui parte un meccanismo che può coinvolgere il sistema paese: non è soltanto la spinta dei deputati romani, del sindaco e del consiglio comunale di Roma, dei dirigenti e degli imprenditori di questa città, ma è il sistema paese che scommette sulla candidatura.
Credo che questo sia un segno importante, nel momento in cui abbiamo una grande competizione internazionale anche con gli altri paesi europei. Abbiamo visto che paesi come la Spagna e la Grecia sulle Olimpiadi e sui grandi eventi sportivi hanno costruito la ristrutturazione, la riqualificazione delle loro città, della loro immagine, del turismo e di tutto quello che, in qualche modo, può ruotare intorno ad un grande evento come le Olimpiadi.Pag. 8Abbiamo due segni, potremmo andare ancora più indietro ma sarebbe inutile. I giochi olimpici svolti nel 2004 ad Atene hanno cambiato il volto di quella città e di quella nazione, hanno iniziato a far crescere l'economia della Grecia - che era in una condizione di grande difficoltà -, hanno riaperto e, dopo il 2004, hanno consentito un boom turistico incredibile (il 13 per cento in più di turismo dall'anno delle Olimpiadi). Ciò è avvenuto anche con i giochi olimpici invernali di Torino, un'altra importante iniziativa in cui l'Italia, complessivamente, ha dimostrato una grande capacità di organizzazione e di riqualificazione della città di Torino e di molte altre parti della regione Piemonte. Anche in questo caso c'è stata una grande occasione per lo sviluppo del turismo a Torino e nel Piemonte, con la conoscenza di una grande attrazione turistica e di una delle mete più importanti del paese. Comunque, le Olimpiadi di Torino hanno rappresentato una grande occasione non soltanto per Torino e per il Piemonte, ma per tutto il paese.
Le Olimpiadi producono un grande effetto sul turismo, sull'economia, sul miglioramento delle infrastrutture e della qualità della vita dei cittadini, sull'identità nazionale - credo che sia un fatto importante e centrale -, sulla cultura del vero sport, sull'immagine del paese e della sua capitale. Ritengo che queste siano le finalità importanti che ci uniscono, per le quali abbiamo sottoscritto e voteremo convintamente la mozione. Da oggi ci impegneremo tutti quanti, nelle sedi opportune e nel rispetto dei nostri ruoli, per sostenere questa candidatura e per fare in modo che, quando saranno adottate le decisioni, effettivamente Roma, il paese e l'Italia siano in grado di vincere questa competizione, in un confronto - come abbiamo sentito - molto difficile e duro perché nazioni e città molto importanti di quadranti significativi del mondo certamente competeranno con tutte le armi legittime per poter vincere questa partita.
Tuttavia, credo che Roma e l'Italia abbiano le qualità per vincere. Occorrono un comune impegno ed il coinvolgimento forte e significativo di tutte le parti politiche, sociali, culturali di questo paese; sono necessari una forte condivisione nella presentazione della candidatura ed un significativo impegno economico.
Com'è stato ricordato, la spesa necessaria per sostenere la candidatura è stimata tra i 12 ed i 15 miliardi di euro e per essa il CIO pretende la certezza delle fonti di finanziamento. Sappiamo bene, tuttavia, che a fronte di tale spesa sono previsti ritorni dal punto di vista economico, turistico e dello sviluppo, nonché la possibilità di un ritorno di immagine per il paese e per il PIL, che consentono ampiamente di compensare questa spesa. In proposito, nella legge finanziaria dobbiamo avere la certezza dei finanziamenti volti a sostenere da qui al 2016 la candidatura.
Insomma, credo che il Parlamento e le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, abbiano fatto in questa occasione un grosso passo in avanti. Adesso, al di là delle parole, è necessario da parte del Governo un forte impegno che può essere rappresentato da un emendamento alla legge finanziaria, teso a prevedere una piccola posta che già da adesso possa dare il senso di una presenza forte e significativa dal punto di vista economico e finanziario.
Inoltre, deve essere avviata la costituzione di un comitato promotore che denoti anche nella scelta delle persone la condivisione del sostegno alla candidatura da parte delle forze politiche, sociali e culturali. Evitiamo l'errore commesso con il comitato promotore delle Olimpiadi del 2004, al cui interno non venne mantenuta la rappresentanza visiva di quel grande patto cui invece avevano concorso tutto il paese e tutte le sue forze politiche, sociali e culturali. La conseguenza fu che perdemmo nonostante avessimo grandi opportunità di far prevalere la nostra candidatura. Evitiamo dunque lo stesso errore e noi saremo pronti a sostenere in tutti i modi e con tutte le nostre forze questa grande battaglia, perché Roma deve organizzare i giochi olimpici del 2016 (ApplausiPag. 9dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Guadagno. Ne ha facoltà.
WLADIMIRO GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA. Signor Presidente, lo sport ha un grande pregio, quello di unire. Lo ha dimostrato la squadra dell'Italia, quando la nazione tutta, da Pontida a Canicattì, si è ritrovata a tifare per la nazionale. Indipendentemente dalla classe sociale, dalla squadra per cui si tifa in campionato (anche i sostenitori della Lazio hanno tifato per la buona riuscita del calcio di rigore di Totti), indipendentemente dalla propria fede politica e dalla propria provenienza geografica (vivo nel quartiere multietnico del Pigneto ed ho visto esultare per la vittoria dell'Italia senegalesi, rumeni, cinesi, arabi), indipendentemente dalla religione, indipendentemente dall'orientamento sessuale, lo sport è come la livella di Totò: tutti uniti ed eguali in una fede.
Il valore del calcio ha avuto ripercussioni, anche economiche, in tutta la società, per cui non si può abbandonare lo sport solo a regole di mercato, a quotazioni di borsa o a concentrazioni di risorse che rasentano l'oligopolio. Ma il calcio è stato offeso anche da tristi vicende di corruzione, di chi ha infranto la regola sportiva per eccellenza, ovvero quella di cominciare le partite sullo zero a zero.
Mentre si parlava poco di calcio e molto di vicende giudiziarie, sono stati i giochi olimpici invernali di Torino a ricordarci la bellezza della sana competitività agonistica. Si è parlato spesso di monocultura sportiva, solo di calcio.
Ebbene, credo che l'occasione della candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2016 serva a ricordare e a valorizzare le attività sportive nella loro ricchezza. Le Olimpiadi non hanno come obiettivo quello di dimostrare la superiorità di una razza sull'altra, come si tentò di fare in quelle di Berlino durante il nazismo, ma sono magari le Olimpiadi di Roma in cui il campione maratoneta Bikila corse e vinse a piedi nudi. Le Olimpiadi hanno come obiettivo, sì, la superiorità, ma la superiorità dell'atleta che dedica il suo tempo ad uno scopo, la superiorità dell'atleta che ha pazienza e dedizione, forza fisica e concentrazione della mente, la superiorità di chi non ricorre al doping, ma all'esercizio fisico.
Le Olimpiadi necessitano anche di un impegno economico molto importante, di un grande sforzo finanziario. La gestione deve essere trasparente affinché non ci si limiti a costruire strutture nuove o a ristrutturare quelle esistenti, ma vi sia anche la creazione di una etica sportiva, il riscatto dell'orgoglio, che non è un riconoscersi in un patriottismo anacronistico, ma un riconoscersi nell'onestà, nella lealtà e nel ricordare che le Olimpiadi dimostrano che ci si può anche confrontare tra una nazione e l'altra, ma l'obiettivo principale deve essere sempre quello di dimostrare di poter stare tutti insieme (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, rappresentanti del Governo, colleghi, credo sia stato giusto decidere sia nella giornata di ieri sia in quella di oggi di procedere nei nostri lavori, perché ritengo sia questo il modo migliore da parte del Parlamento di esprimere la propria solidarietà, più volte affermata, nei confronti della città di Roma per la catastrofe verificatasi ieri nella metropolitana. Credo sia un fatto positivo e significativo che, pure in un contesto politico che per molti aspetti vede contrapposizioni frontali fra gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra, sulla proposta di sostegno alla candidatura dell'Italia per le Olimpiadi del 2016 si stia verificando, in questo e nell'altro ramo del Parlamento, una convergenzaPag. 10credo unanime, al Senato attorno alla mozione che ha come primo firmatario il senatore Bettini e qui alla Camera sulla mozione a prima firma Alemanno, sottoscritta anche dagli esponenti dell'Unione, a cui ho posto anche la mia firma.
Non ho molto da aggiungere a quanto detto questa mattina da molti colleghi e in particolare dal ministro Melandri, che ha ricordato l'importanza di questa iniziativa, l'importanza della caratteristica politica con cui questa iniziativa, in termini di amplissima convergenza, viene assunta, a distanza di 46 anni, con riferimento al dibattito attuale, e di 56 anni (se si realizzerà positivamente) dalle precedenti Olimpiadi di Roma del 1960.
Credo che il ministro Melandri abbia fatto bene a ricordare che questa importante iniziativa non sarà affatto facile e scontata, che si troverà di fronte altri diciassette concorrenti con candidature di grande prestigio e importanza. Tanto più è importante la convergenza unitaria quanto più è difficile la sfida sul piano internazionale. È già stata ricordata l'importanza dello stanziamento per gli anni 2007-2008 di 42,5 milioni di euro per la fase di precandidatura; ovviamente ben altri dovranno essere gli stanziamenti nel momento in cui questa candidatura dovesse realizzarsi positivamente.
Altri colleghi e lo stesso ministro Melandri hanno ricordato che vi saranno, da qui al 2016, due passaggi intermedi importanti rappresentati dai mondiali di nuoto del 2009 e da quelli di volley del 2010, due tappe fondamentali in previsione delle Olimpiadi del 2016.
Senza usare toni troppo retorici, che oltretutto non si addicono al momento attuale, ritengo sia giusto ricordare che quella di cui si discute è un'iniziativa che non solo riveste un'enorme valenza sportiva ma presenta anche aspetti rilevantissimi sotto i profili economico, sociale, culturale e turistico.
Per tutte queste ragioni, preannuncio il voto favorevole da parte del gruppo dei Verdi sulla mozione in esame.