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Discussione del disegno di legge S. 635: Sospensione dell'efficacia nonché modifiche di disposizioni in tema di ordinamento giudiziario (approvato dal Senato) (A.C. 1780).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.Pag. VI
Avverte altresì che sono state presentate la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Pecorella n. 1 e la questione sospensiva Lussana n. 1, che saranno esaminate al termine della discussione sulle linee generali.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore. Nel rinviare alla relazione scritta, sottolinea che la maggioranza non ha ritenuto di ricorrere ad un provvedimento d'urgenza ed ha altresì operato la scelta di non procedere all'abrogazione della riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella precedente legislatura, bensì alla sospensione dell'efficacia di talune disposizioni. Richiamate quindi le modifiche introdotte dal Senato al disegno di legge in discussione, auspica la sollecita approvazione del provvedimento, per evitare le deleterie conseguenze che potrebbero derivare per la funzionalità del Consiglio superiore della magistratura e per l'operatività del Ministero della giustizia.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Rilevato che il testo del disegno di legge in discussione è frutto di una convergenza registratasi tra le forze politiche dopo un proficuo confronto, sottolinea l'efficacia del provvedimento al fine di soddisfare le molteplici esigenze dell'ordinamento giudiziario conferendogli, complessivamente, un assetto più moderno. Richiamate quindi, tra l'altro, le ragioni per le quali il Governo ritiene di dover modificare le disposizioni recate dal decreto legislativo n. 160 del 2006, giudica infondati i rilievi critici formulati dall'opposizione in Commissione; auspica quindi l'approvazione del disegno di legge, nel testo trasmesso dal Senato.
GAETANO PECORELLA (FI). Nel sottolineare che non sussistono ragioni a sostegno di una sollecita approvazione del disegno di legge in discussione, sottolinea l'esigenza di introdurre adeguate correzioni sul piano tecnico-giuridico. In particolare, evidenzia la disposizione che prevede che sui ricorsi avverso le decisioni della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura sarebbe competente la Corte di Cassazione a sezioni unite civili e non più a sezioni unite penali. Tale disposizione è stata introdotta al Senato senza però incidere sulla restante parte dell'articolo 24 della riforma dell'ordinamento giudiziario. Nel sottolineare, altresì, la gravità delle disposizioni concernenti la prescrizione dell'azione disciplinare, preannunzia una ferma opposizione al provvedimento in discussione, ove non fossero accolte le proposte emendative presentate dal suo gruppo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
PAOLO GAMBESCIA (Ulivo). Rileva preliminarmente il carattere pretestuoso delle argomentazioni addotte dall'opposizione alla Camera, atteso che le forze politiche del centrodestra avevano assunto un atteggiamento diverso ed improntato a spirito collaborativo durante l'iter presso l'altro ramo del Parlamento. Ritiene al contrario opportuno un confronto serio tra maggioranza e opposizione per affrontare una serie di questioni delicate relative all'ordinamento giudiziario, prendendo atto positivamente, tra l'altro, della disponibilità registrata da parte della magistratura e degli operatori del diritto.
GIULIA BONGIORNO (AN). Osserva che il disegno di legge in discussione si inquadra armonicamente nella strategia del Governo nel settore giustizia, consistente nel non assumersi alcuna responsabilità di introdurre cambiamenti, ma al contrario nel decidere di non fare. Nel giudicare, quindi, particolarmente grave il fatto che il Governo ignori il pericolo del crollo del sistema giudiziario, ritiene assolutamente non condivisibile l'intendimento di rinviare ulteriormente l'attuazione di una riforma, peraltro perfettibile, attesa da molto tempo, con conseguenze irreparabili per l'intero comparto della giustizia, nonché per tutti i cittadini.
Pag. VIISILVIO CRAPOLICCHIO (Com.It). Evidenzia preliminarmente che il suo gruppo avrebbe ritenuto più opportuno procedere all'integrale abrogazione della riforma dell'ordinamento giudiziario adottata nella scorsa legislatura, giudicandola vessatoria nei confronti della magistratura. Nel ritenere tuttavia che il provvedimento in discussione costituisca un apprezzabile miglioramento, dichiara di condividere, in particolare, la sospensione dell'efficacia delle disposizioni relative all'accesso in magistratura e alla progressione nella carriera nonché le modifiche apportate alle disposizioni riguardanti la riorganizzazione dell'ufficio del pubblico ministero e gli illeciti disciplinari dei magistrati.
GIUSEPPE CONSOLO (AN). Rilevato che le parziali intese raggiunte su taluni aspetti di criticità del disegno di legge in discussione sono state ispirate alla logica della riduzione del danno, ritiene che il Governo abbia perso una grande occasione per dare immediata attuazione alla riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella scorsa legislatura, optando per un rinvio sine die che determinerà certamente deleterie conseguenze. Sottolineata, quindi, la necessità di recepire le osservazioni formulate dal Comitato per la legislazione, auspica che l'Assemblea della Camera riaffermi le proprie prerogative modificando ulteriormente il testo del provvedimento in discussione.
MARIO PEPE (FI). Preannunzia voto contrario sul disegno di legge in discussione, la cui eventuale approvazione determinerà un aggravamento della crisi della giustizia ed un aumento del numero dei reati impuniti.
FRANCESCO FORGIONE (RC-SE). Giudicata condivisibile la scelta operata dal Governo di sospendere l'efficacia di alcune disposizioni della riforma varata nella scorsa legislatura, reputa opportuno procedere ad un complessivo riordino dei codici e delle procedure penali e civili. Ritiene quindi che l'approvazione del provvedimento in discussione, nel testo trasmesso dal Senato, renderà possibile un confronto reale e sereno per giungere ad una riforma auspicabilmente condivisa che consenta di dare piena attuazione al dettato costituzionale in tema di giustizia.
ENRICO COSTA (FI). Evidenzia il carattere anomalo di un provvedimento che si limita a sospendere l'efficacia di disposizioni relative alla riforma dell'ordinamento giudiziario senza avanzare proposte alternative, paventando i rischi di una confusione interpretativa della normativa in vigore.
PAOLA BALDUCCI (Verdi). Osservato che il progressivo aggravarsi delle difficoltà e dei problemi della giustizia rende ormai improcrastinabile la predisposizione di un'efficace riforma, richiama gli aspetti più critici di quella varata per iniziativa del ministro Castelli nella scorsa legislatura, che auspica possa essere modificata in maniera condivisa dal Parlamento e dagli operatori del settore.
GIANCARLO LAURINI (FI). Nell'auspicare che il dibattito sul disegno di legge in discussione sia espressione di attenzione all'interesse generale del Paese, giudica in maniera sostanzialmente positiva la riforma dell'ordinamento giudiziario approvata nella scorsa legislatura, a suo avviso, suscettibile di miglioramento, ma che non deve essere stravolta nel suo impianto generale.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
GIANCARLO LAURINI (FI). Auspica altresì che il disegno di legge in discussione possa essere modificato nel senso di correggere taluni gravi errori di carattere tecnico-giuridico presenti nel testo approvato dal Senato.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Nel ritenere che la sospensione dell'efficacia di disposizioni in tema di ordinamento giudiziario, giustificata dal nuovo clima politicoPag. VIIIconseguente all'esito delle ultime consultazioni elettorali, si rende opportuna al fine di consentire un aperto ed approfondito confronto sulla predetta materia, manifesta un orientamento favorevole al disegno di legge in discussione.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Osservato che la riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella scorsa legislatura, sebbene perfettibile, non presenta alcun elemento ingiustificatamente penalizzante per la magistratura, la cui autoreferenzialità - a suo avviso - deve comunque essere superata, riterrebbe opportuno procedere in direzione di una autentica separazione delle carriere, la cui progressione dovrebbe essere fondata su principi di carattere meritocratico; nel prendere atto, inoltre, che al Senato la maggioranza ha rinunciato ad un atteggiamento di chiusura pregiudiziale nei confronti delle proposte avanzate dall'opposizione, assicura la disponibilità della sua parte politica a collaborare ad una riforma condivisa che renda il settore della giustizia più efficiente e più vicino alle esigenze dei cittadini.
PINO PISICCHIO (IdV). Rilevato che la necessità di rendere la giustizia più efficiente ed affidabile non può essere condizionata da visioni politiche di parte, auspica si riesca ad instaurare un proficuo confronto tra le diverse forze politiche al fine di predisporre una riforma dell'ordinamento giudiziario realmente condivisa e non vissuta, come quella varata nella precedente legislatura, come l'esito di una prova di forza.
ENRICO BUEMI (RosanelPugno). Preannunzia che l'orientamento del suo gruppo sul disegno di legge in discussione dipenderà dall'andamento del dibattito sulle proposte emendative, auspicando, infatti, che si possano modificare le evidenti incongruenze ravvisabili nel testo del provvedimento, prescindendo da scadenze temporali di cui non si individua l'effettiva urgenza, se non quella derivante da interessi particolari. Invita infine il Governo a dare sollecita attuazione a talune apprezzabili disposizioni della riforma dell'ordinamento giudiziario approvata nella passata legislatura, quale quella relativa alla istituzione di una scuola di formazione per i magistrati.
LUIGI VITALI (FI). Ricordato che nella predisposizione della riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella scorsa legislatura sono stati opportunamente coinvolti gli operatori del settore, ribadisce la disponibilità della sua parte politica a migliorarla, pur ritenendo improbabile pervenire ad un accordo con una maggioranza che non appare disposta neanche a correggere gli errori ravvisabili nel testo del disegno di legge in discussione.
LANFRANCO TENAGLIA (Ulivo). Rileva che la riforma varata nella scorsa legislatura è inidonea a garantire l'efficienza e la soddisfazione di interessi generali nella disciplina dell'ordinamento giudiziario; richiamate altresì le condivisibili disposizioni recate dal disegno di legge in discussione in tema di organizzazione delle procure della Repubblica e sistema disciplinare nei confronti dei magistrati, esprime forti perplessità sulla disciplina della progressione in carriera e della separazione delle funzioni contenuta nella predetta riforma.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore. Ricordate l'autonomia e l'indipendenza garantite alla magistratura dall'articolo 104 della Costituzione, sottolinea che sul disegno di legge in discussione si è registrata al Senato la convergenza delle forze politiche di opposizione.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Sottolinea l'infondatezza delle osservazioni relative a talune incongruenzePag. IXpresenti nel testo del disegno di legge in discussione, stante la sostanziale analogia delle procedute relative ai giudizi civili e penali innanzi alla Corte di Cassazione.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 14,05, è ripresa alle 15,05.