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Per un richiamo al regolamento.
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, come lei sa, nel corso della mattinata di venerdì, quando le Commissioni di merito hanno concluso l'esame del provvedimento all'ordine del giorno, abbiamo preannunciato la presentazione di una questione pregiudiziale. Signor Presidente, lei sa bene che il regolamento prevede che, quando sono preannunciate, le questioni pregiudiziali debbano essere votate prima che si svolga la discussione sulle linee generali. A nostro giudizio, è questo il caso di cui trattasi.
La questione pregiudiziale poteva essere votata nel corso della stessa giornata di venerdì, nella quale l'Assemblea era convocata ed erano previste votazioni, o nel corso delle giornate successive di sabato e domenica, nelle quali il calendario dei lavori prevedeva la prosecuzione con votazioni dei lavori parlamentari.
Presidente, immagino che la risposta che lei intende dare sia che la questione pregiudiziale non è stata preannunciata all'atto della formazione del calendario dei lavori che prevedeva anche questo punto all'ordine del giorno, ma la questione è tutta qui. Quando la Conferenza dei presidenti di gruppo ha elaborato il calendario dei lavori non ha previsto l'iscrizione nello stesso del provvedimento in esame, ma ha stabilito che, qualora la Commissione giustizia ne avesse concluso l'esame nella settimana scorsa, il disegno di legge sarebbe stato iscritto all'ordine del giorno della seduta odierna. Quindi, si trattava di una calendarizzazione non certa, ma sub iudice al verificarsi di una determinata condizione. Noi abbiamo preannunciato la presentazione della questione pregiudiziale, quando si è verificata tale condizione e quando la calendarizzazione è diventata certa ed automatica rispetto all'esame del provvedimento.Pag. 2
Per questo, Presidente, chiediamo il rispetto del regolamento e che la questione pregiudiziale venga posta in votazione prima dell'inizio della discussione sulle linee generali. Tra l'altro, ciò non comporterebbe alcuno slittamento della conclusione dei lavori nella giornata di oggi, perché il provvedimento è contingentato ed i tempi previsti sono ampiamente inferiori alle ore che oggi pomeriggio avremo a disposizione.
Presidente, credo che ciò significherebbe iniziare la settimana con uno spirito di attenzione rispetto alle questioni che sono poste. Non esistono precedenti in senso contrario rispetto a quanto sto sostenendo. Può esistere una tacita prassi in base alla quale si ritiene che la questione pregiudiziale sia stata presentata comunque dopo l'inizio della discussione sulle linee generali, per evitare che venga votata prima, ma trattasi di un diritto del gruppo parlamentare di rinunciare ad esercitare la facoltà di preannuncio. Noi abbiamo esercitato la facoltà di preannuncio nei termini previsti dal regolamento, certo non nella sede propria della Conferenza dei presidenti di gruppo, che però non era nella nostra disponibilità convocare nella giornata di venerdì, come pure sarebbe stato corretto, quando la Commissione giustizia ha terminato l'esame del provvedimento.
Non capisco quindi per quale ragione, avendo annunciato la presentazione della questione pregiudiziale, annuncio il cui effetto è quello di informare i gruppi che oggi sarebbe stata votata prima la questione pregiudiziale, non si debba produrre l'altro effetto previsto dal regolamento, vale a dire quello di svolgere la discussione sulle linee generali solo dopo la votazione della questione pregiudiziale.
Tra l'altro, si tratterebbe anche di una questione di merito, perché ci consentirebbe di informare il Governo (in tal caso, potremmo ritirare la questione pregiudiziale) che qualora venissero accolte solo una o due modifiche al testo, lo stesso assumerebbe una propria coerenza. In tal caso, la maggioranza potrebbe inserire nuovamente la clausola dell'immediata entrata in vigore.
Si eviterebbero, dunque, due pasticci: l'approvazione di una legge che contiene almeno due incoerenze e l'approvazione di una legge che, per entrare immediatamente in vigore, prima del 28, ha bisogno di un decreto-legge. Questo sarebbe quindi anche un effetto conseguente alla decisione di votare prima la questione pregiudiziale.
Io la pregherei, se posso permettermi, signor Presidente, anche per la stima che ho nei suoi confronti, di non darmi una risposta preordinata.
PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Vito. Lei stesso ha fatto riferimento all'articolo 40, comma 2, del regolamento, che prevede che le questioni pregiudiziali e sospensive debbano essere preannunciate nella Conferenza dei presidenti di gruppo. Nella Conferenza dei capigruppo del 28 settembre, quando è stato iscritto questo provvedimento, non è stata annunciata alcuna pregiudiziale.
ELIO VITO. Non è stato iscritto!
PRESIDENTE. Questo provvedimento è stato iscritto con la clausola «ove concluso»; dunque la discussione tra di noi è su questa clausola. Il calendario è stato predisposto secondo precedenti che sostengono questa posizione, vale a dire che, anche quando il provvedimento è iscritto all'ordine del giorno con la clausola «ove concluso», comunque vive la previsione secondo la quale la pregiudiziale si discute prima della discussione generale, se preannunciata nella Conferenza dei capigruppo.
Pertanto, noi oggi non possiamo non procedere in questo modo. Tuttavia le dico, onorevole Vito, che la questione che lei ha posto, non solo per la sua autorevolezza ma anche per quella del gruppo che rappresenta e per tutti noi, è una questione che va sciolta in maniera chiara e definitiva nella sede della Giunta per il regolamento e dell'Ufficio di Presidenza.Pag. 3Infatti, non vi può essere nello svolgimento successivo dei nostri lavori un dubbio su un caso del genere: scioglierlo in maniera limpida significa dare una garanzia a tutti i gruppi e a tutti i colleghi sul modo in cui operare in casi di questo tipo. Quando vi è la clausola dell'«ove concluso», riferita ovviamente ai lavori della Commissione, vale alla lettera e fino in fondo ciò che è previsto nel regolamento a proposito di quando e come scatti la possibilità di porre la questione pregiudiziale prima della discussione sulle linee generali, in modo tale che questo sia di garanzia per il lavoro del Parlamento di qui in avanti.
Oggi non sussistono le condizioni per non svolgere la discussione generale prevista, perché la Presidenza ha applicato in questo modo il regolamento, forte anche di precedenti, non soltanto della scorsa legislatura.
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Nel ringraziarla per la cortesia, se permette, Presidente, vorrei evidenziare, non per contestare ciò che lei afferma - peraltro le decisioni della Presidenza sul punto sono insindacabili -, che in questo modo noi determiniamo un effetto del tutto anomalo, vale a dire l'iscrizione in calendario sub iudice dei provvedimenti, che non è prevista - e mi spiace smentirla - dal regolamento, ma viene fatta per evitare un non comodo atto da parte di qualche soggetto, i capigruppo o il Presidente della Camera, quello di convocare la Conferenza dei presidenti di gruppo, come sarebbe proprio quando si conclude l'esame del provvedimento da parte della Commissione. Infatti, quest'ultimo sarebbe il momento in cui si può rendere effettiva la calendarizzazione.
Allora, per evitare di fare questo - ma non certo a carico nostro -, si procede ad una preventiva calendarizzazione sub iudice che produce tuttavia ogni effetto previsto dal regolamento come fosse una calendarizzazione effettiva: tuttavia, questo non è possibile. Peraltro, signor Presidente, se abbiamo due ipotesi poste al vaglio della Giunta per il regolamento - e la ringrazio di aver rimandato a questo autorevole organo l'esame della questione da noi posta -, il problema di cui stiamo parlando ora costituirà un precedente, dal momento che non esistono altri precedenti nel senso di far svolgere comunque la discussione sulle linee generali. Pertanto, la Giunta per il regolamento quando si riunirà troverà il precedente di oggi, 23 ottobre, che ha visto svolgersi comunque la discussione sulle linee generali. A quel punto, sarà facile per la Giunta confermare il precedente che con questo caso abbiamo creato.
Dunque, signor Presidente, la pregherei di riunire ora la Giunta per il regolamento e di dirimere subito la questione, così come esistono precedenti in questo caso da parte del Presidente della Camera. Per delineare il problema, infatti, potrebbero essere sufficienti anche 15 minuti. Invece, rinviare ad un precedente che non c'è, creandolo nel frattempo, credo significherebbe determinare un altro vulnus.
ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, credo che il collega Elio Vito abbia sollevato una questione sulla quale tutti dobbiamo riflettere. Lei ha fatto benissimo, signor Presidente, a significare l'utilità del rinvio alla Giunta per il regolamento per sciogliere il nodo. A mia memoria ricordo l'esistenza di altri precedenti, anche nella scorsa legislatura. La pregherei, tuttavia, anche per risolvere il problema segnalato dall'onorevole Elio Vito, di procedere nel modo che esporrò ora.
Se vi sono precedenti, ovviamente la questione è risolta e la Giunta per il regolamento deciderà in funzione dei precedenti stessi. Se, invece, non esistono precedenti, possiamo tranquillamente proseguire nella discussione, così come era prevista, e si potrebbe risolvere il problemaPag. 4rispetto alla Giunta per il regolamento semplicemente, come si è verificato anche in altre occasioni - questo sì - nella scorsa legislatura, affermando che la decisione che in questo momento si adotta non costituisce precedente. Io ricordo che vi sono precedenti, e se vi sono - lo ripeto - la questione è risolta; se non vi fossero precedenti, sarebbe sufficiente che anche questa decisione non la si considerasse come un precedente e, quindi, la Giunta per il regolamento potrebbe tranquillamente entrare nel merito, senza avere alle spalle precedenti.
PRESIDENTE. Precedenti ve ne sono, e se non temessi di annoiare i colleghi (ma sono a disposizione di tutti) li leggerei per intero. Ciò che voglio dire al collega Elio Vito e al collega Giachetti è che si decide di esaminare il tema nella Giunta per il regolamento, ma ora si prosegue, secondo quanto la Presidenza ha deciso, con la discussione sulle linee generali, per le ragioni che ho ricordato. Non vi è timore che ciò, di per sé, costituisca precedente ostativo alla libertà di determinazione della Giunta per il regolamento per il semplice fatto che la Presidenza assume la decisione di proseguire nello stesso momento in cui riconosce che vi è un problema da esaminare. Sulla base di queste considerazioni, propongo di proseguire. La Presidenza ha espresso il suo orientamento.
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, la sua è una decisione che rispetto ed accetto, ma sino a quando la Giunta per il regolamento non si riunirà, mi opporrò, in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, ad iscrivere in calendario qualsiasi altro provvedimento con la condizione «ove concluso».
PRESIDENTE. La ringrazio, deputato Elio Vito.