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Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge: Legge finanziaria 2007 (A.C. 1746-bis); Bilancio di previsione dello Stato per il 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009 (A.C. 1747).
PRESIDENTE. Riprende la discussione congiunta sulle linee generali.
LANFRANCO TENAGLIA (Ulivo). Ricordata la pesante eredità lasciata dal precedente Governo di centrodestra in termini di dissesto dei conti pubblici, giudica apprezzabili e significative le disposizioni recate dal disegno di legge finanziaria per consentire la riorganizzazione e la razionalizzazione del settore della giustizia.
GASPARE GIUDICE (FI). Ritiene che le misure che compongono la manovra economico-finanziaria per il 2007, che giudica frammentarie e di carattere secondario, si inscrivono nel contesto di una manifesta insufficienza dell'azione legislativa del Governo, lamenta, in particolare, la significativa riduzione delle risorse destinate allo sviluppo delle aree sottoutilizzate ed alla regione Sicilia. Auspica comunque che possa svolgersi un approfondito dibattito parlamentare sulle disposizioni in esame, che risulteranno penalizzanti per l'intero Paese.
LUCIO BARANI (DC-PS). Nel rilevare che l'entità della manovra economico-finanziaria per il 2007 non appare giustificata dalla situazione dei conti pubblici, sottolinea che le misure concernenti il trattamento di fine rapporto ostacoleranno il necessario decollo della previdenza complementare, mentre risultano deludenti le disposizioni in tema di pensioni, sanità, istruzione ed enti locali. Pur riconoscendo alcuni elementi positivi, esprime quindi un giudizio prevalentemente negativo sul complesso della manovra economica per il 2007.
ALBA SASSO (Ulivo). Nel sottolineare le condivisibili disposizioni della manovra economico-finanziaria in materia di istruzione, cultura e ricerca, evidenzia tuttavia la necessità di adottare più incisive misure di sostegno a tale settore, pur nella consapevolezza dei vincoli imposti dagli obiettivi di risanamento dei conti pubblici. Auspica peraltro che nel prosieguo dell'iter parlamentare dei documenti di bilancio si possano superare gli elementi di criticità di una manovra che costituisce comunque l'avvio di un percorso di crescita e di sviluppo.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Rilevato che la manovra economico-finanziaria per il 2007 si basa in misura eccessiva sulle entrate, senza prevedere adeguate riforme strutturali della spesa pubblica, osserva che i limitati tagli previsti vengonoPag. VIoperati in maniera indiscriminata e riguardano prevalentemente i trasferimenti agli enti locali, penalizzando in particolare le regioni settentrionali.
FRANCO ADDOLORATO GIACINTO NARDUCCI (Ulivo). Nel giudicare condivisibile la manovra economico-finanziaria predisposta dal Governo, auspica che il risanamento dei conti pubblici che ne deriverà possa determinare adeguati livelli di equità sociale, facendo conseguire maggiore credibilità al Paese in ambito internazionale, anche attraverso la previsione di adeguati stanziamenti per le comunità italiane residenti all'estero.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Osservato che la manovra economico-finanziaria in discussione penalizza i ceti produttivi, ne evidenzia il contenuto contraddittorio e l'impostazione dirigistica, paventando le deleterie conseguenze che essa produrrà segnatamente sotto il profilo della crescita economica, del risanamento dei conti pubblici, nonché dell'equità sociale.
NICOLA BONO (AN). Nell'esprimere un giudizio critico su una manovra economico-finanziaria, che giudica velleitaria ed ispirata dalla sinistra radicale, evidenzia che il provvedimento determinerà un aumento della pressione fiscale, colpirà i ceti produttivi e risulterà penalizzante per i settori dell'istruzione, della ricerca e della cultura, nonché per il Mezzogiorno. Preannunzia quindi che se non saranno accolte talune proposte emendative presentate dal suo gruppo il provvedimento sarà contrastato con fermezza.
MAURIZIO TURCO (RosanelPugno). Nel giudicare la manovra economico-finanziaria per il 2007 eccessivamente sbilanciata sul versante delle entrate, auspica l'approvazione di modifiche migliorative svolte ad introdurre interventi più selettivi per promuovere la ricerca, l'istruzione e lo sviluppo ed una più equa redistribuzione della spesa sociale.
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
SALVATORE CANNAVÒ (RC-SE). Rilevato che la legge finanziaria tenta di operare una limitata redistribuzione del reddito in favore delle fasce deboli, sottolinea che tale effetto rischia di essere vanificato dai numerosi tagli imposti dal perdurante condizionamento di una politica economica liberista, che penalizza i ceti meno abbienti ed in particolare i lavoratori precari, le cui istanze sembrano restare inascoltate dal Governo. Espresse in particolare critiche per l'incremento degli stanziamenti destinati alle spese militari, auspica l'accoglimento di sostanziali proposte migliorative, preannunciando altrimenti contrarietà al provvedimento.
MARCO FEDI (Ulivo). Giudicato condivisibile l'impianto della manovra economico-finanziaria in discussione, auspica l'accoglimento di opportune modifiche al fine di migliorare l'operatività della rete diplomatica consolare e, in generale, di soddisfare le esigenze degli italiani residenti all'estero.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Stigmatizzato l'atteggiamento non collaborativo assunto dall'opposizione nel corso dell'iter in Commissione dei provvedimenti in discussione, ricorda la pesante eredità lasciata dal precedente Governo di centrodestra in termini di dissesto dei conti pubblici, che ha costretto l'Esecutivo ad intervenire con misure rigorose.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Osservato altresì che la significativa entità della manovra è giustificata, tra l'altro, dalla necessità di promuovere maggiorePag. VIIequità sociale e l'ammodernamento infrastrutturale del Paese, sottolinea la disattenzione mostrata dalle forze politiche della Casa delle libertà alle esigenze del Mezzogiorno.
LEOPOLDO DI GIROLAMO (Ulivo). Ricordata la difficoltà di coniugare risanamento finanziario, sviluppo economico ed equità sociale, giudica condivisibili, in particolare, le disposizioni recate dal disegno di legge finanziaria per il settore sanitario, a suo avviso idonee a favorire la necessaria collaborazione fra Stato e regioni.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Giudicate incongrue e pericolose le disposizioni recate dal disegno di legge finanziaria con le quali vengono significativamente ridotti gli emolumenti spettanti a prefetti, ambasciatori, magistrati e funzionari appartenenti alle Forze armate e di polizia, ne auspica la soppressione.
GIOVANNI MARRAS (FI). Nel ritenere che le difficoltà che hanno connotato l'iter in Commissione del disegno di legge finanziaria per il 2007 siano imputabili alla responsabilità della maggioranza, paventa i rischi connessi alla riduzione dei trasferimenti agli enti territoriali, segnatamente con riferimento alla regione Sardegna; auspica quindi l'accoglimento delle proposte emendative presentate dalla sua parte politica.
AUGUSTO ROCCHI (RC-SE). Nel sottolineare gli aspetti positivi della manovra economico-finanziaria per il 2007, che segna l'avvio di una politica redistributiva socialmente più equa, auspica l'adozione di ulteriori misure per contrastare la precarietà del lavoro, anche nella pubblica amministrazione.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Rileva che la manovra economico-finanziaria varata dal Governo, che ha suscitato numerose critiche, in particolare, da parte degli enti locali, oltre a risultare priva di una chiara identità e indefinita nella sua reale entità, non affronta alcuni temi cruciali indicati nel DPEF, come la riforma pensionistica.
SILVANO MOFFA (AN). Nel ritenere che le scelte della maggioranza subiscano i condizionamenti della sinistra radicale, che si contrappongono alle forze riformiste presenti all'interno della maggioranza, osserva come la manovra economico-finanziaria varata dal Governo Prodi sia improntata ad una visione ideologica e vetero-classista, rivelandosi così incapace di cogliere la realtà e rispondere alle aspettative del Paese.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (Ulivo). Ritiene che la manovra economico-finanziaria varata dal Governo sia in grado di conciliare la priorità del riordino dei conti pubblici con una politica di sviluppo economico e di equità. Giudica tra l'altro positivamente l'intento di riproporre la questione meridionale come strategica per lo sviluppo complessivo del Paese.
MAURO PILI (FI). Rileva che la manovra economico-finanziaria è incentrata unicamente su un'asfissiante e oppressiva imposizione fiscale, frutto dei tanti condizionamenti ideologici di una coalizione di Governo che persegue come unico obiettivo la propria sopravvivenza. Ritiene inoltre che i provvedimenti varati dal Governo Prodi siano fortemente punitivi nei confronti delle autonomie locali e segnatamente della Sardegna, sulla quale verranno scaricati interamente gli oneri relativi ai settori dei trasporti e della sanità.
ANGELO ALBERTO ZUCCHI (Ulivo). Nel condividere gli obiettivi che il Governo intende perseguire con la manovra economico-finanziaria in discussione, giudica idonei gli interventi previsti al fine di garantire una maggiore equità sociale e, al contempo, il risanamento della finanza pubblica. Sottolinea, quindi, la particolare incisività delle disposizioni concernenti il settore agroalimentare, opportunamente considerato strategico per lo sviluppo economico del Paese.
Pag. VIIIROLANDO NANNICINI (Ulivo). Rilevato che la responsabilità per l'entità della manovra economica è da addebitare al precedente Governo, ne sottolinea l'efficacia al fine di rilanciare l'economia nazionale e lo sviluppo del Paese, respingendo le accuse rivolte alla compagine di centrosinistra di aver varato un disegno di legge finanziaria classista.
PAOLO UGGÈ (FI). Giudica la manovra economico-finanziaria in esame confusa, contraddittoria e penalizzante per i ceti produttivi, essendo fondata su un incremento della pressione tributaria che ostacolerà la ripresa economica in atto. Lamenta quindi, tra l'altro, l'assenza di misure strutturali finalizzate a rilanciare la competitività del sistema produttivo nazionale.
TINO IANNUZZI (Ulivo). Rilevato che le misure recate dal disegno di legge finanziaria contribuiranno efficacemente a favorire l'ammodernamento ed il potenziamento del sistema infrastrutturale del Paese, sottolinea la necessità di garantire la concertazione con le regioni nell'individuazione delle opere la cui realizzazione assuma carattere prioritario; auspica, peraltro, la soppressione dell'articolo 52 del richiamato provvedimento, volto ad introdurre l'obbligatorietà dell'assicurazione dei fabbricati contro i rischi derivanti da calamità naturali.
MARIO BARBI (Ulivo). Ricordata l'arretratezza del sistema trasportistico italiano, richiama le condivisibili disposizioni previste, per il predetto comparto, nel disegno di legge finanziaria per il 2007; auspica peraltro l'accoglimento di proposte emendative migliorative del testo, sulle quali la IX Commissione aveva espresso un orientamento favorevole.
LAURA RAVETTO (FI). Ricordato il diffuso dissenso che si registra nel Paese su obiettivi e strumenti della manovra economico-finanziaria per il 2007, richiama le contraddizioni interne al Governo ed alla maggioranza; sottolineato, inoltre, il carattere iniquo della prospettata rimodulazione del prelievo fiscale, lamenta la penalizzazione subita, in particolare, dal settore farmaceutico e della ricerca.
ELENA EMMA CORDONI (Ulivo). Osservato che la manovra economico-finanziaria varata dal Governo consegue gli obiettivi del risanamento del bilancio e dell'equità sociale, ritiene tuttavia che ulteriori iniziative debbano essere assunte relativamente al lavoro precario nei settori pubblico e privato.
MARIA TERESA ARMOSINO (FI). Manifesta un orientamento nettamente contrario alla manovra economico-finanziaria per il 2007, che incrementa la pressione fiscale e non determina un significativo contenimento della spesa pubblica. Auspicando quindi sostanziali modifiche migliorative del testo in discussione, lamenta il fatto che, nel corso dell'iter dei documenti di bilancio, a causa delle palesi divisioni interne alla maggioranza, non è stato consentito un compiuto esame.
ANTONIO LEONE (FI). Ritiene doveroso precisare che, nel corso dell'esame dei documenti di bilancio da parte della competente Commissione, non è stato possibile valutare compiutamente tutte le proposte emendative ad essi riferite e a causa delle divisioni interne alla maggioranza, preannunziando che l'opposizione, nel corso dell'esame da parte dell'Assemblea, non assumerà alcun atteggiamento ostruzionistico, avendo l'intento di esaminare nel merito la manovra economico-finanziaria per il 2007.
GIANCLAUDIO BRESSA (Ulivo). Ricordato che negli ultimi anni si è registrato un consistente incremento della spesa pubblica e l'avanzo primario è stato completamente azzerato, auspica anch'egli un sereno e proficuo dibattito parlamentare sui documenti di bilancio, rilevando che nella scorsa legislatura il Governo è sempre ricorso alla questione di fiducia per garantirne l'approvazione.
Pag. IXPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
GIANCLAUDIO BRESSA (Ulivo). Evidenziato altresì il carattere strutturale di correzione del deficit che connota la manovra economico-finanziaria per il 2007, osserva che dal dibattito emergeranno le contraddizioni che connotano le forze politiche di opposizione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione congiunta sulle linee generali.
MICHELE VENTURA (Ulivo), Relatore sul disegno di legge n. 1746-bis. Esprime apprezzamento per la disponibilità manifestata da forze politiche di opposizione ad insistere per la votazione di un numero limitato di emendamenti, che consentirà presumibilmente di evitare il ricorso alla questione di fiducia. Sottolinea inoltre che l'entità della manovra è stata determinata dal perseguimento degli obiettivi di equità sociale e sviluppo economico, pur nei limiti imposti dall'esigenza di risanamento dei conti pubblici, consentendo altresì di non bloccare la realizzazione di grandi opere infrastrutturali.
FRANCESCO PIRO (Ulivo), Relatore sul disegno di legge n. 1747. Nell'auspicare una riflessione sulla congruità dei meccanismi di esame del disegno di legge finanziaria, sottolinea che la grave situazione dei conti pubblici ha reso necessari rigorosi interventi di risanamento; osserva quindi che le modalità con cui sono state previste le riduzioni di spesa consentono una maggiore flessibilità nel commisurare gli interventi alle effettive necessità.
TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze. Esprime apprezzamento per il dibattito finora svoltosi in Parlamento sul disegno di legge finanziaria che, sebbene possa essere oggetto di modifiche migliorative, reca misure idonee a conseguire gli obiettivi di correzione strutturale dei conti pubblici, promozione dello sviluppo economico e della coesione sociale, rispetto degli impegni assunti in ambito internazionale ed avvio di un rilevante processo di riforma di importanti settori, anche della pubblica amministrazione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze. Osservato altresì che il disegno di legge finanziaria per il 2007 pone le premesse per una compiuta attuazione del federalismo fiscale, nel rispetto degli obiettivi delineati nel DPEF, sottolinea la particolare rilevanza delle misure relative alla riduzione del cuneo fiscale e degli interventi a favore del Mezzogiorno. Giudica infine infondate le critiche relative al presunto carattere non strutturale di una manovra economico-finanziaria che rappresenta un apprezzabile punto di equilibrio in vista del conseguimento dell'ambizioso obiettivo di restituire dignità al Paese e speranza nel suo futuro.
PRESIDENTE. Avverte che il seguito dell'esame del disegno di legge di bilancio avrà luogo nel prosieguo della seduta.