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Sull'ordine dei lavori (ore 17).
PRESIDENTE. Dovremmo ora passare al successivo punto all'ordine del giorno.
Invito i rappresentanti del Governo a prendere posto presso il banco ai medesimi riservato. Sottosegretario Grandi, dovrebbe prendere posto ai banchi del Governo.
Constato che il presidente della V Commissione, deputato Duilio, è al suo posto, al banco del Comitato dei nove e, dunque, possiamo proseguire i nostri lavori.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, mi richiamo a quanto detto, in precedenza, dall'onorevole Volontè. Poiché non abbiamo avuto la possibilità di riunire il Comitato dei nove in relazione all'emendamento presentato dal Governo al disegno di legge di bilancio, abbiamo appunto l'esigenza di riunire lo stesso, per formalizzare il deposito di questo emendamento e dare i termini anche per la presentazione dei subemendamenti.
Quindi, chiederei, se possibile, un'ora di sospensione.
IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
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IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente, vogliamo tranquillizzare ed aiutare il presidente della V Commissione, ricordandogli che i tempi per la presentazione dei subemendamenti, sia pure in modo inaccettabile per il futuro - per questa volta, stendiamo un pietoso velo - ci sono già, non debbono essere dati, essendo già scaduti, e pertanto non possono più essere prorogati.
Per il resto, prendiamo atto, signor Presidente, che è in atto una sorta di rallentamento dei lavori, che si può chiamare «auto-ostruzionismo» da parte della maggioranza. Abbiamo rilevato, nel corso dell'esame del provvedimento, una stragrande maggioranza di interventi, legittimi, ad opera di esponenti della maggioranza. Constatiamo, in quest'occasione, di essere in presenza di una richiesta, addirittura senza precedenti, di un'ora di sospensione, non si capisce bene, poi, per fare cosa in quest'ora...
LUCA VOLONTÈ. Di almeno un'ora!
IGNAZIO LA RUSSA. ...di almeno un'ora. Per cui, personalmente, signor Presidente, possiamo consigliarle, se lei lo ritiene opportuno, di consentire al Comitato dei nove di riunirsi brevemente, anche in quest'aula, concedendo una sospensione dei lavori di cinque minuti. L'opposizione non ha problemi da porre in merito.
Quindi, non vi è bisogno di sospendere i lavori poiché, restando in aula, possiamo consentire un conciliabolo di cinque minuti tra il presidente e gli altri componenti della maggioranza. Per il resto, ci sembra di avere a che fare con un autostruzionismo che non si concilia con la tanto conclamata volontà di andare avanti speditamente (Applausi dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e Forza Italia).
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, nel mio precedente intervento le ho fatto presente questa procedura alquanto originale. Onorevole Duilio, non desideriamo usufruire di ulteriori tempi e cinque minuti le possono bastare per consultare i componenti del Comitato dei nove.
Procediamo il più velocemente possibile al voto perché, come è noto, è nostro interesse arrivare alla rapida conclusione di questo punto all'ordine del giorno. In questo modo potremo avere tutto il tempo - la Commissione bilancio non l'ha avuto - per analizzare, fin da domani mattina, senza nessuna scusa da parte di alcuno - Dio lo voglia -, il primo emendamento riferito al primo articolo della legge finanziaria. Così facendo saremo in grado di votare tutti gli emendamenti senza che la maggioranza o l'opposizione possano accampare nessun alibi, a partire da oggi.
Quindi, per noi cinque minuti sono super sufficienti.
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
ELIO VITO. Signor Presidente, innanzitutto mi auguro - lo do per scontato - che la fretta con la quale il Governo vorrebbe che questo emendamento fosse esaminato dalla Commissione e dall'Assemblea non abbia impedito alla Presidenza un attento vaglio sulla sua ammissibilità.
In effetti, il fax sta giungendo ora al nostro gruppo - forse l'opposizione viene informata per ultima - ma, a prescindere dal termine assegnato per la presentazione dei subemendamenti, a noi sembra che l'emendamento del Governo presenti anche profili di inammissibilità e che contraddica persino precedenti provvedimenti di legge già entrati in vigore.
Signor Presidente, ciò che sta accadendo ci risulta chiaro e bene lo hanno specificato i nostri colleghi, mi piace ricordarlo anche al presidente Duilio, di cui apprezzo la buona volontà, ma questo è tutto.
Il Governo, come sempre, presenta emendamenti in ritardo, a ridosso della loro votazione, soprattutto per impedirne l'esame da parte della Commissione bilancioPag. 92e dei deputati della maggioranza. Infatti, i nostri subemendamenti saranno purtroppo destinati - mi auguro che ciò non si verifichi - ad una rapida bocciatura; in ogni caso, lo ripeto, vuole essere evitato il loro esame da parte della maggioranza e della Commissione.
Signor Presidente, la Commissione bilancio, per la prima volta nella storia del Parlamento, non ha completato l'esame del provvedimento. Nessuno ha stigmatizzato l'atteggiamento del Governo che, a poche ore dalla chiusura del termine per l'esame dell'intero provvedimento, ha presentato ben ottanta nuovi emendamenti. Il calendario, predisposto diverse settimane fa, prevedeva che oggi pomeriggio sarebbe dovuto iniziare l'esame del bilancio - quindi, della manovra finanziaria -, ma a ridosso di tale termine il Governo ha presentato un emendamento che, di fatto, modifica profondamente tutto il provvedimento.
Signor Presidente, noi non ci prestiamo a queste manovre dilatorie, ma non possiamo nemmeno consentire che il Parlamento, la Commissione bilancio e i gruppi vengano espropriati delle loro prerogative attraverso queste procedure.
È chiaro che il regolamento va rispettato, così come i termini per la presentazione dei subemendamenti, e la Commissione bilancio deve essere messa nelle condizioni di esaminare le nuove proposte emendative presentate dal Governo. In ogni caso, a questo punto, è anche evidente che le responsabilità dei ritardi sono tutte da addebitare al Governo; noi eravamo in condizione di cominciare alle 17 l'esame della manovra finanziaria, iniziando a votare gli articoli del disegno di legge di bilancio, ma dobbiamo rinviare di almeno un'ora questa fase per responsabilità del Governo.
È un cattivo inizio e sia chiaro a tutti che questi ritardi si stanno accumulando solo ed esclusivamente per responsabilità ed esplicita cattiva volontà del Governo di mettere di fronte al fatto compiuto la Commissione ed il Parlamento, a emendamenti che, fiducia o no, nessuno di noi può discutere ed esaminare perché non ne ha la possibilità ed il tempo [Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)].
MAURO FABRIS. Chiedo di parlare
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURO FABRIS. Probabilmente, ho sentito raccontare adesso dai colleghi dell'opposizione un altro film. A me non sembra che stia andando così come è stato appena detto. Vorrei ricordare agli onorevoli colleghi capigruppo di opposizione che, giusto pochi minuti fa, la maggioranza ha rinunciato essa stessa a fare gli interventi per dichiarazione di voto sul provvedimento che abbiamo appena licenziato, proprio perché c'è la disponibilità ad accogliere questa improvvisa celerità con cui l'opposizione si appresta ad affrontare il vaglio della manovra di bilancio.
Siamo assolutamente felici che ci sia finalmente un atteggiamento costruttivo e si cominci - per la prima volta in questa legislatura - a rispettare il calendario dei lavori così come vengono via via definiti dalla Conferenza dei presidenti di gruppo. Dunque, vorrei semplicemente far osservare i fatti. Lo ripeto: nel provvedimento che abbiamo appena votato tutti gruppi di maggioranza non hanno fatto la loro dichiarazione di voto. Pertanto, l'atteggiamento ostruzionistico o dilatorio di cui parlavano l'onorevole La Russa ed altri, non mi sembra si riscontri nella verità dei fatti. Dal momento che questo, adesso, è un giochetto abbastanza scoperto e mi pare fondato sul nulla, credo che la richiesta fatta dal presidente della Commissione sia assolutamente naturale. Pochi minuti fa, il capogruppo dell'UDC si lamentava perché non vi era il tempo per esaminare ulteriori emendamenti del Governo e tutto ciò che ne consegue.
Signor Presidente, io direi di non perdere altro tempo e di cogliere la proposta nei termini che riterrà opportuno, come avanzato dal presidente della Commissione bilancio e, dunque, di procedere velocemente con l'attività d'esame del testoPag. 93della legge finanziaria. Ribadisco, la maggioranza - vorrei rasserenarvi - non mi pare abbia problemi particolari al proprio interno e, anzi, abbiamo lavorato nei giorni precedenti per far sì che l'Assemblea potesse fare ciò che negli anni precedenti non si è fatto. Di questi tempi, normalmente, nelle aule del Parlamento si discuteva del nulla, durante i cinque anni precedenti. Infatti, tutti sapevano che la vera legge finanziaria sarebbe arrivata con i maxiemendamenti che il ministro Tremonti - o chi per lui - avrebbe proposto solo alla fine del mese, dunque in tempo utile per l'approvazione prima della pausa natalizia. Colleghi, credo che con riferimento al rispetto del Parlamento e delle procedure - abbiamo sentito qualcuno addirittura parlare di esproprio della Commissione bilancio - vorrei ricordare come si sono svolti negli anni scorsi i nostri lavori.
Eviterei quindi riferimenti al passato recente perché vi vedo, da questo punto di vista, decisamente soccombenti e vi inviterei a guardare la realtà dei fatti. Oggi pomeriggio, la maggioranza non ha tenuto alcun atteggiamento ostruzionistico e dunque, signor Presidente, chiedo che venga accolta la proposta nei termini che lei ed il presidente della Commissione bilancio indicherete, in modo da poter procedere velocemente nei nostri lavori. Nessuno ama perder tempo, si figuri una maggioranza che ha solo bisogno di dare risposte al paese (Applausi dei deputati del gruppo Popolari-Udeur e L'Ulivo).
ROBERTO COTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, vi sono due aspetti legati a questa richiesta di rinvio che non saranno sfuggiti a lei e - lo spero - neanche al rappresentante del Governo, anche se quest'ultimo, come sempre, fa finta di niente. Uno è di carattere politico: stiamo assistendo ad una serie di sceneggiate determinate dal fatto che il Governo ha una maggioranza che si spacca in continuazione. Lo abbiamo visto cinque minuti fa, quando abbiamo votato le dimissioni di un collega che sono state puntualmente respinte. Infatti, un pezzo della maggioranza ha votato in dissenso. Allora, queste facoltà della maggioranza si manifestano nella incapacità o impossibilità di affrontare il dibattito parlamentare. Abbiamo visto che il Governo e la maggioranza non sono pronti sulla legge finanziaria e pensiamo che non siano pronti neanche sul bilancio.
Questo è il senso della richiesta di rinvio, per così dire autostruzionistica, che è stata avanzata.
Se tale è il problema politico, il profilo istituzionale è che, in quanto Presidente della Camera, lei non dovrebbe prestarsi a tale tipo di manovra e quindi, per tale ragione, le chiediamo di poter procedere senza indugio nei nostri lavori. La ringrazio.
MASSIMO NARDI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MASSIMO NARDI. La ringrazio, signor Presidente.
Intervengo solo per associarmi a quanto già espresso dagli altri rappresentanti della Casa delle libertà; mi fa piacere, però, puntualizzare un aspetto. Ritengo che, così come osservava il rappresentante della Lega, siamo di fronte ad un atteggiamento autostruzionistico; ciò mi sembra abbastanza palese. Ricordava giustamente il rappresentante della Lega che il precedente voto dimostra la spaccatura esistente all'interno del centrosinistra; presentare l'emendamento alle ore 16,41, quando i termini sono ben lontani dal consentirci la presentazione di subemendamenti, sembra fatto apposta. Ma immaginiamo che non lo sia e che, quindi, tra breve, si cominci subito ad entrare nel merito di tali proposte e si passi ai voti. Ebbene, debbo osservare con un certo stupore che mi era sembrato, dall'intervento fatto dal ministro Padoa Schioppa quest'oggi, che in Assemblea non sarebbero state presentate proposte emendative alla legge finanziaria; forse, avevo capito male.Pag. 94Mi era sembrato, altresì, che forse non ne sarebbero state avanzate neppure con riferimento al disegno di legge di bilancio.
Però, vogliamo rivolgere una considerazione a quanti sono fuori di questa aula; la Casa delle libertà ed il centrodestra vogliono discutere rapidamente la legge finanziaria. Con riguardo a quanto veniva dichiarato poc'anzi dal deputato Fabris - che sosteneva che all'interno di questa Assemblea non si fosse svolto un dibattito sulle leggi finanziarie degli anni precedenti perché tutti sapevano che sarebbe comunque intervenuto il voto di fiducia -, debbo precisare che una simile preoccupazione è oggi da noi avvertita forte e chiara. Sembra di essere dinanzi ad una melina nella quale, purtroppo, si comincerà probabilmente a discutere sul nulla; ci auguriamo che non sia così, ma temiamo che poi i fatti ci daranno ragione. E mentre si fa questa melina, si pensa sistematicamente a sanare le divisioni interne presenti nel centrosinistra.
Vogliamo smascherare questa situazione; vogliamo fare in modo che la gente sappia che esiste una problema nel centrosinistra e che la Casa delle libertà ed il centrodestra non sono disposti più a coprirlo.
PRESIDENTE. Ricapitolando, si possono fare le seguenti considerazioni.
Il Governo, come sapete, ha presentato alle ore 16 un emendamento all'articolo 2 del disegno di legge di bilancio. Il termine per la presentazione di subemendamenti è scaduto alle ore 17. Il presidente Duilio ha chiesto che il Comitato dei nove abbia tempo fino alle ore 18 per esaminare l'emendamento al quale non sono stati presentati subemendamenti.
Chiedo allora al presidente Duilio, dopo gli interventi svolti, se confermi la sua richiesta. Da parte mia, debbo comunicare all'Assemblea che, per valutare l'ammissibilità dell'emendamento presentato, la Presidenza ha bisogno di circa un quarto d'ora di tempo.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, voglio solo precisare che l'emendamento cui si è riferito, essendo stato presentato alle ore 16, coincideva evidentemente con l'inizio dell'esame con votazioni da parte dell'Assemblea del decreto-legge sulla detraibilità dell'IVA. Questo è il motivo per il quale, data la contestualità, si è aggiornata la riunione del Comitato dei nove; lo dico a beneficio dei colleghi (anche dell'opposizione), che non hanno nemmeno potuto materialmente vedere questo emendamento.
Si tratta adesso di capire se si ritiene che, pur non avendolo visto, si possa procedere lo stesso - magari immaginando di averlo visto - in quanto non vi è bisogno di stabilire termini per subemendare la proposta. In tal caso, il Comitato può riunirsi brevemente anche solo attraverso una sospensione di venti minuti, mezz'ora al massimo. Se, invece, come mi pare di capire, anche da parte di alcuni colleghi dell'opposizione si ritiene che vi sia bisogno di emendare la proposta, confermerei l'ora nel senso che, per acquisire l'emendamento e poterlo subemendare, occorrerebbe una sospensione più lunga, di circa mezz'ora, quaranta minuti. Dopodiché, saremo in condizione di poter riprendere i lavori. Questa è la situazione.
PRESIDENTE. Per cortesia, colleghi, prestiamo attenzione, evitando di prolungare i nostri lavori.
GUIDO CROSETTO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, il termine per la presentazione dei subemendamenti non è stato dato. Come spiegava il presidente Duilio, in Commissione non si è potuto esaminare l'emendamento del Governo e, quindi, non c'è stato neanche il tempo per subemendarlo.
Se sospendiamo la seduta, andiamo in Commissione, il Comitato dei nove stabilisce il termine per subemendare l'emendamento del Governo e, dopo aver avuto il tempo di subemendarlo e di capire cosa c'è scritto, perché nessuno lo ha lettoPag. 95prima, si possono riprendere i lavori. Non è colpa nostra, se nessuno ha potuto vederlo e subemendarlo.
PRESIDENTE. Da questo punto di vista, però, non posso che prendere atto del fatto che alle 16 vi è stata una comunicazione che stabiliva un'ora di tempo. C'è stata un'osservazione, peraltro critica, del presidente Volontè. Sono intervenuto informalmente per cercare di capire se fosse utile per tutti un prolungamento ulteriore del termine. È stato considerato di no. Dunque, penso che dobbiamo considerare scaduto il termine alle 17.
Tuttavia, siccome convergono due esigenze, quella della verifica di ammissibilità da parte della Presidenza e quella di un breve supplemento di tempo da parte della Commissione, penso che potremmo riprendere i nostri lavori tra circa mezz'ora.
Sospendo pertanto la seduta.
La seduta, sospesa alle 17,20, è ripresa alle 18,20.
PRESIDENTE. Chiedo scusa per il ritardo con il quale riprendiamo i lavori, ma le pressioni esercitate nei confronti della Commissione bilancio non hanno sortito altro risultato che questo.