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Per un richiamo al regolamento (ore 15,15).
ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, intervengo per un richiamo al combinato disposto degli articoli 36, comma 4, 39, comma 3, e 42, comma 2, del regolamento della Camera dei deputati. Premetto, signor Presidente, a lei e all'Assemblea che non vi è alcun intento polemico nel richiamo che sto svolgendo, ma credo che esso sia necessario per il bene della nostra Assemblea e dei nostri lavori di oggi e, magari, anche dei prossimi anni.
Si tratta di una piccola questione ma importante. Durante gli interventi dei colleghi Nannicini e Bressa, il Presidente di turno, onorevole Giulio Tremonti, che sedeva al suo posto, ha interrotto per due volte il primo, il collega Nannicini, e per una volta il secondo, il collega Bressa, quest'ultimo anche in maniera più decisa, ponendo l'esigenza di soprassedere ad alcune argomentazioni che riguardavano la sua persona, per una ragione di rispetto istituzionale. Infatti, il Vicepresidente Tremonti, chiamato in causa dai colleghi in quanto ministro dell'economia del precedente Governo, in quel momento svolgeva la funzione di Presidente e riteneva, sostanzialmente, che non fosse possibile per i colleghi citarlo nel corso dei loro interventi.
Signor Presidente, capisco ed inoltre apprezzo la sensibilità del collega Tremonti che, ovviamente, si è reso conto di non poter replicare, da quello scranno, ad un parlamentare. Tuttavia, vorrei farle presente che noi dobbiamo assolutamente distinguere tra le questioni attinenti ad un buon rapporto tra un deputato e il Presidente e le garanzie per tutti i deputati.
È del tutto evidente che il nostro regolamento da una parte indica quali sono i limiti per il deputato, quando interviene, dall'altra indica quali sono le possibilità per la Presidenza di porre dei limiti all'intervento del deputato. Tutto ciò è appunto contenuto negli articoli 36, comma 4, e 39, comma 3. Ma soprattutto, signor Presidente, il nostro regolamento prevede espressamente - cito l'articolo 42, comma 2 - che, in qualunque occasione siano discussi provvedimenti adottati da precedenti Governi, i deputati i quali appartennero ai Governi che li adottarono hanno diritto di ottenere la parola al terminePag. 79della discussione. Questa è l'unica previsione contenuta nel nostro regolamento per riconoscere - com'è giusto che sia - la possibilità, a chi ha fatto parte di un Governo precedente, di replicare ad accuse che siano mosse in corso di seduta.
Tuttavia, è del tutto evidente che, portando al paradosso quanto ha prodotto oggi il collega Tremonti, noi potremmo immaginare che magari la maggioranza, oppure un Vicepresidente che è inserito per esempio in un dibattito così importante come quello sulla legge finanziaria, impedisca e in qualche caso mini la libertà di ciascun deputato, all'interno di quest'aula, di argomentare. Segnalo peraltro che l'interruzione sul collega Bressa è avvenuta nel momento in cui egli ha semplicemente detto che con il Governo del quale faceva parte il ministro Tremonti è stata posta per quattro volte di seguito la questione di fiducia; non vi era neanche alcuna vis polemica, ma solo la semplice citazione di un dato.
Allora, signor Presidente, capisco che può sembrare una questione di lana caprina, ma paradossalmente attraverso questa, a mio avviso, mala interpretazione del regolamento, si rischierebbe addirittura di mettere in discussione la libertà di ciascuno di noi di intervenire quando si è in quest'aula.
La pregherei, dunque, proprio perché non vi è alcuna polemica, di riassumere i termini della questione, magari ricostruendo anche le interruzioni del collega Tremonti, e di riportare al Presidente le considerazioni che le sto facendo, avendo prima però cura, signor Presidente, di non considerare - la prego in questo di darmi rassicurazione - come possibile precedente per l'interdizione della parola ad un deputato quanto accaduto oggi nel corso della Presidenza del collega Tremonti, perché ciò sarebbe veramente grave. La pregherei pertanto di dirci e di rassicurarci che quanto accaduto non costituisce precedente e contemporaneamente, se apprezzate le circostanze lei ritenesse di riferire al Presidente della Camera questa nostra discussione ed eventualmente se egli dovesse ritenere di sottoporre l'argomento alla Giunta per il regolamento, la pregherei di farlo.
Ripeto, non si tratta di una polemica, ma, secondo me, forse di una leggera interpretazione del regolamento; o forse, proprio perché direttamente investito dalle peraltro molto labili critiche, vi è stata una risposta che ha in qualche modo leso il diritto dei deputati, che deve essere invece salvaguardato (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
PRESIDENTE. Non sono nelle condizioni - peraltro non è richiesto sicuramente questo - di fornire una mia valutazione dei fatti, anche perché in quel momento non ero presente in aula, ma ad ogni modo, ripeto, non è richiesta una mia valutazione. Mi pare, anche dalla ricostruzione che lei ha fatto, che il Presidente Tremonti abbia posto soprattutto un problema che riguardava la sua possibilità di replica, ma in ogni caso, trattandosi di un argomento che riguarda il regolamento e la sua interpretazione o una questione di opportunità politico-istituzionale, ciò che io posso e debbo fare, sulla base della sua istanza, è riferire al Presidente della Camera quanto è avvenuto e ciò che lei ha inteso sottoporre all'attenzione della Presidenza della Camera. Dopodiché, il Presidente della Camera valuterà se sottoporre la questione all'attenzione della Giunta per il regolamento.
La ringrazio per questa sua sollecitazione.