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Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007) (1746-bis).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007).
Ricordo che nella seduta di ieri sono iniziati gli interventi sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 6.
Sono ancora iscritti a parlare, ai sensi dell'articolo 36 del regolamento, tre colleghi.
Ricordo, inoltre, che nella giornata di ieri il Governo ha presentato 83 nuove proposte emendative al disegno di legge al nostro esame. Il testo di tali emendamenti è stato trasmesso, dopo il vaglio di ammissibilità da parte della Presidenza, ai gruppi parlamentari ed è in distribuzione.
Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili le seguenti proposte emendative per estraneità di materia rispetto al contenuto proprio della legge finanziaria: 60.0501, recante disposizioni in materia di personale del Ministero degli affari esteri; 104.0500 recante modifiche alla disciplina dell'amministrazione straordinaria; 104.0501 in materia di estensione all'amministrazione straordinaria della possibilità per il commissario straordinario di costituirsi parte civile; 181.500, inammissibile limitatamente ai commi 11-bis e 11-ter, in materia di obblighi dei destinatari degli aiuti, di cui all'articolo 87 del trattato CE e di durata dei processi.
La Presidenza non ritiene altresì ammissibile per carenza di compensazione l'emendamento 85.500 recante deroga alla disciplina degli obblighi contributivi per i datori di lavoro con meno di nove addetti e disposizioni in materia di risorse per Sviluppo Italia.
La Presidenza si riserva di dichiarare ulteriori inammissibilità nel prosieguo dell'esame.
Ricordo che il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti ammissibili è stato fissato per le ore 19 di oggi per l'articolo aggiuntivo 5.0500;Pag. 2per le ore 20 di lunedì 13 novembre per gli emendamenti riferiti dall'articolo 17 all'articolo 84 escluso; per le ore 12 di martedì 14 novembre per i restanti emendamenti.
Avverto che la Commissione ha presentato la nuova formulazione degli emendamenti 10.600 e 20.601.
I termini per la presentazione dei subemendamenti sono rispettivamente fissati per le ore 12 e le ore 20 di domani.
Avverto infine che la I Commissione (Affari costituzionali) ha espresso l'ulteriore prescritto parere
(Vedi l'allegato A - A.C. 1746-bis sezione 1).
(Ripresa esame dell'articolo 6 - A.C. 1746-bis)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 6 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 1746-bis sezione 2).
Ha chiesto di parlare il deputato Strizzolo. Ne ha facoltà.
IVANO STRIZZOLO. Signor Presidente, i lavori che stiamo svolgendo in questi giorni, al di là di quanto si può pensare o dire sui giornali ed anche in quest'aula, è importante e positivo perché il Parlamento, in particolare questa Camera, sta svolgendo a pieno il proprio ruolo. A fronte della proposta del Governo (il disegno di legge, Atto Camera 1746-bis), il Parlamento non si è limitato ad un esame formale e burocratico, ma è entrato nel merito.
Vi sono stati contributi importanti anche da parte dei colleghi dell'opposizione e il confronto che ne è scaturito - da ultimo quello di ieri su un aspetto che potrebbe sembrare non molto rilevante ma che invece ha un significativo impatto sull'opinione pubblica oltre che sugli operatori - ha visto grande disponibilità da parte della coalizione di centrosinistra, in particolare del relatore Ventura. Egli ha colto la necessità di un approfondimento e di giungere a proposte e soluzioni che tengano conto della necessità di andare avanti con interventi legislativi che in seguito devono diventare momenti attuativi nella lotta all'evasione e all'elusione fiscale.
Sull'altro versante, come si è ampiamente discusso, va presa in considerazione la necessità di porre in essere meccanismi che non incentivino paradossalmente l'evasione e l'elusione fiscale, puntando invece a far emergere l'economia sommersa che, in base alle statistiche e ai dati forniti, rappresenta circa 200 miliardi di euro. Si tratta di una somma spaventosa, di entità rilevantissima, che non può non trovare grande attenzione non solo da parte del Governo ma di tutte le componenti che siedono all'interno di quest'aula. Infatti, va data attuazione al principio costituzionale secondo il quale ciascun cittadino deve partecipare e contribuire in base alle proprie capacità di reddito al reperimento delle risorse necessarie non solo al funzionamento dello Stato, degli enti locali e dell'impianto complessivo della pubblica amministrazione nei suoi diversi livelli, ma anche alla promozione di azioni economiche e sociali di crescita. Vi è la necessità di rilevare una realtà che in questi anni è emersa ancora con più forza, ovvero l'urgenza di predisporre interventi finalizzati al perseguimento non solo di maggiore equità fiscale ma anche di solidarietà sociale, a fronte della condizione di bisogno in cui vivono cittadini, persone e famiglie del nostro paese in misura sempre più crescente. Per questo è importante che in quest'aula non vi sia distinzione tra coloro che secondo alcuni vorrebbero tutelare gli evasori ed altri che vorrebbero assumere iniziative legislative vessatorie nei confronti di cittadini e contribuenti.
Ciascuno di noi è chiamato ad assolvere ad un compito legislativo che porti ad un sistema fiscale più equo, individuando meccanismi, interventi e misure che facciano emergere la forte evasione fiscale presente nel nostro paese. Il sottoscritto ed anche altri colleghi della maggioranza hanno accolto costruttivamente se non tutti almeno alcuni degli emendamenti presentati e relativi alla necessità di adottarePag. 3misure e meccanismi che non siano complicati e farraginosi, per restituire al cittadino credibilità e fiducia nei confronti del fisco.
Sappiamo che questa è una partita complicatissima e che, anzi, veniamo da anni in cui si è dato vita a condoni fiscali che hanno sicuramente attenuato nella coscienza del contribuente lo stimolo a concorrere, sulla base di presupposti di equità, alla formazione delle risorse da reperire attraverso la manovra fiscale, e quindi a partecipare in proporzione alla sua capacità reddituale.
Se tali considerazioni assumono una rilevanza non solamente politica ma morale, prima ancora che di legittimità o di previsione costituzionale, se tutto questo è vero, credo che sia doveroso da parte del Governo, e della coalizione che lo sostiene, individuare quelle misure che facciano emergere l'evasione e l'elusione (con uno sforzo però anche da parte di chi ha la responsabilità e la competenza, quindi da parte del Governo per ciò che gli compete e anche da parte di quest'aula) ed indicare procedure e meccanismi che non siano farraginosi né complicati, ma che restituiscano, da un lato, la credibilità del fisco nei confronti del cittadino contribuente e, dall'altro, lo stimolo al contribuente cittadino di farsi carico e di essere solidale con il processo di risanamento dei conti pubblici del nostro paese.
Sappiamo che purtroppo usciamo da cinque anni che, da questo punto di vista, non hanno contribuito a rimettere in sesto le casse dello Stato: anzi, i dati che sono stati forniti, sia dal Governo che da diversi colleghi della maggioranza intervenuti, a partire dallo stesso relatore Ventura, ci dicono che, negli anni che sono immediatamente alle nostre spalle, non vi sono stati quello sforzo e quella credibilità da parte del Governo e dell'amministrazione pubblica nel reperire le risorse rispettando il principio di equità e di solidarietà.
Credo che sui dati forniti dal Governo, con i documenti che hanno accompagnato la proposta di manovra e con il disegno di legge finanziaria per il 2007, occorra fare alcune riflessioni. Certo, il ministro Padoa Schioppa ci ha spiegato che le scelte erano due: o fare una manovra che andasse ad incidere parzialmente sulla gravissima situazione dei conti pubblici del nostro paese, con le società e gli istituti internazionali di rating che stavano esprimendo, e come in parte hanno fatto, giudizi non del tutto positivi sullo stato della finanza pubblica del nostro paese, oppure una manovra che avesse una incidenza minore rispetto a quella che è stata portata all'attenzione del Parlamento e del paese, al fine di ridurre il deficit, instillando nella manovra stessa elementi che potessero favorire in futuro un meccanismo virtuoso di crescita del paese.
Per tale motivo è importante che, nonostante momenti di confronto anche aspro in quest'aula, da parte del Governo e - lo sottolineo - in particolare del relatore, vi sia stata la disponibilità a cogliere taluni aspetti positivi e costruttivi rappresentati dai colleghi dell'opposizione.
Ritengo che in quest'aula dobbiamo portare avanti, tenendolo sempre presente, l'interesse generale del paese, con provvedimenti in cui si coniughino la necessità dello sviluppo e quella dell'equità; e se tutto questo è vero, è anche vero che la Camera dei deputati, affrontando un provvedimento così impegnativo e forte poiché l'incidenza sui conti pubblici non poteva e non può essere tenue, deve andare nel profondo per rimettere in carreggiata, non solo le prospettive di una valutazione importante e positiva delle società internazionali di rating ma anche un percorso virtuoso di crescita e di sviluppo e insieme di solidarietà sociale. È questo il motivo dello sforzo che fin qui è stato fatto, pur tra luci ed ombre, pur tra difficoltà, soprattutto legate ai meccanismi previsti, anche talvolta abbastanza complessi - lo riconosciamo -, per il reperimento delle risorse attraverso una manovra fiscale che deve tendere ad una sempre maggiore equità.
Riteniamo che sia importante che in questo provvedimento vi siano misure legate anche allo sviluppo e alla crescita del paese, tenendo conto dei dati - non solo alle nostre spalle ma purtroppo ancoraPag. 4presenti - riguardanti la finanza pubblica, che non sono confortanti. È per questo che con la legge finanziaria in esame occorre assumere un'iniziativa incisiva che coniughi insieme reperimento delle risorse ed equità sociale.
Credo, Presidente e colleghi, che quella che viene portata avanti nel confronto in quest'aula sia una manovra che può sostenere contemporaneamente l'obiettivo del recupero della competitività del nostro paese e al tempo stesso del risanamento dei conti pubblici.
Se superiamo, come è nostro dovere, questo passaggio così importante, allo stesso tempo così delicato, in un confronto che è stato sempre acceso, ma improntato - devo riconoscerlo - anche a un rapporto costruttivo con i colleghi dell'opposizione, è possibile che alla fine questo ramo del Parlamento (augurandoci che lo stesso accada anche al Senato) approvi una manovra che riporti i conti in ordine, che ci faccia rientrare nei parametri fissati dall'Unione europea, che consenta al nostro paese di guardare con maggiore fiducia verso una linea di sviluppo e di crescita unita all'equità sociale.
Riteniamo che, rispetto anche ad alcune proposte arrivate dai banchi dell'opposizione, il confronto sia stato costruttivo, a mio avviso, perché il relatore e lo stesso Governo hanno colto alcuni aspetti positivi e costruttivi delle proposte ad essi sopraggiunte. È chiaro che chi governa ha il dovere di assumersi determinate responsabilità, anche se in questo momento di fronte al paese si sono scatenate proteste, iniziative di contestazione. È del tutto evidente che una manovra di questa portata, che intende non solo rimettere in ordine i conti pubblici ma puntare a ottenere giudizi più favorevoli rispetto a quelli abbastanza modesti con cui viene accreditato oggi il nostro paese dalle agenzie internazionali di rating è anche una occasione di crescita e di sviluppo per il raggiungimento dell'equità sociale nel paese.
Se tutto questo è vero, certamente lo è lo sforzo fatto tra mille difficoltà - lo riconosciamo - perché una serie di emendamenti presentati dal Governo ha colto le sollecitazioni provenienti non solo dalle categorie economiche e sociali del paese, non solo dai gruppi dell'opposizione, ma anche dai colleghi della maggioranza, che hanno presentato proposte migliorative e correttive.
Credo che il grande lavoro che è stato svolto in Commissione e che si sta svolgendo in Assemblea per consentire al paese, non solo di rimettere in sesto i propri conti, ma anche di avviare una nuova stagione di sviluppo e di crescita, non possa non tener conto del fatto fondamentale dell'equità sociale. Ed è questo che deve caratterizzare un Governo ed una maggioranza di centrosinistra: incidere di più sulle rendite parassitarie, reperire risorse per dedicarle ad iniziative di sviluppo e di crescita, per riportare il paese ad un livello di competitività più elevato.
Ritengo che questa manovra, che ha portato in Assemblea a momenti di confronto aspro (e probabilmente nel prosieguo avremo altri momenti di confronto molto incisivo), nel complesso, con le parti del provvedimento che stiamo esaminando, consentiranno non solo di risanare i conti pubblici, ma anche di riavviare un meccanismo virtuoso di sviluppo e di crescita per il paese, tenendo conto del dato della solidarietà e dell'equità sociale.
Signor Presidente e colleghi, lo sforzo che tutti assieme stiamo facendo, sia i colleghi della maggioranza sia quelli dell'opposizione, naturalmente ciascuno dal proprio punto di vista, rappresenta un importante contributo per affrontare una situazione della finanza e dei conti pubblici, che certamente non è rosea. Dobbiamo guardare avanti, verso il nostro futuro e verso il futuro del paese, come è stato detto dal Presidente Prodi al momento del suo insediamento, come un impegno a ricercare momenti di dialogo e di confronto costanti con le componenti sociali, soprattutto con quelle più deboli e più emarginate, per fare in modo che il percorso di crescita e di sviluppo sia finalizzato all'equità ed alla solidarietà.Pag. 5
Questo deve essere il metro di giudizio ed il punto di riferimento dell'azione complessiva del Governo. Certo, nel dibattito su questi primi articoli vi sono stati momenti di confronto acceso, ma penso che sia emersa una grande disponibilità da parte del Governo e della maggioranza ad un confronto costruttivo. E la dimostrazione sta nel fatto che alcuni emendamenti ed alcuni problemi sollevati dai colleghi dell'opposizione sono stati ampiamente discussi e sviscerati. Ciò segna un punto importante. Nel rispetto del ruolo di ciascuno, abbiamo tutti assieme il compito di rilanciare la credibilità delle istituzioni e del nostro paese.
Ritengo che alcune battute che si sono verificate in Assemblea e fuori dall'aula, anche di confronto acceso tra maggioranza, Governo ed opposizione, siano un aspetto importante nella dialettica democratica, se finalizzate a far emergere il ruolo importante ed alto del Parlamento e di chi ha il compito di fare le leggi. Alcune battute emerse nel dibattito, approfondendo alcuni emendamenti, tengono conto delle diversità e di una visione, anche talvolta contrapposta, del modello di società e del paese che ci ispira. Però, con questa manovra finanziaria di rigore, di equità e di sviluppo, lo sforzo del Governo e della maggioranza è legato ad una prospettiva importante per il paese.
Certo, in questo momento è importante che tutte le componenti politiche, i gruppi presenti in Parlamento, ciascuno in base al ruolo che ha ricevuto dagli elettori, portino avanti le proprie proposte. Uno sforzo importante come quello della manovra finanziaria in esame produrrà sicuramente risultati significativi per una crescita nell'equità e nella giustizia per il nostro paese (Applausi dei deputati dei gruppi L'Ulivo e Popolari-Udeur).