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Si riprende la discussione.
(Esame articolo 10 - A.C. 1746-bis)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 10 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 1746-bis sezione 4).
Ha chiesto di parlare la deputata Ravetto. Ne ha facoltà.
LAURA RAVETTO. Signor Presidente, siamo arrivati a quella che i media hanno battezzato la tassa numero 44 delle nuove 67 tasse che sono state introdotte. Cosa si fa in questo caso? Si aumenta dal 20 al 30 per cento l'imposta di trascrizione sulle scritture private per il trasferimento di autoveicoli.
Prima di tutto vorrei evidenziare l'ipocrisia di fondo presente in questo articolo, laddove si prevede che le province potranno procedere con questo aumento. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: ci sembra piuttosto scorretto delegare agli enti locali l'applicazione di nuove forme di tassazione in realtà volute a livello governativo, dando quasi la parvenza che questi potrebbero evitarle. Ci si chiede come gli enti locali potranno evitare queste nuove imposizioni quando sono stati vittime di tagli enormi ai loro budget.
Entriamo nel merito dell'articolo: che cosa si tassa? La scrittura privata, il trasferimento. Ho sentito molte volte la maggioranza parlare di semplificazioni, di liberalizzazioni; e poi, invece, come si opera? Si afferma il principio per cui, nel libero trasferimento dei beni, è lo Stato che determina di nuovo la necessità di rispettare una determinata burocrazia, di seguire determinati passi, di sostenere, da parte del contribuente, specifici costi ( lo sappiamo tutti, ci sono le pratiche notarili). Che cosa si fa, in altre parole? Si insiste ancora di più sul livello di tassazione, riaffermando il fatto che non si sta andando certo verso un concetto di Stato liberale.
Ho sentito in questa Assemblea più volte parlare del sistema statunitense dei pagamenti in forma elettronica: ebbene, faccio presente ai colleghi che negli Stati Pag. 91Uniti il trasferimento sono di beni, quali gli autoveicoli, non è assolutamente soggetto a tassazione; anzi, i costi di trasferimento sono veramente minimi, equivalenti a pochi dollari.
Inoltre, si tratta di una tassa che, tra l'altro (questo, probabilmente, andrebbe verificato) mi pare addirittura essere solidale: ciò significa che impegnerà sia il soggetto trasferente sia il soggetto al quale il bene viene trasferito. Di fatto, si tratta di una tassa che ci sembra volta a far cassa, indipendentemente da chi sia il beneficiario del trasferimento.
Il segnale che quindi diamo è sicuramente contrario a quello che avevamo tentato di lanciare con il precedente Governo. Ricordo che il Governo Berlusconi, in particolare il ministro Tremonti, aveva tentato di semplificare, di agevolare il trasferimento, di ridurre i costi. Aveva, ad esempio, parlato proprio delle pratiche notarili riferite agli autoveicoli. Ebbene, questo Governo compie l'ennesimo passo indietro, dando l'ennesima dimostrazione che il liberismo non è conosciuto. Inoltre, va ad insistere su un settore in cui già ha operato introducendo l'aumento della benzina e del bollo auto, un settore sul quale, pertanto, si è deciso di infierire.
Per tali ragioni siamo contrari al contenuto di questo articolo: lo riteniamo l'ennesima tassazione ingiustificata voluta da questo Governo, volta semplicemente a far cassa, un tassazione che va nella direzione di vessare il contribuente, che non ha una giustificazione storica né tantomeno economica. Perciò abbiamo presentato una serie di proposte emendative soppressive (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare sull'articolo 10 e sulle proposte emendative ad esso presentate, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, per quanto riguarda i subemendamenti presentati all'emendamento 10.600 (Nuova formulazione) della Commissione, di cui ovviamente raccomando l'approvazione, esprimo parere favorevole sui subemendamenti Zanetta 0.10.600.3, Bressa 0.10.600.2 e Gibelli 0.10.600.1.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Onorevole Ventura, veramente...
ELIO VITO. Ognuno esprima il proprio parere...
PRESIDENTE. Per favore, deputato Ventura, le chiederei di procedere secondo l'ordine, altrimenti è difficile proseguire. Le chiedo, quindi, di esprimere il parere della Commissione su ogni singola proposta emendativa presentata all'articolo 10, in modo che lo possa annotare senza rischio di errore.
Cerchiamo di svolgere un lavoro ordinato, in modo che tutti siano garantiti. Proprio perché possono emergere elementi di incertezza, chiedo di fare chiarezza, formulando i pareri fin dall'inizio.
Chiedo pazienza a tutti e, in particolare, al relatore, che si dimostra così cortese. Iniziamo dal principio, in modo che tutti pongano attenzione e non vi siano dubbi interpretativi.
Prego, relatore Ventura.
MICHELE VENTURA, Relatore. La Commissione esprime parere contrario sui subemendamenti Garavaglia 0.10.600.7, Gibelli 0.10.600.1, Garavaglia 0.10.600.6 e 0.10.600.5 e Zanetta 0.10.600.4.
La Commissione esprime parere favorevole sui subemendamenti Zanetta 0.10.600.3, Bressa 0.10.600.2 ed ovviamente raccomanda l'approvazione del suo emendamento 10.600 (Nuova formulazione).
La Commissione esprime poi parere contrario sull'emendamento Della Vedova 10.1 e raccomanda l'approvazione del suo emendamento 10.601. Esprime, altresì, parere contrario sugli emendamenti Filippi 10.2 e Fugatti 10.3, mentre invita al ritiro dell'emendamento D'Elpidio 10.8.
La Commissione esprime altresì parere contrario sugli emendamenti Alberto Giorgetti Pag. 9210.5 e Armani 10.7. Infine, esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Giudice 10.01, a condizione che sia riformulato nel modo che proporrò in sede di votazione dell'articolo aggiuntivo medesimo.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, il Governo esprime parere contrario sui subemendamenti Garavaglia 0.10.600.7, Gibelli 0.10.600.1, Garavaglia 0.10.600.6 e 0.10.600.5 e Zanetta 0.10.600.4. Si rimette all'Assemblea sui subemendamenti Zanetta 0.10.600.3 e Bressa 0.10.600.2.
Il Governo esprime inoltre parere favorevole sull'emendamento 10.600 (Nuova formulazione) della Commissione e contrario sull'emendamento Della Vedova 10.1. Esprime, altresì, parere favorevole sull'emendamento 10.601 della Commissione e contrario sugli emendamenti Filippi 10.2 e Fugatti 10.3.
Il Governo invita i presentatori dell'emendamento D'Elpidio 10.8 a ritirarlo ed a presentare un ordine del giorno sullo stesso argomento.
Il Governo esprime, infine, parere contrario sugli emendamenti Alberto Giorgetti 10.5 e Armani 10.7, mentre sull'articolo aggiuntivo Giudice 10.01 si rimette all'Assemblea.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI (ore 19,55)
GUIDO CROSETTO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GUIDO CROSETTO. Signor Presidente, intervengo solo per capire cosa è successo, perché i pareri che il Governo ha espresso in aula sono assolutamente diversi da quelli resi, in precedenza, al Comitato dei nove (Commenti del sottosegretario Alfiero Grandi).
Sottosegretario Grandi, se non la mettessi in difficoltà, chiamerei a testimoniare tutti i deputati della maggioranza presenti nel Comitato dei nove....
ANTONIO LEONE. Chiamali!
GUIDO CROSETTO... e presumo che sia il presidente sia il relatore possano fare la stessa affermazione! Abbiamo ascoltato tutti un parere favorevole trasformarsi in una rimessione all'Assemblea. Poiché, tuttavia, il parere del Governo deve essere reso al Comitato dei nove, in Commissione, a questo punto chiederei di sospendere i lavori e di riunire il Comitato dei nove, per conoscere il reale parere del Governo (Commenti dei deputati del gruppo L'Ulivo - Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
PRESIDENTE. Non mi pare che la posizione sia ambigua. Il Governo ha già comunicato i suoi pareri, che quindi sono quelli testé espressi.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, in effetti vi è stato quello che poi si è rivelato un equivoco e lo comprenderanno anche i colleghi; infatti anch'io, in precedenza, avevo annotato sul mio fascicolo un parere favorevole da parte del Governo, che successivamente si è trasformato in parere contrario e non casualmente (Commenti)...
ANTONIO LEONE. No, era un «forse»...
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione Chiedo scusa, però se ci capiamo forse si comprenderà che non si è trattato altro che di un equivoco, appunto. Infatti, la proposta emendativa su cui inizialmente si riteneva fosse stato espresso un parere favorevole da parte del Governo in sede di Comitato dei nove era l'emendamento Pag. 9310.601 della Commissione, e non il subemendamento Gibelli 0.10.600.1. Questa è la ragione per cui si è prodotto tale equivoco. Desideravo, quindi, solo chiarire che vi era stato questo «refuso linguistico», chiamiamolo così.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Duilio.
Passiamo alla votazione del subemendamento Garavaglia 0.10.600.7.
GIANFRANCO CONTE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANFRANCO CONTE. Signor Presidente, risulta opportuna la precisazione dell'onorevole Duilio, ma faccio presente che avevo riportato al Comitato dei nove i pareri che erano stati espressi, solo per dire che in tale sede avevamo svolto una lunga discussione, che aveva visto il Governo esprimere parere favorevole rispetto alla proposta emendativa tesa ad estendere alle zone confinanti con la Confederazione elvetica il parere favorevole dato alle zone che confinano con la regione Trentino-Alto Adige. Inoltre, era stato espresso parere favorevole sul subemendamento Bressa 0.10.600.2. Invece, in questa fase, il Governo si è rimesso all'Assemblea su due proposte emendative sulle quali, in sede di Comitato dei nove, aveva espresso parere favorevole.
Per quanto riguarda il subemendamento Gibelli 0.10.600.1, ha ragione l'onorevole Duilio: il Governo aveva detto «no».
ELIO VITO. Chiedo di parlare per un richiamo al regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, credo che anche questa, onorevole Giachetti, potrebbe essere ritenuta una manovra ostruzionistica per la quale non si può interrompere la seduta dieci minuti prima e non si può convocare il Comitato dei nove; ma non si tratta di una di quelle questioni per le quali il Presidente della Camera dice: confondete regolamento e politica.
Per chiarezza dell'Assemblea, i pareri vengono riferiti sinteticamente dal relatore e dal rappresentante del Governo. I pareri, tuttavia, sono quelli espressi dal Comitato dei nove: il Governo, pertanto, non può esprimerne altri!
Su questo aspetto, inoltre, il presidente della Commissione deve fare fede, per cui devono essere riferiti, Presidente - mi richiamo anche agli uffici, che li hanno registrati -, i pareri espressi dal Governo e dalla Commissione in sede di Comitato dei nove.
Non è possibile, in sede di Assemblea, cambiare opinione ed esprimere un altro parere! Il Governo può sicuramente farlo, ma allora deve chiedere una nuova convocazione del Comitato dei nove; in tale sede, spiegherà la ragione per la quale non intende più esprimere un parere favorevole su quei due subemendamenti e si rimette all'Assemblea; il Comitato dei nove ne prenderà atto e verrà riferito il nuovo parere in aula!
Non si tratta di una questione privata del sottosegretario Grandi, signor Presidente, che in questa sede può esprimere un parere diverso. Quindi, la pregherei di sospendere la seduta e di far riunire, anche brevemente, il Comitato dei nove, nel quale il Governo muterà il proprio parere; oppure, se non volete sospendere i nostri lavori, perché vedete in atto, alle ore 20,10, questa grande manovra ostruzionistica, si riferiscano in Assemblea i pareri che il Governo ha espresso nel Comitato dei nove!
Credo che ciò significhi rispetto del nostro lavoro ed anche, semplicemente, della verità dei fatti che sono accaduti: infatti, vi sono colleghi che hanno sentito che in quella sede erano stati espressi altri pareri.
Tra l'altro, caro sottosegretario, la informo che, con i suoi pareri, quei subemendamenti saranno comunque approvati, poiché vi è un'intesa «trasversale»: quindi, non capisco per quale gusto lei si debba rimettere all'Assemblea e modificare Pag. 94adesso, artatamente, il suo parere, il quale (come è stato correttamente registrato) era favorevole!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il relatore, onorevole Ventura.
Peraltro, rispetto alla questione sollevata dal presidente del gruppo di Forza Italia, onorevole Elio Vito, desidero precisare che il Comitato dei nove esprime il parere a nome della Commissione e, quindi, il relatore esprime il parere che è stato reso in sede di Comitato dei nove. Il Governo comunica il suo parere sia al Comitato dei nove, sia all'Assemblea, ma non è tenuto a conformarsi al parere espresso dal Comitato.
Quindi, a rigore, non vi è proprio alcuna necessità, neppure per il Comitato dei nove, di riunirsi...
GUIDO CROSETTO. Dice la stessa cosa!
PRESIDENTE. ... visto che esso si è già riunito ed ha incaricato il relatore di esprimere pareri. I pareri espressi dal relatore non sono stati contestati dal Comitato dei nove e, quindi, possiamo procedere con l'esame del provvedimento, sapendo che, in alcuni casi, vi è un parere «leggermente distinto» - e non assolutamente difforme - espresso in questa sede, legittimamente, dal Governo.
Prego, onorevole relatore, ha facoltà di parlare.
MICHELE VENTURA, Relatore. Signor Presidente, visto l'orario e considerato che, comunque, è prevista un'interruzione dei lavori dell'Assemblea, le chiedo di sospendere la seduta per consentire al Comitato dei nove di riunirsi e «sanare» tale questione (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Colleghi, fermo restando che le cose stanno esattamente come ho detto, non vi è alcuna necessità formale e regolamentare di sospendere la seduta. Tuttavia, poiché siamo arrivati in prossimità della sospensione programmata e, in ogni caso, è stata avanzata dal relatore una richiesta specifica in tal senso, la considererò e comunicherò la mia decisione in merito subito dopo aver ascoltato l'onorevole Giachetti, che aveva chiesto anch'egli di intervenire sull'ordine dei lavori.
Prego, onorevole Giachetti, ha facoltà di parlare.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, intervengo sia sull'ordine dei lavori sia per un richiamo all'articolo 27 del regolamento, così faccio tutto insieme! Ciò perché, quando si viene chiamati in causa, magari si dovrebbe avere anche la possibilità di dire quel che si pensa!
È del tutto evidente che la valutazione sulla perdita di tempo è relativa all'andamento di questo dibattito. Nel momento in cui dovesse effettivamente apparire necessario, poiché vi è stata una discrasia nell'ambito del Comitato dei nove, non avremmo alcun problema a che - purché finalizzata a tale scopo, e con una ragione specifica - si giungesse alla convocazione dello stesso Comitato dei nove.
Contemporaneamente, richiamandomi all'articolo 27 del regolamento, signor Presidente, le sarei grato se lei volesse informare l'Assemblea circa il tempo residuo per gli interventi per i richiami al regolamento. Infatti, nell'ambito della ripartizione del tempo disponibile, sono previsti tempi per l'opposizione e per la maggioranza, nonché tempi riservati ai richiami al regolamento.
Alla ripresa della seduta, dunque, sarebbe molto utile conoscere l'ammontare di tempo residuo, considerando tutto ciò che si vuole introdurre nel nostro dibattito, riservato agli interventi per i richiami al regolamento.
PRESIDENTE. Considerata la richiesta del relatore, sospendo la seduta sino alle 21; alla ripresa, la Presidenza darà conto di quanto richiamato dall'onorevole Giachetti.
La seduta è sospesa.
La seduta, sospesa alle 20,05, è ripresa alle 21,25.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI