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Seguito della discussione del disegno di legge: Legge finanziaria 2007 (A.C. 1746-bis).
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento 16.500 del Governo, nella parte ammissibile, sostitutivo dell'articolo 16 e soppressivo dei successivi articoli del disegno di legge finanziaria.
Comunica altresì che la Presidenza ha revocato la declaratoria di inammissibilità di una parte dell'emendamento 16.500 del Governo (vedi resoconto stenografico pag. 1).
Passa quindi alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
SEBASTIANO NERI (Misto-MpA). Nel dichiarare che la sua componente politica negherà la fiducia al Governo, sottolinea, in particolare, l'insufficienza delle misure del disegno di legge finanziaria concernenti il Mezzogiorno, che non consentono di realizzare le opere infrastrutturali e gli investimenti necessari per lo sviluppo economico delle aree sottoutilizzate del Paese.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Prospettata l'opportunità di una rivisitazione delle procedure di esame parlamentare dei documenti di bilancio, sottolinea che il disegno di legge finanziaria in esame appare privo di progettualità e frutto delle scelte contraddittorie di una maggioranza estremamente composita. Dichiara, quindi, che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Nel ricordare la disastrata condizione della finanza pubblica lasciata in eredità dal precedente Esecutivo, ritiene che la manovra economico-finanziaria per il 2007 sia improntata ad una più equa distribuzione delle risorse, che consentirà di riavviare lo sviluppo del Paese. Dichiara pertanto che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.
LUANA ZANELLA (Verdi). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo Prodi, esprime soddisfazione per il recepimento, all'interno del maxiemendamento, di alcune rilevanti proposte dei Verdi, tra le quali la modifica del decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, in materia edilizia. Auspica altresì che nel corso dell'iter al Senato del disegno di legge finanziaria si possa individuare un'idonea soluzione dei gravissimi problemi ambientali dell'area di Porto Marghera.
FRANCESCO NAPOLETANO (Com.It). Osservato che il ricorso alla questione di fiducia si è reso necessario a causa dell'atteggiamento Pag. VIostruzionistico assunto dall'opposizione, sottolinea la grave situazione dei conti pubblici ereditata dal precedente Governo, che ha indotto l'Esecutivo a varare una manovra rigorosa che tuttavia tiene conto, tra l'altro, dell'esigenza di intervenire a sostegno dei lavoratori precari e di addivenire ad una più equa distribuzione delle risorse. Dichiara quindi che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge finanziaria, pur esprimendo rammarico per il mancato recepimento di talune proposte emendative migliorative presentate dalla sua parte politica. Nel rilevare quindi la necessità di interventi più incisivi nei settori della ricerca scientifica, dell'università e della scuola, nonché di efficaci provvedimenti nei settori della pubblica amministrazione e della previdenza per rilanciare la competitività dell'economia italiana, dichiara che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo.
SALVATORE RAITI (IdV). Osservato che la manovra economico-finanziaria per il 2007, sulla quale preannunzia il voto favorevole del suo gruppo, rappresenta il primo passo per consentire al Paese di tornare ad essere competitivo in Europa, dà conto delle condivisibili misure contenute nel testo, esprimendo particolare apprezzamento per la significativa riduzione delle spese per compensi ai manager di aziende pubbliche e per la maggiore equità nella distribuzione delle risorse.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Dichiarato che il suo gruppo non accorderà la fiducia al Governo, dopo aver positivamente contribuito ad apportare significative modifiche al testo originario del disegno di legge, lamenta l'atteggiamento diffidente dell'Esecutivo nei confronti del cittadino contribuente, degli enti locali e della parte più produttiva del Paese, concentrata soprattutto al nord, che sarà particolarmente penalizzato dalla manovra economico-finanziaria.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Nel dichiarare che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo, giudica complessivamente insufficiente la manovra economico-finanziaria per il 2007, che appare inidonea a soddisfare le esigenze di numerose categorie produttive, nonché delle famiglie, sulle quali graverà il pesante incremento della pressione fiscale. Stigmatizzato, quindi, il metodo seguito dal Governo nel corso dell'iter parlamentare del disegno di legge finanziaria, che ha leso le prerogative del Parlamento, respinge le accuse di ostruzionismo rivolte anche al suo gruppo che ha svolto responsabilmente il proprio ruolo di opposizione.
GENNARO MIGLIORE (RC-SE). Nel dare atto ai deputati del suo gruppo di aver fornito un significativo contributo per migliorare il testo della legge finanziaria, perseguendo tra l'altro l'intento di mantenere unita la maggioranza, esprime tuttavia disaccordo in particolare per l'introduzione dei ticket sanitari e per la mancata riduzione delle spese per gli armamenti. Rileva quindi che la manovra economico-finanziaria in esame potrà comunque porsi quale leva per lo sviluppo e per l'avvio di una fase riformatrice ispirata a criteri di equità sociale.
GIOVANNI ALEMANNO (AN). Nel ritenere che riforme strutturali ed interventi su settori di grande rilevanza non possono essere oggetto della manovra finanziaria, lamenta che le scelte politiche assunte dal Governo vanno nella direzione di una dilatazione della spesa pubblica con gravi conseguenze in termini di pressione fiscale per i cittadini e le imprese. Nel ribadire, quindi, che il suo gruppo ha cercato di fornire un contributo responsabile per migliorare le disposizioni recate dal disegno di legge in esame, che penalizzeranno anche le fasce più deboli della popolazione, preannunzia il convinto voto contrario sulla manovra economico-finanziaria e dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo.
MARINO ZORZATO (FI). Osservato che il disegno di legge finanziaria per il Pag. VII2007 ha fallito integralmente gli obiettivi preannunziati di risanamento, crescita ed equità, creando peraltro malcontento in diversi settori della società, stigmatizza l'atteggiamento autostruzionistico della maggioranza, che ha condotto alla presentazione di un maxiemendamento, le cui uniche disposizioni positive, in materia di reintroduzione del 5 per mille e di eliminazione della tassa di soggiorno, hanno recepito proposte emendative dei gruppi di opposizione. Nel preannunziare quindi l'espressione di un voto convintamente contrario sul provvedimento in esame, dichiara che negherà la fiducia al Governo.
PIERLUIGI CASTAGNETTI (Ulivo). Sottolinea che la manovra economico-finanziaria per il 2007 denota l'intendimento del Governo di avviare un cambiamento radicale rispetto alla miope e deleteria politica economica attuata dal precedente Esecutivo. Nel giudicare, quindi, infondate e strumentali le critiche rivolte dall'opposizione al presunto atteggiamento di chiusura della maggioranza, auspica, comunque, una rivisitazione della disciplina regolamentare della sessione di bilancio. Dichiara infine che il suo gruppo confermerà la fiducia ad un Governo che sta operando per il bene del Paese.
Intervengono per dichiarazione di voto, a titolo personale, i deputati GIORGIO LA MALFA (Misto), SALVATORE CANNAVÒ (RC-SE) e MARIO PEPE (FI).
PRESIDENTE. Ricorda che la votazione per appello nominale avrà luogo a partire delle 18,20.