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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Ipotesi di privatizzazione della Fincantieri - n. 3-00423)
PRESIDENTE. L'onorevole Mario Ricci ha facoltà di illustrare l'interrogazione Migliore n. 3-00423 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 4), di cui è cofirmatario.
MARIO RICCI. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, la nostra interrogazione è volta a conoscere se e quando il Governo vorrà incontrare le organizzazioni sindacali allarmate quanto noi da una notizia che è stata avanzata, nel corso di una audizione presso la IX Commissione trasporti della Camera, dall'amministratore delegato, dottor Bono, circa l'ipotesi della quotazione in borsa di Fincantieri, che - come lei sa - è un gruppo industriale che vanta una sana e solida struttura produttiva finanziaria di mercato. Fincantieri è leader nel mondo della produzione di mega yacht: è in attivo, produce utili e può autonomamente, anche da un punto di vista finanziario, sostenere piani di sviluppo per allargare la sua attività a i nuovi segmenti di mercato. Annovera nel suo seno alte e significative professionalità, occupa direttamente e indirettamente 20 mila lavoratori e lavoratrici in diversi punti del territorio nazionale, da nord a sud, da Trieste a Palermo. Vorremmo conoscere le intenzioni del Governo e, possibilmente...
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Massimo D'Alema, ha facoltà di rispondere.
MASSIMO D'ALEMA, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, condivido anch'io l'opinione che gli interroganti hanno qui riportato, secondo la quale la società Fincantieri ha dimostrato una notevole capacità di posizionarsi in segmenti di mercato meno esposti alla concorrenza di paesi asiatici e che è una società che ha ottenuto grandi successi nei suoi segmenti di mercato perché ha acquisito competenze in termini di design, tecnologia, gestione di processi complessi, personalizzazione del prodotto. Essa è dunque oggi una società italiana il cui posizionamento strategico è particolarmente favorevole, che si riflette anche in un andamento economico solido e positivo con un fatturato in crescita e un margine operativo risultato superiore ai 100 milioni di euro in tutti gli ultimi esercizi.
Il Governo, allo stato attuale, non ha assunto alcuna decisione sulla possibilità di aprire al mercato il capitale di Fincantieri, né esistono orientamenti in proposito. Sono state formulate invece proposte ed ipotesi da parte di intermediari finanziari italiani ed esteri, la maggior parte delle quali prevedono una possibile quotazione in borsa di una società che, essendo positiva, potrebbe ottenere in borsa senza dubbio le risorse finanziarie di cui Fincantieri ha bisogno per il suo sviluppo. Tale operazione non preluderebbe necessariamente, nel caso in cui il Governo accedesse a tale ipotesi, ad una perdita di controllo da parte dello Stato, che potrebbe rimanere azionista di controllo, considerata la valenza strategica di Fincantieri per la nostra industria della difesa. Tuttavia, al momento nessun iter è stato avviato.Pag. 30
Al di là di teoriche ipotesi di privatizzazione, dunque, ciò che è fondamentale è che la società elabori un piano industriale.
In esso devono essere evidenziate sia le prospettive aziendali connesse all'innovazione e al rafforzamento del business esistente, sia nuove iniziative, in particolare legate alla rete di cantieri di ammodernamento e di riparazione, nonché un'attenta valutazione sotto il profilo dell'entità e della diversificazione delle risorse finanziarie necessarie.
Si aggiunge, infine, che il Governo ha convocato per domani alle 9,30 i sindacati di Fim, FIOM e UILM e i sindaci delle città cantieristiche interessate, al fine di poter congiuntamente analizzare le tematiche più rilevanti legate alle prospettive di sviluppo delle attività di Fincantieri.
PRESIDENTE. L'onorevole Mario Ricci ha facoltà di replicare.
MARIO RICCI. Signor Vicepresidente del Consiglio, prendiamo atto con soddisfazione, in primo luogo, dopo sei mesi, della convocazione delle organizzazioni sindacali e dei sindaci delle città cantieristiche proprio per domani presso la Presidenza del Consiglio.
Però, nello stesso tempo, vorremmo sottolineare la preoccupazione nostra e delle organizzazioni sindacali e delle città sedi della cantieristica del gruppo di Fincantieri. Noi non siamo pregiudizialmente contrari alla collocazione in Borsa anche di attività di gruppi industriali come Fincantieri, però riteniamo che la quotazione in Borsa non solo possa preludere alla privatizzazione di un gruppo industriale che ha, per noi, un valore strategico, che lei richiamava nella sua risposta, per la definizione di una diversa politica industriale di questo paese, ma non aiuti neanche il consolidamento stesso di Fincantieri.
Fincantieri, come già lei diceva, da alcuni anni produce un utile di circa 100 milioni di euro l'anno, che può essere sufficiente a sostenere autonomamente, anche da un punto di vista finanziario, strategie volte a penetrare nuovi e altri segmenti del settore e la cantieristica.
La Borsa, come lei sa, ha le sue regole e le sue dinamiche, proprie e sottoposte anche alle speculazioni finanziarie. Essa chiede, molto spesso, utili a due cifre, che non sono consentiti, come lei sa benissimo, in un settore così complesso quale la navalmeccanica.
Comunque, riteniamo necessario che il Parlamento torni ad essere il luogo nel quale eventuali modifiche degli assetti societari possano essere assunti in maniera trasparente con un voto dell'Assemblea, perché Fincantieri rappresenta per noi un importante segmento di politica industriale, in cui lo spazio pubblico può giocare un ruolo importante per la ridefinizione di nuove politiche industriali di cui il paese ha bisogno.