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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative normative volte a rafforzare la tutela dei beni culturali e paesaggistici - n. 3-00015)
PRESIDENTE. Passiamo all'interrogazione n. 3-00015 dei deputati Francescato e Bonelli (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5).
Avverto che tale interrogazione è stata testé sottoscritta anche dai deputati Boato, Zanella, Cassola e Pellegrino.
La deputata Francescato ha facoltà di illustrare la sua interrogazione per un minuto.
GRAZIA FRANCESCATO. La ringrazio, signor Presidente. Signor Vicepresidente del Consiglio, colleghi, negli ultimi cinque anni sono stati martellanti gli attacchi al nostro patrimonio storico, artistico e ambientale, che è stato ridotto ad una specie di San Sebastiano, trafitto da troppe frecce.Pag. 9
Particolarmente pericoloso è stato il varo del cosiddetto «codice Urbani», che erode l'enorme lavoro di salvaguardia compiuto nel passato. È preoccupante l'istituzione della società Patrimonio spa, che sancisce lo strapotere del principio economicistico: un bene vale solo se rende, alla faccia del suo valore intrinseco!
Alla vigilia dell'inaugurazione, domani a Roma, della mostra «Italia, paesaggio e territorio», segno non casuale della sua sensibilità a queste tematiche, noi Verdi le chiediamo se il Governo intende revisionare il «codice Urbani» e come pensa di garantire un'adeguata tutela dei beni culturali e paesaggistici, ridando spazio anche in Italia a quella che lo scrittore James Hillman definiva «la politica della bellezza».
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri ha facoltà di rispondere per tre minuti.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, ringrazio molto i colleghi Francescato, Bonelli, Boato, Zanella, Cassola e Pellegrino, perché condivido le loro preoccupazioni.
Nella passata legislatura c'è stata sicuramente un'impostazione astrattamente economicistica del nostro patrimonio culturale. Non vi è nulla di tanto lontano dagli orientamenti dell'attuale nuovo Governo quanto l'idea di fare fronte alle esigenze del bilancio della cultura attraverso la commercializzazione del patrimonio culturale.
Noi siamo ispirati dall'articolo 9 della Costituzione, il cui secondo comma afferma che la Repubblica «tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione». Questo è il fondamento del lavoro che assieme intraprenderemo.
Non c'è dubbio che dovranno essere riviste anche le norme come il codice dei beni culturali. Peraltro, va sottolineato che i recentissimi decreti correttivi n. 156 e n. 157 del 2006 hanno apportato significativi miglioramenti.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI (ore 15,35)
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Mi permetto di dire che la prima decisione che ho assunto in qualità di ministro per i beni e le attività culturali è stata quella di indicare nella persona del professor Salvatore Settis il nuovo presidente del Consiglio superiore dei beni culturali, ovvero una persona che rappresenta una garanzia di qualità scientifica, oltre che culturale, per tutti i temi che sono stati posti dagli interroganti.
Sottolineo che la Patrimonio spa è partecipata solo dal Ministero dell'economia e delle finanze. Non risulta all'ordine del giorno alcuna paventata cartolarizzazione dei beni culturali. Noi, comunque, vigileremo rispetto ad ogni tentativo di commercializzazione del patrimonio, che è indisponibile e rappresenta uno dei fondamenti della nostra comunità nazionale.
Ciò significa che dovremo naturalmente promuovere politiche che consentano l'ampliamento delle risorse. Confido, come ministro dei beni e delle attività culturali, di avere l'appoggio del Parlamento per un ripristino razionale e graduale di disponibilità sia per quanto concerne il nostro patrimonio, sia sull'altro fronte così critico riguardante le politiche dello spettacolo.
Sia chiaro: saranno politiche di integrazione, di ricorso ad energie private, di incentivazione nell'ambito di un'accorta politica di tutela, di salvaguardia, oltre che di promozione del nostro patrimonio. Solo l'uso corretto, la conservazione e la tutela di questi beni potranno consentire alle future generazioni di non perdere i valori che ci ha tramandato il talento della nostra nazione, che è il patrimonio culturale del paese.
PRESIDENTE. L'onorevole Francescato ha facoltà di replicare per due minuti.
GRAZIA FRANCESCATO. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, Pag. 10ci sentiamo veramente confortati dalle sue parole e vogliamo rivolgere i nostri migliori auguri di buon lavoro al professor Settis.
Vorrei ricordare anche che una rafforzata ed innovativa politica di salvaguardia ci permetterà di riavvicinarci all'Europa, da cui ci siamo troppo allontanati in questi anni. Dobbiamo ritornare nell'alveo tracciato dalla Convenzione europea del paesaggio, entrata in vigore il 1o marzo 2004.
Come sapete, proprio ieri, a Strasburgo, è nata una rete di enti locali e regionali dei 46 Stati membri del Consiglio d'Europa (capofila per l'Italia è la Campania), impegnati a dare attuazione alla Convenzione e ad adottarne lo statuto entro il 30 settembre 2006.
Gli effetti positivi di una tutela finalmente all'altezza di un patrimonio unico al mondo si faranno sentire anche sul piano economico. Penso, ad esempio, al turismo sostenibile che - badate bene - non è un settore di nicchia, ma un filone veramente promettente (il 12 per cento dei 366 mila ecolavori in Italia). Ciò significa far crescere l'albero dei lavori «verdi», delle nuove professioni del terzo millennio. Tale settore ha un tasso di crescita del 20 per cento l'anno ed un costo al cittadino inferiore di un terzo rispetto a qualunque altro pacchetto turistico, ragione non ultima del suo crescente successo.
Più importante ancora: una tutela competente ed amorevole sarà una carta vincente per frenare l'impoverimento culturale del «bel paese», per recuperare l'identità spesso appannata di tanti territori e per arginare la perdita di memoria storica, oggi più a rischio di estinzione del panda e della tigre.
Concludo con un ricordo di Antonio Cederna, grande paladino dei beni culturali ed ambientali, mai dimenticato maestro di tanti di noi: anche in suo nome condurremo queste battaglie (Applausi dei deputati dei gruppi dei Verdi, de L'Ulivo e de La Rosa nel Pugno - Congratulazioni).